Sono in aeroporto ad Amburgo che aspetto di prendere l'aereo per tornare a casa. Visto che l'altro giorno 3 idioti che sognano di trasformare l'Europa in un cazzo di allevamento di cammelli con gli uomini a cui è imposta la barbetta da hipster e alle donne di essere vestite come cosplayer di Batman ma con mantello comodo, ho dovuto arrivare qui con più di 2 ore d'anticipo che ti controllano anche la prostata alla barriera per l'imbarco.
Adesso sono qui a giocare con il cellulare circondato da poliziotti con arma lunga al seguito.
Visto che mi sono prefisso di riuscire a vedere non dico il giorno in cui si laurea la Piccolina, ma almeno il giorno in cui prende la maturità, mi sono dato alcune regole di sopravvivenza. Amburgo è una città cosmopolita, che per i parametri tedeschi vuol dire che i tizi che si inginocchiano un paio di volte al giorno con il culo per aria in direzione sud sudest sono tanti, in certi casi tantissimi. Qui, cari " cervelli in fuga", non siamo a Berlino, dove fate finta di essere in Germania, ma siete solo in un cazzo di ghetto per lavapiatti e stagisti che giocano a far finta di lavorare, qui si lavora e si compete come a Monaco, Düsseldorf o Francoforte e se vi lamentate della cazzo di gentrificazione non avete mai visto quanto costa un affitto qui o a Monaco (tanto paga la ditta, ma ogni volta che mi passa davanti la fattura del mio appartamento da arrampicata al 5 piano senza ascensore, mi prende un colpo e a Monaco era ancora più impressionante) e qui l'immigrazione ha più burqa e più tizi vestiti alla beduina con barbe assurde.
Per questa serie di ragioni, mi sono imposto un po' di regole che prevedono sacrifici, soprattutto alzarsi prima alla mattina e trovare percorsi alternativi quando vado a correre la sera.
1. Se sulla Hochbahn (la metropolitana ) o la S-bahn (treno metropolitano) sale un tizio vestito come un beduino o con la barbetta da pascolacapre con qualcosa di voluminoso o con un giubbotto con ingombri importanti, scendere e aspettare i 3 minuti per il successivo. Idem con patate se entra una tizia-batman
2. Se sulla fila per i controlli o il check in all'aeroporto vedo i sopracitati, aspetto dietro a una parete in cemento possibilmente armato, meglio se una colonna, assolutamente non cartongesso o vetrina di negozio
3. Se nei complessi commerciali che visito, vedo i tizi di cui sopra, stessa procedura (se sono con qualche collega/pezzo grosso/possibile cliente, mi viene improvvisamente voglia di visitare i corridoi tecnici)
4. Se devo attraversare la strada, mi tengo sempre dalla parte del semaforo contraria al senso di marcia, che non sarà molto come riparo ma forse quel mezzo secondo per scansarmi me lo consente. Se vedo qualcuno con la barbetta alla guida di uno dei mezzi sulla riga, soprattutto se furgoni e se c'è tanta folla, aspetto il verde successivo.
5. Non vado a correre nei parchi più frequentati, ma mi sono fatto un paio di percorsi attraverso zone con piccoli parchi non ben frequentati, preferisco gli spacciatori ai bombaroli, che ai primi non frega un cazzo di chi corre perché non è un cliente
6. Se devo aspettare il tram, sempre nella posizione più difficilmente raggiungibile dalle macchine e poi, una volta montato, stessa procedura del punto 2.
È piuttosto stressante da seguire, ma non è paranoia, ma spirito di autoconservazione, anche perché mi seccherebbe alquanto diventare materia per il tavolino della Gruber e i discorsi da tromboni dei cari ospiti. In ogni caso, alla sera, per scaricare la tensione, ripeto 3 volte l'ode al peggior Presidente degli USA degli ultimi 50 anni (questo batte Carter di varie lunghezze, almeno quello doveva fronteggiare un nemico vero come l'URSS, questo si fa perculare dal ciccciobello coreano, da quattro sfigati con l'asciugamano in testa e l'Iran che fa l'accordo e poi spara razzi come non ci fosse domani):
"Obama sei un coglione, Obama sei un coglione, Obama sei un coglione"
Anche perché ho paura tra 4 o 5 anni di vederlo pregare con il culo per aria con le figlie batman e Michelle non più sbracciata...
Insomma meglio coglione che intenzionato.