giovedì 31 dicembre 2009

S'incazza

Per fare il bilancio di questi primi 10 anni del nuovo millennio (ok, c'è chi dice che il decennio finirà il 31/12/2010, come c'è chi dice che il mondo finirà il 21/12/2012) e di questo 2009 c'è tempo e se mi viene voglia ne scriverò, quello che mi fa molto ridere in questo ultimo giorno dell'anno è un'altra cosa:

Vedere che Obama si è incazzato, perchè a lui, così buono e salvifico, i terroristi cattivelli fanno i dispettucci tentando di far saltare un aereo con l'esplosivo mutandato! Non è mica quel bifolco cattivaccio di Bush W. lui!

Auguri di un felice 2010 a tutti! E attenti a cosa vi trovate nei boxer...

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POST SCRIPTUM

Gestendo alcuni Complessi Commerciali Medi e Grandi nel "mio portafoglio di gestione", questo (ammesso che la notizia sia confermata) può essere considerato uno dei miei peggiori incubi.

mercoledì 30 dicembre 2009

Meriti

Allora, nelle giornate post natalizie, mentre la Piccolina dormiva, io mi stravaccavo sul divano e la Dolce Metà (guardandomim con occhio critico) si sedeva compostamente sulla poltrona a guardare cosa passava Sky Cinema.

Durante il pomeriggio è stato dato anche "Detenuto in attesa di giudizio" con Alberto Sordi che interpreta... vabbè le sanno anche i sassi le vicende narrate nel film e se qualcuno non le ricorda, ecco qui wikipedia per rinfrescare la memoria. Un film che, a distanza di quasi 40 anni (sì siamo più vicini al 2011 che al 2001... sorpresa!), rimane attuale, visto il vezzo di mandare in carcerazione preventiva chiunque e le condizioni disastrose delle patrie galere. Un'interpretazione che non è difficile da giudicare come straordinaria, la sola espressione di Sordi nel momento in cui il magistrato gli comunica l'errore giudiziario vale per intero il film.

Subito dopo, la Dolce Metà ha insistito per vedere "Caos Calmo", in quanto non era mai riuscita a vederlo per intero. Il film fa così schifo ed ha una tramata così inutile che non faccio lo sforzo nemmeno di linkare la pagina di wikipedia che lo descrive. Al di là di una delle scene di sesso più ridicole della storia del cinema, che, per giustificare una visione così imbarazzante quanto a tutto, hanno dovuto raccontare minchiate sulla vodka e sul rapporto consumato, l'espressione che ha Moretti in tutto il film è "costante", come in tutti gli altri suoi film. Insomma, Clint Eastwood poteva avere solo 2 espressioni (con il cappello o senza cappello) come diceva Leone, ma il buon Nanni ne ha costantemente solo 1 (in quanto non porta cappelli nei suoi film, sarebbe un'idea farglieli portare...), quella amorfa che piace tanto ai critici (spiegatemi perchè, vi prego, mi scoppia la testa a cercare di capirlo, un po' come quando cercavo di capire perchè era stato comprato Gresko).

Nel 1978, in "Ecce Bombo" (che insieme a "Sono un Autarchico" sono gli unici film che digerisco del "simpatico" regista/attore barbuto, gli altri, per me, hanno il solo problema di poter intasare il sistema fognario), pronunciava la famosa invettiva: "Ve lo meritate Alberti Sordi!"
Sono terrorizzato, veramente noi ci meritiamo Nanni Moretti? Siamo così messi male?

Cazzo e sono anche d'accordo con De Sica in questa intervista: non si possono fare solamente film di merda in cui la storia è sempre l'impegno a guardarsi ben benino il proprio buco del culo, con la critica concorde a dire "ma quanto se lo è guardato bene il suo buco del culo".
Per cui evviva dare le agevolazioni fiscali al cinepanettone (che non andrò mai a guardarlo perchè mi annoiano, preferivo, a costo di sembrare un trombone rincitrullito, quelli degli anni '80 come Yuppies o similaria, perchè sembravano meno prefabbricati e con qualche ideuzza in più) se tolgono a tutta quella merda che viene spacciata come cultura: per quella merda di "kultura" abbiamo perso una tradizione favolosa di film d'azione, polizieschi, horror; ci vediamo superati da Nazioni in cui per il cinema, fino a pochi anni fa, non avevano nemmeno un termine che lo definisse.

Probabilmente ci meritiamo Moretti...


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POST SCRIPTUM

Mi ero perso la difesa del Merenghetti dei film di merda, forse qualche rispostina al mio dilemma sulla critica piano piano iniziano a prendere forma...

martedì 29 dicembre 2009

Xmas Carol

Di norma, la sera del 25 dicembre mi sparo tutta la trilogia di Die Hard (anche se il 4° non mi dispiace, non è paragonabile ai primi 3), perchè, per me, Natale non è Natale senza McClane e il suo Yippie Ki-Yay e anche quest'anno è stato fatto.

Quello che non avevo mai fatto negli anni passati era accudire la Piccolina, in quanto la Dolce Metà ha deciso che, vista la lontananza continua, il babbo deve passare più tempo possibile con sua figlia quando ne ha l'occasione.

E cosa fa qualsiasi babbo occidentale durante i giorni con la figlioletta infante? Si piazza davanti a Sky a guardare programmi per i più piccini (e qualche partita del calcio inglese, che fa sempre bene, tanto alla Piccolina piace guardare i campi verdi e i tizi che si muovono come forsennati dietro ad una cosa che svolazza di qua e di là e quando si stufa c'è sempre il gioco "cerca di raggiungere il telecomando andando a carponi sul divano" di cui lei non si stanca mai).

Orbene, visto che Baby tv mi fa andare in trip da acidi, cerco qualcosa che possa vagamente interessarmi e... tah dah... una specie di maratona Xmas Carol (no, non quella di Borghese) che accontenta i gusti della Dolce Metà in fatto di non traviare la piccolina (su Sky Cinema Max davano la versione in HD di Commando...) e non mi fa perdere la metà delle mie scarse attività cerebrali.

Posto che la versione che preferisco è quella dei Muppet, il vedere l'opera di Dickens un pacco di volte mi ha fatto riflettere.

Xmas Carol è un inno al capitalismo: mi spiego. Scrooge è un avido accumulatore di danaro e un uomo che passa la vita sul posto di lavoro senza concedersi alcunchè, inoltre non paga il valore effettivo dei dipendenti e non fa sì che la famiglia possa portarlo verso un consumo più consono alle sue tasche.
In fondo il capitalismo è basato sul continuo interscambio tra produttore e consumatore. Sulla potenzialità di essere tutti consumatori. Se una persona si limita al ruolo di produttore, crea una anomalia nel rapporto produzione-consumo, altera l'armonia dei flussi.
Il non pagare adeguatamente e non lasciare godere del magro guadagno l'impiegato crea ulteriori scompensi, come l'impossibilità per il figlio malato di questi di diventare un'altra fonte di produzione-consumo eclusivamente per una avarizia miope, così come il non voler andare a festeggiare a casa dei nipoti il Natale consumando il pasto preparato, fa sì che Scrooge sia un buco nero nella circolazione dei beni.
I fantasmi sono le entità che gli mostrano quali siano i pregi di questo circolo produzione-consumo e quale parte della sua vita si stia perdendo focalizzandosi unicamente sulla prima parte di questo rapporto e non lasciando nulla alla seconda.
Cosa fa appena si ravvede? Inizia a consumare, come in una vecchia pubblicità del passato governo Berluska (quella in cui tutti ringraziavano il tizio con lo shopper in mano), fa circolare il denaro, fa sì che il proprio impiegato possa godere appieno del rapporto produzione-consumo, fa sì che il figlio malato possa diventare un futuro produttore-consumatore e va a consumare il proprio pasto dai nipoti.

Cazzo, Dickens sì che aveva capito come far girare l'economia!

Solo un dubbio mi opprime: non è che il cotechino e il panettone, una volta entrati in circolo, possano causare deliri e allucinazioni?

lunedì 28 dicembre 2009

Il giorno della Mestizia

Dopo i giorni di festa e di giubilio, deve arrivare anche il giorno della mestizia: anche quest'anno il mio campione preferito è stato gabbato...

Il simpatico baffetto dall'occhio vispo non è riuscito neppure quest'anno a vincere il "Perlone". Eppure si era impegnato, aveva corso in qualche paesino remoto e senza possibilità di successo alle europee, aveva detto che miliardi di russi avevano visto quella cagata che ha girato per spiegare il suo fantastico 11 settembre, ha fatto una cifra di figuere barbine sia in televisione a Omnibus che alla radio alla Zanzara... niente... nemmeno il mio appello...

Sconfitto da un altro "film maker" (Mazzucco), che, però, ha indovinato la mossa del bicarbonato e ha sbertucciato villanamente il mio eroe.

Sono infinitamente triste...

giovedì 24 dicembre 2009

Gesù Bambini

No, niente letterina per me, tanto so già che arriva carbone... da me se arrivano i 3 fantasmi di Xmas Carol se ne vanno con una dose di Demerol a testa...

Quello che mi ha fatto molto pensare ieri sera è stato l'intervento a La Zanzara di don Farinella, l'"eroico prete" che scrive su Micro Mega (spero che si scriva così): al di là delle solite sbroccate sul Berluska e sull'abolire il Natale (ma anche la Pasqua e tutte le festività, così, tanto per dire un paio di cazzate in più), ha detto che nel presepe della "sua" parrocchia ci saranno 4 Gesù Bambini: 1 cinese, 1 bianco, 1 nero, 1 palestinese... peccato che manchi solamente quello dei Vangeli: quello ebreo.

Buon Natale a tutti!

mercoledì 23 dicembre 2009

Duomi barbuti

Ma uno che si dovrebbe definire un politico, può essere così scemo da dire una frase simile a pochi giorni dall'avvenuto fattaccio e poi mascherare, schernirsi e sbofonchiare sulle circostanze ai microfoni de La Zanzara su R24 poco dopo?

Sono sempre più convinto che sull'IdV bisognerebbe scrivere un trattato di antropologia...

POST SCRIPTUM

Sono impressionato, Uriel, nel suo blog, ha espresso perfettamente, grazie una risposta a quello che può essere considerato a tutti gli effetti uno spam, quello che penso sul partito del trattorista di Montenero e sul suo padre/padrone.

martedì 22 dicembre 2009

De Bello Mastellae

Lo so, in latino la costruzione corretta non è questa e io faccio la figura del solito fregnone.

In ogni caso io... oddio mi sento male... sono... mi viene da vomitare... d'accordo... libera! libera! lo stiamo perdendo... con... aiutatemi vi scongiuro... Mastella!

Lo so la notizia non è proprio freschissima, ma, come già scritto nei post precedenti, ho perso qualche colpo in queste giornate prenatalizie, per cui scrivo le mie impressioni oggi.

Con buona pace di Travaglio, De Magistris e compagnia cantante, la posizione del nostro cinghialone con la piscina a forma di cozza è stata archiviata nel processo (chiamiamolo così, dai... tu chiamale se vuoi emozioni...) Why not (chissà perchè, ma sono rimasto piacevolmente stupito quando ho letto che il titolo era stato scritto in inglese corretto, perchè sentendo l'itagliuano di chi ha istruito la baracca...). E questo è un dato di fatto.

Solo che io sono talmente pirla che mi viene in mente il momento in cui Mastella fu "notificato".
Il Clementone nostro era Ministro della Giustizia dell'ultimo Governo Prodi, quando, nell'ottobre 2007, viene iscritto nel registro degli indagati (e non mi è mai fregato un cazzo di sapere il perchè). Il Governo va in crisi, anche perchè il ministro Di Pietro, con la leggiadria e la salda cognizione giuridica che lo ha sempre contraddistinto, chiede le dimissioni dell'uomo di Ceppaloni, pur sapendo che la maggioranza è affidata ad una manciata scarsa di parlamentari in più rispetto ad un'opposizione (che si stava logorando, perchè, come disse Belzebù: Il potere logora chi non ce l'ha). Nessuno del numerosissimo staff di Governo si sogna neppure lontanamente, non dico di difenderlo, ma di esternare qualche dubbio riguardo a quella iscrizione ( che si trattasse di una benemerita cazzata? Nooooo, ma dai, una personcina equilibrata come De Magistris come avrebbe potuto?).
Il Governo cade, tutto quello su cui stava lavorando va a cercare del divertimento alternativo sulla Salaria e lo Stato si ritrova per qualche mese senza alcuna guida su cui contare (nessuna guida è sempre peggio della peggior guida possibile, non è che ci voglia un genio per capirlo), prima delle successive elezioni (cioè mesi). Mastella è l'appestato che ha fatto crollare il tutto, la colpa è del cinghialone con la piscina a forma di cozza.

Io immagino se fosse successo nell'ottobre dell'anno successivo, nel pieno della crisi più nera e rabbrividisco.

Ma torniamo alla nostra historia. Ordunque, adesso Mastella, additato come il corrotto-corruttore-corruttato viene riabilitato (non stiamo parlando della moglie, perchè anche sulla sua posizione si possono nutrire leciti dubbi) dal GIP (senza nemmeno sfiorare il giudizio... inchiesta limpida e cristallina) e chiede 10 milioni di danno allo Stato e a me pare una posizione del tutto lecita, anzi, condivisibile. Un rappresentante dello Stato mi ha "rovinato l'immagine", io chiedo i danni allo Stato per responsabilità oggettiva, visto che ha scelto il soggetto che ha "sbagliato", mi pare giuridicamente cristallino come ragionamento.

E' facile sparare al bersaglio grosso, per tutto il resto c'è la politica, con la possibilità di mantenere il ruolo in aspettativa... ma di responsabilità non si parla nemmeno un po'?

Ah, sì, Travaglio ha attaccato così, ad cazzum come al solito, il conduttore del mio programma radiofonico preferito: La Zanzara. Chissà perchè non riesco a stupirmi.

lunedì 21 dicembre 2009

Tutti in gita a Copenhagen...

Allora, atterro venerdì sera sul tardi dal party aziendale del giorno prima con un mal di testa siderale sulle spalle e la sensazione perdurante che tutti, a colazione, mi guardassero come l'unico sfigato non trombante della serata (ma era una mia impressione, sì che era una mia impressione, vaffanculo che doveva essere una mia cazzo di impressione... sono entrato un po' in paranoia scusate, ma è l'eterna lotta tra il bene e il male... solo che il male nel sottoscritto si risveglia il giorno dopo e gli ricorda costantemente quanto è stato pirla perchè anche il più sfigato degli sfigati - tipo un tizio greco che non ho ben capito che mansione abbia, ma potrebbe essere scritturato tranquillamente per un remake di Freaks diretto da Marcus Nispel - ha segnato la tacca sulla carlinga). Mi fermo a Milano, perchè anche le luci interne del trattore risultano troppo potenti per i miei bulbi oculari che continuano a inviare segnali dolorosissimi alla corteccia cerebrale disorientando i rari neuroni che rimangono stoicamente presenti, senza accorgermi che ha/sta ancora nevicando.

Sabato mattina mi risveglio con la persistente sensazione di disidratazione postalcoholica, ma piuttosto lucido, anche se la testa continua a protestare veementemente. Apro le finestre e comincio a sentire la famosa canzone di Dean Martin che inizia a rimbombare prepotentemente
dentro alla scatola cranica

E non è un bell'auspicio, non so se intendo... devo farmi quei 420 km per tornare dalla Dolce Metà e dalla Piccolina.

Faccio colazione e alle 7:30 sono già in viaggio. Nevischia, ma tutto ok, non correrò molto, ma passo Bergamo e Brescia senza grossi disagi, in più, vista la neve, non c'è molta gente sulle autostrade e ho fatto mettere i pneumatici invernali al trattore che va una meraviglia.

Sul Garda ho i primi problemucci dovuti agli spazzaneve e al traffico che alle 9.55 comincia a farsi più pesante e alla gente che non ha idea di come si guidi sulla neve a confronto mio che sono meglio di Ari Vatanen, ma proseguo imperterrito, fino a che raggiungo alle 11.45 circa raggiungo Mestre e, ideona, invece di fare il passante, prendo la tangenziale...

Bene, è perfettamente ghiacciata, tipo pubblicità della BMW X-Drive, solo che non ci sono solo BMW dotate di quel dispositivo sulla strada, anzi.

Di lì in poi il delirio più puro tra spazzaneve, tizi sbandanti, tizi a meno di 10 all'ora sulla corsia di sorpasso e momenti di fermata totale a rimirare il paesaggio bianco che fa da contorno alla tratta più orientale della A-4.

Morale, sono arrivato alle 15.45 a destinazione con la Dolce Metà che mi da per disperso...

Orbene, al primo che mi viene a rompere le palle sul riscaldamento globale e altre minchiate sulla desertificazione e sui ghiacciai alpini che si ritirano, vorrei far notare che in questi ultimi 2 anni è arrivata così tanta neve che sembra di essere tornati alla prima metà degli anni '80.

La gita che si sono fatti quei minchioni a Copenhagen per non decidere un benemerito cazzo, probabilmente è servita solamente a ingrassare le note spese di qualche grasso burocrate oppure di far da vetrina alle banalità trite e ritrite di qualche nobelato abbronzato in crisi di popolarità.
E noi ci teniamo la neve causata dal... riscaldamento globale!

venerdì 18 dicembre 2009

Party Time

Come l'azienda di Uriel anche la Grande Multinazionale Bastarda organizza il Xmas Party. La fredda cronaca:

Ieri è stata la data del Party aziendale, happening imperdibile, perchè imposto, pena la morte aziendale, dell'anno per tutti i collaboratori (chiunque deve partecipare, a qualsiasi livello, OBBLIGATORIO).
Orbene, siamo in un periodo di merda per il Real Estate, i budget sono tagliati all'osso e nessuno si può permettere di spendere nemmeno 1 centesimo più del previsto, meglio molti euro di meno; in mezzo a tutto questo, il board decide che si va tutti a Parigi all'I Love Opera vicino agli
Champs Elysées a cena e tutto il resto (in pratica disco o roba simile) alloggiando in hotel 4 stelle nelle vicinanze, tutti, con volo aereo in business per tutti da qualsiasi parte si arrivasse. In pratica un costo assurdamente assurdo.

Ieri me ne sono completamente dimenticato, quando alle 8:30 mi chiama una delle segretarie della sede centrale chiedendomi se mi fossi schedulato (giuro che ha usato questa cazzo di parola) su outlook la data e se fossi pronto a prendere il volo da Malpensa per Parigi delle 12:20. Cavolo sono a Piacenza! Corsa al volo verso Malpensa e arrivo in anticipo di qualche ora, sgrunt.

Tralascio tutta la sistemazione e scazzi vari per attese in aeroporto, in quanto devo aspettare la delegazione danese per il trasferimento in hotel, con conseguente giro sui vari blog, ma sempre al volo, con quella che i danesi arrivano da un momento all'altro altra perdita di tempo... ma appagata dalla biondona del back office danese con il culo che mi arriva a mezza spalla e non scherzo un cazzo.

Si arriva alla sera, quando tutti si è al ristorante/club/sticazzi tutto per la Grande Multinazionale Bastarda, ma, al contrario di tutte le altre aziende, visto che la Grande Multinazionale Bastarda deve fare vedere che è ecocompatibile, sociosostenibile e antistressante, vengono ritirati tutti i telefonini all'entrata, compresi quelli personali... sticazzi e micazzi!

Cena a Buffet per fare squadra, con qualsiasi consumazione completamente libera... i/le colleghi/e scandinavi/e sono completamente ubriachi/e dopo 30 minuti netti. Il mio omologo spagnolo sparisce per un po' una delle addette al letting svedese o norvegese e riappare dopo un'oretta mollando occhiate molto soddisfatte a destra e a manca.

Io mi attengo al motto tristissimo "guardare e conversare, ma non toccare" soprattutto con il miglior amico dell'uomo che non abbaia.

Alla fine, resta solo l'acohol, anche perchè la coca (non cola) non fa per me e non mi piace passarmi quarti d'ora in bagno a fare il piccolo chimico nevoso.

Le tizie deutsche del marketing sono uno spettacolo, anche se mi appaiono doppie o triple nel mio momento di picco alcoholico, che supero brillantemente con un paio di vodka red bull.

Alla fine, il freddo parigino ci accoglie all'uscita e mi faccio una camminatina fino all'albergo lì vicino, mentre quasi tutti prendono taxi per 500 metri che tanto andranno in nota spese. Non ho ben capito con chi ho fatto la strada, ma mi sembra che sia stato piuttosto interessante.

Guadagno la mia camera, mentre scorgo che quasi tutti stanno "scambiandosi" stanze nemmeno fossimo in una gita delle superiori; ma che posso farci, ero un pirla allora, sono rimasto un pirla adesso, è una questione di coerenza e di fedeltà alla linea.

Oggi mi sono svegliato senza aver ovviamente trombato e con un mal di testa da buon piazzamento (per il mio addio al celibato ho raggiunto il primato olimpico, ndr) e ho dovuto volare anche con questo bel compagno di volo.

Adesso sono rientrato e devo ancora capire se mi sono divertito, perchè se fosse davvero così, mi sa che avrei bisogno di uno strizzacervelli, di uno bravo.

mercoledì 16 dicembre 2009

Maroni sì, Maroni no, Maroni gnamme...

Allora, come anche i muri e le statuine del Duomo di Milano sanno (per cui non fatemi mettere link che oggi non ho voglia letteralmente di fare niente), Maroni vuole dare un giro di vite contro le manifestazioni e internet.

Sul fatto che le manifestazioni legittime sono solo quelle autorizzate e che non si può contestare direttamente la manifestazione di qualcun altro inserendosi nella succitata manifestazione, sono perfettamente d'accordo. L'ordine pubblico è un valore sancito dalla nostra legislazione e se uno è contrario alla manifestazione di qualcun altro, indica una bella contromanifestazione autorizzata che non entri in contatto con la prima e pace. Insomma, è come andare allo stadio, quale questore sarebbe così mentecatto da permettere ai tifosi della squadra avversa di innalzare striscioni all'interno della curva della fazione opposta? Si chiama buon senso e se qualcuno si sente privato dei propri diritti perchè non può andare alla manifestazione del Berluska (è un esempio, un po' reale, ma vabbè) a urlargli quanto lo detesta srotolando una gigantografia di Travaglio con il ghigno soddisfatto, deve farsene una ragione oppure testare la solidità degli sfollagente dei pulotti. Stessa cosa se uno vuole fare una manifestazione in cui si urla "a morte" qualcuno, portando qualche centinaio di esaltati che vogliano mettere a ferro e fuoco una parte di abitato.

Quello che non mi sfagiola per niente è la questione di internette: se uno seguisse le cazzate che ci sono scritte su internette, penserebbe che siamo in pieni anni '20, con un marasma internazionalsociale da periodo postbellico. Invece c'è solo la noia di un sacco di ragazzotti/e che non sanno che fare nel tempo libero e sparano cazzate in libertà, senza la minima cognizione di quello che stanno dicendo. Perchè ci sia qaedismo occorre che qualcuno ci creda veramente a quello che scrive e sia anche disposto al sacrificio, qui stiamo parlando di gente che ha difficoltà a trovare un dizionario on line che gli fornisca la definizione di sacrificio.
Nel momento in cui si censurano i siti su internet si inizia a creare una frattura per prima cosa psicologica: un conto è monitorare, che è legittimo, un conto è oscurare, si toglie la visibilità alle cazzate che dice quella persona che potrebbe iniziare a pensare che le sue cazzate non sono del tutto cazzate e a convincersene, fino a volerle mettere in pratica. Poi una frattura sociale: oscuri un sito dove un sacco di fresconi si trovano per sparare le proprie cazzate, questi si troveranno da un'altra parte che verrà oscurata, fino a convincersi di essere nel giusto e di subire una discriminazione e tentare di vendicare questa discriminazione. Ma soprattutto una frattura "morale" (parola che mi provoca l'urticaria): chi può decidere e sulla base di cosa l'effettiva pericolosità di un sito/blog/forum/social network in via preventiva? Chi può fornire i parametri? Su cosa si può basare il giudizio? Quale può mai essere il confine tra lecito ed illecito?
Certo, per la pedopornografia non ci sono stati problemi: i paletti sono l'età dei soggetti ritratti e in quali atteggiamenti; il terreno su cui si possono basare i metri di giudizio dell'"odio" è molto più difficile da fornire, basta poco nello scadere nella limitazione della libertà di espressione lecita che può portare ad uno stato di polizia che esarcebererebbe gli animi, scaldando ulteriormente gli animi che già adesso sono belli tostati.

martedì 15 dicembre 2009

Psicopatici 2.0

Mi sarò spiegato male, ieri, non mi sarò fatto capire. Vista la mia nota ristretta capacità intellettiva, è molto probabile. Cercherò, con i miei 4 neuroni in croce e il mio QI molto più consono a quello di un australopiteco rispetto a quello di un sapiens sapiens, di spiegarmi meglio:

Chi ha colpito con una riproduzione il Berluska è un malato di mente, conclamato (checchè ne dica Sansonetti su Omnibus stamattina), che ha fatto un gesto da malato di mente (e non politico, checchè ne dica sempre Sansonetti questa mattina su Omnibus). Su questo non ci piove. Le cazzate che scrivono Libero o il Giornale sui complotti e le organizzazioni sono stronzate punto e basta. Non c'è alcuna congiura della statuina del Duomo o altre menate simili.

Ciò che a me spaventa è che un alto esponente di un partito che ha avuto in mano anche la libertà di tutti noi (sì, scoperta, un magistrato, al di là della competenza territoriale, che è facilissimamente eludibile con semplici escamotage, può indagare - leggi carcere preventivo fino a decorrenza dei termini - su qualsiasi notizia di reato, fosse anche una battuta sentita al bar, wow le vecchie nozioni di procedura penale servono qualche volta) giustifichi un atto da psicopatico di uno psicopatico con dichiarazioni farneticanti di "gesto politico" e di "creare odio che arma la mano". Spero che tutti siano concordi nel giudicare queste frasi come "aberranti". Perchè anche Matteotti nel 1924 creava odio e istigava e anche Allende in Cile istigava Pinochet e creava anche lui odio.

A me è parso un gesto encomiabile quello di Bersani e Penati, perchè ci riporta in un Paese civile, in un Paese in cui la dialettica può essere aspra, lo scontro verbale continuo, ma la violenza fisica viene condannata senza nessuna eccezione e l'umanità prevale su tutto il resto. Lo scontro politico non può essere fisico, sennò la tanto celebrata civiltà se ne va ad escort e travoni e nessuno si può permettere, in nessun caso, di trovare una seppure remota giustificazione alla violenza nelle dispute politiche.

Quando uno è così ottuso da non riuscire a capire dove finisce la purezza e dove inizia il minimo buon senso, per me diventa un pericolo, in tutti i sensi; se poi penso che questo aveva fisicamente in mano anche la mia libertà, mi viene la pelle d'oca, semplicemente.

In ogni caso, se la bellezza fosse inversamente proporzionale all'intelligenza, non avremmo nessun problema di mamme squalificate, perchè a Miss Mondo vincerebbe sempre ed esclusivamente la presidentessa.

lunedì 14 dicembre 2009

Psicopatici

Ieri sera uno psicopatico ha colpito il Presidente del Consiglio dei Ministri fratturandogli il naso e spaccandogli un paio di denti, sono cose che possono succedere (se si chiudono gli occhi sulla questione della "scorta concentrica" e dei servizi segreti + digos + nuclei e reparti operativi che normalmente sono presenti durante manifestazioni del genere per interventi "immediati").

Lo psicopatico che mi preoccupa maggiormente è quello che ha rilasciato le solite dichiarazioni deliranti prima addirittura di sapere chi avesse commesso l'aggressione (paura che fosse qualche altro sociopatico aderente al proprio partito?), principalmente perchè questo tizio avrebbe potuto avere la mia libertà, reale e non immaginata, in mano.

Fa da degno contorno la presidentessa del nulla che fa di tutto per ribadire, una volta in più, di essere molto più bella rispetto a intelligente (in tutti i sensi, soprattutto quello politico).

venerdì 11 dicembre 2009

Televoto

Allora, ricapitoliamo: Spatuzza dice che il Berluska e Dell'Utri sono mafiosi perchè glielo ha detto Graviano. Graviano dice che lui non ha detto un cazzo a Spatuzza.

Facciamolo decidere al televoto...

'Fanculo non si può più fare nemmeno il televoto (e nemmeno le docufiction porno dove il Berluska, sempre lui, ciula come un orango durante la stagione riproduttiva) ! Ha proprio ragione Celli a scrivere su Repubblica a suo figlio di lasciare l'Italia!

giovedì 10 dicembre 2009

Verde Pisello

Ok, sono di ritorno da una non preventivata trasferta in Finlandia ieri... che freddo cane! Ma non ne parlo che mi si gelano le ossa solo a pensarci.

Allora, i Verdi (in pratica degli zombi rissaioli, per chi se li fosse dimenticati) hanno tirato fuori una lista vecchia di 30 anni sui possibili siti dove costruire centrali nucleari (alcuni inutilizzabili per le centrali di III generazione, in quanto necessitano o di grandi fiumi o del mare per il raffreddamento) e l'hanno spacciata per nuova nuovissima, scoop eccezzzzzzzzzzzzzzzziunale veramente! Ovviamente questi omuncoli, che pensavano che i rifiuti napoletani scomparissero con la forza del pensiero e che i treni si muovessero senza bisogno di rotaie ma solo di buona volontà, hanno preannunciato la volontà di indire dei referendum locali per bocciare tutti i siti, nessuno escluso.

In questa presunta lista, è indicato un sito in una cittadina vicino all'Azure River, che, per questa ragione, conosco molto bene.

Questa citttadina ha una centrale a carbone nel mezzo del centro abitato che causa uno smog pauroso e diverse patologie sulla popolazione ormai pienamente riscontrate, oltre ad essere completamente inefficente, in quanto nella zona vi sono grossi complessi industriali che assorbono più energia di quanto quel residuato bellico sputamerda possa produrre, causando frequenti black out.

Si può presumere che tutti siano contenti che venga smantellata la merda per far posto a qualcosa che ha un impatto certificato molto meno inquinante?

Manco per il cazzo!

So già come finirà: come è finito il rigassificatore che doveva essere costruito in una zona acquitrinosa dimenticata da Dio e dagli uomini, in cui gli scarichi di un paio di cartiere avevano preventivamente desertificato e fatto estinguere tutta la vita animale presente. Fatto il referendum, tutti contrari e il rigassificatore verrà fatto a 20 km di distanza... sullo stesso golfo! Però quei 200 posti di lavoro sono persi, emigrati 20 km più in là.

A proposito, c'è una centrale nucleare obsoleta (in cui è già stato segnalato un incidente quest'anno) in Slovenia a meno di 150km dalla cittadina summenzionata...

sabato 5 dicembre 2009

Sono fiero

Ma quanto sono fiero di vivere in un Paese le cui sorti sono in balia delle frasi di Gaspare Spatuzza detto 'u tignusu...

venerdì 4 dicembre 2009

Plagiatore?

Allora, oggi post autoreferenziato, in quanto, calcolando immacolata e ambroes, potrò stare quattro giorni con Piccolina e Dolce Metà, cosa che non accadeva dallo scorso agosto, insomma un padre esemplare...

Allora come già anticipavo in questo, questo e questo post, l'hard rock esercita un effetto calmante piuttosto intenso sulla Piccolina. Adesso cominciamo a subire un escalation piuttosto preoccupante (secondo la Dolce Metà): i fatti.

Nel weekend faccio addormentare io la Piccolina, la porto in braccio in giro per la sua stanza canticchiandole "Patience", "Never Say Goodbye", "The River", "18 & Life" o "Every Rose Has Its Thorne" o altre "ballad" che un ragazzotto che ha passato l'adolescienza a cavallo tra i tardi anni '80 e gli inizi degli anni '90 conosce. Bene, lei così si addormenta in pochissimo tempo. Tanto che le ninne nanna tipiche dei bambini non fanno più effetto e la Dolce Metà si è dovuta imparare oltre che tutte le suddette lirycs a memoria, anche a fischiare l'intro di Patience perchè ha un effetto particolarmente calmante sulla Piccolina nel momento in cui deve arrendersi all'abbraccio di Morfeo (la divinità greca, non l'ex calciatore fantasista dalle alterne fortune).

Quello che preoccupa di più la Dolce Metà è che si è dovuta imparare a memoria anche Highway To Hell, in quanto, quando la Piccolina piange disperata, basta iniziare a canticchiare e lei appena sente "Living easy, living free" inizia a sorridere senza nemmeno dover essere presa in braccio.

Da qui l'accusa di aver "plagiato" la Piccolina. Ma io ho prove incontrovertibili a mia discolpa, come dimostrato nel primo post linkato... ehm...

OFF TOPIC: Ho appena finita una videoconferenza volante con il Board della Grande Multinazionale Bastarda, in cui mi hanno comunicato che tutte le consulenze che noi normalmente forniamo a un pacco di Paesi dell'Arabistan, per essere accettate, dovranno essere tutte pagate preventivamente... in contati!
Ovviamente ho dovuto scostare la webcam perchè stavo diventando tutto rosso nel tentativo malriuscito di soffocare la grassa risata.

giovedì 3 dicembre 2009

Idiotità

Allora, io oggi me ne stavo per i cazzi miei, aspettando quelle 2.000 riunioni a cui devo partecipare per sentirmi dire un sacco di cazzate sulla crisi anche da chi ha aumentato il fatturato netto del 30% in questi mesi, quando vado su Giornalettismo per leggere la mia rubrica preferita a cura del Cattomoderasta che ringrazio pubblicamente, quando notavo un articoletto che destava la mia attenzione per il titolo abbastanza strano e andavo a leggerlo.

No, qui non farò la parafrasi di tutto l'articolo, perchè non ne vale davvero la pena, ma voglio delineare solamente i 2 concetti fondamentali:

1. Per un buuu nessuno deve troppo incazzarsi, perchè è statisco che qualcuno lo faccia quando ci sono molte persone presenti in uno stesso luogo, ma, visto che è un fine intellettuale, non cita percentuali o proporzioni (perchè un conto è se un centinaio di persone iniziano a fare buuu, un altro è se il 20% dei presenti lo fa e un altro ancora è se tutta una curva e mezza tribuna lo fa); dimenticando che qualche migliaio di persone urlano "Negro di Merda" ad una persona nemmeno presente sul campo, così, giusto per ricordare a tutti una questione palese, anche durante una partita internazionale su un campo in terra straniera (perchè è necessario essere internazionali in tutti i sensi).

2. Se il primo concetto è astruso, il secondo è ancora migliore: io sono di sinistra, per cui non posso essere considerato razzista anche se dico e probabilmente penso in maniera totalmente razzista, perchè i razzisti sono "antropologicamente" dall'altra parte (che è un concetto razzista di per sè, o mi sbaglio?).

Allora, a me Balotelli sta sulle palle non poco, perchè ad uno che si comporta in quella maniera in campo, normalmente, un paio di entratone gliele faccio ancora (sì, anche a 35 anni suonati... ehm... quasi 36 ormai), ma quando leggo delle riflessioni di quel genere a me viene in mente un solo termine: Idiotità.

mercoledì 2 dicembre 2009

Brevità

Alle volte mi chiedo come venga calcolato il tempo...

Per me 6 anni sono un tempo lunghissimo... in 6 anni la mia vita è cambiata di brutto.

Se penso che 8 anni ho iniziato a lavorare veramente con un Co.Co.Co da 400 euro scarsi al mese (e un giorno racconterò questa esperienza, che, da un certo punto di vista - non quello delle mie magre economie-, è stata eccezionale) e mi vedo in questo momento, in cui viaggio sul Trattore nuovo (che, ahimè, non è come quello che mi ha letteralmente salvato il culo, in quanto la casa con la stella ha introdotto alcune cagate e tolto alcuni particolari a cui mi ero affezionato), sembra che siano passate 2 ere geologiche.

Come al solito sono stupido, per cui non riesco a capire si faccia a definire "breve" un qualcosa che dura 6 anni come dovrebbe essere il nuovo processo dopo la riforma del Berluska o di chi la presenta per lui. Ed anche i 2 anni per il primo grado, mi sembrano un tempo infinito, in 2 anni sono riuscito a cambiare 3 società e a sestuplicare il mio stipendio, per non parlare che in meno di 1 anno e mezzo ho avuto una figlia, mi sono sposato e ho sottoscritto un mutuo trentennale che mi lega mani, piedi e collo alla mia amata banca...

A me del Berluska frega un cazzo, mi interessa di più calcolare il tempo della mia vita che dovrei dedicare nel caso in cui fossi innocente e la "giustizia" mi prendesse di mira: 2 anni sono troppi, 6 sono una bestialità.

martedì 1 dicembre 2009

Jodel... e basta!

Allora gli svizzeri hanno votato per non avere le torrette da cui un tizio con l'asciugamano in testa urlaccia un paio di volte al giorno, mentre altri tizi rimangono ad ascoltare con il culo per aria. Ovviamente i tizi italioti con il fazzoletto verde al collo hanno sparato le loro cazzatone di puro folklore, giusto per non farsi mancare niente. I soliti sbroccolatori non si sono fatti mancare l'occasione per denunciare il fascismo, il nazismo e non so quale altro -ismo strisciante in Europa (no, il comunismo no, anche se mi è parso non si sia notato a sufficienza che, dal 2010, Marco Rizzo o Paolo Ferrero rischino un paio di anni di gabbio nel caso si rechino in Polonia) e permeante nella nostra povera Penisola per colpa del Berluska che avrebbe influenzato anche gli elvetici, così ad cazzum. Infine c'è stata la solita figura del cazzo delle solite Europatetiche Istituzioni che si sono messe a starnazzare come oche in preda a crisi isterica e a minacciare sanzioni ad minchiam, senza riuscire a mantenere una minimo di cazzo di faccia credibile nel momento in cui pronunciavano quelle cazzo di parole (come Blatter quando dava del 33° nazione partecipante all'Irlanda, gli si scompisciava dalle risate anche il culo per la stronzatona che stava sparando).

Noi italioti non ci rendiamo conto che, a furia di sentire i continui sbrodolamenti sulla "dittatura dolce, salata, mistomare" e sui pericoli di fascistizzazione della nostra Repubblica, nel resto dei cazzo di paesi che qualcuno che si sente più furbo degli altri chiama "normali", i partiti come Forza Nuova (che qui da noi hanno solo 4 acefali buzzurri che si candidano e riescono anche a non votarsi, tanto è il livello di intelligenza e di consenso) hanno percentuali consistenti (no, la storia degli olandesi che, in quanto froci, si difendono dai mussulmani è una cagata anche solo a pensarla), riescono a promulgare leggi e riescono a concorrere alle presidenziali fino al ballottaggio (i superbi amici oltralpini che sembra abbiano più di qualche allergia all'acqua sono un ottimo esempio).

Allora, signori con l'asciugamano in testa, se siete in Svizzera, sapete che al suono del cucù l'unico canto che si può fare è lo Jodel... e basta!

Lo ha voluto il poppppppppolo...

venerdì 27 novembre 2009

A 4 passi dal baratro

Come ho sempre sbandierato urbi et orbi, lavoro nel Real Estate, o, più volgarmente, nel ramo immobiliare riferito alle strutture "importanti", in pratica un qualsiasi edificio sotto ai tot milioni di euro/dollari e tot migliaia di metri cubi non viene nemmeno preso in considerazione. Fino alla metà del 2008, quale era considerato il paradiso da chiunque gestisse questi complessi, in quanto uno poteva essere pagato una sberla di soldi per gestire in maniera piuttosto "rustica" edifici che si rivalutavano automaticamente e costantamente di cifre assurde ogni anno?

Esatto, Dubai.

Alla fine del 2007 ero stato contattato dai cacciatori di teste per un contratto quadriennale nell'emirato e confesso di essere stato molto tentato, poi, vuoi che con la Dolce Metà dovevamo mettere su famiglia e lei mai e poi mai avrebbe accettato di stare lontano dall'Italia e da casa sua, vuoi che il CEO mi aveva prospettato un avanzamento notevole per marzo 2008 (ed è stato di parola prima di andare in pensione), vuoi che ad andare a stabilirmi tra i tizi con l'asciugamano in testa non è che mi esaltasse molto, vuoi che io chiedevo per ogni 6 mesi lì di avere 1 in Italia e loro me ne offrivano 9; insomma, ho declinato e per un po' di mesi mi sono arrovellato parecchio su questa mia decisione, in quanto i soldi erano davvero tanti.
In più qualche mio collega aveva accettato e, quando andavo a fare consulenze là, venivo accolto come il topino di campagna viene accolto da quello di città in un famoso cartone animato degli anni 60 (che non ho trovato in giro per la rete, per cui niente link, sgrunt!) e i miei dubbi venivano alimentati sempre di più.

E' di ieri la notizia della possibilità di default del fondo nazionale dell'emirato e questa mattina mi hanno chiamato un paio di colleghi che si erano trasferiti là, in quanto erano stati appena spediti e mi chiedevano se avessi sentito parlare di qualcuno che aveva bisogno di figure come la loro qui in Europa. Il manager operativo è come la rana negli stagni, appena l'ecosistema si altera, è il primo a scomparire.

Il mammismo della Dolce Metà, un moto di generosità di un quasi pensionato, il mio ingiustificabile pregiudizio e un po' di paraculaggine italiota mi hanno salvato dal baratro... sono cose che fanno pensare.

giovedì 26 novembre 2009

Regalami un Flores

Allora, ieri ero in trasferta macchinata (finalmente ieri mi hanno dato un nuovo trattore!) nei Grigioni per una consulenza ad un fondo con le macchie di cioccolata sul bavero.

Tornando all'interno dei patri confini, in fila sulla Milano - Como - Chiasso (tanto per non farsi mancare un cazzo), sentivo il mio programma radiofonico preferito: La Zanzara su R24. Dopo uno zanzillione di interventi pro e contro qualsiasi cosa, arrivava la telefonata di Cruciani a Flores D'Arcais in cui prima sparava le prime minchiatine da sboccolatore professionale, poi si arrivava al punto: il simpatico (assimilabile ad un cardo nel culo) direttore di un tot di fanzines per trasportatori di ettolitri di letame sotto al naso diceva che non aveva partecipato non so a quale conferenza perchè c'era anche Schifani (ecco, adesso che l'ho scritto, mi tocca passare il disinfettante sulla tastiera) e lui non voleva stringergli la mano. Ma perchè non voleva stringergli la mano? Perchè aveva letto sul Fatto Quotidiano (ma c'è davvero qualcuno che riesce a leggere questo giornale e non a portarlo solo sottobraccio come segno identificativo? Evidentemente sì, ma resto strabiliato) che, la faccio corta senza usare i troppi panegirici adottati dal nostro, da avvocato, il Presidente del Senato (non lo nomino perchè ho finito il lisoformio), prima di entrare in politica, aveva difeso un palazzinaro palermitano che aveva costruito abusivamente un palazzo e poi aveva affittato/venduto il tutto a mafiosi, dicendo che, in altri Paesi più democratici, uno si è dovuto dimettere perchè aveva la colf immigrata clandestina pagata in nero...
In un primo momento non riuscivo a comprendere il delirio di quest'uomo e a cosa si stesse riferendo, quale fosse il motivo della mancata volontà di offrire una stretta di mano.
Poi ho capito: Ci sono 2 questioni:

1. Chi è colpevole secondo il floresdarcaiso pensiero non ha diritto ad alcuna difesa da parte di un avvocato davanti ad alcun Tribunale, deve essere colpevole e messo al muro, così, seduta stante, in mezzo al tripudio delle "persone oneste" che applaudono alla vittoria della "Giustizia".

2. Visto il curriculum, chi non ha lavorato nemmeno un minuto nella propria vita, ha difficoltà a percepire che qualcun altro debba lavorare e che qualsiasi avvocato si troverà a difendere persone che potranno essere giudicate colpevoli, oppure che abbiano fatto cose di cui non andare molto fieri. Se non fosse così, non esisterebbero gli avvocati.
Solo che chi non lavora non ha nemmeno la possibilità di sbagliare o di insozzarsi le mani nella vita reale e la vita reale presuppone compromessi e cavilli a cui appellarsi, perchè la pagnotta a casa bisogna portarla. Io conosco ottime persone che fanno gli avvocati (ho una laurea in giurisprudenza) che si trovano a difendere dei criminali patentati, ma non per questo diventano delle persone peggiori. Chi non fa un cazzo nella vita non riesce a distinguere il proprio lavoro con la propria persona fuori dal contesto lavorativo, appunto perchè un lavoro non ce lo ha (non gli occorre, beato lui) e non lo ha mai avuto (no, fare il direttore di fanzines sbroccolanti non è un lavoro, siamo seri).


P.S. Il calcio, da martedi scorso, è solamente un elemento chimico di numero atomico 20 con simbolo Ca; o al massimo un Comune italiano in provincia di Bergamo di 5.161 abitanti.
Ogni riferimento a quella grandissima testa di cazzo portoghese non è affatto casuale.

martedì 24 novembre 2009

Se famo du spaghi?

Giubilo, allegrezza, felicitia!

Il simpatico evaso omicida per cause politiche di gioiellieri e di salumieri si è rimesso a mangiare!

E, come sempre, il finale tra Oba Oba e travoni assortiti brasileiri sembra prossimo!

Comunque Lula non firmerà, perche, nel momento in cui la tizia brasiliana è stata sbattuta fuori dal GF dieci, si è accorto che i diritti umani non possono essere tutelati nella patria del maccherone.

Giustizia è fatta.

lunedì 23 novembre 2009

Perdendo l'anima

Il caso Cucchi come il caso Brenda mi stanno facendo riflettere molto. Non riesco a provare compassione, non ce la faccio e questo è un cruccio che mi porto dietro da un po' di giorni.

Allora, io sono cattolico praticante; ma sono uno di quelli che, se fosse vissuto nel Medioevo o nel Rinascimento, sarebbe finito dritto senza passare dal via su qualche rogo oppure a fare un po' di stretching sulla ruota oppure a guardare dall'interno il delicato meccanismo della vergine di Norimberga, sicuramente prima di moltissimi che si definiscono atei e si proclamano mangiapreti à la page; basti pensare che ho avuto una figlia prima del matrimonio, non sono d'accordo su quasi tutte le posizioni dell'uomo germanico, il crocifisso nelle aule lo manterrei solo per ricordare (come ho scritto nel post) le battaglie europee (io non porto alcun crocifisso da nessuna parte, a parte quando vado in paesi musulmani - Arabia esclusa, non sono un kamikaze - ma per un motivo solo identitario) e la contraccezione la imporrei in tutto il III mondo con metodi malthusiani. La mezz'ora/quaranti minuti che passo in Chiesa ogni domenica (quasi, dì la verità, dai che le cazzate hanno le gambe corte e già hai una coscienza nera, ci manca solo che scrivi le bugie sul tuo blog e poi sei a posto con il mentire a te stesso), mi serve a riflettere su me stesso (e sentire leggere da qualcuno le letture meno pulp mi piace, perchè la Bibbia è il libro più pruriginoso e denso di violenza che ci sia, Bukowski è roba da educande a confronto, a mia figlia, fino a che non raggiunge una certa età, col cazzo che le lascio una Bibbia in mano, così, da sola) ed anche questa settimana ho provato, cercando di trovare un po' di pietà per i casi citati nel post precedente. Niente, Nada, Nichts.

Non riesco a provare alcuna compassione. In pratica non c'è, è sparita.

L'anima è qualcosa di inutile, non serve, è come Reppetto negli 883. E qui nasce il problema: da quando Reppetto se n'è andato, io non riesco più ad ascoltare gli 883. Io, in musica, sono onnivoro, nel senso che mi posso trangugiare anche le peggiori schifezze, solo che devo sentirle "mie". Gli 883 nel '92 parlavano a me 18enne di provincia che aveva appena finito le superiori e cominciava a vedere cosa c'era al di là del cancello dorato della scuola (perchè la scuola può sembrare una merda quando ci si è dentro, ma è una vacanza rispetto a quello che arriva dopo). Poi Reppetto, che non serviva, che era lo scemotto che saltellava accando a Pezzali durante il Festival Bar perculato da tutti, se n'è andato e... beh, chi è mai riuscito più ad ascoltare interamente un'altra canzone di quel mollaccione dallo sguardo fisso?

La mia paura e questa, di stare perdendo qualcosa di inutile e di perculabile, che potrebbe rivelarsi fondamentale.

venerdì 20 novembre 2009

Rischio d'impresa

Bon, hanno trovato carbonizzato il transessuale con cui Marrazzo si intratteneva in lunghe disquisizioni filosofiche sull'influenza della scolastica nello sviluppo di una concezione nuova delle teorie umanistiche rinascimentali. E questa è cronaca.

Cazzo, non riesco a provare un minimo di pietà e questo (e non sto scherzando), mi sta creando un problema di coscienza non da poco (sì, lo so, io sono uno squalo e non dovrei avere una coscienza, ho sempre detto che questa tara me l'hanno inculcata i miei e ogni tanto glielo rinfaccio, ma mai abbastanza).

Stessa cosa con il caso Cucchi, non provo alcuna pietà, non riesco a dispiacermi, a provare un minimo di indignazione per quello che è successo. Niente. Nada. Nichts.

Perchè?

E' colpa mia, non ci sono cazzi, il mio unico pensiero è: rischio di impresa. Più si alza l'asticella del possibile guadagno "facile", più aumentano i rischi.

Mi spiego: un cavallino (corriere della droga che trasporta modiche quantità) prende in un mese quello che io guadagno in 6 o 7 mesi (è un dettaglio che se li sputtani tutti, ma non me ne può fregar di meno), per non fare i conti in tasca al pusher i cui guadagni sono molto più cospicui. Benissimo, sarei portato anche io a fare lo stesso mestiere, in quanto guadagnerei di più con meno ore lavorate e meno scazzi quotidiani, solo che c'è un fattore che me lo impedisce: il rischio. Facendo quel mestiere si rischia di finire a vedere per un tempo cospicuo il mondo a strisce (quando va bene) oppure di ritrovarsi disteso con i piedi allungati perchè è finita davvero male.

Stessa cosa per quanto riguarda escort/transessuali in proprio: guadagnano un fottio di dindini, ma c'è sempre il rischio di trovarsi come cliente qualche male intenzionato o di essere ricattate/i o di diventare concime per i prati di qualche psicopatico o di essere inserito come elemento portante nel pilastro di qualche grande infrastruttura.

Sono come i bond Parmalat e Cirio, il rischio sta sempre nella quantità di interesse che viene corrisposto. L'esempio più lampante può essere quello dell'Argentina: anche uno sprovveduto riusciva a capire che, se nel resto del Mondo civilizzato i titoli di stato rendevano un interesse intorno al 4% annuo (quando andava bene), ci doveva essere qualche rischio se uno Stato forniva i suoi con un interesse del 19%, non bisogna essere un matematico alla Nash per farsi venire qualche dubbio.

Probabilmente sono un mostro, la questione è che mi è stato insegnato che "chi cerca trova" e nella mia esperienza di vita mi sono accorto che chi cerca rogne ha una facilità ancora maggiore della norma a trovarle.

P.S. FUORI TEMA: Per capire quanto a tutti gli Stati europatetici freghi dell'Europa, basta guardare chi è stato designato alla guida, ancor prima di svelare i probabili miserandi poteri a Lisbona: mi fanno venire in mente una canzone del 1997 di Anouk "Nobody's wife" (in cui, tra l'altro, la tizia risultava una bella manza).

giovedì 19 novembre 2009

Evacquo

Continuiamo con i post riguardanti il mio cazzo di mestiere... stavolta in terza persona perchè ho un attacco di cesarismo che il Berluska in un'orgia con 10 D'Addario se lo sogna.

Questa mattina il nostro Attila deve trovarsi alle 8 in un Grande Complesso Commerciale (ci avviciniamo al periodo natalizio, in cui al board della Grande Multinazionale Bastarda comincia a non fregare un benemerito dei Siti Industriali, ma vogliono che ci si dedichi quasi esclusivamente ai Siti Commerciali, che sono quelli più rognosi) per assistere alla prova di evacuazione totale dell'edificio in orario di apertura al pubblico (in pratica, non solo con i rompicoglioni di negozianti/gestori, ma anche con i rompicoglioni di visitatori). Teoricamente, a parte la sveglia antelucana per raggiungere il sito, è una specie di simpatico inframezzo rilassante nel mezzo di un'altra settimana del cazzo iniziata come tutti coloro che hanno letto i post precedenti sanno.

Ecco, non è così, tanto per non farsi mancare un cazzo.

Attila scopre al suo arrivo che il Responsabile del Complesso è a casa con l'influenza (porca o non porca non c'è); ma non ci sono problemi, c'è sempre il Vice... che lo guarda un po' spaesato.

Vice : Attila, guardi che sono stato assunto solo 4 mesi fa...
Attila : Ok, primo, dammi del tu che non sono ancora una mummia. Secondo, nel Complesso dove lavoravi prima non hai mai fatto una di queste evacuazioni, magari solamente in orario di chiusura al pubblico...
Vice : No... ehm... vengo dal settore dei cantieri di costruzioni edilizie... non eravamo usi a fare...
Attila : Ehm... rinfrescami la memoria... sono stato io a selezionarti, vero?
Vice : Esatto!

Attila si precipita dal supervisore per la sicurezza della Grande Multinazionale Bastarda per l'Europa del Sud (francese del cazzo) e esplica le difficoltà, invitandolo a prendere il posto del Responsabile. Questo lo guarda con il disprezzo tipico dei transalpini e gli comunica che, chiaramente, una simile eventualità non esiste per la policy numero minchia contenuta nella direttiva della straminchia e che deve essere chi sta sopra al Responsabile a prendere tutti i cazzi disponibili nel culo. Attila guarda il francese intensamente, lo manda a fanculo, ma si prepara mentalmente mettersi a 90 sperando che non ci siano troppi superdotati in giro.

Attila prende in mano la situazione e convoca un briefing istantaneo con addetti alla sicurezza, manutenzione e pulizie, memore di un passato che lo vedeva Responsabile e che sperava di non dover più rivivere. Tutti i presenti hanno uno sguardo bovino e Attila ripete le mansioni di ogniuno più e più volte, sotto lo sguardo schifato del transalpino.

Arriva l'ora di apertura al pubblico, le 9.00, la prova deve scattare alle 09.02.Tutti ai posti di combattimento, pronti alle murate, ammainate il pappafico, caricate...
Attila è nella sala controllo. Scattano i fumogeni a simulare l'incendio. Dalle telecamere di sorveglianza Attila nota che gli addetti alla sicurezza si aggirano con fare sperduto intorno a questi fumogeni e comincia a chiedere gentilmente via radio se sta succedendo qualcosa di anomalo, silenzio. La richiesta diviene un po' più decisa, silenzio, dalle telecamere si vedono sguardi bovini che si interrogano sul da farsi senza proferire verbo. Al che scatta un bestemmione da paura via radio e un "sembra un incendio quel fumo che viene inquadrato nel settore C?", di risposta si ha un balbettio su del fumo e un "controlliamo". Si procede con le varie fasi più o meno fluentemente (molto meno che più), fino ad arrivare al momento in cui Attila chiama l'evacuazione e nel sistema di diffusione interno al Complesso (da dove esce la musichetta che sentite costantemente in ogni Centro Commerciale per intenderci) deve essere inserito il messaggio continuo di evacuazione. Bene, il messaggio non parte, qualcuno ha pasticciato nei giorni precedenti con i cavi della radio e adesso il cd con la comunicazione parte tranquillamente, ma non viene diffuso nelle aree del Complesso. Attila rilascia una raffica di bestemmioni da paura e si getta sul retro del sistema di diffusione, connettendo qua e là cavi a casaccio, fino a che, magia!, la comunicazione si ode anche negli spazi aperti al pubblico.

La gente defluisce lentamente da tutto l'edificio, senza grossi intoppi. Attila lascia la sala controllo e si reca negli spazi aperti al pubblico per verificare la situazione e sembra che tutto scorra senza grandi problemi, quando arriva la comunicazione da parte di una addetta alle pulizie: un tizio si è barricato nei bagni del settore E. Attila si reca con passo calmo e tranquillo verso il summenzionato settore e, al suo arrivo, trova l'addetto che, assieme ad una guardia, sta cercando di convincere il tizio a uscire dal bagno. Con tutta la delicatezza del caso sfonda con un calcio la porta del bagno e si trova di fronte (non scherzo un cazzo) un tizio dell'est sull'1.90 cm ad occhio probabilmente uso a portare i sacchi di sabbia edili da 50 kg uno per braccio, ma in quel momento non gliene potrebbe fregar di meno e lo apostrofa con un "fuori dai coglioni immediatamente"; sarà per il calcio alla porta, sarà per gli occhi iniettati di sangue o forse per il tic con cui Attila chiudeva e stringe incessantemente la mano destra sulla radio, il simpatico uomo proveniente da un Paese al di là dell'ex cortina di ferro segue di buon grado le indicazioni dei due operatori che prima dell'arrivo del nostro eroe lo stavano sollecitando.

Attila, bonificato anche il bagno e sbrigate le ultime pallosissime formalità del menga, può dare la fine dell'esercitazione e il rientro di tutti nel Complesso. Il francese lo guarda con un vagone di letame sotto al naso e sentenzia: "Si poteva fare meglio".

P.S. A proposito di Transalpini, ma non è che hanno fregato l'idea al Berluska?

mercoledì 18 novembre 2009

Venerdì 13

Come anticipato ieri nel mio sfogo amaro aeroportuale, mentre stavo ad aspettare quel coglione che mi ha portato un documentino del cazzo che ho dovuto rielaborarmi in serata (allegria!) sul mio notebook appena riparato che per fortuna era in possesso del minus habens dotato di mezzo, parlerò di quel cazzo di venerdì 13.

Ok, antefatto: giovedì scorso l'alimentatore del mio notebook tira le cuoia e io mi ritrovo a essere senza strumento (in pratica come un carroarmato senza cingoli) operativo. Il notebook è talmente particolare (un sentito ringraziamento al dipartimento IT della Grande Multinazionale Bastarda) che gli alimentatori universali non hanno alcuna possibilità di fornirgli energia (provati una quindicina in 8 negozi diversi, perdendo tutta la giornata). Per cui sono informaticamente appiedato.

Venerdì sono in un Grande Sito Commerciale del Nord Ovest dove, su invito di importante assessore alle politiche giovanili (di cui non me ne può fregar di meno) e all'edilizia (e qui l'interesse diviene diametralmente opposto), devo presenziare al finale del concorso rock per gruppi emergenti del luogo a cui avrebbe presenziato un importante cantante del panorama italiota quale presidente di giuria (di cui io facevo parte: in pratica 2 giornalisti locali, assessore succitato, io e cantante).

Io, non mi ripeterò mai abbastanza, politicamente sono la cosa più neutra che possa esistere sul mio lavoro: un assessore mi parla bene del Berluska, io asserisco in tono entusiasta; un assessore mi parla male del Berluska, io asserisco in tono grave; un assessore si dichiara entusuasta per Casini, io asserisco sorridente; un sindaco si dichiara dispiaciuto per la sconfitta di Franceschini alle primarie, io scuoto la testa in tono simpatetico (e rischio il coccolone per dover reprimere un riso grasso montante); un consigliere con delega all'urbanistica stigmatizza la persecuzione a Cosentino e io scuoto la testa in tono assertivo e così via. Così, per poter reggere meglio il ruolo, voto scheda bianca. My business!

Ok, allora, sono lì che mi aggiro dove è previsto questo concorso e mi aspetto di vedere ragazzotti con capelli variamente lunghi e abbigliamenti che richiamino il mio vetusto concetto di rock. Bene, sono tutti belli pettinatini con la riga in parte e tutti precisini precisini nell'abbigliamento con le felpine alla moda e i jeansettini firmatini, il più trasgressivo è il tecnico del suono che avrà la mia età e porta i capelli lunghi e una maglietta degli Slayer. Vabbè, magari io li giudico dall'abbigliamento come l'Ingegnere (mio padre n.d.r.) che si incazzava a bestia quando mi vedeva andare all'Uni con i capelli lunghi fino al culo, i jeans distrutti e la camicia in flanella a quadri scozzesi; allora bando ai pregiudizi, sentiamoli suonare.
Arriva il cantante di fama con un ritardo di 40 minuti, ma almeno è piuttosto simpatico e non si tira troppe pose. Discorso iniziale dell'assessore, quattro parole da parte mia non preparate, ma che cazzo potevo dire a una serie di sbarbi in tiro come se dovessero andare alla loro fottuta prima comunione?
Ok, allora aspettiamo il sound check del primo gruppo e (solo per fare un esempio) il bassista si mette a fare una cosetta tipo Nek orripilante, calmo, devo stare calmo... la canzoncina è di una banalità allucinante, un giro di sol e tutto in quattro quarti completamente cantato a 2 voci che "si rincorrono".
Vabbè, mi dico, è il primo gruppo, ce ne sono 14 in gara, sono fiducioso.
Il secondo gruppo fa lo stesso check sound del primo, solo senza batteria... la canzoncina è uguale a quella del primo gruppo solo con una voce singola invece di 2.
Da qui in avanti vado in trip... tutte le canzoni uguali, tutti i ragazzini vestiti uguali, nessun assolo, solo voci, e niente di un cazzo che assomiglia a qualcosa che viene chiamato rock!
L'ultimo gruppo mi fa accendere una luce di speranza, vedo un ragazzino che ha ampiamente superato la soglia dell'obesità con i capelli che gli arrivano alle spalle e la camicia sbottonata che imbraccia una chitarra elettrica. Dai che magari, nella mia speranza che questi siano un tantino più originali, mi perdo anche il check sound perchè rimiro lo strato adiposo che gorgoglia sotto ad una maglietta dal colore scuro del chitarrista. Iniziano e.... uguali agli altri e cercano anche di fregarmi perchè il panciuto capellone, ad un certo punto, sembra volersi produrre in un accordo ardito che non sia il solito giro di sol, ma si butta in un inutile e lentissimo pizzicato con la voce del cantante che lo sovrasta.

Ma quanti cazzo di danni ha fatto quella merda di X-Fanculoatuasorella?

Siamo alle votazioni, io non so come cazzo votare, per cui sbircio dal foglio del cantante famoso che sbircia dal mio, così ci guardiamo un po' imbarazzati e stiamo ben attenti a non dire un cazzo che nessuno si accorga che non abbiamo idea a quale merda dare quello stronzissimo premio. Io sbircio dall'assessore che ha votato probabilmente ad minchiam e ricopio quasi pedessiquamente i voti, per poi lasciar copiare il cantante.

Alle 17:30 si premiano i vincitori (non mi ricordo nemmeno chi cazzo fossero) e alle 18:00 il cantante presenta la sua ultima fatica intervistato dai 2 giornalisti in giuria per circa mezz'ora.

E' finita questa cazzo di giornata?

Manco per il cazzo è la risposta corretta.

Alle 18:40 mi arriva la telefonata della mia assistente in sede per le consulenza che mi dice che sarei dovuto andare in Bulgaria con partenza domenica pomeriggio per una consulenza, alla mia obiezione che, senza notebook, quale cazzo di consulenza avrei potuto fornire, ribatteva che non mi occorreva un cazzo di supporto informatico perchè si trattava di valutare la location e l'accessibilità alla stessa, insomma un fottutissimo scacco matto in una mossa.

L'unica cosa che mi va dritta è l'autostrada che, seppure il velocipede a 4 ruote non riesce ad andare oltre ai 130 scarsi, è piuttosto libera... siamo sempre positivi sennò il giovine e capelluto premier si rattrista!

martedì 17 novembre 2009

Update

Ecco, sono appena atterrato da un fottutissimo aereo che mi riportava in Italia da una "consulenza volante in Bulgaria", di cui ho saputo venerdì scorso alle 18:40... ovviamente mentre mi trovavo in una situazione allucinante (di cui scriverò domani) con il notebook ko perchè il fottuto alimentatore era saltato e non mi ricaricava la merda di batteria del cazzo.

Sono dovuto partire domenica pomeriggio con una serie di voli che mi hanno portato a fare il giro degli aeroporti della fottuta europa orientale perchè tutti i voli semidiretti per la Bulgaria erano stracolmi... e checcazzo ci va a fare la gente in quel posto del cazzo dove non c'è uno stracazzo di minchia e la crisi li ha lasciati senza nemmeno gli occhi per piangere? Ed ero senza notebook, merda!

Ok, sono calmissimo... e sto aspettando in un cazzo di aeroporto che un beota di collega che non riesce a trovare nemmeno il suo naso venga a prendermi, ma si è perso nel traffico nei suoi pensieri o nel labirinto del minotauro... e un cazzo "non prendere taxi, perchè vengo io a prenderti così ti faccio il briefing per quel board di domani mattina alle 09.00 (nove e zero zero ho scritto correttamente, ma che cazzo ha in testa 'sta gente a convocare un Consiglio di Amministrazione alle 9 spaccate, ma quando se lo sono immaginato, avevano il criceto nel cervello che doveva cambiarsi il Tampax?) e non perdi troppo tempo"... e coglione io a starlo ad ascoltare e a non mandarlo a fanculo e intimargli di farmi lo stronzissimo briefing al telefonino mentre ero comodamente spaparanzato su un taxi che mi avrebbe portato alla scatoletta di latta che mi ostino a chiamare auto sostitutiva...

Ok, una giornata fantastica... come al solito...

mercoledì 11 novembre 2009

Mi Ramazzotto

Oggi sono in un medio sito commerciale e alla radio interna della galleria commerciale che è attaccata alla sala riunioni in cui mi sono relegato danno ogni 6 minuti l'ultimo singolo del tizio burino che stava con la cavallona svizzera...

Ma cazzo, sembra la canzone del Tiki Tik dei Fichi d'India. C'è davvero qualche acefalo che riesce a spendere non dico i 99 centesimi si I-tune, ma nemmeno 40 secondi della propria inutile vita per scaricare in modo pirata una stronzata simile?

lunedì 9 novembre 2009

Di Bricchi e di Uolli

Oggi non ho un cazzo di tempo, per cui mi devo solo ricordare che 20 anni fa cadeva il muro di Berlino e, in conseguenza di questo, i bordelli di Austria e Slovenia avrebbero visto la luce e sempre nuova linfa.

venerdì 6 novembre 2009

Chiamata alle armi

Attenzione! Attenzione!

Questo blog, saputo che il blog denominato Perle Complottiste ha aperto le votazioni per l'ambito premio "Perlone 2009", invita tutti i propri lettori (lo so che sono pochi, ma a me la retorica affascina sempre) ad unirsi in una epica chiamata alle armi per far sì che il beniamino di tutti noi, il baffetto più vispo di tutto il web, il candidato trombato alle europee in qualche repubblichetta baltica di cui adesso non ricordo il nome, in poche parole GIULIETTO CHIESA vinca quest'anno, vista la sconfinata produzione di panzane e le frenquenti apparizioni a Omnibus mattina, l'ambito riconoscimento di una carriera sempre contro non solo ad ogni logica, ma anche ad ogni fisica e ad ogni statistica e ad ogni biologia e ad ogni economia e ad ogni semantica etc.

VOTA CHIESA ci sarà un Mondo Migliore
VOTA CHIESA avrai un'occasione in più per sganasciarti
VOTA CHIESA e ci saranno nuovi video di "Zero"
VOTA CHIESA e riconoscerai anche tu la fine intelligenza del premio Nobel "Cinque Metri Cinque"

Sempre e comunque VOTA CHIESA, non potrai pentirti, tanto sparerà le sue minchiate anche nel 2010 lo stesso, ma lo farà con una nuova legittimazione!

Momenti di Gloria (Chariots of Fire)

Questa merda di settimana deve finire, punto.

Ennesimo post autobiografico del cazzo.

Come sa chi ha letto i due post precedenti, non è che ho proprio un gran culo con i mezzi di locomozione questa settimana. E, come si può agilmente notare, questa cazzo di settimana non è ancora un cazzo finita.

La fredda cronaca (in terza persona, perchè mi piacerebbe non fosse successo a me, ma a qualche altro stronzo di merda):

Questa mattina Attila si recava presso un Sito Medio Commerciale del bergamasco (pota, pota) e alle ore 10.04 si trascinava in ufficio il corredo di valige e di notebook prendendosi le solite battute idiote (l'ultima: "Strano, non ho sentito ancora di nessuna nuova località alluvionata, qualcuno è più previdente e si porta avanti già con il lavoro...) da parte degli autoctoni (che, tecnicamente, sono collaboratori/sottoposti/affittuari di Attila, per cui potrebbe anche avvalersi di qualche forma di rappresaglia, ma tanto sanno che Attila non lo farà mai e spiegherò bene questo rapporto in un post futuro), lasciando la scatoletta ruotata (la Peugeot 107) in bella vista nel parcheggio scoperto.
Alle ore 10.10 locali, Attila veniva invitato a seguire il responsabile del Sito per farsi illustrare lo svolgimento delle luminarie natalazie esterne (che non lo avevano convinto un cazzo). Alle ore 10.12 Attila si trovava nel parcheggio esterno, dove aveva parcheggiato in precedenza, al fine di capire come mai era stato installato quell'obbrobrio luminescente, quando notava un tizio di colore aprire la portiera anteriore destra della scatoletta dopo aver proceduto alla demolizione del finestrino anteriore lato passeggero. Alchè gli rivolgeva il simpatico epiteto "Brutto figlio di puttana" e, dopo aver gentilmente richiesto al collega di avvisare tramite cellulare i carabinieri/polizia/GdF/esercito/aviazione/marina, si gettava all'inseguimento, mentre il tizio nero, senza aver trafugato niente, per il semplice fatto che non c'era un cazzo da trafugare, si dotava di calzature alate e iniziava una precipitosa corsa attraverso la statale verso i campi. Il nostro Attila, che, ricordiamolo, va a correre tutti i santi giorni, va in palestra 4/5 volte la settimana ed ha un po' di cinture nere di una serie di artio marziali giapponesi, ci teneva particolarmente a redarguire personalmente (e simpaticamente) il simpatico signore probabilmente non di origine comunitaria, per cui tosto lo inseguiva attraverso la statale (causando un simpatico concertino di clacson da parte di automobili che avevano dovuto bloccarsi repentinamente) verso l'aperta campagna.
Nonostante le calzature alate, il simpatico amico di nazionalità probabilmente straniera iniziava a perdere visibilmente terreno incalzato dal ritmo serrato del tonico Attila, che, seppur oggettivamente ostacolato dal completo grigio, scarpe in cuoio e cappotto lungo, stava fornendo una prestazione a dir poco maiuscola. Attila, notando la difficoltà dell'inseguito, stava per iniziare la progressione con cui sarebbe arrivato a ridosso dell'uomo di incerte origine e sentiva nelle orecchie il celebre motivo di Vangelis, brano principale del film che fornisce il titolo a questo post, quando questi faceva un rapido scarto sulla destra e guadava il melmoso e probabilmente non molto salubre canale che scorreva a lato del percorso intrapreso dai nostri protagonisti.
Attila, dopo un attimo di sgomento e respingendo la malsana idea di ripetere il gesto del probabile migrante (per un attimo, ma solo per un attimo, era balenata nella mente bacata del nostro), raccoglieva una pietra e la lanciava all'indirizzo del guadante, salutandolo amabilmente con un "Bastardo di merda, la prossima volta che vedo di apro il culo come un melone il giorno di ferragosto".
Ritornato al Sito Medio Commerciale, avvertiva la società di leasing dell'accaduto e andava a cambiare il mezzo di locomozione (una tenue speranza in una vettura un pochino più robusta si era librata nell'aria per sfracellarsi a terra una volta arrivato presso gli uffici di zona dell'autonolleggio di riferimento) e perdeva così un paio d'ore (in pratica ciao ciao alla pausa pranzo, allegria!).

giovedì 5 novembre 2009

Una vita ristretta

Seguito del post di ieri, insomma, un po' di cazzi miei.

Alora, il trattore è andato e adesso viaggio con la 107... tutti penseranno: guarda questo coglione quanto fa lo schizzinoso, ecchesaràmmai un po' di tempo con una city car, non è che ti viene la scarlattina anche a te, sai?

E il ragionamento filerebbe se non fosse che io, durante tutta la settimana, giro come una trottola impazzita tra vari stabilimenti che possono trovarsi anche a centinaia di chilometri di distanza tra loro, per cui ho bisogno di portarmi via un po' di valige e di porta abiti ogni giorno... e il bagagliaio di una 107, in pratica, non esiste... ci sta giusto giusto il portanotebook e il resto?

Il resto va sul sedile posteriore, perciò, per non farmi scassinare la macchina in tempo zero, devo portarmi su tutti i valigioni ogni volta che arrivo in un ufficio... la battuta meno stronza è: "Ma te ne stai andando in vacanza?"

mercoledì 4 novembre 2009

I'm Love With My Car

Partiamo dal titolo: è una canzone dei Queen inserita nell'album "A Night at the Opera" scritta e cantata da "Roger Taylor" (uno dei pochi brani non cantati dal tizio di origini indiane santificato dopo la morte).

E adesso la fredda cronaca (niente terza persona di de bello gallica memoria perchè si tratta di una cosa seria):

Questa mattina stavo percorrendo una strada a scorrimento veloce dell'Emilia Romagna per recarmi in un Medio Sito Industriale con il trattore (per chi non lo sapesse, chiamo in questa maniera il SUV aziendale in mia dotazione), con condizioni meteo di pioggia non molto intensa e condizioni dell'asfalto accettabili, ero nel mezzo di un sorpasso normalissimo su rettilineo di un TIR con targa Ucraina, quando il mezzo pesante sbanda e centra in pieno la fiancata destra del mio veicolo (per non so quale santo non avevo nessuno seduto sul lato passeggero), stringendolo contro i New Jersey in cemento che impediscono il salto di carreggiata. Grazie alla velocità non particolarmente elevata e, soprattutto, alla struttura del veicolo, sono riuscito ad uscire incolume (senza, letteralmente, nemmeno un graffio, se non essere rintronato dallo scoppio della serie di air bag) passando dal foro lasciato dal parabrezza che è esploso (per fortuna) verso l'esterno.
Appena sceso ho baciato (sul serio) il cofano (l'unica parte ancora riconoscibile) del mio (ormai ex) mezzo di trasporto, sono sicuro di dovere un bel po' di ringraziamenti a quella stella a tre punte, visto che mia figlia non è rimasta orfana di padre prima del compimento del primo anno di vita.

La stradale, dopo avermi fatto accompagnare al più vicino ospedale, credo abbia fatto il test dell'alcohol sull'autista e mi sa che i bookmakers non accettino scommesse su un risultato a dir poco scontato. Comunque dopo un paio di accertamenti ospedalieri, mi hanno dimesso dicendomi che sono sano come un pesce.

Come dire, tutto è bene quel che finisce bene; se non fosse che, in attesa di aver un modello uguale (aggiornato e ho paura che non sarà come il precedente e mi beccherò una buona delusione), mi hanno già dato come auto sostitutiva una Peugeot 107 grigio metallizzato che (al di là del colore) non è proprio così possente come il trattore e non penso sia particolarmente adatta alle lunghe percorrenze (ahimè quasi quotidiane).

martedì 3 novembre 2009

Lepanto e Vienna

Ovviamente come tutte le cose anche la minchia di parola Europa significa qualcosa che esclude altre. Visto che il concetto di identità europea (per quanto minchia conti un cazzo il concetto è quello) è dato dalla contrapposizione con l'oriente islamico soprattutto nel periodo medioevale e rinascimentale, dopo no, perchè son tornati a fare i beduini con l'asciugamano in testa e a non contare un cazzo. E quella cazzo di croce, per quanto minchia valga, è l'unica merda di simbolo (oltre a tutti gli interessi economici e salcazzo e cagacazzo) che ha unito un po' noi stronzi nelle battaglie di Vienna e di Lepanto, anche se a quei minchioni che sparano cazzate a raffica in qualche buco di culo di istituzione eurominchionica e vogliono riempirsi la bocca di "diritti umani e fanculazio porcocazzio" non va un cazzo bene.

Per cui quella cazzo di minchia di croce deve restare là dove cazzo si trova, non perchè va bene al tizio vestito di bianco con la faccia da antagonista di "Dove Osano le Aquile", ma per ricordarci che abbiamo corso il rischio di trovarci con un asciugamano di merda in testa a dover stare un tot al giorno con il culo per aria mentre uno stronzone fa qualche urlaccio e stare attenti a non tirare qualche porco o a come si parla di culo tette e figa, in quanto si rischiano le scudisciate o di fare una bella penzolata in mezzo a qualche piazza di merda piena di sabbione se ad un tizio con la barba da troglodita girano i coglioni.

lunedì 2 novembre 2009

Assalto

E' da un po' di giorni che mi interrogo sull'assalto alla più grande associazione a delinquere presente sul globo terracqueo da parte dei tizi vestiti in grigio, che, spero vivamente, non mi facciano troppo spesso visita...

E' la solita finta per gettare fumo negli occhi agli allocchi come il sottoscritto oppure l'uomo che sprizza simpatia da tutti i pori, con la bella voce da tenore, gli occhiali fashion victim che sta andando "particolarmente d'accordo" con il giovine e capelluto premier ha deciso di fare sul serio a proposito di rientri di capitali?

Visto che sono il solito cinico italianucolo, propendo per la prima ipotesi...

giovedì 29 ottobre 2009

Sport del Mondo

Probabilmente questo è il più bello sport al Mondo!

mercoledì 28 ottobre 2009

Shattered Dreams

Ok, mi sono stufato di parlare di Marrazzi e Berluski, escort e travoni, Mills e Franceschini (che sono già plurali, figata!), Ballarò ed Infedeli, per cui farò un bel postone del cazzo autobiografico che tanto non interessa a nessuno.

Iniziamo dal titolo: è una vecchia canzone di una boy band ante litteram i "Johnny Hates Jazz" , di cui conosco un solo album che è "Turn Back the Clock" che mi è sempre piaciuta un sacco. Io ascolto un po' tutti i generi musicali e non ho ancora capito quale sia il meccanismo che mi si accende in testa per cui un brano "mi piace/non mi piace", ma è così: che sia "Highway to hell" degli AC/DC o "No Surrender" di Springsteen o "U Can't Touch This" di MC Hammer o "Lovely Day" di Bill Whitman o "Paradise City" dei G'n'R o "Pray" dei Take That (sì, prendetemi pure per il culo, l'ho scritto ed è vero) o altre migliaia di canzoni. Comunque, prendete per buone le mie perversioni e seguitemi nel discorso. Come si vede dal video che inserisco di seguito:




E' la storiella di un tizio che si immaginava chissà che cosa da un persona del sesso opposto per cui prova forte attrazione e che poi rimane inculato (nel video c'è anche la sottotrama con l'altra che lo aspetta e poi si stufa, ma qui non è useful al mio discorso autobiografico) perchè non è come lui si era immaginato.

Premesso questo, dobbiamo tornare alla calda e assolata domenica di ottobre appena passata. Attila, Dolce Metà e Piccolina (nel passeggino) stanno passeggiando sul lungomare di una nota località turistica vicino all'Azure River, quando Attila scorge in distanza una sua fiamma dei tempi del Liceo. (Momento del Flashback) Attila aveva passato un anno a correre dietro a questa ragazzina che all'epoca aveva fluentin capelli nero corvino e un culo da paura, ma lei non lo cagava nemmeno di striscio, nonostante fossero in buoni rapporti, niente, si era mezzo (in inglese scriverei "almost", non saprei come tradurlo in italico volgo) strombazzata un paio di conoscenti e con lui niente, nemmeno un bacio che non fosse sulla guancia; ovviamente ad Attila non interessava un cazzo di avere altre disponibili (visti i capelli lunghi e il look fintoribelle non aveva problemi a "tirar su" donzelle) e nascevano i soliti drammi esistenziali che si sostanziavano nel classico 4 in latino per non aver studiato la 3 declinazione causa pena dell'amor perduto (Fine Flashback). Attila le fa un cenno e (con la Dolce Metà che comincia a mostrare il canino vista la gelosia intrinseca) lei si avvicina ed è un po' cambiata, non ha più i capelli neri e lunghi, ma biondi e corti, ma il culo sembra essere rimasto quello di allora. Saluti e baci e presentazioni.

Attila: "Questa è mia moglie (momento di tentennamento perchè non è ancora abituato a dire "moglie", avendola sempre definita "fidanzata") e questa è mia figlia... 7 mesi e 20 giorni"
Ex Fiamma: "E questa è la mia compagna, sai conviviamo da 2 anni"

Il racconto da qui in poi diviene confuso, perchè Attila stringe la mano alla ragazzina sui 25 con i capelli lunghi e castani che sta di fianco all'Ex Fiamma, bofonchiando un "Piacere, Attila", ma mantenendo il suo sorriso più radioso che normalmente tiene in serbo per i nuovi affittuari un minuto prima che firmino il contratto (poi, per gli affittuari, cambia e diviene un ghigno diabolico). E nella sua testa continua a risuonare in un loop infinito il citato Shattered Dreams per tutto il resto della giornata.

martedì 27 ottobre 2009

Il Vizietto

Ma solo a me la vicenda di Marrazzo ha fatto pensare alla parte iniziale del film con Tognazzi, in cui Michel Galabru scopre che il Presidente del suo partito della moralità è morto a letto con una prostituta minorenne?

Io non sono così sveglio, in più venerdì non sono riuscito ad ascoltare La Zanzara e nel week end, con scorno massimo della Dolce Metà, guardo solamente calcio e programmi sportivi, mettiamo che ieri ero in trasferta in un buco nel mezzo del nulla della Serbia senza connessione, per cui solo stamattina ho sentito la notizia e mi sono scompisciato.

Un partito che, in forza di quel che propugna il simpatico saltafossi del suo ex segretario, pone al centro del dibattito la moralità nella condotta privata del politico, trova il Presidente di una delle Regioni più importanti che amministra ricattato da 4 carabinieri di una stazioncina locale perchè, con l'auto blu, va a travoni e poi conta balle davanti alla stampa per essere smentito in tempo reale è micidiale.

Tu punti il dito contro il presunto dittatore arcoriano perchè "sarebbe" ricattabile, quando hai uno dei tuoi che è fattivamente ricattato: è semplicemente geniale!

Se io fossi stato un pirla qualsiasi ai piani alti dei Poveri Diavoli, sapendo di non avere stinchi di santo all'interno delle istituzioni (Sircana ricorda qualcosa?), avrei preso per le orecchie i cazzilli di Repubblica e gli avrei intimato di volare basso, che, cazzo, gli si poteva ritorcere tutto contro.

In più questo andava agli appuntamenti in auto blu... ma dai, sembra abbia letto punto per punto quello che non si deve fare in questi casi. Coca tipo Mele inclusa.

Fino al finale con il botto dell'"autosospensione" che non è contemplato in nessuna legge e in nessun regolamento, lasciando la Regione senza una guida, bypassando qualsiasi legge (in pratica facendosi e autovotandosi da solo una legge ad personam, o ad pirlam) e, nel colmo di stronzata su stronzata, mandare un certificato medico per non arrivare alle elezioni a gennaio e uscire con tutti gli ossicini dilaniati.

Per fortuna che alla "guida" del PD non c'è più The Invisible Man, sennò tra calzini di Hello Kitty e domande epiche quali "fareste educare al Beluska i vostri figli", vede le escortine quarantenni nell'occhio del capelluto premier ma non il governatore ammanettato dal travone al letto.

Io mi chiedo chi possa aver votato per l'uomo ferrarese alle primarie... e il 34,8% di 3 milioni non è che siano proprio 4 gatti... saranno stati elettori di centro destra, perchè questo stava disintegrando fisicamente il partito.

venerdì 23 ottobre 2009

Dignità

Dopo aver fatto una pubblicità smaccata (i più perfidi si chiederanno: gratuita?) a Hello Kitty, The Invisible Man, in aria di perdere in modo clamoroso le primarie, spara un'altra delle sue cazzate: no per legge alle Donne-oggetto in televisione (perchè, sull'Espresso sì? Ma queste sono battutine stupide che solo una persona stupida quale sono io può pensare).

Visto che ho avuto l'onere di studiare giurisprudenza, mi comincio a squassare dalle risate nell'immaginarmi la redazione del testo di legge e le fattispecie in esso iscritte. Ovviamente poi, per non essere discriminante e anticostituzionale, dovrà essere applicata anche ai maschietti, per cui niente più partite di calcio trasmesse in TV con tizi con i calzoncini corti o incontri di boxe trasmessi con tizi a torso nudo che si menano. The Invisible Man ne sa una più del diavolo! Se ci fosse stato lui in panchina del Real Madrid l'avrebbe fatta vedere a quel venduto di Leonardo servo del Berluska!

Anche la Kidman, magari non ricordando troppo bene l'ultima pubblicità della Schweppes che la vedeva protagonista, ha fatto la tirata di rito contro le "donne oggetto" a Hollywood in qualità di testimonial di non solo quale altra cazzata dell'ONU che tanto ha soldi da gettare nel cesso.



Poi anche Obama ci mette il sermoncino svolazzante che tanto non fa male a nessuno, ma piace molto ai vegliardi svedesi, che sono sempre più soddisfatti per l'assegnazione.

E non poteva mancare il solito "avticoletto di Mavia Lauva" che fa il solito bel minestrone politically correct e specifica che non è un "avgomento vadical chic", per poi sproloquiare sulla moglie di Obama (che non riesco ancora a capire che cazzo ha fatto questa, al di là di tentare di coltivare i broccoletti nel giardino della Casa Bianca che i Clinton avevano già, preventivamente, inquinato e di andare in giro a braccia scoperte, ma sono io che sono un grandissimo idiota e non capisco un cazzo), la mamma, la nonna e compagnia cantante.

giovedì 22 ottobre 2009

Un giorno di Ordinaria Follia

Antefatto (che fa molto film d'auore italiota rompipalle): alle ore 20 di martedì arriva sul cellulare di Attila (parlo in terza persona come Cesare nel De Bello Gallico perchè è il massimo della vita) una chiamata che gli annuncia una consulenza a Milano per il giorno dopo (n.d.r. ieri) da svolgersi assolutamente in quanto il cliente avrebbe pagato per bonifico immediato (nel settore Real Estate in questo momento la liquidità è un fattore più che fondamentale, uno venderebbe nonna zia e cane in un pacchetto all inclusive per un pagamento diretto) e non fregava un cazzo a nessuno se Attila avrebbe dovuto tenere un paio di incontri con un paio di affittuari per chiedere loro come mai non pagassero un'ostia da un paio di mesi. Attila si attrezza prontamente e si reca sul sito delle Ferrovie dello Stato per guardare orari e, magari, prenotare il viaggio sia di andata che di ritorno pagandolo con Carta di Credito Aziendale. Perchè andare in treno a Milano e non con il trattore, come è sempre solito fare il nostro eroe? Niente di più semplice: Attila si trova in una cittadina della bassa veneta (sì quella dei musici incapaci e compariranno anche loro in questa storia) e per raggiungere la citttà lombarda in questo periodo dovrebbe superare un tot di cantieri stradali e autostradali e dovrebbe parcheggiare a Cascina Gobba facendosi un pezzo, seppur breve, di tangenziale meneghina con le previsioni del tempo che danno pioggia, perchè un conto è trovarsi nella bassa lombarda e si può parcheggiare a Famagosta senza problemi o nel nord ovest parcheggiando a Rho/Fiera; perchè Attila è l'unico guidatore di SUV che odia ferocemente guidare nel centro città di una metropoli (sì, dai, Milano è una metropoli, non ci sono cazzi) e che non vuole farsi spellare vivo per un parcheggio a pagamento (anche se paga la Multinazionale Bastarda, per principio, non si lasciano 25 € per 3 ore di sosta, non è etico). Primo problema, il sito non accetta la Carta di Credito Aziendale, ma dice che l'accetteranno in biglietteria (misteri del credito italiota). Secondo problema, per arrivare a Milano in tempo utile la partenza del treno regionale è fissata alle 6.40 del mattino e, per fortuna, la biglietteria apre alle 6.15.
Fine antefatto.

Sveglia traumatica alle 5 (come ogni volta che si deve prendere un cazzo di aereo con 10.000 coincidenze per arrivare a Cazzincul sul Menga per le 15.00), perchè Attila per prima cosa deve capire di essere al mondo, poi deve fare un doccia e barba e rendersi presentabile al mondo esterno, senza troppi sfregi in faccia data dalla lametta vibrativa a cui fa pubblicità il punto dall'ape incazzato con i giornalisti.

Arrivo alla stazioncina ed effettivamente la biglietteria è aperta, ma segue una discussione con il bigliettaio sull'esigenza di avere un biglietto di andata e ritorno per Milano in prima classe e non in seconda con prenotazione Eurostar annessa da Padova; il problema fondamentale per l'uomo dei biglietti consiste nel fatto che sul tratto che porta a Padova (all'andata) c'è solo la seconda classe in quanto è un regionalino del cazzo e questo fatto porta l'uomo a fare molte modifiche nella sua richiesta al server centrale e non è sua abitudine rompere più di tanto i coglioni al computer, perchè, magari, gli tocca anche lavorare un po' troppo creativamente; comunque Attila non demorde e riesce ad avere le 2 prenotazioni da Padova a Milano e viceversa in prima classe.

Dopodichè Attila si reca in edicola, avendo vidimato regolarmente entrambi i biglietti per l'andata, e compera il Corriere e la Gazzetta (principalmente per leggere cosa scrivono della consueta figura di merda della Beneamata in Champions e della inaspettata figura del cazzo dei compagnucci di Ibrahimovic), riuscendo a prendere il treno al volo (eh, sì, la furbizia è un'arte che non appartiene al nostro eroe). Una volta giunto sul mezzo di locomozione a più piani lercio come da ottima tradizione FS, inserisce le cuffiette dell'Ipod classic negli apparati appositi che madre natura ci ha fornito e fa partire gli AC/DC per non addormentarsi e giungere a suo discapito in qualche destinazione non ben definita del nord est italico.

Arrivato a Padova, Attila si accorge di avere 20 minuti di attesa per l'Eurostar diretto a Milano (questo sì è una figata, nessuna sosta e poltrone piuttosto comode), per cui si mette a gironzolare per la stazione e scopre che ci hanno ficcato dentro un sacco di negozi da centro commerciale, nonostante il livello della clientela "fissa" sia quello di Mogadiscio durante un'offensiva di qualche signore della guerra. Dopo il giro esplorativo utile per il suo lavoro nel Real Estate, si reca in edicola (la libreria apre alle 9 e sono le 7...) e scorge un interessante copertina sul Newsweek e lo acquista per (qui ci scappa il bestemmione) € 4,60 (quatttroeuroesessanta, non c'è nessun errore di battitura, un giornalino di 50 pagine striminzite infarcite di pubblicità stampate su carta da culo). Una volta sul treno, si accomoda sulla sua poltrona (non troppo pulita, ma non facciamo gli schizzinosi, dai su, un po' di saper vivere ci vuole) e, dopo aver finito di leggere i sopra citati giornali milanesi si addormenta come un bimbo mentre Angus Young sta facendo un assolo nel mezzo di "Shoot to thrill" e si risveglia alla stazione centrale, con il treno in frenata.

La stazione di Milano è stata ripulita e la stanno cercando di trasformare in un centro commerciale, ma è lecito chiedersi come faranno a sopravvivere le attività che aprono in certi buchi immondi in cui non ci passa davanti nemmeno il cane del punkabbestia e che i geniali architetti hanno definito quale spazio sfruttabile (leggi da mettere a reddito, ma qui andiamo su discorsi tecnici finanziari per cui nel settore ci si incazza ogni giorno e tagliamo qui il discorso).

Uscito dalla stazione, Attila si reca a prendere il biglietto della metropolitana e, visto che alla biglietteria manuale c'è una fila di 20 metri (manco regalassero i calzini turchese di Hello Kitty), si appropinqua a quelle dove c'è la zingara di ordinanza che vuole a tutti i costi aiutare ed essere remunerata (la risposta è anche quella d'ordinanza: sì, col cazzo). Una volta presa la linea verde, la fermata Moscova è piuttosto vicina, per cui Attila passa solo pochi minuti in quella specie di traghetto dei disperati che è il Metrò meneghino alle 10 del mattino e visti gli afrori che emana la varia umanità presente, non può che ringraziare la buona stella che ha fatto sì che la sede del cliente sia a così poche fermate dalla stazione.

Una volta che il nostro eroe esce dalla stazione, salendo le scale bestemiante per la pioggia, ha una visione: sotto al porticato un ragazzotto presumibilmente venticinquenne in tenuta da centro sociale porge una specie di quotidiano stampato al computer, ma con caratteri che ricordano il ciclostile, dal titolo "Lotta Comunista", Attila si ferma, guarda il ragazzotto vestito come nel 2009, guarda gli sportelli bancomat che sono posti alle sue spalle e sa di essere nel 2009, poi guarda il titolo del giornale e il carattere in cui è stampato e tutto intorno diventa grigio e solo questo pezzo di carta rimane a fuoco e boom un balzo diritto in quella merda degli anni '70, fuori da ogni continuum spaziotemporale, in un'assurda bolla eterea ; Attila sorride, il ragazzotto sorride e fa per porgere il materiale cartaceo, ma con rapido movimento il nostro eroe lo scansa e prosegue diritto verso quello che, presumibilmente dovrebbe essere l'indirizzo degli uffici del fondo di investimento.

Gli uffici del fondo di investimento sono in allestimento, per cui è un casino di operai di varia nazionalità e mansione che si affanna dietro a tutte le incombenze, solo la scrivania della segretaria sembra immune da tutto e rimane lindo, come lo schermo del pc che sfoggia sul retro la mela mordicchiata californiana, che fa tanto figo. Attila viene accompagnato in mezzo alla bolgia (lavora nel Real Estate da tempo, è ormai scafato a queste situazioni) in una piccola sala riunioni allestita di tutto punto, con riproduzioni (credo) di quadri futuristi alle pareti, sarà un omaggio all'Italia, visto che il fondo è estero. Entrano 2 tizi che, dall'accento, mi sanno tanto di made in UK, e cominciano subito a tempestarlo di domande sul regime fiscale italico e sui problemi derivanti nell'entrare in siti commerciali costruiti antecedentemente al 2000 e con vari proprietari e cose simili, senza nemmeno presentarsi. Ad un certo punto sbottano che, se avessero saputo prima di tutti questi lacci e lacciuoli, manco per il culo sarebbero venuti ad invischiarsi in un mercato quale quello italiota, al che Attila, ingenuamente, chiede loro, visto che fanno parte di un fondo da n fantastilioni di euro, come mai chiedono una consulenza dopo aver comperato e non prima e loro rispondono che il fondo aveva già avuto una consulenza per la Spagna e immaginavano che le norme fossero molto simili; Attila non ride perchè presume che non abbiano ancora fatto il bonifico, ma dentro di lui è già sotto al tavolo con le gambe all'aria. Attila, con estrema professionalità, propone loro un pacco di società di gestione immobiliare operativa che già collaborano con la Grande Multinazionale Bastarda, ma questi dicono che non vogliono costi di gestione perchè il loro fondo deve garantire il massimo degli utili senza alcuno "spreco" e si va avanti così in una specie di dialogo dell'assurdo che si protrae fino alle 16, quando il Big Ben ha detto stop (come in Portobello).

Attila riprende la metropolitana e prende il treno, che, stavolta, pur essendo un cazzo di Eurostar, si comporta come il vecchio Intercity. Le sedie non sono così comode e dietro al nostro eroe si siede un pingue personaggio sulla sessantina che emana tutti gli afrori peggiori dell'universo e rimane attaccato al suo posto fino a Padova. Intanto con gli AC/DC a in cuffia, Attila legge il costosissimo Newsweek che, al di là di tutte le altre stronzate sui vari premi Nobel per la pace (ma chissà perchè non citano anche Troy McLure tra le assegnazioni ad minchiam e poi sostengono che Kissinger abbia iniziato la guerra in Vietnam, ma nemmeno la loro storia recente conoscono), si cimenta in un "lungo articolo" sul perchè gli italici dovrebbero "scaricare" il Berluska che è una serie di cazzate una dietro all'altra da far venir voglia davvero di votare per il maraja arcoriano: prende per buone le stronzate di Videocracy sulle casalinghe, quando anche Striscia la Notizia (sic!) le ha sputtanate; aver voluto l'uscita delle proprie truppe dall'Iraq e volere uscire dall'Afghanistan, quando lo sanno anche i sassi che è stato Prodi che ha ordinato il ritiro e mi sa che La Russa piuttosto che ritirare un soldato dall'Afghanistan entra con un Lince in Parlamento; aver portato l'Italia da una sorta di bengodi del 1992 al "disastro" del 2009, non avendo idea che, tra il 1992 e il 1993, l'Italia avesse corso il rischio di entrare in default (addirittura i Litfiba cantavano "e l'Europa che ci fa ciao") come un'Argentina ante litteram; di non aver affossato il sistema pensionistico italiota, quando sa anche il più stupido dei commentatori politici che l'abolizione dello scalone è stata applicata da Padoa Schioppa (ok, protrarre di 4 anni l'entrata dello scalone era una puttanata sotto tutti i punti di vista, ma tra qui e abolirla, ce ne passa); trattare Frattini prima come un "servo del padrone" per poi indicarlo come eccellente sostituto del despota arcoliano assieme a Montezemolo, Fini, Tremonti, Draghi e probabilmente anche uno qualunque dei Cugini di Campagna; mostrare 6 foto esplicative su come le TV del Berluska degradino la donna e mettere tra queste un fotogramma del programma di Chiambretti in cui c'è Moira Orfei in vari schermi con un iconografia simil Warhol, una in cui c'è un tizio vestito da scolaretta (mi sa tanto che è da mai dire goal), uno di un programma credo di Mammuccari in cui un tizio viene schiaffeggiato (e qui il degrado della donna non riesco a trovarlo nemmeno per scherzo), uno dove c'è un pubblico che ride (probabilmente Colorado Café o Zelig e anche qui non capisco), uno in cui c'è Rossella Brescia vestita in modo castigatissimo con un cappuccio tipo Teletubbies in testa e l'ultima, finalmente, in cui si vede la Tognolo e un'altra in minigonna e con l'ombelico di fuori (minchia che degrado!). Attila pensa che la stampa straniera sia una gran figata, possono scrivere quel cazzo che vogliono, tanto nessuno chiederà mai un minimo di riscontro, come il Times e i nostri in Afghanistan.

Arrivato a Padova, ha 20 minuti di attesa per il treno locale che lo riporterà all'appartamento, così approfitta e si reca nella libreria della stazione che ha un gran numero di libri in lingua originale e acquista (una cosa positiva nella giornata di merda di un povero cristo, potrà capitare? O bisogna proprio essere sadici: è stato quasi convinto a votare il Berluska avendo speso € 4,60!) il libro di Pahniuk "Snuff" (Gang Bang il titolo italiano, che, come al solito, svilisce il concetto) che è unja strafigata anche in inglese (americano per la verità). Dopodichè vede arrivare il treno e nota con una nota amara che il suddetto ha anche la prima classe e quel gran pirla di un bigliettaio gli ha venduto un biglietto di seconda; al che, bestemmiante, si mette in fila con gli studentelli eastpack e invicta muniti per entrare in una carrozza davvero lercia e con odori che non pensava avrebbe mai più sentito in vita sua (da quando studiava in quel di Bologna).

All'arrivo alla stazione della ridente località della bassa veneta, una bella pioggierellina lo accoglie soavemente e lui, senza alcun ombrello, si bagna cospicuamente per raggiungere il trattore, a circa 500 metri.

Una volta arrivato all'appartamento si ricorda di un piccolo particolare: il mercoledì nell'appartamento della bassa veneta si sentono le prove del gruppo più impedito di tutto il nord est e che lui si era segnato anche nel calendario di outlook di non soggiornare mai e poi mai il mercoledì in quell'appartamento. Puntuale come la morte, parte la più schifosa versione mai eseguita di "18 & Life" degli Skid Row, festa!

Bisogna sapere che questo è anche l'unico appartamento non dotato di parabola di quelli a disposizione, per cui la serata di Champions bisogna guardarla sulla RAI. Appena inizia Real Madrid - Milan scattano i bestemmioni e gli insulti liberi all'indirizzo di Salvatore Bagni che è il più irritante, il più incapace, il più indisponente, il più odioso commentatore abbia mai preso un microfono in mano dall'avvento della televisione, ma come cazzo si fa a pagare un essere umano ridanciano che, quando apre bocca, pare sia stato lobotomizzato da una scimmia con il Parkinson in stadio avanzato?

Dopo aver assistito all'ennesima figura immensa da portiere del simpatico brasiliano con i guanti troppo grandi (ma Galliani non gliene può regalare un paio della sua misura?), al suono di un esecrabile "Rag Doll" degli Aerosmith fuori da qualsiasi tempo musicale, Attila si addormenta, un altro dei suoi giorni di ordinaria follia è andato...