venerdì 31 dicembre 2010

Augurio a reti unificate

Buon anno a tutti coloro che si impegnano nella comprensione del futuro diveniente all'interno di un'ottica globalizzantemente particolareggiata che guarda al domani non respingendo gli insegnamenti di ciò che è stato ieri, ma valutando eticamente ed oggetivamente tutti i mutamenti di un campo morale e fisico, speranzosi concretamente di una nuova passione che non estingua il precedente fuoco, ma lo rinnovi in una ricorrente estasi mobilitativa che si rifà ad istanze passate, ma presenti a tutt'oggi nella visione di un uomo che non è più staticamente ancorato a valutazioni paludate, bensì tendente a nuovi valori mutuati da una tradizione sempre valida e formativa di una coscienza che ancora ci regala la positivà di un momento in cui la deriva occidentale mostra la corda, noncurante di nuove forze sociali che si affacciano allo stantio panorama italiano, fermo nella sua barbarie ad una secolarizzazione dei costumi che non si confà ad un moderno e normale Stato avanzato, la cui prospettiva non può essere basata su inconsistenti quanto perniciosi personalismi che sfociano nel culto del leader, il quale deve essere, per forza di cose, non protagonista, ma umile cooperante di una società civile che trova al proprio interno, in virtù di una democratica quanto rivoluzionaria mozione, la facoltà e l'abilità a raggiungere nuovi traguardi e a porsi nuovi obiettivi per scortare la popolazione tutta verso un più prospero passaggio dalle ombre scure dell'illegalità diffusa e dilagante ad una lotta contro l'evasione e l'eversione strisciante che si dipana attraverso l'idolatria di una non meglio precisata maggioranza che vorrebbe imporre autoritariamente le proprie regole contro a qualsiasi pulsione di rinnovamento filosifico e mentale della totalità degli individui che si fanno uno manifestando un dissenso che viene dal profondo e che non può, per questa ed altre ragioni, essere ignorato da chi, ottusamente, rimane ancorato ad un potere che non è dispositivo, ma solamente ausiliario, previo il riconoscimento del disagio dimostrato dai nostri ragazzi che sono a ricordare l'esperienza dei giovani vessati da una gerontocrazia che non li vuole espressione di un patrimonio che è vivo, concreto, gioioso anche se insidiato da poteri occulti che infiltrano presagi oscuro nella candida gaiezza di un procedimento che non può e non vuole essere fermato da forze oscurantiste che reagiscono al sentimento aperto e leale, disinteressato e candidamente genuino esibito da chi non vuole sottostare a logiche perverse e folli che non tengono conto di una mutata spiritualità di ritorno su temi fondamentali quali possono essere la spinta ad una nuova affermazioni di valori naturistici e naturalistici velati da una apprensione sempre crescente per un riscaldamento che non è solo dei cuori di coloro che non sottostanno o non vogliono sottostare ad una prospettiva meccanicistica e falsamente meritocratizzante che distoglie dalle battaglie ecologicamente moralizzatrici che portano giocoforza ad una nuova presa di coscienza verde e libera, consapevole di un futuro che si gioca in un momento storico dove nuovi impulsi hanno ridato coraggio a chi si sentiva perduto e sperduto, con la prospettiva di un sole che sta rinascendo nel percorso di chi non ha mai voluto arrendersi ad una finzione che riteneva sbagliata correttamente intendendo il proprio io con un'universalità di temi che non possono essere, da ora, più taciuti o passati sotto silenzio, in quella valle delle ombre che loro, sappiamo bene a chi ci si riferisce, vorrebbero sempre attuale ed imperitura, chiusa nei loro cassetti e dietro a quegli omissis che giustizia vorrebbe coraggiosamente aperti e sui quali c'è, i veri eroi, chi ha intenzione di procedere scavando a fondo nei mali che la storia ci ha lasciato in eredità, ma che disconosciamo, chiedendo una chiarezza sconosciuta alle nostre latitudini, ecco Verità, non menzogneria o foriera di nuovi apparati inculcati forzosamente nelle menti giovanili distorte da uno spettacolo ininterrottamente televisivo basato sulle paure di una civiltà antica che ha perso per la strada le sue radici in un eterno processo di decrescita amorale e illegittima, basata su quello che l'opinione pubblica non può non sapere e non può più giudicare un male minore che ammorba e trascina sul fondo di questa palude che fu lago e che ora ristagna in una decadenza dei costumi che non ha precedenti nell'aurea costituzionalmente garantita di una legalità che non si baratta e non si deve barattare per un tozzo di pane, uno spettacolo sportivo e qualche coscia scandalosamente ignuda che travia la purezza del pensiero che non deve essere svilito nell'infida forma di una mercificazione dilagante che umilia l'essere umano nell'antetitesi di una forma pura e limpida nelle intenzioni e nelle azioni che sviscerano la volontà di non abbassarsi alla corruzione della carne e dell'animo che questi tempi così bui e individuali costringono coloro che non hanno la volontà necessaria a perseguire gli obiettivi a cui tutti siamo demandati.

Un bel Sbroc per finire l'anno in gloria

Ecco, quando leggo un post così, con tutti gli annessi commenti, che può essere definito uno Sbroc tout court, spero proprio che la Piccolina mi chieda da grande di fare l'idraulico.

E se va bene a me, buona sbroccata a tutti.

giovedì 30 dicembre 2010

Tipo Ma' Baker, Daddy Cool e Rasputin


Cazzo, mentre io mi sto rompendo la testa sulle gare d'appalto per il 2011 anche oggi finendo dopo le 21, è morto il cantante dei Boney M...

Addio alla discoteca di mia zia in cui entravo da bambino mentre facevano le pulizie...

Addio anche alla discoteca in quanto tale, tanto ormai non ce ne sono quasi più...

Addio alla sala relax quando facevo il buttafuori, perchè nella revival c'erano solo i 35enni che non erano troppo impasticcati, al max un po' di polvere che non li rendeva particolarmente aggressivi...

Addio a quelle giacche che si potevano portare solo in quel periodo lì senza passare per forza per "frocioni" (citazione da "Fracchia La Belva Umana", così se qualcuno mi rompe i coglioni con il politicamente corretto è servito)...

Addio alle più cafone copertine (esempio in testata) per 45 giri di tutti i tempi (no, Papetti faceva le copertine dei 33, ricordate male)...

Che fine anno di merda.



martedì 28 dicembre 2010

La lepre di fronte ai fari

Durante la settimana di ferie prima di Natale ho sofferto della solita "insonnia" da calo di tensione lavorativa (lo so è una cosa patetica, ma quando sono sotto tensione dormo meglio, o meglio, dormo), per cui mi sono passato un po' di nottate davanti a Sky Cinema.

Non ricordo quando, mi sono trovato davanti al film di Muccino "Baciami ancora".

Facciamo un po' di outing: a me era piaciuto (con moderazione, non piaciuto come Die Hard o come Star Wars per fare esempi) "L'ultimo Bacio", non tanto per la storiella in sé, quanto perchè ero riuscito ad immedesimarmi con i personaggi. Avevo 26 o 27 anni e i tizi vivevano qualcosa di molto simile a quello che stavo passando io in quel momento. Quei tizi potevano essere tranquillamente alcuni dei miei amici.

Fine dell'outing, torniamo al film.

La storia è quella degli stessi personaggi dell'ultimo bacio invecchiati di qualche anno, davanti alla prospettiva di arrivare ai 40, praticamente miei coetanei (ne farò 37 tra molto poco...).

Il problema è che in questo cazzo di film i tizi sono degli adolescenti che dinostrano 40 anni, non hanno più i miei problemi, non hanno più i miei interessi, hanno in mente solo cazzate e sono degli sfigatoni che giocano a fare i teenager fuori tempo massimo. Sono dei frustratoni che non riescono a vivere la propria età e risultano figurette patetiche senza un minimo di spessore, tutte a frignottine e risatine e sognetti del cazzo da segaioli (maschili e femminili, indistintamente).

La storiella fa cagare, ma questo è un dettaglio.

La questione è che mi sono sentito come la lepre di fronte ai fari di un tir che nella notte gli sta venendo addosso. Ho provato la visione del sublime pseudokantiana. Era talmente orrido che ne sono rimasto affascinato, talmente insulso che volevo vedere a quale punto riusciva ad arrivare (il "suicidio" di Santamaria è una delle scene più patetiche che abbia mai ardito vedere, peggio di un film porno pseudoamatoriale tedesco) e puntualmente rimanevo estasiato.

L'estasi del patetico: più in basso di così, in quel momento, ero sicuro di non potere mai più arrivare (lo so, al peggio non c'è mai limite, ma lasciatemi le illusioni). E' fantastico, è un momento in cui il Mondo si ferma e ci si inabissa nell'orrido. Tu guardi l'abisso e l'abisso ha lo sguardo vacuo e i capelli posticci di Giorgio Pasotti, ha la recitazione incerta di Stefano Accorsi, ha l'espressione monocorde di Pierfrancesco Favino, ha l'impossibilità di recitare un pianto verosimile di Vittoria Puccini, ha il modo scalcagnato di interpretare un depresso cronico di Claudio Santamaria, ha la negazione di ogni forma di attorialità di Marco Reggiani, ha l'imbarazzo nel vedere sullo schermo uno che tenta disperatamente di fare qualche mossetta senza mostrarsi implacabilmente impacciato di Primo Reggiani (ma nemmeno alla recita delle elementari...), ha l'assenza di qualsivoglia espressione di Alessandro Giannini (sarebbe perfetto come Robocop con la barba, a patto che non tolga il visore), ha l'inverosimiglianza di Sabrina Impacciatore, ha lo stridore della conzoncina di Jovanotti...

Ai titoli di coda mi sentivo rinato, ero arrivato a toccare un tipo di Nadir e mi era venuto anche un po' di sonno.

lunedì 27 dicembre 2010

Tu quoque...

Passa il Natale, passa il panzone spagnolo con gli occhialetti che più che vincere 2 trofei ne ha perso 1 e ha compromesso Campionato e probabilmente Champions, passa Cassano dalla Lanterna alla Madunina, passano le riforme dell'Università, passano le scarcerazioni (ma il mio manuale di procedura penale prevedeva la conferma dell'arresto se c'era possibilità di reiterazione del reato... che valesse solo per i reati fiscali, vista l'applicazione delle leggi da parte della sempre illuminata a giorno maggggistratura italiota?), passano le bombe ambasciatrici che non dovrebbero portare pena, passano le dimissioni fantasma della Prestigiacomo rincorsa dalle cacce agli untori, passano i soldati a Napoli a fare gli operatori ecologici, passano i terroristi somali, passa la biografia di Bush e del tizio di Wikileaks, passa la crisi del calendario chiappe al vento di Belen...

Cosa rimane?

Rimane il figliol prodigo che poteva vincere un campionato con 5-6 punti di vantaggio se avesse ascoltato tutti i discorsi del Premier premierissimo bravo papà che scarica il miglior giocatore della storia del calcio mandandolo a passare tra le libagioni brasiliane gli ultimi scampoli di una carriera da non-atleta, che, però, va dal Belfagor petrolizzato in nero e azzurro e a me vien male per come metterà in campo i reduci dai campi di lavoro spagnoli. Però rimane sempre con il ciuffo ribelle che va un po' di là e che vuole fare lo scambio tra il terzino destro per eccellenza e quello scarto di infermeria che passa sotto il nome di Kakà.

Eppoi c'è Tonino. Tonino rimane. Rimane con un agopunturista di fiducia che va a punzecchiare il deretano del mostro della Brianza per "Salvare l'Itaglia"; rimane con un operaio svizzero con la moglie che non gli dorme più la notte e allora deve passare per forza qualche anno in riva al mare della Sardegna. Rimane con il migliore discepolo, il discepolo che dovrebbe portare il suo verbo in Europa, che dovrebbe catechizzare tutti sulla bontà della carcerazione preventiva , il quale sradica fuori dal cappello la "Questione Morale nel Partito degli Onesti". Ma non lo fa per fare le scarpe al fondatore-reggente-presidentissimo-incardinante, no, sia mai, lo fa... lo fa perchè... lo fa al fine di... cavolo, non lo sa nemmeno lui, però lo sguardo intenso in camera mentre non dice un cazzo gli riesce benissimo. Tonino si incazza, quell'altro va a teatro.

Rimangono, così, un paio di Tu Quoque natalizi... che il rosso delle decorazioni natalizie alle volte ha una provenienza che è davvero sorprendente.

venerdì 17 dicembre 2010

I comunisti non mangiavano i bambini

Ho lavorato molto in questi ultimi mesi ed ho un sacco di ferie arretrate, per cui la prox settimana sarò in ferie e tornerò dopo Natale, anzi, dopo Santo Stefano per essere precisi.

Il pippottino iniziale è per spiegare che, di primo achito, volevo fare un post su come la reazione di Scilipoti al ruggito del coniglio sia, più che berlusconiana, perfettamente dipietrina, però, visto che è il post di Natale, volevo raccontare una storia, visto anche tutte le cazzatone immani che ho letto in questi giorni sulla bellezza di un partito a proposito di quegli stronzi che hanno messo a ferro e fuoco la città e quei microcefali che li giustificano additando ai poteri forti e ai complotti la causa prima di tutto.

Parlerò di un mio prozio, il nome è di fantasia (i lettori conosceranno la paranoia che nutro nei confronti della mia privacy), la storia, purtroppo, no.

Armido è giovane, è convinto delle sue idee, è un entusiasta.

Armido è un capo partigiano durante gli infuocati giorni della seconda guerra mondiale.

Siamo sul confine, su quel confine che vedrà i 40 giorni dei titini, che conoscerà le foibe e che poi passerà sotto consegna inglese.

Armido scrive "Nas Tito" sui muri della piazza del paese, Armido prende più botte dagli inglesi e passa più giorni nelle galere sventolanti Union Jack di quanti ne abbia presi sotto il fascismo, Armido ci crede.

Quando il Partito, scusate, Il Partito, chiede, per lavare l'onta degli esuli istriani scappati dall'Istria e dalla Dalmazia (e presi a sputi alla stazione di Bologna, sì, sputi, insulti e qualche sasso anche contro donne e bambini, tutti "organizzati" da Il Partito, n.d.r.), di mandare dei lavoratori nella Jugoslavia a far nascere il sole dell'avvenire soprattutto dal cantiere navale sul Fiume Azzurro, Armido prende la palla al balzo e, portandosi la moglie appresso, come altri idealisti fanno, parte.

Armido è un maestro d'ascia, un artista, il classico tizio che con le mani riesce a costruire di tutto, come per magia, è un lavoratore che vale, sì, ha sempre la lingua lunga e contesta qualsiasi decisione, ma come lavora lui, in pochi lo fanno.

Parte, viene destinato in una delle zone più interne della Jugoslavia, dove stanno nascendo città "nuove" e le città vecchie vengono ripensate. La moglie fa la sarta, è davvero brava anche lei, per cui sono stimati da tutti, nonostante la linguaccia di Armido.

Nascono i figli, il sole dell'avvenire non può splendere più fulgido.

Succede quello che non ci si aspetta, Tito e Stalin litigano, di quelle litigate che sarebbero potute finire a picconae sulla crapa se entrambio non fossero stati così paranoici riguardo alla loro sicurezza. Il Cominform espelle la Jugoslavia, il PCI ordina agli italiani espatriati di seguire le regole cominformiste. Gli italiani espatriati che si proclamano cominformisti finiscono a Goli Otok, in vacanza premio.

Armido si trovo in un posto isolato dal resto degli italiani, per cui le direttive de Il Partito non è che gli arrivino tutti i giorni e, non si sa bene se per questa ragione o per un lampo di buon senso, davanti alle autorità statali si proclama titoista, per cui niente vacanza premio.

Lui lavora bene, sua moglie è davvero brava con ago e filo, sono dei perni della società, se non fosse per la maledetta linguaccia di Armido e per la sua allergia all'obbedienza.

Piano piano Armido sente l'aria cambiare, sente le frizioni, si sente sempre più straniero non troppo gradito.

Armido torna in Italia, torna alla sua sezione de Il Partito, lui è uno dei volenterosi che è andato a costruire il sole dell'avvenire, lui è stato un capo partigiano ammirato per la sua audacia, lui si è preso un sacco di botte per la causa.

No, non è più persona gradita, è un traditore, o forse, visto che nemmeno chi ha passato la villeggiatura sull'Isola Calva risulta persona gradita, non sono più graditi coloro che hanno inseguito il sogno jugoslavo. Diciamo la verità, non è che sia una persona non gradita, è un appestato, uno a cui impedire l'ingresso in sezione, uno che è meglio non si faccia vedere alle Feste dell'Unità, che possono nascere scompigli.

Ecco, Armido è isolato. Cosa può fare un uomo isolato? Un uomo che ha dato tutto per il suo sogno di società ed adesso si ritrova ad essere trattato come nemico. Si autoesilia nella più popolosa ed industriale città italiana, dove nessuno lo conosce, dove può continuare a parlare della sua idea di mondo, nonostante non possa nemmeno lì entrare nelle sezioni, che appena si informano su chi lui sia, gli spiegano educatamente come non sia aria.

Però la lontananza dal suo mondo gli costa, gli costa davvero molto. Io sono bambino e ogni volta che lo rivedo tornare dalla grande città è di volta in volta più vecchio. Ha meno anni di mio nonno, ma sembra che ne abbia una decina in più.

Muore nei primi anni '80 di infarto, o meglio, di crepacuore.

La democrazia cristiana mentiva, i comunisti non mangiavano i bambini, no, era molto più semplice mangiarsi gli adulti, soprattutto quelli più idealisti.

Buon Natale a tutti.

giovedì 16 dicembre 2010

Abbiamo il colpevole!

Ci sono giornali come il Fatto Quotidiano che si reggono sulla trascrizione delle intercettazioni di qualsiasi tribunale della Penisola.

Ci sono giornali che hanno trascritto per filo e per segno tutte le libidinose concupiscenze di un impossibile reuccio italiota quando nessuna delle sue azioni, è stato dimostrato, costituiva reato.

Ci sono giornali che hanno trascritto per filo e per segno le conversazioni di un Presidente del Consiglio con un esponente della tv di Stato.

Ci sono giornali che mettono i post it per la libertà di pubblicazione delle intercettazioni.

Per fortuna, l'alacre ed indefesso lavoro dei maggggistrati italioti ha risolto il problema:

E' lui il colpevole!

E quel satanasso del fratellone è riuscito a farla franca anche stavolta...

mercoledì 15 dicembre 2010

Campagne palesemente fallite

Ieri sera guardavo alla tv gli scontri di Roma.

Le madri degli idioti sono sempre incinte.

Che tristezza.

La dimostrazione che le campagne per l'uso del profilattico tra la metà degli anni '80 e i primi anni '90 hanno miseramente fallito.

martedì 14 dicembre 2010

Che cazzo vuoi sapere?

Ieri il mio culo è stato nuovamente sulla graticola, però, visto che i numeri, grazie a Dio, sono dalla mia parte e che gli altri sono messi più di merda, sono riuscito a riportarlo a casa senza troppe ustioni rilevanti. Ma non è dei cazzi miei che voglio parlare oggi.

Naaaah, nemmeno della fiducia al Berluska e della faccia di un insolitamente imprudente Fini, perchè voglio vedere cosa succede stasera e, soprattutto, sentire la Zanzara...

Oggi parlo di Wiki coso lì, dell'australiano finito in cannone perchè fregava sul guanto.

Tutti sono concordi nel volere più informazioni possibili, più comunicazione, che la ggggente deve sapere, eccheccazzo!

Tutti a volersi mettere su la maschera con il tizio baffettato che sorride, perchè il popolo deve essere messo a conoscenza...

Ok, sì, dai, dai famosi file più segreti dell'universo è uscito fuori un benemerito cazzo, a parte che i diplomatici ammmerigani leggono i giornali delle nazioni in cui si trovano.

Ieri, sulla strada che mi portava davanti ai simpaticoni del board, mentre ero bloccato perchè 2 TIR del cazzo avevano deciso di giocare all'incularella, ci pensavo. Lo so, è un evento più unico che raro ed oggi ne sto pagando le conseguenze con un cerchio alla testa che signora mia...

Domanda: preferirei una guerra termonucleare globale perchè tutti sono venuti a sapere della possibilità di scoppio di una guerra termonucleare globale, oppure rimanere nell'ignoranza scongiurando questa guerra?

Perchè il "non ci devono essere segreti" può essere un principio condivisibile, ma se questo porta a una catastrofe, preferisco che qualche segretuccio, così, qua e là ci stia, ma mi aiuti ad avere il culo parato anche se a mia insaputa, o faccio male?

A me piacerebbe sapere fino al punto in cui non rischio l'estinzione... anche quella personale.

D'altra parte, se devo sapere qualcosa per cui rischio il culo, almeno che questo rischio abbia come contropartita qualcosa di estremamente vantaggioso, sennò il gioco non vale la candela.

Sapere per sapere, così, ad minchiam, porta solo problemi e pericoli, io capisco Assange che ha preso un mucchio di palanche senza rivelare praticamente un cazzo, però se ci fosse stato qualcosa di davvero "pericoloso", avrei voluto rischiare il culo per niente?

venerdì 10 dicembre 2010

Assediati

In questi giorni sono davvero incasinato... visto che dopo 2 giorni di ferie, mi hanno anche piazzato un bel corso della minchia da seguire senza l'uso del notebook!

Comunque, giocando con la Piccolina durante le giornate di pioggia sul tappeto davanti alla TV, ho potuto spararmi un po' di Sky Tg 24 in loop pomeridiano e ho visto tutti gli assediati che mi guardavano dall'altra parte del video...

Il primo assediato è lui, il Berluska, martedì prossimo ci sarà lo show degli show e lui sta continuando a giocare con le figu al "CeloCeloManca" e sospetto che Scanziani della Samp sarà difficile che esca fuori. Non mi aspettavo, però, alcune sortite che mi hanno lasciato basito, perchè, cazzo, non pensavo che facesse quella manovrona...

Bocchino sotto assedio... no, non ce la posso fare, mi viene troppo da ridere, mi si crea questa cazzo di immagine mentale e puf, io mi trovo ad impegnarmi nel mantenere in equilibrio il culo sulla sedia. Bocchino è stato il grande protagonista di questi mesi, il vero front man, perchè Fini si è tenuto alto, ha parlato con Casini, ha mediato tra Granata e le colombe, ha parlato di concetti alti. Bocchino, lui ha fatto il guastatore, lui è stato il vero protagonista in tutti i talk show in cui ha incrociato le lame con tutti gli sgherri dello shogun arcoriano. L'altro giorno, però, da vero prode, si è infilato nel castello del cavaliere nero: per spiaccicare in faccia i numeri all'odioso despota? Per intimargli una resa senza condizioni? Per trovare un accord...(no, non ci voglio nemmeno pensare, l'eroico Bocchino... scusatemi sono ricaduto dalla sedia). Fatto sta che il lugubre dittatore dolce, cosa ha fatto? Ha reso pubblico l'incontro, così, senza alcuna remora. Ora, ragiono, se al 14 le cose non filano proprio come ci si aspetta, su chi potrà ricadere la colpa? Su chi ha tenuto un profilo alto ed istituzionale, o su chi ha attaccato a testa bassa per poi vedersi scoperto ad andare a fare visita al nemico numero uno facendo incazzare come una bestia quel bell'uomo di Casini?

Bersani, pover'uomo. Sia lui che Muntari cercano sempre quella cavolo di rovesciata di cui non capaci e non si rendono conto, entrambi, di suscitare imbarazzo più che ammirazione. Le sue foto mentre scala i tetti di non so quale università con il sigaro in bocca è... non trovo parole. Ha un sindaco di Firenze che, bello bello, si reca nella dimora arcoriana dell'orco cattivo (secondo ha fatto bene, perchè non ci si taglia i coglioni per dire al nemico vedi come sanguino e tu non fai un cazzo, come vorrebbero i farlocchetti) senza che lui sappia un cazzo e un giorno sì e un giorno pure parla di rottamazione. Vede in giro il leader Maximo e Uolter l'africano con degli strani sorrisetti e ordini per le mole da banco adattissime ad affilare i coltellacci. Ogni volta che sente la parola "primarie" ha un sussulto e gli appare la figura ieratica di un governatore del tavoliere che, sottovoce, pronuncia il solito "avanti un altro", che dopo Milano è possibile Bologna, Torino...

Tonino dal trattore. Da una parte ha De Magistris che vuole fargli le scarpe, così, brutalmente e non fa neppure finta, lo appalesa ad ogni intervista. Dall'altra la scelta dei fedelissimi da mandare in parlamento non si sta rivelando proprio azzeccatissima, insomma, il Circo Barnum di omeopati agopunturisti frizzierazzi non è che abbiano un concetto di fedeltà al capo proprio ben radicato. Così, lui va dai mmmaggistrati, perchè certe cose ce le deve ben capire, che qua ci stanno le faccende sbagliate... no, scusate, non riesco a ricalcare la prosa dell'uomo di Montenero. Poi ha sempre il tizio con la capigliatura da frate che dalla Puglia sembra volergli affossare l'elettorato dei semincazzati, mentre l'ex sodale milionario genovese gli erode quello dei più incazzati.

Lo so, a Beppe il milionario che cazzo gliene frega dei gonzi con le stelline, tanto lui continua a vendere i suoi dvd, a far pagare gli spettacoli e a mettere il faccione sui libri che i dindini entrano. Però anche lì sono arrivate le magagne, anche in un neonato coso dal basso che la rete è strafica per cui siamo tutti belli, bravi ed incazzati. Tipo a Torino si stanno scannando e lo so perchè come candidato alle primarie c'è un blogger che seguivo (ma non ho ben capito come sia finita) e si sono create le fazioni, di cui a Grillo fotte un cazzo, andatevi a leggere il blog (non ce l'ho più nel blogroll da quando è passato a fare l'attivista e penso di non essere stato l'unico a compiere la cancellazione).

Infine c'è il paladino abbronzato della libertà, che, cazzo, vuole mettere nel gabbio il tizio che ha svelato la dabbedaggine del sistema di sicurezza del corpo diplomatico a stelle e strisce. Oltre a non aver rilanciato un cazzo, oltre ad aver perso la maggioranza in una delle Camere, oltre ad aver preso in faccia il rinnovo dei fondi a Guantanamo oltre a 12 punti sul labbro.

Tutti allegramente sotto assedio, chi più, chi meno.

Adesso aspettiamo tutti, da bravi, che Steven Seagal si tolga il berretto da cuoco e la traversa e venga a risolvere tutti i nostri problemi (questa citazione è facile...)

venerdì 3 dicembre 2010

Back Home

Io ho lavorato troppo in questi ultimi tempi.

Weekend passati nei più grandi buchi di culo di questo mondo, a tenermi le palle, a sperare che quei cazzo di minuti passassero, per non parlare del resto delle settimane.

Adesso farò il ponte lungo fino all'8, per prendermi uno stracazzo di corso di merda il 9 che durerà tutto il giorno, ma questi sono dettagli, per cui tra poco partirò per tornarmene al Fiume Azzurro.

Ok, adesso faccio un appello:

Sbirulini, ascoltetami perchè lo dico una volta sola, forte e chiaro, ma una volta sola: non rompete i coglioni questo tardo pomeriggio/sera sulla A4, perchè sennò inserisco le ridotte, non me ne frega un cazzo, tanto il trattore è aziendale, ho la casco (basta che mi facciate più di € 250 di danno, che penso sia la freccia posteriore destra, visti i ladri patentati deutschi che speculano sui ricambi, 'sti bastardi), io devo rientrare a casa dalla Dolce Metà e dalla Piccolina, che ha iniziato a non chiamarmi più papà, ma per nome, visto quanto mi vede...

Se volete ricominciare a "okkupare" strade, autostrade o che cazzo volete, lo fate domani, ok? Siamo d'accordo? I combattenti della libertà questo pomeriggio fanno una pausetta, si riposano, scrivono gli striscioncini di merda o le copertinine patetiche con i titoletti che fanno tanto "kultura".

Ok, siamo tutti d'accordo e io torno a casa in santa pace.

Grazie Sbirulini.

giovedì 2 dicembre 2010

Berluska "statista"

Se fossi nel Berluska bacerei in fronte Assange. Ma per davvero.

Premesso che io non mi reputo un davanzante qualsiasi ossessionato da chi scopa con chi e in quale modo, sono rimasto molto colpito da alcuni passaggi sul mandarino arcoriano che vengono fuori dai cablogrammi dei diplomatici ammmmmerigani resi pubblici da wiki coso lì che finchè faceva trasparire le porcate sul climagate era un sito di merda che scriveva porcate e adesso è l'emblema della libertà di stampa e il tizio che scappa è il nuovo Zorro o Robin Hood del Mondo Libero.

Tutti sappiamo chi, come, cosa e perchè scopa il Berluska, per cui questa è la parte meno interessante, che poi una diplomatica pensi che scopare troppo faccia male, siamo in un Paese libero e, d'altra parte, qualcuno è convinto che scopare poco faccia altrettanto male; io non lo so perchè sono vergine e, adesso che ci penso, dovrei sempre chiedere alla Dolce Metà dove sia andato a finire quel tizio vestito da freakkettone con le ali, i boccoletti bondi e l'aureola che spesso veniva a trovarci un po' di tempo fa. Ma mi sa che mi sto perdendo.

Insomma, si è sempre detto che il tizio con i tacchi era un leccapiedi di Georgino l'americanino (non c'era ancora l'abbronzato con il labbro rotto all'epoca, siamo nel 2008), poi viene fuori che sulla crisi georgiana gli ha fatto il gesto dell'ombrello e forse anche mostrato il dito medio, bloccando di fatto qualsiasi manovra ufficiale della NATO.

Sulla questione del Southstream si impunta a voler far passare per il sud Italia il gasdotto, inculando a sangue le ex repubbliche sovietiche che premono per entrare nella NATO, ma facendoci diventare uno dei poli di trasmissione di energia dell'Europa continentale. Sì, lo so, ci saranno sempre i coglioni che non vogliono il rigassificatore e non vogliono le centrali nucleari e non vogliono i termovalorizzatori, ma vogliono i posti di lavoro attraverso i prosciuttini e "la ricerca", come ha dimostrato l'Irlanda, ma questa è un'altra storia.

In tutto questo la Clinton (che ha come marito un tizio che è stato un pezzo grosso a cui piaceva farsi fare lavoretti di bocca da stagiste bbw sotto a scrivanie di studi ovaleggianti e macchiar loro i vestiti con i propri fluidi corporei, giusto per non deludere i davanzalisti, che senza questi particolari non si divertono) si affretta a definirlo "Il miglior amico dell'Ammmmeriga". Cioè, non un conoscente qualunque, ma proprio il miglior amico, quello che ti si può ciulare la Chelsea e tu lo guardi, magari ti incazzi un po', poi lo riabbracci dicendo, massì, sono cose capitano, come succede in Red e Toby Nemiciamici.

Cazzo, ne vien fuori la figura di un tizio a cui stanno davvero a cuore le sorti del Paese e non teme di sfanculare un alleato per coltivare gli interessi nazionali e l'alleato sfanculato si anche scusa... meglio di un sonetto di Sandro Bondi e di un editoriale di Fede a lui dedicati assieme a reti unificate con in sottofondo di Apicella con chitarra.

Conoscendo il nostro amatissimo tenutario villacertosico, ha fregato anche i diplomatici a stelle e strisce, che non sembrano proprio aquile, visto che tutti i loro "secreti del topo" sono finiti in bocca a tutti, però, ripeto, se fossi in lui, un bel bacio in fronte ad Assange lo darei ed anche con lo schiocco, va là, che ci possiamo anche allargare.

mercoledì 1 dicembre 2010

Gioventù Bruciata

Ecco, quando leggo questo, non riesco a mascherare la mia stupidità e rido come un babbeo...

Però, mi vien da pensare che chi pippa neve campa più di 80 anni... alle volte mi vengono dubbi seri sulla mia ossessione per lo stile di vita salutare/sportivo...