domenica 29 gennaio 2012

Il Momento di Una Regione

Io sono nato nel Nord Est d'Italia ed è anche dove ho iniziato il mio percorso lavorativo. Qui Friuli Venezia Giulia e Veneto sono sempre state regioni gemelle: più o meno la stessa tipologia imprenditoriale, la stessa impostazione asburgica delle istituzioni pubbliche, la passione per l'alcool e la conseguente fobia dei controlli e ci sarebbero altre mille uguglianze da elencare.

Il problema avviene in questo periodo, in questo ultimo anno. Il Friuli Venezia Giulia non è più come il Veneto.

Allora, io amministro molti asset sia industriali che commerciali in Veneto, mentre sono molti di meno quelli in Friuli Venezia Giulia, però dal gennaio 2010 sto vedendo un accrescimento delle differenze in maniera esponenziale. Sarà perchè terra di confine, per cui in costante sfida con l'est europeo, ma il Friuli venezia Giulia ha cambiato marcia, si sta adattando agli eventi, è sempre la prima a recepire le sfide.

Il Veneto, al contrario, si sta abbarbicando nella nostalgia di quegli anni '90 che l'ha visto gran protagonista: la locomotiva d'Italia. Ecco, come una locomotiva a vapore che incontra le nuove linee elettriche, il Veneto sta rifiutando tutta la contemporaneità all'urlo ma prima era migliore.

Si sta nascondendo dietro alle tradizioni dei bei tempi andati, quando i bisnonni dovevano emigrare per non morire di pellagra, per non lasciare entrare una modernità che lo ha superato.

Se Pietro Maso avesse 20 anni adesso, probabilmente non pianificherebbe la morte dei genitori, ma starebbe organizzando una protesta contro un qualche nuovo aspetto della contemporaneità.

Sono tutti uniti: sindacati, imprenditori e istituzioni per cercare di tornare al "bel tempo che fu" di vent'anni fa. Non è la Regione e il modo di pensare vita, impresa e società ad essere "sbagliati", no, è il mondo che li circonda a non essere rimasto come venti anni fa, in pieno boom del Nord Est, per questa ragione sbagliando. C'è una perversione sottile in tutto questo.

Hanno paura che qualche Grande Nave affondi in laguna, mentre raggiunge Venezia, quando l'unica barca che sta affondando si trova sotto al proprio culo.

Io mi sto preoccupando perchè vedo una regione che si autocommisera confidando nell'essere nel giusto, contro qualsiasi buon senso. Oggi mi sento metaforoso: come se avessi una Delta Integrale del 1992 e volessi farla competere oggi nel Campionato del Mondo Rally, arrabbiandomi perchè i motori oltre che i pesi delle altre macchine sono cambiati...

Comunque il Governatore è al numero uno del gradimento tra le Regioni, buon per lui.

venerdì 27 gennaio 2012

Il Silicone Beghelli

Dopo aver letto questa notizia, guarderò con molto più rispetto le tette rifatte delle tizie!

Promesso!

domenica 22 gennaio 2012

Un Timido Applauso

Io me le sono lette le liberalizzazioni piuttosto attentamente tra ieri e oggi (visto che ho dovuto lavorare colpa di qualche fenomenale governatore regionale che vuole tanto assomigliare a uno di quegli ultimi giapponesi abbarbicati in qualche isola del sud pacifico nel bel mezzo degli anni '50), non è che ci sia niente di spettacolare, però...

Cazzo, sì, dai, da qualche parte bisognava pur iniziare a sfasciare realmente la struttura fascista di questo cazzo di nostro Stato.

Perchè le corporazioni (che tanto assomigliavano ai soviet per molti versi) sono sempre piaciute a tutti qui nel Paese degli italioti, sia alla DC che al PCI, che poi al Berluska post tranvata nel '94, alla Lega, ai post post post... insomma al PD (dai, che avete capito), ai terzi poli: fanno sì che tutto continui senza grandi sterzate, senza cambiamenti, che si possa continuare a vivacchiare, che nessuno rompe i coglioni.

Ovviamente tutti i giornali/media vari, lì, subito pronti a dire che non serviranno ad un cazzo, che non è questo quello che ci vuole, che non ci sono benefici, ma solo sciagure...

Se poi il professor umorista riuscisse anche a far passare in cavalleria le cazzate votate lo scorso giugno dal bellissimo popolo che non ha capito un cazzo... Perchè, signori, l'acqua è un "bene prezioso", sì, ma lo stato non è capace di fare l'idraulico, dai su, non scherziamo, lo Stato deve fare il controllore non il dispensatore di cariche amministrative ai politici trombati. Per non menzionare la questione energia, che tanto il carbone è così bello e tra 24 anni lo Stato dovrà trovare un posto dove smaltire il mio bellissimo (e incentivatissimo, sennò col cazzo che mi sparavo quella spesa...) impianto fotovoltaico, che gli inerti sono cazzi da cagare.

In ogni caso, se il Berluska davvero farà qualche giochetto parlamentare su avvocati e menate varie, mi sa tanto che, dopo più di 10 anni di scheda bianca "di ruolo", voterò Casini, non perchè mi piaccia il papocchio del terzo polo, quanto per rompere i coglioni all'uomo arcoriano.

mercoledì 18 gennaio 2012

L'Uomo che Distrusse un Mondo

Sono generazioni che la mia famiglia è legata alle cose che galleggiano, cose piuttosto voluminose.

Penso di essere stato uno dei pochi bambini ad essere salito sulla Garibaldi qualche giorno dopo il varo. Ho assistito a decine di vari, a decine di inaugurazioni. Avrei decine di aneddoti a proposito delle navi da crocera. Buona parte della mia tesi di laurea si basa sulla navigazione di imbarcazioni passeggeri attraverso acque internazionali.

Quello che è successo al largo dell'Isola del Giglio mi ha colpito in maniera pesante.

Il settore del turismo navale era (non me la sento di dire "è" dopo quanto è successo) in crescita a doppia cifra (unico caso nel 2011), il settore delle costruzioni di navi bianche, nonostante le difficoltà della crisi, in ogni caso si manteneva (i casi della chiusura di cantieri quali Sestri Ponente, Castellamare e Ancora sono dovuti all'inadeguatezza e carenza delle strutture nel loro insieme).

Ciò che ha fatto 1 uomo (con la complicità del suo staff, certo) in meno di 2 ore rischia di distruggere un Mondo.

Certamente riuscire a far affondare un bestione progettato per traversate oceaniche in una pozzanghera come il Tirreno è davvero spettacolare.

Certamente la manovra di ritorno al porto è voluta, ma chiedere aiuto ad una pilotina della Guardia di Finanza non è criminale, è semplicemente folle.

Certamente quando i superstiti raccontano che "mancavano i salvagenti" dicono una stronzata, semplicemnete i salvagenti si trovano nelle cabine, solo che a quell'ora un sacco di persone si trovavano fuori dalla loro cabina e non era il caso di raggiungere i ponti più bassi in quel frangente, per cui i salvagenti c'erano, ma erano irraggiungibili. Il motivo è piuttosto banale, normalmente si naviga durante la notte per far sì che le persone, durante il giorno, possano passare il loro tempo nelle escursioni a terra, per cui la maggior possibilità di naufragio si ha con il più dei passeggeri in cabina, ergo i salvagenti si trovano in cabina.

Certamente il non essersi accorti di uno scoglio, anche senza la strumentazione, è davvero incredibile. Poi si pensa alla 25enne Moldava nel salotto della suite del Comandante e si capiscono tante cose.

Certo, adesso c'è chi chiede di lasciare marcire in prigione il coraggioso Schettino. Stronzate: mancano i 3 motivi per la carcerazione preventiva: reiterazione del reato (pensate che potrebbe causare un disastro navale tra le paperelle della sua vasca da bagno?); inquinamento delle prove (pensate che risieda all'interno del relitto della Costa Concordia?); pericolo di fuga (è, in questo momento, una delle persone più riprodotte sui media di tutto il Mondo, dove cazzo potrebbe rifugiarsi?). Per cui, stop ai cappi che tanti giornali agitano, in Italia, con grave scorno di Tonino da Montenero, qualche secolo fa un tizio ha scritto "Dei delitti e delle pene"...

Avrei davvero tante altre cose da dire, però, effettivamente, l'unica cosa a cui riesco a pensare è "Adesso è buio..."

lunedì 16 gennaio 2012

La Fantasia Creativamente Triste

Ho appena visto la pubblicità della nuova Twingo.

Ci sono madre e figlia in macchina. La figlia ha i pantaloni a vita bassa e scopre leggermente la schiena dove la genitrice nota un tatuaggio.

Così sta partendo un rimbrotto, quando... ecco là la fantasia del creativo che spara fuori la genialata!

Praticamente, in una sorpresona generale, si slaccia il pantalone contenitivo con la zip sul retro e taaaaac mostra il tatuaggione che ha lei sullo stesso punto, dicendo che se le cose si fanno, si devono fare bene.

Penso che, a questo punto, nelle aspettative del team di creativi, mi sarebbe dovuto scattare un senso di gioviale ilarità... mentre, a me, è subito venuto in mente una tizia con un matrimonio fallito alle spalle ormai in là con l'età che, per mantenere una figlia adolescente, deve fare i porno tedeschi, quelli talmente schifosi che solo "gli intenditori" riescono ad apprezzare, mentre a me, povero mortale, fanno venire il magone.

Sarà, che in questo periodo di gggggrisi, tutti le agenzie che devono sviluppare idee per le campagne della Grande Multinazionale Bastarda, mi mettono davanti solo creatività di merda, tanto da farmi domandare se fossero tutti in concorso per la più stronza produzione dell'inizio del 2012.

domenica 15 gennaio 2012

Il Pianto sul La

Siamo tutti d'accordo che in questo l'economia del Paese vada a puttane (no, in questo caso non a escort, proprio a puttane e senza nemmeno più Bunga Bunga) e che S&P ci abbia tolto il simpatico tappeto da sotto i piedini con una mossa alquanto teatrale.

Bene, noi abbiamo un simpaticissimo ministro piangente, che si è irritato per un "la" che considera di troppo. Perchè, signore e signori, questi sono i veri problemi dell'Italia, altro che cazzatine come il taglio della spesa.

In questo momento provo un forte sentimento di nostalgia nei confronti di Niccolò Ghedini e della sua battuta principe in tutte le sue apparizioni da Santoro :

"Ma va là..."

Come vedete, sempre di un la (seppure accentato in questo caso) stiamo parlando.

In ogni caso, non so a quale posto si riferisse l'esimio avvocato, so che il mio là al ministro (o alla ministra o alla minestra o al minestrone, lascio fare a chi di dovere) è un bellissimo luogo che è perfettamente chiaro nella mia mente.

------------------
POST SCRIPTUM

Il mio legale di fiducia si complimenta con il sottoscritto per essere riuscito a non inserire alcun passaggio che si sarebbe potuto inquadrare quale "reato di opinione diffuso tramite sistemi mediatici". Al massimo mi potranno escludere da qualsiasi comizio pubblico... dovrò anche io fare affidamento sulla solidarietà del Sindaco di Varese.

venerdì 13 gennaio 2012

La Fine di un Simbolo

Negli scorsi giorni Genova è stata paralizzata da una manifestazione degli operai della Fincantieri perchè stanno chiudendo lo storico cantiere navale.

Io lì ci ho lavorato per diversi mesi quasi dieci anni fa, sono davvero legato a quel posto. Lì ho imparato tanto, ho superato diverse sfide, insomma, è stato davvero importante.

Bene, quel cantiere è il simbolo dell'inefficienza della nostra beneamata penisola.

Come si fanno a costruire le navi in un posto quasi inaccessibile ai TIR, i quali, per arrrivarci, devono passare tratti autostradali impossibili, muoversi nel pieno traffico cittadino e superare un cavalcavia in contropendenza con due curve a tornante per salire e scendere? Come si fanno a costruire le navi in un bacino che può contenere al massimo qualche mezzo troncone senza nemmeno grande spazio per il successivo varo? Come si fanno a costruire le navi con una banchina talmente stretta da far passare a stento un bull (un "muletto" levatore più grosso, ma tanto più grosso del normale) senza che questo finisca contro una gru a cavalletto? Come si fanno a costruire le navi in un posto da cui è quasi impossibile uscire con una di queste senza rischiare di portarsi via mezza pista di decollo dell'aeroporto?

Con i soldi pubblici è la prima risposta; affossando le altre realtà è la seconda. Questo, in sintesi, è quanto è successo in tutto il resto del Paese: si è voluto continuare a d insistere in ambiti impossibili perchè obsoleti o inadatti spendendo denaro pubblico e rendendo il resto del Paese meno competitivo, perchè quelle tasse vogliono dire meno competitività per tutti gli altri.

Tornando a bomba sul cantiere di cui sopra: non è che in Asia riescano a fare delle navi da crocera, ci hanno provato in Giappone, ci hanno provato un paio di volte in Corea, ma hanno costantemente fallito. Le navi da crocera si fanno in Europa, nemmeo negli Stati Uniti: l'Italia, la Francia e la Finlandia hanno cantieri capaci di soddisfare gli armatori. Il problema dei cantieri italiani è che ci sono 2 al massimo 3 cantieri che riescono a sostenere la concorrenza degli stranieri contenendo i costi, mentre gli altri sono solamente zavorra, al massimo qualche corvetta e qualche altra piccola imbarcazione militare, pochi spiccioli per la cantieristica, nulla di più.

Gli armatori devono contenere i costi e non si può più pensare di avere tre o quattro cantieri zavorra che "devono lavorare" anche se non hanno le infrastrutture e le caratteristiche per produrre nel 2012. Perchè, signori, siamo nel 2012 e non nel 1972.

In pratica, signori, si deve produrre dove conviene e dove le infrastrutture e le condizioni lo permettono, perchè, con la scusa che lo Stato deve "farsi garante" dell'improduttività o altre stronzate simili, siamo arrivati alla spesa corrente ed al debito pubblico che ci fa conoscere il significato della parola "spread" non riferita a alle prestazioni di Tera Patrick.

lunedì 9 gennaio 2012

Un Capodanno senza nemmeno il Maestro Mario Canello

A me l'Austria fa cagare... tirano le piste da sci di merda e trattano il turista come una merda, sempre e comunque.

In pratica l'Austria è solo una grande lavatrice per i soldi dei mafiosi russi e degli evasori del nordest che non sono così fessi da andare in Svizzera... se quei 4 bifolchi in tutina grigia avessero fatto un giro a Velden invece che a Cortina altro che controllare 4 SUV del cazzo...

Ma torniamo alla fredda cronaca: io, la Dolce Metà e la Piccolina ci troviamo imbrigliati da altre 2 coppie di amici con figli sotto i 4 anni in una località sciistica (con poca neve) dell'ex impero asburgico èer trascorrere la settimana che va dal 31 dicembre al 6 di gennaio.

L'albergo di cui ci troviamo ospiti non organizza un beneamato cazzo per capodanno, per cui ci dobbiamo organizzare con "mezzi propri".

Dopo una ricerca prolungata tra ristoranti che facevano cene su 3 turni e chiudevano alle 22.30 e ristoranti che "andatevene a fare in culo, noi a capodanno festeggiamo nella nostra stracazzo di famiglia", troviamo un ristorante che faceva il "cenone".

Iniziamo con l'obbligo di presentarci entro le ore 19.30... vabbé, la cena può essere davvero lunga...

Il problema inizia quando la cena finisce alle ore 21.35 scarse con la prospettiva di passare le successive 3 ore con 4 pargoli incazzati perchè non c'era nemmeno la musica nel locale, nonostante le casse per la filodiffusione interna fossero ben visibili... per fortuna 3 si addormentano e la Piccolina trova i giochini della nursery di fianco ai cessi nel seminterrato, per cui a turno io e la Dolce Metà passiamo il resto del tempo là... fino alle 23.50, quando una gentilissima cameriera si appropinqua e con estremo sgarbo ci chiede di saldare il conto che "si sta facendo tardi" (ha detto proprio così, lo giuro, davvero, non ci credevo) per sbatterci fuori allo scoccare della mezzanotte...

Bene fuori dal locale chi ci attendono? Tutti i simpaticissi mi evasori italici che sparano fuochi da 100 euro ciascuno ininterrottamente per 45 minuti con tanto di pernachie verso i fessi grigi fiammanti e il battutista con un debole per le tasse...

Mai più in un paese così del cazzo, se devo passare un capodanno di merda, almeno voglio passarlo con la musica del viscido Maestro Mario Canello, piyuttosto che con 4 sgarbatissimi crucchi finti del cazzo che non hanno nemmeno la Coca Cola Zero nella loro minchia di paesetto tra le valli con anche poca neve!