giovedì 25 febbraio 2010

Apocalisse

L'altro ieri pomeriggio mi arriva una telefonata, in cui mi si intimava di partire ASAP (as soon as possible, ma in maiuscolo) per la Grecia, in quanto dovevamo tenere una specie di summit. La mia prima reazione è quella di chiedere se, invece di rompermi tanto i coglioni con aerei e cazzi e mazzi, possiamo fare una bella videoconferenza e tanti saluti e tant baci, ma dall'altra parte ho udito solamente un grugnito minaccioso, per cui lascio perdere.

Il volo viene organizzato a tempo di record e ieri mattina mi trovo nella sala riunioni dell'headquarter greco della Grande Multinazionale Bastarda e sono l'unico a sorridere, tanto che mi sento istantaneamente un deficiente (beh, è una sensazione a cui, tutto sommato, sono abituato) e mi rabbuio anche io come gli altri.
La riunione inizia subito presentando il quadro greco macro e fin lì lo sanno anche gli ornitorinchi idrocefali che la Grecia è a puttane. Quando passiamo alla situazione immobiliare, la questione si fa più interessante: la Grecia, che già faceva finanziariamente schifo nella old economy, si è buttata come uno Stuka su una colonna inglese nel deserto libico sulla speculazione immobiliare un po' come ha fatto la Spagna, ma partendo da un debito pubblico più alto, in pratica hanno pensato che tanto gli inglesi e gli ammmmerigani avrebbero costantemente comperato alberghi, case, negozi greci perchè lì c'era il sole e la loro moneta sarebbe sempre stata molto più forte di qualsiasi cosa (la faccio breve, non occorre arrivi il solito economista frustratone a spiegare tutte le questioni che ci sono sotto). Adesso si ritrovano con tutta questa roba costruita/in costruzione che nessuno vuole e, in più, lo Stato non ha i soldi per garantire un cazzo; se la Spagna e l'Irlanda e qualche altro stracazzo di Paese si sono buttate dall'aereo con uno stracazzo di paracadute bucato (e gli applausi convinti del FMI), la Grecia si è buttata senza nemmeno una cazzo di tovaglia da picnic per fare vela, sono come massi, stanno finendo giù. Come al solito, la Grande Multinazionale Bastarda, invece di investire in mercati immobiliari a basso reddito, ma sostanzialmente sicuri, vuole (ancora, non hanno ancora capito, sarebbe troppo) avere una redditività del 16% minimo (annuale si intende), per cui, invece di aumentare gli investimenti in Paesi sicuri (l'Italia, ad esempio?), ha preferito e preferisce investire in posti in cui la remunerazione è alta, ma anche il rischio, per poi piangersi addosso se gli scoppia la bomba in faccia. In pratica in Grecia la Grande Multinazionale Bastarda ha costruito e sta costruendo un pacco di complessi commerciali (industriali no, ci mancherebbe) medio grandi (diciamo anche qualcuno enorme), con la prospettiva di non avere nessuno da metterci dentro, nemmeno gratis; già alcune società veicolo (le società veicolo sono quelle che vengono costituite per progettare e costruire grossi complessi e poi rivenderli alla società/fondo di investimento che sarà il vero proprietario, tutto per motivi fiscali) sono state fatte fallire, perchè è molto più conveniente pagare un fallimento che continuare con l'opera in embrione (anche in Spagna, Irlanda e Repubbliche dell'Est Europa sta succedendo lo stesso). Per chi opera nel settore del real estate questo significa una sola cosa: Apocalisse, ma più cruda rispetto a quella prospettata da San Giovanni.

Mi sono trovato, tra l'altro, a passare in taxi a margine dei cortei, con i soliti studenti perditempo a fare coreografici lanci di sanpietrino e auto ribaltate. Ma questa gente si rende conto che è inutile protestare contro un benessere fittizio, costruito tutto sulla speculazione? Che non è colpa dei cattivi ammmerigani o inglesi se loro hanno le pezze al culo, ma è solo colpa loro che hanno cercato la via più facile per raggiungere il soldo, senza pensare a tutte le conseguenze?
La sera vedo ancora la nebbiolina dei lacrimogeni che si propaga in alcune vie del centro di Atene, dalla finestra del mio albergo, mi fa ricordare quando vedevo gli scontri tra bestie e polizia in piazzetta Verdi a Bologna quando andavo all'Università.

Comunque non abbiamo risolto un cazzo, la Grande Multinazionale Bastarda si tiene i suoi siti commerciali vuoti o in via di svuotamento e la parte corporate del mio bonus annuale se ne va a escort o, più probabilmente, a travoni.

In tutto questo una nota positiva, perchè, cazzo, bisogna sempre essere positivi: il viaggio di ritorno, in aereo, l'ho fatto con a fianco una biondona con le tette probabilmente rifatte e uno stacco di coscia da paura di un'età indefinibile tra i 30 e i 40, con l'unico neo che i sedili della business sono molto più larghi dell'economy, per cui non è stato proprio un fianco a fianco, vabbé, non si può avere tutto dalla vita, bisogna sempre ricordarsi che c'è chi sta peggio.

lunedì 22 febbraio 2010

Mandate Topo Gigio

Stanotte la Piccolina ha deciso che, seppur morta di sonno, voleva passarla con il sottoscritto a tutti i costi, per cui si è addormentata alle 3 e io mi sono alzato alle 5.30 per andare verso ovest... pensate alle mie condizioni odierne... senza ridere che sennò il mal di testa peggiora...

Comunque, l'UE, tanto per non sapere dove gettare nel cesso i soldi, ha deciso di fare un fumetto su un paio di maneggioni che andrebbero a salvare le popolazioni in difficoltà, quando anche il più pirla dei pirla sa che quello degli aiuti umanitari è un business da urlo e che la gente si accoltella per andare a fare l'organizzatore di operazioni umanitarie nei paesi disagiati, mostrandoli come "angeli" e porcate varie. Insomma, per fare un fumetto di merda hanno speso più di 200 mila euro, ma, cazzo, non potevano riciclare quella cazzo di pantegana con l'influenza porca e mandarla a gratis a infestare qualche stracazzo di paese che piace tanto ai tizi e alle tizie vestiti di coperte, perchè là vivono veramente e non sono corrotti dalla sporca e bastarda civiltà occidentale? Ormai aveva pagato tutto il ministero della salute per avere un cazzo, visto che l'influenza porca è stata solo una gran rottura di coglioni mediatica e un buon investimento per quelli che sono riusciti a comperare azioni di qualche industria del farmaco e a rivenderle prima di metà gennaio; usufruiamo di quella cazzo di pantegana a gratis e vedrete che anche gli antieuropeisti apprezzeranno e saranno contenti anche loro di sbaciucchiarsi qualche euroburocrate superpagato...

Livello di acidità del sottoscritto: Totale!

Bisogno di sonno del sottoscritto: Totalissimo!

Videoconferenza tritamaroni: tra 10 minuti...

Speriamo almeno non duri più di 1 ora perchè, in caso di prolungamento collasso sul laptop!

sabato 20 febbraio 2010

5 cent

Quanti sono 5 centesimi?

Sono un nulla, un battito di ciglia se prendiamo in considerazione il tempo, una brutta monetina che ci appesantisce le tasche e nient'altro se prendiamo in considerazione il denaro.

Per qualcuno 5 centesimi sono quello che separa una grandissima impresa che poteva rimanere alla storia dall'oblio dell'occasione della vita sfumata...

venerdì 19 febbraio 2010

Io marcio

Si conclude qui la settimana dedicata al purissimo cazzeggio più puro, dalla prossima spero di essere meno rincoglionito e buttarmi su argomenti più seri ed attuali, tipo gli articoli che mi fanno ridere o incazzare sul Corrierone on line e robe simili, ma anche cazzeggio, che un simpatico guascone come sono io non può esimersi dal cazzeggiare.

Vabbè, esaurita la premessa, che in molti film può dirsi esaurito anche il soggetto, passiamo al core di questo post.

Inanzitutto, non mi ho contratto alcuna infezione, cioè non sono marcio, come qualche buontempone potrebbe dedurre dal titolo, ma io marcio nel senso di marciare o praticare l'attività della marcia.

No, non mi sono fuso il cervello (o forse sì, ma non è l'argomento della discussione), vado a spiegarmi: quando cammino, io lo interpreto come una marcia, io devo assolutamente raggiungere il punto B dal punto A nel minor tempo possibile ad una velocità sostenuta.

Ho sempre fatto sport, probabilmente a causa dell'Ingegnere e della Maestra che mi hanno tirato su come un piccolo appartenente alla gioventù della DDR, fino ai 17 anni io ho parlato con l'Ingegnere solo su un campo sportivo o su una pista da sci o ai bordi di una piscina tra una vasca e l'altra. Si, lo so, si spiegano molte cose.

La Dolce Metà l'ho conosciuta in palestra mentre ci allenavamo entrambi per una gara di triathlon. Qualche maligno sostiene che abbiamo passato più weekend a correre che non a fare altro, ma sono, ovviamente, solo malignità, lo dice anche il mio cardofrequenzimetro.

Mi sono accorto di marciare quando cammino da quando la Dolce Metà è arrivata al 6° mese di gravidanza, ha dovuto rallentare ed ancora adesso non è rientrata così in forma da reggere il passo; per cui me le sento come un cane ogni volta che andiamo in giro e cerco di raggiungere la velocità di crocera a cui sono sempre andato.

Il mio è un problema psicologico, io devo raggiungere B nel minor tempo possibile, sennò le gambe mi si appesantiscono, mi sembra di perdere fiato, cioè soffro a dover moderare la velocità di passo, è come se fossi "costruito" per andare ad un certo regime e se sono costretto ad andare al di sotto di una certa soglia faccio fatica.

Se ne è accorta anche la Piccolina, perchè quando siamo solo io e lei sia con il marsupio che con il passeggino si sente sballottata da una parte all'altra ed è tutta contenta; quando andiamo in giro con la Dolce Metà la velocità rallenta, il passo si fa incerto e lei non viene assolutamente sballottata (se non nel "riscaldamento gomme" del passeggino che la fa sempre sorridere). Alle volte, quando è nel marsupio fronte mondo, la Piccolina si gira verso di me e le si legge la protesta negli occhi per la mancanza di velocità, allora io, senza che la Dolce Metà se ne accorga, la indico con il pollice e alzo le spalle, per far sapere che il papà, cazzo, la velocità ce l'ha in ogni fibra, ma c'è la "zavorra" che non ha ancora ripreso il passo che rallenta...

Ho pagato qualche mazzetta alla personal trainer della Dolce Metà perchè le faccia un allenamento più tendente alla resistenza rispetto alla tonicità che aveva richiesto lei... spero non mi abbiano intercettato ambientalmente, perchè, in questo periodo, le palestre stanno diventando dei luoghi un po' tanto "ascoltati"...

Le arance a polpa gialla, grazie, che quelle a polpa rossa (lo so che fanno meglio, ma...) non riesco a digerirle bene... no, nel caso dico....

giovedì 18 febbraio 2010

Fondazione e II

Non troppo tempo fa Attila ha compiuto 36 anni di permanenza sul Terzo Pianeta del Sistema Solare e la Dolce Metà, stanca di sentirlo blaterale sul suo primo libro di fantascienza letto, gli ha regalato "Il Ciclo della Fondazione" di Asimov (i primi 3 libri, non gli altri 4, per intenderci): il più bel ciclo di libri di fantascienza sia mai stato scritto.

Allora, anche questo è un post in Paolo Limiti mode, per cui vi avverto, che è il classico ricordo patetico dei bei giorni andati e sticazzi e micazzi.

Probabilmente avrò avuto 15 o 16 anni, non ricordo e mia zia, appassionata di fantascienza, mi diceva: tu che leggi un sacco di libri quando non fai sport, perchè non provi a leggere di fantascienza? E io, stupidissimo, no, guarda, preferisco altro, la fantascienza non mi interessa, non è che mi piaccia, senza aver mai aperto un libro di fantascienza e adorando Guerre Stellari (ma quanto idiota potevo essere?) e tutti i videogiochi in cui vi era un'astronave da pilotare. Alla fine mi piazzava in mano il tomone con i tre romanzi di Asimov e mi intimava di tornarglielo appena lo finivo, con me che facevo una faccia stranita.
Nello stesso periodo (fine anni '80), sulla bancarella di un mercatino acquistavo, così, forse perchè costava poco, Queen II (secondo album dei Queen anno 1974, n.d.r.), con quella che un giorno o l'altro, se avevo tempo, me lo sarei anche sentito, forse (sì, comperavo musicassette e dischi che poi avrei ascoltato forse una volta in modo completo).
Dovevano essere appena partite le vacanze di Natale, quando mi misi in camera e, visto che in TV non passava niente di decente e che avevo finito l'ultimo libro, presi in mano il tomone di mia zia. Ero fermamente convinto che dopo poche pagine avrei capitolato, riportando il libro a mia zia, dicendole che non faceva per me, per cui, mi dissi, prendiamo due piccioni con una fava, mettendo sul mangianastri la cassetta sopramenzionata, così potevo vedere se mi stufavo prima della musica o del libro.
Bene, appena iniziato a leggere le difficoltà di Salvor Hardin con le teorie accennate di Seldon, mi si aprì un mondo e la musica di Queen II (in loop continuo) mi aiutava davvero tanto a immaginarmi la vita di Terminus. Quella sera durò tutta la notte tra un March of the Black Queen e i problemi dei preti spaziali, tra un Father to Son e le Crisi Seldon. Il primo libro lo terminavo quella notte, gli altri due nella successiva settimana.

Dopo più di 20 anni l'ho ripreso in mano, ho selezionato Queen II sull'Ipod in loop continuo e la magia è ricominciata, intatta; a parte che non ho più né la resistenza fisica, né il tempo libero che avevo all'epoca, per cui sono arrivato a metà del II libro in poco meno di un mese.

mercoledì 17 febbraio 2010

In gita

Allora, visto che la scorsa settimana abbiamo parlato di gite scolastiche e che questa settimana una gita scolastica di una scuola francese è finita davvero male, continuiamo con il tema gite che tanto di Bertolaso o di San Remo non ho voglia di parlare e nemmeno di Rooney che rifila 3 pappini al Milan.

Torniamo ai primi anni '90, come avevo detto nel precedente post che non vado a linkare perchè sono pigro, per cui se qualcuno non lo ha letto se lo va a cercare, avevo fatto un casino della madonna perchè non volevano lasciarci andare a Parigi e vincevo nel mio proposito.

La fredda cronaca:

Ci sono un paio di miei compagnie di classe con cui avevo avuto storie da gita precedenti che mi tampinano, ma no, una volta è divertente, se si concede il bis si rischiano casini, per cui niet; calcoliamo che in quel periodo sono in mezzo ad una di quelle strane storielline stupidamente tragiche da adolescenti che alla fin fine sono cazzate, ma a quell'età sembrano le cose più importanti della vita. La faccio breve: all'ultimo giorno di permanenza a Parigi, dopo aver passato un sacco di discuteche a ballare u pippero u pippero, il cedolino è ancora a zero. La sera si va all'ennesima discoteca e, punto nell'orgoglio, scommetto una pizza con un'altra mia compagnia di classe che quella sera "mi faccio un'autoctona". Sto barando bassamente, ho visto una ragazzina con cui avevo parlato qualche sera prima in un'altra discoteca e, per questione di tempi sbagliati, non ero riuscito a concludere. Ma stasera sono determinato, non ci sono cazzi, vado alla grande. Finiamo a fare "cose non complete" in una specie di cubicolo esagonale (tipo cella di alveare, siamo sempre nei primi anni '90, quando gli architetti progettavano dicoteche sotto l'effetto dell'extasi e non della coca come adesso) nell'angolo più oscuro di tutto il locale e alla fine, riesco a portare in trofeo le mutande della tizia. Sono tranquillo, non ho espletato l'atto per cui l'HIV potrebbe essere trasmesso; insomma il colore viola (qualcuno si ricorda di quella pubblicità? E se qualcuno si ricorda, farà anche a lui impressione che quelli del NoB Day si facciano chiamare il popolo viola, o no?) non è un problema per quelsta sera anche se non ho comprato i migliori amici dell'uomo che non abbaiano (i preservativi, che credevate?). Di ritorno in albergo alle 4, dopo aver litigato con metà di quei cazzoni di tassisti francesi perchè mi azzardavio a parlare inglese/tedesco/spagnolo/italiano per farci riportare indietro e non la loro lingua del cazzo, un'altra compagnia di classe (ne avevo 20, scusate se è poco) si accorge che la mia camicia bianca sta arrossandosi sul fianco destro. Alzo repentinamente il lembo e, cazzocazzocazzo, ci sono i segni sanguinolenti di 4 unghie sulle mie carni (non molli, ma toniche come sempre). Per quella notte non dormo, ma resto sveglio, seduto sul pavimento di una camera a caso (mentre il mio compagno di stanza si sta strombacchiando la più figa della classe, sogno proibito di qualsiasi essere mortale di sesso maschile di gusti eterosessuali nel giro di 20 km dall'Azure River, iperfidanzata praticamente da quando era in fasce, n.d.r.) a leggere la posta dei giornali femminili (ricordo perfettamente 2 lettere, una di una tizia che doveva essere talmente figa che qualsiasi essere vivente voleva ingropparsi di entrambi i sessi e lei non diceva quasi mai di no, l'altra di una tizia che era talmente cozza che nemmeno se gliela passava davanti ad un ergastolano alla prima uscita premio dopo 20 anni di carcere l'avrebbe accettata, sono letture che segnano) immaginandomi la mia vita con l'alone viola intorno, a pensare con cosa si potesse abbinare (no, scherzo non ero così cinico, dai). Anche il viaggio di ritorno è stato insonne, calcolando quanto tempo poteva avere di incubazione e cazzi e mazzi.

L'epilogo lo abbiamo circa 6 mesi dopo, quando sono costretto (questa è un'altra storia che prima o poi racconterò) a fare la prova dell'HIV e, cagandomi addosso, scopro di essere negativo.

martedì 16 febbraio 2010

Caine vs Grissom

La scorsa domenica la Piccolina non aveva alcuna intenzione di addormentarsi, nemmeno con Welcome to the Jungle o con Highway to Hell, non perchè piangesse, semplicemente era troppo sveglia, così i suoi amatissimi genitori (Attila e la Dolce Metà), hanno dovuto giucare con lei fino alle 4.20, calcolando che il buon Attila doveva svegliarsi alle 5.45 per seguire le note dei Village People mentre cantavano Go West.

Nel mentre del giuoco i due felicissimi genitori stavano guardando la retrospettiva di CSI Las Vegas e Miami (per fortuna NY non c'era perchè quella serie mi fa cagare) su Fox Crime. Sarà stata la mente obnubilata dal sonno, ma mi sono messo a pensare su chi preferivo tra le figure di Caine e Grissom, insomma, bene o male i protagonisti delle serie (sì, lo so non rompetemi il cazzo con Lawrence Fishburne, ci siamo capiti). Qui non stiamo parlando di attori, ma dei personaggi della serie in sè, perchè sia Petersen che Caruso sono bravi punto e basta.

Io preferisco il buon Horatio. Caine non è uno scienziato, è un manager, non lo si vede mai dietro ad un microscopio o a fare prove balistche, lui coordina, fa quasi da padre, tiene unita la squadra, la quale è composta da un sacco di imbranati che non è capace a vivere; Gil no, è uno scienziato puro, sì, la squadra gli interessa, ma è gente che normalmente sa stare al Mondo, qualcuno può finire in una bara di plastica sotto terra, ma lui l'affronta con il metodo scientifico, quasi distaccato, mentre Horatio soffre e promette.
Grissom è single, ha dedicato tutta la vita alla scienza e per questa è disposto a sacrificare ogni cosa, ha bisogno di pace e finisce tra le braccia della tizia munita di frusta probabilmente perchè ha bisogno di emozioni forti, oltre che a cotte da ragazzino delle superiori con la collega dalla mascella modello pit bull; Horatio ha famiglia, o meglio è separato con una ex moglie fuori di testa che combina casini, ha un figlio nel gabbio che gli procura ulteriori casini e il suo sguardo è perennemente afflitto (poi si sposerà e la lei verrà amazzata, ma non è che sia così determinante), ha dei cazzo di problemi reali che più reali non si possono avere.
Caine spara e anche spesso, i suoi nemici sono gente da grilletto facile e dai modi spicci tipo la mafia russa; Gil non tira praticamente mai fuori quella cazzo di pistola e i suoi nemici giurati sono dei fuori di testa che fanno i giochetti macabri con i cadaveri.

Insomma, da come si è capito, questa settimana è iniziata viziata dalla carenza di sonno, per cui gli argomenti sono di puro cazzeggio, oppure di mia paranoia (come preferite). Vediamo se durante lo svolgimento della settimana riesco a dormire un po' e affrontare qualche argomento un po' più "importante", ma, calcolando che sono appena iniziate le olimpiadi invernali e che si tengono a Vancouver e il fuso orario è un tantinello sfavorevole... beh, ci siamo capiti no, non scommettete troppi eurini su argomenti troppo seri in questi giorni, tanto io non rimborso un cazzo...

lunedì 15 febbraio 2010

Sindacato-sindacò

Allora, io posso stare con la Dolce Metà e con la Piccolina due e dico due giorni alla settimana, per il resto rimango "Far from an azure river", per cui potete capire quanto mi scazzi a dover lavorare il sabato.

Orbene, venerdì sera, mentre stavo tornandomene a est, squilla il cellulare e c'è uno stracazzo di Operatore industriale che mi chiama perchè l'indomani ci sarebbe stato un "confronto" pubblico tra la sua azienda, la rappresentanza degli industriali locali e un sindacato autonomo che gli sta facendo casino per alcune assunzioni di personale già in pensione con incarichi di consulenza (3 persone), minacciando scioperi, mentre i sindacati confederali, giustamente, se ne sbattono. Potete capire quanto fosse il mio scazzo e quanti santi e madonne siano venute giù mentre prendevo la prima uscita del Passante (Spinea) e me ne tornavo verso ovest, in quanto dovevo rappresentare la "Proprietà dello Stabile", per cui parte semi in causa e, in coscienza, non mi sarei mai perdonato il mancare a qualcosa che poteva segnare in modo presumibilmente negativo uno dei miei siti (chi ha troppi scioperi fatica a pagare gli affitti).

Il sindacato in questione, organizzando l'incontro con giornalisti locali presenti etc. e avendo necessità/voglia di calare l'asso di bastoni, aveva portato un non so chi di Mammasantissima da Roma (probabilmente il Presidente o giù di lì), il quale doveva leggere la relazione introduttiva esplicante il problema fondamentale che andavamo a discutere. Il tavolo ovale che vedeva i giornalisti tutti su uno dei vertici, mentre le due controparti si affrontavano ai due lati, mentre io mi vedevo defilato sul lato della parte imprenditoriale.

Il tizio in questione, iniziava leggendo maldestramente con forte accento del sud la relazione che era stata consegnata a tutti e che mi ero letto la sera prima, come favola della buonanotte, in quanto mi era stata inviata via mail. Si capiva perfettamente che, oltre al grado di istruzione del tizio potesse essere al massimo la terza media (o, meglio, una terza media di qualche regione settentrionale, inutile scendere in polemiche, che poi mi becco del leghista, così aggratis), era la prima volta che leggeva il testo. In questi casi ci si dovrebbe mettere a dormire oppure a navigare su internet, ma ero troppo incazzato, avevo i fumi che mi uscivano dal naso, più questo leggeva stentatamente, più la rabbia saliva; notando che saltava alcuni pezzi di frase e "accorciava" alcune proposizioni, la parte malvagia e depravata di Attila accendeva il registratorino che normalmente porto quando si discutono cose interessanti e mi tocca rispondere a qualche mail, così da potermi risentire più tardi e con calma gli argomenti, così, per vedere se si poteva registrare qualche perla, da fare sentire ai colleghi italiofoni la settimana dopo (questa n.d.r.). Procedendo nella lettura arrivava alla parte fondamentale, in cui si parlava di queste persone per cui volevano indire lo sciopero e, in quel passaggio, faceva brillare la chicca:

Resto Originale circolato la sera prima:
- Persone senza una grande esperienza, ma, in quanto pensionate, assunte per favorire un indebito profitto da parte dell'azienda ai danni dei lavoratori precari

Veniva sintetizzato in bocca al Mammasantissima:
- Persone di grande esperienza che, pensionate, sono di indubbio profitto per i giovani precari

Ovviamente questa frase, così pronunciata, stravolgeva il senso dell'incontro, rendendo senza senso (come evidentemente era, in quanto avevo conosciuto i 3 pensionati, erano arzilli 70enni, davvero pratici in determinate tipologie di lavoro, che aiutavano il management a organizzare al meglio la distribuzione del lavoro in una lavorazione estremamente complessa, non aveva un cazzo a che fare con i precari) la minaccia di sciopero.

A questo punto, al sottoscritto nasceva spontaneo un sorrisetto divertito, e, nella pausa alla fine della relazione introduttiva, mi avvicinavo all'imprenditore e gli facevo sentire il passo, facendogli notare che il grand'uomo del sindacato non sapeva nemmeno di che cazzo si stesse discutendo, non dico essere preparato, ma almeno accendere quei due cazzo di neuroni superstiti.

Alla ripresa del confronto, l'imprenditore, brandendo il mio registratore, faceva riascoltare il pezzo incriminato e iniziava a urlare: "Di cosa stiamo parlando, signori? Il vostro rappresentate è talmente interessato alla sorte dei precari da non sapere nemmeno per cosa volete indire lo sciopero! In questo momento di estrema crisi, vi sembra serietà? Vi sembra corretto che chi si presenta a questo tavolo non abbia la più pallida idea di cosa si stia discutendo?" In maniera molto teatrale, con ampi gesti delle braccia, a tutto beneficio delle macchine fotografiche dei giornalisti presenti.

Morale: il giorno dopo sui giornali locali è uscita la notizia che il sindacato si presentava totalmente impreparato alla discussione e che lo sciopero era estremamente in forse.

Morale sottintesa: non fatemi girare i coglioni per delle cazzate, sennò io divento davvero cattivo e i canini me li limo agni dannata sera dopo aver morso il ferro.

venerdì 12 febbraio 2010

Interceptor

Sentendo quando sta accadendo a Superman in questi giorni, potrei iniziare anche a preoccuparmi.

Se venissi intercettato e venissero lette molte mie mail, potrei passare un periodo molto lungo a spiegare perchè e percome ci siano tanti riferimenti a escort, travoni e compagnia cantante nelle mie telefonate e nella mia posta elettronica, da quando il Berluska ha piacevolmente discettato di vedutismo veneziano con la D'Addario e Marrazzo ha discettato di architettura palustre indonesiana con un paio di esponenti culturali brasiliani, normalmente finisco sia le telefonate che le mail con colleghi, fornitori e qualche esponente della pubblica amministrazione con riferimenti a presunti favori da avere o dare in quel senso lì. Sono delle battute del menga, che, partendo dal presupposto che mi intercetta ha la caratura intellettuale e culturale di un Genchi e chi interpreta le intercettazioni ha la caratura intellettuale e culturale di un De Magistris, potrebbero essere prese tranquillamente per vere, con tanto di riferimenti e sticazzi e micazzi, pur essendo totalmente delle cazzate.

Sono le classiche battute ironiche tipo:

Amministratore Locale : Ti è arrivata la licenza per l'unità XY?
Attila : Sì, grazie... ma quanto tempo ci avete messo a decidere, è stato il Presidente della Repubblica che ha voluto firmare l'ultimo atto (cosa impossibile su una questione squisitamente comunale. che nessuno franteinda n.d.r.)?
Amministratore Locale : Guarda che abbiamo fatto più in fretta del solito...
Attila : Intendi che ti dovrei mandare un travone con il bigolo di 20 cm per ringraziarti?
Amministratore Locale : Fai anche di 35 cm per quanto veloci siamo stati...

Oppure.

Attila : Hai visto che cazzo di appaltone da chilo ti sto facendo arrivare?
Fornitore : Vuoi dire che questa volta non basta la solita ukraina come ogni oltra volta?
Attila : E, no, cazzo, stavolta me ne devi mandare come minimo un pulmino pieno di ukraine e bionde, magre e con le tette grosse, che la scorsa volta erano delle chiattone...

Sono i soliti discorsi da cazzaro, stessa storia sulle mail... sai quante volte si finisce con un: ma il tuo fornitore polacco, vuole decidersi o no a portare alla prossima riunione un paio di polacche sopra il metro e settantacinque, che porta sempre le solite tracagnotte...

Oppure facendo riferimenti sulla cocaina tipo: sì, vabbè, ma la cocaina stavolta che sia un po' più pura, che l'altra volta sembrava di sniffare borotalco...

Nessuna persona sana di mente che mi conosce penserebbe che queste stupidaggini possano essere vere. Alla fin fine io faccio una vita sociale che definire di merda è troppo generoso, perchè durante la settimana lavoro mediamente fino alle 19.30-20, poi vado in palestra fino alle 22 e il massimo della trasgressione è guardare quella tristezza di le Peperine Show su qualche cazzo di canale privato locale se non svengo prima (come succede in 10 casi su 11), sentendomi anche in colpa perchè la mattina dopo mi alzo alle 6.30 per andare a fare i miei soliti 10km di corsa (sono un abitudinario, questi sono i miei costumi, vendo paralumi, siete come me...) e non rendo quanto vorrei; per non parlare dei weekend, che li passo a fare lo scemo con la Piccolina, per crollare la sera assieme alla Dolce Metà, spesso troppo stanchi per addirittura pensare di fare i classici quattro salti... però sono contento così (soprattutto se riesco a guardare "Diretta Gol" su Sky la domenica, facendo una supercazzola alla Dolce Metà o adottando una Difesa Cewbacca).

In ogni caso, se finirò al fresco per queste cazzate, siete pregati di portarmi le arance, non "Tarocco" perchè mi risultano indigeste (polpa gialla se possibile...).

A proposito, un po' di notizie che mi hanno fatto ridere: la prima è mr Vladimiro Guadagno che apprezzerebbe lavorare ancora per la pom... scusate... ministra Carfagna ed ha apprezzato molto l'apertura ai gay nell'esercito da parte di Ignazione Luciferone (con stoccata al professor prodino che c'è l'ha con uolterino); la seconda è la Bonino che non ci sta a fare da paraculotte al riccettino furiosetto; la terza è l'ennesimo esempio di quanto il fumo faccia male e di quanto può valere al giorno d'oggi un pacchetto di sigarette; la quarta mi ha fatto provare, a prima sensazione, un moto di invidia, anche se, a pensarci bene, probabilmente la vita normale di questa ragazza è davvero un inferno.

giovedì 11 febbraio 2010

De Gitae Scholasticae

Oggi non ho voglia un cazzo di parlare di cose serie, seriose o seriabonde, perchè tra un po' ho anche una stracazzo di videoconferenza con il Brasile di cui me ne frega di meno del meno, ma sono io il relatore, per cui non posso passare il tempo a scrivere post seri. Per tutto questo c'è sempre il Corrierone, che mi allieta e mi porta a conoscenza delle vere problematiche del popolo italiota (ridi, ridi, che tra una quindicina di anni la Piccolina raggiungerà l'età per andare in gita e tu, caro il mio bel pirlone, riderai molto meno, assicurato!).

In effetti ho sempre pensato che i prof che ci accompagnavano in gita alle superiori fossero una specie di kamikaze votati al martirio, oppure dei totali incoscienti che si affidavano a qualche santo particolare o a qualche pratica arcana per far sì che nessuno si facesse/finisse male.

E adesso parte la scarica di ricordi rompipallosissimi, per cui, siete avvertiti, adesso parte lo Spoon River di Attila, che torna, come i vecchi bacucchi, indietro di una ventina di anni con la memoria, quando il Mondo ti sembra una merda, ma poi ti accorgi che quel Mondo di merda era una specie di Mondo della Piccola Creamy e che adesso stai vivendo la vita vera, in cui non è una tizia che ti manda a cagare o un quattro in una qualsiasi delle materie a rappresentare una tragedia, ma qualcosa di altro e di ben più tangibile. Io avverto sempre, adesso, per chi vuole continuare, sono tutti cazzi suoi.

Partiamo dalla scuola, il buon Attila ha passato le superiori in un quasi esclusivo liceo privato, che teoricamente era una scuola cattolica, ma l'unico prete era il preside che è tutt'ora un filosofo sempre a rischio di scomunica ed essendo un filosofo puro (in qualsiasi accezione si prenda) di questioni pratica non aveva l'alba, per cui, quando venivi sbattuto dal preside, il massimo che ti succedeva era doverti sorbire l'ennesima rivisitazione di uno dei paradossi di Zenone o una trasposizione del mito della caverna di Platone, o, al massimo, una qualche elucubrazione (indecifrabile per il cervelletto rattrappito sulle note di Pump up the Jam di un diciassettenne) sulla metafisica hegeliana; roba che nemmeno l'insegnante di religione era un prete/suora/diacono, giusto per capirci.

La cosa davvero straordinaria di quel liceo era la percentuale di presenza femminile, che rasentava l'80%, nella componente studentesca e una percentuale effettivamente spropositata di figadavverofiga per essere umano di sesso femminile; per cui, per me, andare a scuola prima di essere un imperativo civile, era un imperativo ormonale, non so se intendo.

Lo so, sto divagando, ma questa introduzione aiuta a capire con quale spirito affrontavo le gite scolastiche.

Orbene, detto tutto quanto riferito prima, devo dire che le gite del liceo erano una vera chicca, in quanto erano sempre incentrate su capitali estere Vienna-Londra-Madrid-Berlino... fino ad arrivare in quinta, quando, visto il procedere di una delle varie intifade e qualche strascico della I guerra del golfo (la Desert Storm per intenderci), ci volevano negare Paris... no, rendiamoci conto, Paris... ma il sottoscritto, in qualità di rappresentante di classe e di istituto (lo so il conflitto di interessi era palese, come la sommatoria di cariche, ma venivo sempre... ehm... acclamato, forse perchè nessun altro voleva farlo e io ero così pirla che per un po' di gloria fittizia, accettavo investitura e tutti gli scazzi che questa portava dietro), aveva talmente miacciato ritorsioni impossibili e portato avanti una serie di manifestazioni che potrebbero essere classificate come casi di guerrilla marketing, che alla fine il consiglio di istituto aveva accettato e io ero stato portato in trionfo nel tripudio della mia dimostrazione di (farlocco) potere.

Nel vademecum del buon gitaiolo scolastico ci dovevano essere alcuni accorgimenti che avrebbero fatto andare la gita alla grande e quivi vado ad elencare:

1. Essere senza ragazza fissa (preferibilmente da poco tempo)
2. Risparmiare sulle paghette per avere un plus rispetto al budget genitoriale (la grana serve, non fidatevi di chi dice che non serve ad un cazzo)
3. Occhiali da sole (anche in pieno inverno)
4. Niente pigiama, ma tuta da ginnastica in cotone
5. Stereone portatile da tamarro con almeno una 20ina di cassette (siamo all'inizio degli anni '90, il cd portatile di massa sarebbe stato introdotto qualche anno più tardi)
6. Qualche capo di vestiario "nuovo" in tutti i sensi, che nessuna abbia mai visto precedentemente
7. Foto della ex ragazza o ricordo ben riconducibile e universalmente riconosciuto come effettivo

E quivi vado a spiegare la motivazione di ogniuno: il primo articolo è fondamentale, perchè, se avessi avuto la ragazza fissa, un minimo (ma minimo minimo) scrupolo morale sarebbe potuto affiorare e avrebbe potuto inficiare i diabolici piani; inoltre avrebbe potuto portare ad un incomprensibile sentimento di empatia delle giovini fanciulle nei confronti della assente, pregiudicando il risultato. Il secondo articolo è palese, quando si offre da bere, si offre qualcosa, insomma si elargisce, non ci sono mai stati cazzi, non potrà mai essere il principe azzurro, ma la mano al portafogli ha sempre un fascino porco sul gentil sesso di qualsiasi età, anche se tutte lo negheranno con vigoria e sticazzi e micazzi, lo vedo ancora adesso con la Dolce Metà, anche se siamo sposati in comunione dei beni (sì, lo so, ho fatto una gran cazzata, ma è tutto fisco che cola). Il terzo articolo ti faceva sembrare distrutto anche quando eri fresco come una rosa, perchè il tizio che se ne sta lì, che sembra mezzo rinco perchè chissà che minchiata aveva fatto la notte prima, attirava sempre l'attenzione della pollastra di turno, ma, attenzione, per non sembrare un tamarrone impresentabile, bisognava usarli solo ed esclusivamente nelle ore diurne, per far vedere che la luce del sole urtava e la sera si tornava ad essere un gioiellino. Il quarto, dai, solo i pargoli usano il pigiama... certo andare a nanna con i Levi's501 non si poteva mica... ma non ci si poteva presentare in camera di qualche donzella con Scooby Doo che si mangiava un biscotto a forma di osso (no, non ho mai avuto un pigiama simile, cazzoni, era un esempio), la tuta, preferibilmente non da far sembrare un chiattone a dieta sennò calava il gradimento, era il capo d'abbigliamneto ideale per gli spostamenti notturni intraalberghieri. Il quinto era il simbolo della festa che itinerava da camera in camera, l'importante era averlo a tanti watt di potenza, per poter dire, lo teniamo a basso volume, che sennò poi ci vengono a rompere le palle e far vedere che uno, oltre ad essere musicodotato, era anche furbo e "giusto", inoltre, le cassette dovevano essere variamente assortite, tanto da poter reggere qualsiasi tipo di festa si dovesse improvvisare (ma così non si doveva improvvisare un cazzo e tutto era totalmente under control, mai perdere il controllo, sempre allineati e coperti). Il sesto era la classica minchiata per cui tutte arrivavano intorno a chiedere cosa fosse, dove lo si fosse acquistato, wow ma che figata (anche se era una roba orribile, ma tra i diciassettenni ogni cagata era sempre un qualcosa di straordinario), insomma, aiutava ad avere un po' di platea. L'ultimo era l'asso nella manica, era il tutto per tutto, se proprio andava male, bisognava usare il tema dell'empatia, il solleticare la piccola infermiera birmana che c'è in ogni gentil donzella; per mia fortuna non l'ho mai dovuto sperimentare, ma ho visto per ben 2 volte usare questo artifizio e... cazzo se funzionava! Era uno spalancagambe automatico...

Va bene, sì, lo ammetto, anche io ho usufruito di brevi storie da gita con qualche rappresentante della mia scuola, ma, soprattutto, ho sfruttato un'altra possibile applicazione corretta della gita: avendo molti donzelle attorno, era molto facile riuscire ad attirare l'attenzione di qualche autoctona, soprattutto in discoteca o nei primi (ricordiamoci in che epoca siamo) disco pub. Era come essere un cacciatore perfettamente mimetizzato nella flora che, patapum, impallinava la preda del momento (il problema era che all'epoca andavano molto di moda laser e luci basse tipo video di Guru Josh -Infinity-, per cui una volta appartati o giunti in un luogo più luminoso, si correva il rischio di accorgersi che il trofeo era un po' Skrondo, per cui bisogna improvvisare -in quel caso era proprio un'improvvisazione- una manovra evasiva molto rapida).

Certamente sono finito anche nei guai: come quando una squadra di poliziotti mi hanno fatto sdraiare a terra nella metropolitana parigina alle 00.15 per vedere se avevo addosso qualche arma; oppure quando nessun tassista berlinese voleva caricarci perchè affermavano che eravamo troppo ubriachi alle 4.30 del mattino, oppure quando ho dovuto spiegare le mie ragioni ad un paio di skinhead wimbledoniani che volevano per forza vedere l'effetto che avrebbe fatto il loro pugno sul mio augusto naso (e non oso immaginare che altri effetti avrebbero voluto provare sulle atterrite compagnucce di classe) alle 2 di notte (eravamo nell'89, Londra non era stata ancora ripulita).

Non so come facessero gli insegnanti ad andare a dormire tranquilli la notte. Se io, in questo momento, avessi le loro responsabilità in quei casi e la loro impotenza pratica (come fai a minacciare chi è praticamente votato alla morte in questi frangenti?), non ci dormirei un cazzo, oppure, meglio, col cazzo che farei da accompagnatore...

Mi sa che anche questo è un segno che sto diventando vecchio... diciamo maturo, che fa più figo... così posso andare a mettermi la giacca con le toppe in panno e sorseggiarmi due dita di armagnac vicino al caminetto accesso (che non ho) ripetendo "Ah, la tauromachia... sì, la tauromachia..."

mercoledì 10 febbraio 2010

Il silenzio delle foibe

Anche quest'anno è arrivato il giorno della commemorazione delle foibe.

Come probabilmente ho già scritto in un post precedente, ma visto che l'alzheimer galoppa che nemmeno un cavaliere Rohirrim tiene il suo passo lo riscrivo, per l'estremo Nord Est è una delle pagine più sentite dell'ultimo secolo.

Penso che quei 40 giorni di occupazione titina sono un avvenimento che rimarrà nella memoria di quelle terre.

Il fatto è che la violenza non fu contro il "fascista", ma contro qualsiasi rappresentante dello stato italiano. Fare fuori il nemico dichiarato è un conto, ma trucidare anche il presunto alleato è tutt'altra storia, soprattutto in un tempo così breve.

Il CLN ha avuto molti membri "non garibaldini" scomparsi in quelle giornate e la cosa più assurda è che molte volte erano gli stessi membri delle Brigate Garibaldi Italiane a denunciare i membri del CLN "non allineati" dalla giusta parte, se non a portarli direttamente alle autorità jugoslave.

Lo so, questo post è ripetitivo, ma in famiglia ho troppi fantasmi legati alle foibe, sia tra i possibili infoibati fascisti scampati, che tra gli scomparsi non fascisti, sia tra gli scomparsi antifascisti, che tra i probabili infoibatori che tra i renitenti ad essere infoibatori e non penso che il caso della mia famiglia sia così isolato nella terra che mi ha dato i natali.

Un giorno o l'altro, forse, riuscirò anche a scrivere di queste storie, per adesso ci sono troppi fantasmi che urlano e io preferisco ricordare così questa giornata, in silenzio, senza alcuna bandiera che sventola, perchè le bandiere al vento fanno troppa confusione.

martedì 9 febbraio 2010

La Perfezione

Cazzo!

Cazzo!

Cazzo!

Questa è la pubblicità perfetta!

Sognerei che un creativo dei miei coglioni di qualsiasi fornitore di cui mi avvalgo per le pubblicità di supporto al qualche sito della Grande Multinazionale Bastarda mi presentasse una roba almeno lontanamente simile!

E' la perfezione!

Fanculo: è la certificazione certificata che un cazzo di film dell'orrore fa davvero paura e non lo dice un minchione di critico dal culo grosso, ma gli operatori del 118, gli operatori del 118, cazzo!

Adesso se uno vuole andare a vedere un film dell'orrore che non sia la solita paccottiglia con dei bellocci che fanno cose senza senso e che instillano una noia mortale nello spettatore sa perfettamente cosa andare a vedere... e non occorre nemmeno vedere i trailer in tv che stanno tanto sul culo a La Russa (non è che Orzowei... Sandokan... Vercingetorige o come cazzo si chiama l'erede lo ha visto dopo il TG1 e ancora non ci dorme?) sulla RAI.

E quei dementi scimmieschi continuano a propormi il Guerrilla Marketing del cazzo e si fanno i rasponi in presentazione con Power Point...

lunedì 8 febbraio 2010

Avatar

Innanzitutto qui dico e ribadisco che a me AVATAR E' PIACIUTO un sacco, Cameron sa come girare uno stracazzo di film e per 2 ore e 40 con occhialini da demente sul naso mi sono divertito un sacco e non me ne frega un beneamato cazzo di quanti fanno quelli che no, che la storia, che le riprese che smimmete e smammete e affanculo, basta spararsi pose alla cazzo, è un film con i controcazzi punto e basta e segnerà un'ennesimo capitolo nella storia del cinema e della cultura occidentale come avevano fatto prima di lui Guerre Stellari, Indiana Jones e Il Signore degli Anelli con buona pace di Faenza e compagnia cantante.

Ieri pomeriggio, finalmente, i nonni si sono impegnati a tenere la Piccolina facendo sì che io e la Dolce Metà potessimo andare a vedere il film di Cameron in 3D (guardarlo in 2D probabilmente fa perdere un sacco di quella magia che ti tiene inchiodato, ma lo sperimenterò quando uscirà su Sky).

Non avevo mai indossato gli occhialini per la terza dimensione prima e ammetto che un po' di mal di mare all'inizio mi è venuto, aumentato dai trailer di un paio di film che dovrebbero entrare in circuito tra poco e che sono orridi probabilmente sia in 3d che in 2d, per cui mi sono allarmato.

Quando è iniziato il film è passato il mal di mare ed è stato subito chiaro che tra i 2 trailer passati prima e il film ci correva un abisso di tecnica.

Solo i primi 5 minuti di questo film valgono tutta la filmografia italiota degli ultimi 20 anni punto e basta e non venitemi a rompere i coglioni con quella beneamata merda di Baaria sennò inizio a sputare come un lama attorniato da una banda di ragazzini stupidi.

Adesso arriviamo alla storia, che è l'anello debole, perchè in questo tipo di film tutti devono essere buoni e bravi e, niente più alieni buttati fuori dal portellone di carico in mezzo allo spazio perchè si inquina.

Alert: arrivano gli SPOILERONI, per cui se qualcuno non lo ha visto e lo vuole vedere senza sapere un cazzo di niente, non legga avanti. Uomo avvertito, sono cazzi suoi e non rompe i coglioni al sottoscritto perchè "mamma Attila mi ha detto punti della storia del film e adesso se vado a vederlo mi perdo la sorpresa!" non lo voglio nemmeno prendere in considerazione.

L'idea che si possa andare su un altro pianeta per recuperare materie prime è la stessa su cui si basa anche Aliens e a me piace, sono sempre convinto che la nostra esplorazione spaziale non debba essere ad cazzum, ma deve portare risultati tangibili, ci deve essere trippa per gatti, sennò diviene masturbazione per pupetti di papà senza nerbo la cui maggior preoccupazione è che cardigan indossare per il prossimo corteo in favore della popolazione della Papuasia di cui non sanno bene le ragioni, ma tanto si va. Quello che non capisco è perchè operai, tecnici e soldati non si portino dietro le famiglie, non sia stato impiantato un bel sistema di intrattenimenti per i lavoratori (facciamo solo un esempio, un bel bordello con puttane, per essere espliciti) così da farle rendere di più, il tentativo di terraformare, l'importazione di specie invasive dalla terra (anche solo una pianta acquatica giapponese, di quelle che sopravvivono anche se ti dimentichi di cambiarle l'acqua ogni 6 mesi che stanno massacrando un sacco di laghetti ammmerigani ed europei), così da rendere più "ospitale" alle attività terrestri Pandora, insomma, manca la prima cosa che l'uomo occidentale ha sempre fatto quando si trova in un terreno inospitale: l'inurbazione, alla fin fine è quello che si sta tentando di fare addirittura con la stazione spaziale orbitante...

Mi sembra impossibile che solo gli ammmegani abbiano sviluppato il volo interstellare e abbiano venduto tutte le concessioni di un pianeta ad un'unica corporation; ci sarebbero almeno altre 3 o 4 nazioni con le loro corporation che hanno comprato/rubato i progetti del volo interstellare (come quello della bomba atomica, dai, cazzo) nel giro di un tot di anni (perchè sembrerebbe che siano lì da parecchio) e che mandano le loro corporation a fare altri scavi, visto che l'estrazione di quel materiale sembrerebbe davvero redditizia (si parla di milioni al kg, ma non viene citata -giustamente e furbescamente- la valuta).

La battaglia finale poteva essere ribaltata molto facilmente, in fondo, quando la Weaver parla di sinapsi e cazzate varie sui neuroricettori anche di fronte ai militari, la prima cosa che verrebbe in mente ad ogni essere umano occidentale è usiamo qualcosa che blocchi queste sinapsi, usiamo dei neuroinibenti (tipo il taser, giusto per fare l'esempio più a cazzata) per far sì che la cd "natura" non rompa tanto i coglioni, fine della storia. Siamo in un futuro in cui, a detta del protagonista, ti ricostruiscono i danni al midollo spinale e non riescono a pensare che con un po' di cazzo di energia elettrica di merda puoi mandare in vacca tutto il sistema di comunicazione di merda del pianeta che ti è ostile, ma usi la testa solo per cagare; inoltre, dalla terra probabilmente ti arrivano dispacci probabilmente trimestrali e tu li mandi assieme al coso del cazzo che stai estraendo, sennò con che cazzo di dati fanno le trimestrali gli azionisti? La Weaver sarà stata finanziata da qualcuno della corporation e a nessuno viene in mente neppure sulla terra che dalle informazioni ricevute dal marine con le fregole ne viene fuori una strategia di conquista mica da poco da suggerire al cazzone sfregiato. Ovviamente il marine con le fregole è così pirla da trasmettere fino all'ultimo tutte le strategie per una futura invasione umana dando tutti gli elementi utili per rendere il pianeta innocuo.

Il finale, sì, dai, il finale in cui sono tutti gli alienini blu sotto all'alberello fosforescente che chiedono scusa perchè si ingurgitano gli animaletti della giungletta; mi aspetto sempre il director's cut in cui si vede una flotta da battaglia con armi nucleari, truppe d'assalto vere e proprie, bombardieri pesanti substratosferici partire dalla terra, perchè l'omino occidentale è tutto meno che poco vendicativo. Non è che gli ammmerigani dopo Little Big Horne in cui quel cazzone di Custer si è fatto massacrare hanno preso e se ne sono ripartiti per l'Inghilterra o da qualsiasi altro stracazzo di Paese avevano le loro origini oppure se Pizarro (il condottiero non il calciatore della Roma) oppure Cortes fossero stati sconfitti l'impero Inca o quello Azteco sarebbero sopravvissuti, sarebbe arrivato semplicemente qualcun altro e li avrebbe massacrati bellamente come hanno fatto i due citati.

Comunque, ripeto, il film è da vedere perchè merita davvero spendere i 7-8 eurini e le 2 ore e 40 della propria vita al di là di tutte le minchiate newagiche che contiene e che lasciano il tempo che trovano.

sabato 6 febbraio 2010

L'armata Brancaleone

"L'armata Branca Branca Leon Leon Leon fuit bum" (da canticchiare come il celebre motivetto del capolavoro di Monicelli) ha iniziato il congresso.

Mi piace il caravanserraglio di fenomeni che il buon trattorista di Montenero di Bisaccia ha raccolto attorno alla sua corte dei miracoli a statuto blindato.

Quello che mi piace di più è l'ex PM (vabbé sono tutti ex PM, quello del Uaìno, Pecchèno, per intenderci dai) che ha tutte le caratteristiche del novello Bruto, solo che non me lo vedo ancora un Cassio all'orizzonte prima di Marzo, per cui niente idi e via di falsi ingegneri, assegni e viaggi ammmerigani che il buon Di Domenico sembra aver documentato con foto e quant'altro. E via di micromeghi, travagliati, grillizzati e nostalgici dell'omino di ferro che una volta era il piccolo padre...

Manca solo l'ineffabile baffetto brizzolato dall'occhietto vispo che ha fatto baruffa con il senza macchia trattorato per quattro spicci di rimborso elettorale europeo... ma dai, una così bella amicizia, una così simpatica affinità sui complotti delle scie chimiche, rovinata dal vil denaro...

Denaro... denaro... mumble... mumble... ma allora è tutta colpa del Berluska! Cavolo è sempre colpa di quello là pidduaro, mafiosante, corruttente che ci rovina la diggestione allo Tonino nosssstro! E che ci ha rifilato lo bidone anche al ReàMandrì!

venerdì 5 febbraio 2010

Sentimenti

Per due giorni sono dovuto stare a Milano perchè avevo il plenum in videoconferenza della Grande Multinazionale Bastarda, in cui tutti i simpaticissimi manager sono stati sotto processo "crossmediale", come piace ad un conduttore televisivo, già attore e parlamentare di scarso successo.

Al sottoscritto è andata piuttosto bene, perchè i conti italioti non sono andati malaccio, come già definito in un precedente post, per cui avrà anche il suo bel variabilino (anche se non troppo consistente, per la verità); anche se domani dovrà lavorare perchè uno stracazzo di revisore non si ricorda bene come cazzo erano messe alcune docce di emergenza in un sito industriale e il buon Attila dovrà accompagnarlo per fare da cane da guardia, che questo ci dia l'ISO140001 senza rompere troppo i coglioni.

Verso la seconda metà del pomeriggio finita la tortura, in cui non potevo nemmeno tenere il laptop aperto, perchè sennò ai cazzoni del board giravano, mentre ero fermo sulla tangenziale meneghina a causa dei 4 fiocchi caduti, mi arriva una chiamata sul cellulare ed è il mio omologo spagnolo.

Rispondo, tanto non ho niente da fare, e sento dall'altra parte della cornetta dei singhiozzi. Con la solita delicatezza che mi contraddistingue, ridacchiando chiedo se è un cazzo di scherzo e la risata mi si blocca in gola, sta piangendo davvero, sentire un 38enne con un aria perennemente professionale che piange al telefono è una di quelle esperienze di cui avrei fatto volentieri a meno.

La situazione degli immobili spagnoli è un completo disastro, lui non prenderà alcun bonus, ma quello è il meno, perchè rischia il culo ad ogni passo ed ogni passo non può che essere un disastro, perchè, in questo momento, il mercato è compromesso, non c'è alcuna possibilità di sviluppo e gli immobili non valgono nemmeno un decimo del valore per cui sono stati messi in portafoglio dalle società veicolo. Un'apocalisse è dire poco. Il bello è che "Quello là", come chiama lui il premier tanto ammirato da Bertinotti & Co, oltre a non aver la più pallida idea di come uscire da questa empasse, asserisce che non ci sono problemi e tutto si risolverà a breve, con una disoccupazione al 20% e il Santander che giudica la maggior parte dei propri mutui alla pari della merda.

Io davvero non so cosa rispondere e spero dentro di me che la telefonata finisca il prima possibile, soprattutto per un motivo, dentro di me c'è una lotta assurda. Da una parte l'empatia verso un collega con cui ho un ottimo rapporto dal mio arrivo nella Grande Multinazionale Bastarda mista ad un'impotenza effettiva per quanto riguarda il prospettargli una soluzione; dall'altra una sorta di tripudio per l'ammissione che 2 anni di merda mangiata perchè "la Spagna cresce del 20%" annuo e l'Italia del 3%" dal 2006 al 2008 sono scomparsi, le urla belluine con cui alcuni membri del board commentavano i dati di crescita nel Belpaese a confronto con le "nuove economie europee" si sono trasformati in elogi all'oculatezza degli investimenti, la minaccia di disinvestire tutto il patrimonio in Italia per trasferirlo in Paesi a maggiore rendimento viene considerata come una barzelletta che si raccontavano così, come una stronzata qualsiasi.

Io mi sento una merda perchè questo sentimento di rivalsa mano a mano che va avanti la telefonata, diviene sempre più forte. Cerco qualche parola di conforto che, spero, non suoni falsa, intanto la neve scende e noto una tizia piuttosto carina sul SUV alla mia destra, così da disastrarmi da questa sorta di "felicità" malata.

Per fortuna la telefonata si conclude e io posso ritornare ad ascoltare quanto schifo hanno fatto i listini nel silenzio assordante della neve che scende in tangenziale.

Ancora adesso continuo a sentirmi una benemerita merda.

giovedì 4 febbraio 2010

La Merda: quando arriva arriva!

Come ho già detto in un post precedente, sono sicuro che Di Pietro non sia stato al centro di alcun complotto, come che Ciancimino Jr stia sparando un po' di cazzate ad minchiam e che Andreotti non ha baciato nessun picciotto sulla bocca.

Però è divertente vedere come uno si comporta quando la merda gli arriva addosso, soprattutto se arriva da un suo ex socio che gli ha scritto lo statuto "privato" del partito non perde occasione per sputtanarl, così aggratis.

mercoledì 3 febbraio 2010

Cazzo vuoi, Mangiamerda?

Questo titolo così fine è stata la mia prima reazione ad un articolo del critico culinario del Guardian sul lancio del McItaly da parte del ministro Zaia.

Ma sto cazzo di coglione faccia di merda sa che ci troviamo in una stracazzo di crisi del cazzo e che non tutti possono andare a mangiare al 4 forchette Michelin con i prodotti tirati su ad acqua demineralizzata arricchita con platino, ma deve tirare quella cazzo di corda e che far mangiare 2 persone con 10 straminchie di eurini diventa davvero importante?

E lo sa sto stracazzo di minchione faccia da culo mangiamerda che è preferibile avere prodotti italiani piuttosto che arrivino da stracazzo di paesi si merda che non si sa bene come tirano su le vacche perchè hanno avuto per un cazzo di interminabile periodo la spingiforme nel culo perchè hanno metodi di allevamento da mentecatti?

Se poi preferisce il ketchup alla salsa ai carciofi, perchè non se lo ficca piano piano su per il retto, così riesce ad apprezzarlo appieno?

Cambiando discorso:

BERLUSCONI HA RAGIONE





A che cazzo serve Amantino Mancini al Milan?

martedì 2 febbraio 2010

Non dico un cazzo, ma come sono incazzato e godo...

Io sono uno di quelli che ha ascoltato in diretta (o era registrato, boh, non me lo ricordo, ma va bene anche così) l'intervista a Prodi su Radio 24 a proposito del suo presunto rifiuto alla candidatura a sindaco di Bologna.

Non sono uno stracazzo di analista o di commentatore politico, ma solo la voce del Romanone bello mortadellico faceva capire che se la stava godendo come un riccio a primavera e che doveva levarsi una montagna di ghiaia dal plantare della scarpa tanto da non passare più dalle porte.

Il Romanone voleva dimostrare che il PD, dopo avergli dato un calcio in culo ogni volta che era al Governo e che l'aria che tirava gli era un po' contraria, si trova nella merda più totale e che solo lui, avendo messo in mezzo al partito suoi scudieri senza arte né parte come quella più bella che intelligente o il professorino sardo dalle frasi sconclusionate (non ho citato nessuno, Maroni non avrai il mio scalpo! Ups... no, ministro, non volevo citarla, è stato un attimo di debolezza, non mi aizzi le ronde, dai, sia magnanimo...), può salvare la Patria e i cavoli e forse anche Diliberto!

Il dire che nessuno lo aveva ufficialmente cercato e che lui, una volta che gli arrivasse una comunicazione con tutti i crismi, si riserverebbe la risposta, oltre ad essere una bastardata unica, mette a nudo tutte le astrusità insite nello Statuto del Partito, costruito dall'africano mancato con figlia nuovayorkese bisognosa di appartamento nel momento di maggior difficoltà a ridosso del Ceppalonigate con piscina a forma di cozza.

In ogni caso è sempre l'uomo in barca l'acerrimo nemico, probabilmente molto più del Berluska, perchè c'è sempre una sottile allusione al baffetto intrighino sgonfia gomme in discesa.

La vendetta è un piatto che prima o poi ti ricapita... l'importante è ricordarsi che prendersela nel culo 2 volte può capitare, alla terza inizia a diventare un vizio e magari qualcuno può pensare anche che ti piaccia.