Per due giorni sono dovuto stare a Milano perchè avevo il plenum in videoconferenza della Grande Multinazionale Bastarda, in cui tutti i simpaticissimi manager sono stati sotto processo "crossmediale", come piace ad un conduttore televisivo, già attore e parlamentare di scarso successo.
Al sottoscritto è andata piuttosto bene, perchè i conti italioti non sono andati malaccio, come già definito in un precedente post, per cui avrà anche il suo bel variabilino (anche se non troppo consistente, per la verità); anche se domani dovrà lavorare perchè uno stracazzo di revisore non si ricorda bene come cazzo erano messe alcune docce di emergenza in un sito industriale e il buon Attila dovrà accompagnarlo per fare da cane da guardia, che questo ci dia l'ISO140001 senza rompere troppo i coglioni.
Verso la seconda metà del pomeriggio finita la tortura, in cui non potevo nemmeno tenere il laptop aperto, perchè sennò ai cazzoni del board giravano, mentre ero fermo sulla tangenziale meneghina a causa dei 4 fiocchi caduti, mi arriva una chiamata sul cellulare ed è il mio omologo spagnolo.
Rispondo, tanto non ho niente da fare, e sento dall'altra parte della cornetta dei singhiozzi. Con la solita delicatezza che mi contraddistingue, ridacchiando chiedo se è un cazzo di scherzo e la risata mi si blocca in gola, sta piangendo davvero, sentire un 38enne con un aria perennemente professionale che piange al telefono è una di quelle esperienze di cui avrei fatto volentieri a meno.
La situazione degli immobili spagnoli è un completo disastro, lui non prenderà alcun bonus, ma quello è il meno, perchè rischia il culo ad ogni passo ed ogni passo non può che essere un disastro, perchè, in questo momento, il mercato è compromesso, non c'è alcuna possibilità di sviluppo e gli immobili non valgono nemmeno un decimo del valore per cui sono stati messi in portafoglio dalle società veicolo. Un'apocalisse è dire poco. Il bello è che "Quello là", come chiama lui il premier tanto ammirato da Bertinotti & Co, oltre a non aver la più pallida idea di come uscire da questa empasse, asserisce che non ci sono problemi e tutto si risolverà a breve, con una disoccupazione al 20% e il Santander che giudica la maggior parte dei propri mutui alla pari della merda.
Io davvero non so cosa rispondere e spero dentro di me che la telefonata finisca il prima possibile, soprattutto per un motivo, dentro di me c'è una lotta assurda. Da una parte l'empatia verso un collega con cui ho un ottimo rapporto dal mio arrivo nella Grande Multinazionale Bastarda mista ad un'impotenza effettiva per quanto riguarda il prospettargli una soluzione; dall'altra una sorta di tripudio per l'ammissione che 2 anni di merda mangiata perchè "la Spagna cresce del 20%" annuo e l'Italia del 3%" dal 2006 al 2008 sono scomparsi, le urla belluine con cui alcuni membri del board commentavano i dati di crescita nel Belpaese a confronto con le "nuove economie europee" si sono trasformati in elogi all'oculatezza degli investimenti, la minaccia di disinvestire tutto il patrimonio in Italia per trasferirlo in Paesi a maggiore rendimento viene considerata come una barzelletta che si raccontavano così, come una stronzata qualsiasi.
Io mi sento una merda perchè questo sentimento di rivalsa mano a mano che va avanti la telefonata, diviene sempre più forte. Cerco qualche parola di conforto che, spero, non suoni falsa, intanto la neve scende e noto una tizia piuttosto carina sul SUV alla mia destra, così da disastrarmi da questa sorta di "felicità" malata.
Per fortuna la telefonata si conclude e io posso ritornare ad ascoltare quanto schifo hanno fatto i listini nel silenzio assordante della neve che scende in tangenziale.
Ancora adesso continuo a sentirmi una benemerita merda.