sabato 6 febbraio 2010

L'armata Brancaleone

"L'armata Branca Branca Leon Leon Leon fuit bum" (da canticchiare come il celebre motivetto del capolavoro di Monicelli) ha iniziato il congresso.

Mi piace il caravanserraglio di fenomeni che il buon trattorista di Montenero di Bisaccia ha raccolto attorno alla sua corte dei miracoli a statuto blindato.

Quello che mi piace di più è l'ex PM (vabbé sono tutti ex PM, quello del Uaìno, Pecchèno, per intenderci dai) che ha tutte le caratteristiche del novello Bruto, solo che non me lo vedo ancora un Cassio all'orizzonte prima di Marzo, per cui niente idi e via di falsi ingegneri, assegni e viaggi ammmerigani che il buon Di Domenico sembra aver documentato con foto e quant'altro. E via di micromeghi, travagliati, grillizzati e nostalgici dell'omino di ferro che una volta era il piccolo padre...

Manca solo l'ineffabile baffetto brizzolato dall'occhietto vispo che ha fatto baruffa con il senza macchia trattorato per quattro spicci di rimborso elettorale europeo... ma dai, una così bella amicizia, una così simpatica affinità sui complotti delle scie chimiche, rovinata dal vil denaro...

Denaro... denaro... mumble... mumble... ma allora è tutta colpa del Berluska! Cavolo è sempre colpa di quello là pidduaro, mafiosante, corruttente che ci rovina la diggestione allo Tonino nosssstro! E che ci ha rifilato lo bidone anche al ReàMandrì!

venerdì 5 febbraio 2010

Sentimenti

Per due giorni sono dovuto stare a Milano perchè avevo il plenum in videoconferenza della Grande Multinazionale Bastarda, in cui tutti i simpaticissimi manager sono stati sotto processo "crossmediale", come piace ad un conduttore televisivo, già attore e parlamentare di scarso successo.

Al sottoscritto è andata piuttosto bene, perchè i conti italioti non sono andati malaccio, come già definito in un precedente post, per cui avrà anche il suo bel variabilino (anche se non troppo consistente, per la verità); anche se domani dovrà lavorare perchè uno stracazzo di revisore non si ricorda bene come cazzo erano messe alcune docce di emergenza in un sito industriale e il buon Attila dovrà accompagnarlo per fare da cane da guardia, che questo ci dia l'ISO140001 senza rompere troppo i coglioni.

Verso la seconda metà del pomeriggio finita la tortura, in cui non potevo nemmeno tenere il laptop aperto, perchè sennò ai cazzoni del board giravano, mentre ero fermo sulla tangenziale meneghina a causa dei 4 fiocchi caduti, mi arriva una chiamata sul cellulare ed è il mio omologo spagnolo.

Rispondo, tanto non ho niente da fare, e sento dall'altra parte della cornetta dei singhiozzi. Con la solita delicatezza che mi contraddistingue, ridacchiando chiedo se è un cazzo di scherzo e la risata mi si blocca in gola, sta piangendo davvero, sentire un 38enne con un aria perennemente professionale che piange al telefono è una di quelle esperienze di cui avrei fatto volentieri a meno.

La situazione degli immobili spagnoli è un completo disastro, lui non prenderà alcun bonus, ma quello è il meno, perchè rischia il culo ad ogni passo ed ogni passo non può che essere un disastro, perchè, in questo momento, il mercato è compromesso, non c'è alcuna possibilità di sviluppo e gli immobili non valgono nemmeno un decimo del valore per cui sono stati messi in portafoglio dalle società veicolo. Un'apocalisse è dire poco. Il bello è che "Quello là", come chiama lui il premier tanto ammirato da Bertinotti & Co, oltre a non aver la più pallida idea di come uscire da questa empasse, asserisce che non ci sono problemi e tutto si risolverà a breve, con una disoccupazione al 20% e il Santander che giudica la maggior parte dei propri mutui alla pari della merda.

Io davvero non so cosa rispondere e spero dentro di me che la telefonata finisca il prima possibile, soprattutto per un motivo, dentro di me c'è una lotta assurda. Da una parte l'empatia verso un collega con cui ho un ottimo rapporto dal mio arrivo nella Grande Multinazionale Bastarda mista ad un'impotenza effettiva per quanto riguarda il prospettargli una soluzione; dall'altra una sorta di tripudio per l'ammissione che 2 anni di merda mangiata perchè "la Spagna cresce del 20%" annuo e l'Italia del 3%" dal 2006 al 2008 sono scomparsi, le urla belluine con cui alcuni membri del board commentavano i dati di crescita nel Belpaese a confronto con le "nuove economie europee" si sono trasformati in elogi all'oculatezza degli investimenti, la minaccia di disinvestire tutto il patrimonio in Italia per trasferirlo in Paesi a maggiore rendimento viene considerata come una barzelletta che si raccontavano così, come una stronzata qualsiasi.

Io mi sento una merda perchè questo sentimento di rivalsa mano a mano che va avanti la telefonata, diviene sempre più forte. Cerco qualche parola di conforto che, spero, non suoni falsa, intanto la neve scende e noto una tizia piuttosto carina sul SUV alla mia destra, così da disastrarmi da questa sorta di "felicità" malata.

Per fortuna la telefonata si conclude e io posso ritornare ad ascoltare quanto schifo hanno fatto i listini nel silenzio assordante della neve che scende in tangenziale.

Ancora adesso continuo a sentirmi una benemerita merda.

giovedì 4 febbraio 2010

La Merda: quando arriva arriva!

Come ho già detto in un post precedente, sono sicuro che Di Pietro non sia stato al centro di alcun complotto, come che Ciancimino Jr stia sparando un po' di cazzate ad minchiam e che Andreotti non ha baciato nessun picciotto sulla bocca.

Però è divertente vedere come uno si comporta quando la merda gli arriva addosso, soprattutto se arriva da un suo ex socio che gli ha scritto lo statuto "privato" del partito non perde occasione per sputtanarl, così aggratis.

mercoledì 3 febbraio 2010

Cazzo vuoi, Mangiamerda?

Questo titolo così fine è stata la mia prima reazione ad un articolo del critico culinario del Guardian sul lancio del McItaly da parte del ministro Zaia.

Ma sto cazzo di coglione faccia di merda sa che ci troviamo in una stracazzo di crisi del cazzo e che non tutti possono andare a mangiare al 4 forchette Michelin con i prodotti tirati su ad acqua demineralizzata arricchita con platino, ma deve tirare quella cazzo di corda e che far mangiare 2 persone con 10 straminchie di eurini diventa davvero importante?

E lo sa sto stracazzo di minchione faccia da culo mangiamerda che è preferibile avere prodotti italiani piuttosto che arrivino da stracazzo di paesi si merda che non si sa bene come tirano su le vacche perchè hanno avuto per un cazzo di interminabile periodo la spingiforme nel culo perchè hanno metodi di allevamento da mentecatti?

Se poi preferisce il ketchup alla salsa ai carciofi, perchè non se lo ficca piano piano su per il retto, così riesce ad apprezzarlo appieno?

Cambiando discorso:

BERLUSCONI HA RAGIONE





A che cazzo serve Amantino Mancini al Milan?

martedì 2 febbraio 2010

Non dico un cazzo, ma come sono incazzato e godo...

Io sono uno di quelli che ha ascoltato in diretta (o era registrato, boh, non me lo ricordo, ma va bene anche così) l'intervista a Prodi su Radio 24 a proposito del suo presunto rifiuto alla candidatura a sindaco di Bologna.

Non sono uno stracazzo di analista o di commentatore politico, ma solo la voce del Romanone bello mortadellico faceva capire che se la stava godendo come un riccio a primavera e che doveva levarsi una montagna di ghiaia dal plantare della scarpa tanto da non passare più dalle porte.

Il Romanone voleva dimostrare che il PD, dopo avergli dato un calcio in culo ogni volta che era al Governo e che l'aria che tirava gli era un po' contraria, si trova nella merda più totale e che solo lui, avendo messo in mezzo al partito suoi scudieri senza arte né parte come quella più bella che intelligente o il professorino sardo dalle frasi sconclusionate (non ho citato nessuno, Maroni non avrai il mio scalpo! Ups... no, ministro, non volevo citarla, è stato un attimo di debolezza, non mi aizzi le ronde, dai, sia magnanimo...), può salvare la Patria e i cavoli e forse anche Diliberto!

Il dire che nessuno lo aveva ufficialmente cercato e che lui, una volta che gli arrivasse una comunicazione con tutti i crismi, si riserverebbe la risposta, oltre ad essere una bastardata unica, mette a nudo tutte le astrusità insite nello Statuto del Partito, costruito dall'africano mancato con figlia nuovayorkese bisognosa di appartamento nel momento di maggior difficoltà a ridosso del Ceppalonigate con piscina a forma di cozza.

In ogni caso è sempre l'uomo in barca l'acerrimo nemico, probabilmente molto più del Berluska, perchè c'è sempre una sottile allusione al baffetto intrighino sgonfia gomme in discesa.

La vendetta è un piatto che prima o poi ti ricapita... l'importante è ricordarsi che prendersela nel culo 2 volte può capitare, alla terza inizia a diventare un vizio e magari qualcuno può pensare anche che ti piaccia.