giovedì 16 ottobre 2008

Attenti al Mostro nel Giuoco

Attenti al Mostro nel gioco dicono le donne cristiane nel web...

Ma una buona chiavata, cari mariti di queste tizie qui, è davvero difficile da dare almeno una sera al mese?

Come dite? Non siete ancora pronti per il martirio... Ah scusate...

4 commenti:

Benbow....I suppose? ha detto...

è la solita storia, ci ho scritto diversi post su (si parlava di videogames). Ogni tanto arriva qualche moralista ipocondriaco che individua nella musica rock, nei film violenti, nella tv diseducativa, nei pokemon, in qualche truce sparatutto, nelle tette siliconate di qualche bovina, il motivo dell'insofferenza giovanile. Tutto il vuoto dei valori viene da lì. Come sarebbe facile....
Non ne posso più di questa gente, fosse per loro saremmo all'età della pietra, nella nostra bella cavernuccia, con un Dio da adorare fatto di ciottoli davanti all'entrata, la clava in mano, in attesa del monolito salvifico.

Attila ha detto...

Admiral... ma lì non si sta parlando di Grand Thief Auto... ma dei Pokemon... dice di aver paura della corruzione dei propri figli da parte di Pikacciu...

Credo che l'unico monolito salvifico per queste tizie sia quello che qualcuno avrebbe l'obbligo di infilare nell'orifizio contronatura delle sopraccitate... per questo il mio appello ai partner di sesso maschile... che però rimarrà disatteso..

blumfeld ha detto...

Temibilissimi Pokemon, sississì. Ci sono i giovani violenti e ci sono i giovani (e non - e sottolineo l'"e non") che videogiocano. Perché queste affermazioni avessero un minimo di senso bisognerebbe dimostrare che i due insiemi coincidono (leggi: i giovani che videogiocano sono anche quelli che compiono violenze e bullismi vari).
Il punto è che invece, perlomeno per quanto riguarda la mia limitata esperienza, i bulletti vari erano quelli che passavano i pomeriggi per strada, e non a casa a giocare a Bubble Bobble, Tekken o Tomb Raider. Anche perché, diciamolo, andare in giro a fare cazzate va contro la natura del videogiocatore, per il semplice fatto che sottrae tempo al suo passatempo preferito.

Anonimo ha detto...
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