venerdì 24 ottobre 2008

Commenti ad una lettera altrui

Questo è il commento che ho postato sul blog di Suzukimaruti (è tra le mie letture) di cui raramente condivido toni e argomenti, ma che trovo di grande onestà intellettuale e di ottima prosa, dopo averlo riletto mi sono accorto che espone tutti i miei stati d'animo sull'università e la scuola e sulla cd Riforma Gelmini:

Sono quello che potrebbe essere definito un bastardo (anche se non ho votato per il Berluska), individualista, borghesuccio ignorante (anche con laurea e master, ma questi non c’entrano), però io ogni mese pago le tasse e non mi va di sovvenzionare un’Università che mi ha fatto schifo dal primo giorno di frequenza (ho frequentato poco, perchè mi sono messo a fare il cane da guardia nelle discoteche per mantenermi e studiavo da casa) gonfia di raccomandati, con professori assenteisti, con regole giurassiche che tutelavano un corpo docente straricco e totalmente assorbito dal proprio mandarinato, dove la rappresentanza degli studenti è di quelli che un giorno diventeranno/speranodidiventare star della politica (di dx o di sx indifferentemente), solamente per dimostrare che sono capaci a urlare più forte, un’Università dove lo scandalo amministrativo è di norma, dove i fondi si perdono, dove le parentele e le affinità proliferano, dove i corsi con 1 studente non sono proprio rari. Non mi va di sovvenzionare una scuola che sembra un carrozzone, dove i diritti sono sempre degli insegnanti, anche se fanno meno ore o sono in costante malattia, dove la spesa è enorme se paragonata agli altri stati occidentali (i numeri sono numeri, e come tali freddi ed indiscutibili), dove il numero dei bidelli è sproporzionato rispetto agli studenti, dove gli insegnanti sono pagati poco (ma con una spesa enorme), dove chi tira un pugno ad un insegnante non viene bandito da tutte le scuole del regno, dove lo stipendificio è la regola aurea, dove l’insegnante di matematica è un ingegnere fallito che è stato cacciato da un tot di posti e usa l’insegnamento come ultima spiaggia anche se non ne è capace (questo è un esempio), dove alle elementari devono esserci uno sproposito di maestri per ogni classe solamente perchè i sindacati dovevano essere risarciti della soppressione della scala mobile nel lontano 1989 dall’allora presidente del consiglio Bettino Craxi (leggetevi le urla di dolore di La Repubblica del periodo, sono piuttosto esilaranti, accostate agli articoli di oggi) anche se il tempo pieno funzionava anche allora e non credo che tutti i miei compagni di classe siano usciti ignoranti come me solo perchè c’era un solo maestro, dove nessuno chiede conto di un minimo di meritocrazia agli insegnanti, dove c’è un divario abissale tra la preparazione del nord italia e del sud italia, ma i voti di diploma del sud sono mediamente molto più alti di quelli del nord.
A me non va nemmeno di aver pagato Alitalia, per me la strada giusta era il fallimento, il tutti a casa, il cosa ci fanno 12 operatori al rifornimento quando le altre compagnie ne adoperano 3, oppure una valanga di piloti per 5 aerei. Giusto perchè non mi va di passare per berlusconiano. Ma quando sono in treno e questo è in ritardo di 2 ore perchè devono rimuovere un binario e su 10 operai 1 lavora al saldatore e 9 guardano, penso all’Energumeno Tascabile e comincio a fare il tifo per lui, perchè spero che vinca, che lo statale/parastatale/pseudostatale/fintoprivato sia trattato come chi lavora per un’azienda privata.
Tra pochi mesi avrò un figlio/a (non lo so ancora), io sto risparmiando già adesso perchè frequenti una scuola privata e vada a fare l’università in un Paese straniero, tagli o non tagli nella situazione in cui mi sono trovato io, non vorrei mai ci si trovasse anche lui.
Come ho premesso sono un bastardo, individualista, borghesuccio ignorante e pago le tasse ogni santo mese.

5 commenti:

blumfeld ha detto...

Personalmente, mi considero orgogliosamente di formazione (post)marxista (non comunista, così come da anni si intende nella vulgata politica, o peggio ancora trotzkista o simili, secondo le linee più trendy delle pose di sinistra, tengo a precisare).
Ma all'atto pratico, nella vita di tutti i giorni, sono anche io un borghesuccio gretto ed individualista che ha visto le stesse cose di cui parli tu all'Università (altra città, altra facoltà, storie simili), come te, e come tutti quei neo68ini che possono permettersi di okkupare col pugno alzato perché l'Università è pagata dalla famiglia. Un borghesuccio che oggi si trova ogni santo mese le trattenute in busta paga (lavoro nel privato) e che di fronte ad ogni scelta si trova a dover fare attentamente i conti per valutare la sostenibilità della spesa. E proprio per questo, non posso fare altro che trovarmi completamente d'accordo con quanto scrivi. Poi, ci sarebbe dell'altro da gettare sul piatto, ma mi dilungherei troppo...

Attila ha detto...

Io non sto dicendo che si tratta della miglior riforma possibile, anzi, non è semplicemente una riforma, ma una serie di tagli.
Però sono convinto che da qualche parte bisogna iniziare, che non si può continuare a regalare soldi (che tra l'altro non ci sono) per niente.

blumfeld ha detto...

Se è per questo neanche io. Leggendo le parti relative del decreto in fondo si vede che c'è sì un impegno nei tagli vari alle spese, ma dal punto di vista della riforma del sistema Scuola (come istituzione disfunzionale), non solo non la distrugge, ma non so neanche se la scalfirà leggermente. Anche perché mentre gli anelli deboli saltano per aria, gli okkupatori funzionano da scudo umano per i baroni (che non a caso stanno appoggiando la protesta). Tolti gli allarmismi agit-prop di matrice pseudo sindacale, il decreto personalmente mi sembra poco più che un demagogico, e tutt'altro che concludente, brodino freddo ed annacquato.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Zorba il Greco ha detto...

South Park.
Robert Heinlein.
Frank Zappa.
Tom Wolfe.

Massicce dosi di questi fulgidi intelletti forniscono sane vaccinazioni dal cancro socioculturale delle metastasi 68ine.

Niccolo'.