martedì 4 novembre 2008

4 Novembre

Bandiera che sventola... eccesso di retorica... commemorazioni...

Per me che sono nato sull'Azure River, Fiume Sacro alla Patria il 4 Novembre è sempre stato un giorno particolare fino da quando ero pargoletto: sopra alla mia testa passavano le frecce tricolori, c'erano un po' di autorità che si ricordavano dell'esistenza di questo lembo d'Italia una volta l'anno (per il resto silenzio assoluto, lavorate e zitti, che può scoppiare un casino da voi, ma non sarà mai grave come il barboncino perso nel resto del Paese) e si leggevano le poesie di Ungaretti e i versi di Saba.
Seppur i miei bisnonni avessero combattuto per i cd Imperi Centrali su fronti lontani (gli italici non potevano combattere sul fronte italiano, ma erao destinati al fronte orientale), l'ho sempre sentita mia. A me hanno sempre fatto cagare le canzoncine commemorative (Bella Ciao, Bandiera Rossa, Giovinezza, Faccetta Nera per fare esempi), ma quando sento la Canzone del Piave (che non è l'azure river per non creare fraintendimenti), per quanto sia retorica, sento sempre una lacrima che sgorga, seppur da me il termine "talian" è considerato spregiativo (alle volte per indicare qualcuno che viene dal sud e che è una brava persona si dice "un talian ma bon", in pratica "un italiano ma buono").
Mi è sempre piaciuto camminare tra le trincee soprattutto quando trovavo bossoli di fucile di mitragliatrice e di fucile risalenti al 15-18, ma pensare che il fiume che mi è tanto caro è stata la tomba per migliaia di poveri cristi inviati al fronte senza preparazione specifica e male armati mi mette una profonda tristezza.
Nelle vecchie stalle, che adesso non sono più utilizzate, si leggono ancora le scritte del Regio Esercito e degli austriaci segnate con il carboncino o con il mattone e sono entrambe dense di retorica, di un qualcosa che forse all'epoca valeva, ma che adesso ci fa sorridere per l'ingenuità o ci trova sgomenti per il pensiero della ferocia e della barbarie di quell'epoca.
Adesso ogni soldato è una persona, allora ogni reparto era sacrificabile per guadagnare quella decina di metri che avrebbe messo in difficoltà un nido di mitragliatrici; adesso si calcolano le perdite da fire friend, allora uno dei pericoli maggiore era rappresentato dalla propria artiglieria e dal plotone di esecuzione che accompagnava ogni assalto e che aveva un concetto di "disertore" piuttosto largo.
All'epoca c'erano i poeti, gli eroi e gli arditi... però preferisco il nostro mondo, che per quando sia costellato di pusillanimi bancarottieri, di esperti del ciufolo economico e di okkupatori professionali, non sarà mai assurdo quanto una guerra che finisce perchè si sono esaurite le truppe in assalti insensati...

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