lunedì 28 novembre 2011

Ipermercati e Pannolini

Lo scorso weekend la Dolce Metà e la Piccolina erano ko per diverse malattie, per cui la spesa, il buon Attila, doveva andarsela a fare da solo.

Visto che si erano addormentate entrambe, dopo una notte da incubo (si davano il cambio nello svegliarsi e a manifestare ognuna i propri sintomi), verso le ore 12, mi sono recato nel più vicino Centro Commerciale per andare a fare la spesa all'Ipermercato.

Normalmente io e la Dolce Metà facciamo la spesa del week end verso le ore 18, quando gli Ipermercati sono stracarichi di famigliole con pargoli, per cui immaginatevi la mia sorpresa quando, a ora di pranzo, ho trovato quasi esclusivamente single e pochissime famigliuole con pargoli.

I prossimi particolari, vi potranno sembrare irrilevanti o solamente un esercizio di spocchia.

Per esercizio mnemonico, cerco di rileggere un paio di volte la lista della spesa della Dolce Metà e poi non estraròla, per cui sembra che faccia la spoesa in autonomia, al contrario di tutti i bravi maritini con il listone sotto mano

Quando giro per le corsie cerco di adottare un metodo piuttosto scientifico sia nella scelta della sequenza delle corsie, sia nella disposizione della merce del carrello, mettendo in fondo la carta igienica, che tanto anche se schiacciata dalle bottiglie, non ne risente.

So perfettamente quali siano i pannolini da notte della Piccolina (di giorno no, che ha imparato l'uso del vasino).

Non porto la fede al dito, perchè ho visto, nelle mie esperienze lavorative, perdere troppe dita per quel cavolo di anellino che si aggancia a tutto ciò che ha una parvenza di meccanismo.

Figuratevi la mia sorpresa a vedere gli sguardi di tante single, quando mi vedevano sfrecciare tra le corsie ostentando sicumera, senza lista, con un bel pacco di pannolini da "ragazzo padre" sopra al paccone gigante di carta igienica a un sacco di veli, cosa che dimostra che al pargolo ci tieni (nel mio caso, c'è che se porto a casa la carta igienica sbagliata, la Dolce Metà mi fa il culo come la bandiera americana). Cioè, avrei potuto tranquillamente attaccare bottone con un sacco di pollastre, senza alcuna fatica (non lo farei mai, sono noioso e fedele come un concerto della fanfara dell'Arma dei Carabinieri...).

Immaginandomi un pacco di anni fa, per quel breve periodo in cui sono stato in caccia continua, sarebbe bastato mettere un pacco di pannolini sopra al resto e tah-dah... sono cose che sconvolgono le tue convinzioni, sono cose che ti fanno scoprire delle particelle che viaggiano come Superman e che costruiscono i tunnel dal Gran Sasso alla Svizzera...

Poi torni a casa, tutto tronfio per avere preso tutto ciò che c'era scritto sulla facciata del foglietto vergato dalla Dolce Metà senza doverlo mai consultare e prendersi una valangata di insulti perchè - ehm - non ti sei accorto che c'era scritta ancora una cosa dal lato opposto del foglio e che era l'unica cosa veramente indispensabile... tanto nel pomeriggio non avevi mica nessuna partita da vedere su Sky invece di uscire di nuovo, no?


Intanto la Piccolina ha imparato a fischiare, per sommo scorno della Dolce Metà, adesso continua in loop a proporre l'intro di Patience.

venerdì 25 novembre 2011

Gomitate

Questo è uno dei tanti motivi per cui sta iniziando il count down che porterà la Piccolina ad imparare a tirare una gomitata in maniera efficace...

giovedì 24 novembre 2011

Peggio del Fascismo

Siamo ad un passo dal vuoto... 60 anni di teste di cazzo ci hanno portato dove siamo. Semplicemente Fantastico.

Per 60 anni i nostri simpaticissimi politici non hanno capito un cazzo della nostra società, della nostra economia, supponendo che una stupidissima "superistituzione" li salvasse dalla loro mediocrità e insulsaggine (destra sinistra, centro, sopra e sotto, non fa differenza e non è qualunquismo è storia, tanto trovami un euroscettico vero, a parte Borghezio, però io sto parlando seriamente, per cui Erminio, grazie della comparsata, nella nostra penisola e ti darò un bacio in fronte), un bel ritorno al medioevo, quando si aspettava che lo straniero mettesse a posto le beghe interne.

Prima si sono fatti fregare da sotto al naso l'industria pesante (che spettava alla Germania, eccheccazzo, un sacrificio per l'Europa si doveva pur fare), poi l'allevamento (le nostre quote latte sono ridicole rispetto a Olanda e Belgio, per fare un esempio di paesotti stupidi, oltre alla "tutela" - risate come nelle sit com americane anni '80, prego - del Parmesàn), poi l'agricoltura (a chi vanno gli aiuti e gli incentivi maggiori per il vino? All'Italia o alla Francia? Sbagliato, alla Germania, che il vino tedesco è sicuramente il più rinomato... per non discutere la pantomima tra Tòkai e Tocai, che è lo specchio di tutta la faccenda) e infine... tutta l'economia!

Nessuno si è accorto di una curiosa coincidenza? Quando si è iniziato a parlare di Euro, l'economia italiota si è fermata... chissà come mai...

Nessuno degli idioti si è mai posto il problema di trovarsi in un Paese in cui le infrastrutture sono pessime, perchè ha una parte che semplicemente non è adatta alla competizione e su cui si devono riversare tutti gli aiuti possibili, che sennò si fa il patatrac, in cui si ha una piccola/media industria e un artigiano, che nonostante questo si fa strada nel mondo attraverso un'unica soluzione che era avere una moneta debole.

Secondo voi i cinesi sono degli idioti a volere mantenere la loro cazzo di valuta bassissima?

Che poi il cambio dell'euro fosse stato cannato in partenza, che non si dovesse entrare a quel livello, era semplicemente palese, solo la crescita elevata del nostro PIL avrebbe mantenuto il saldo del debito a livelli accetabili, invece abbiamo scelto di farci comandare a bacchetta dai Deutschi, che ci hanno spolpato nemmeno troppo lentamente da quando siamo in questa stracazzo di Europa, per affondare definitivamente le fauci con l'avvento della cazzo di moneta.

Tutti voi coglioni che cantate "Bella Ciao" così accazzo, perchè quell'altro buffone si è tirato in parte, non vi siete nemmeno acvcorti che ormai "l'invasor" ha compiuto l'opera che il tizio buffo con i baffetti aveva cercato di compiere negli anni '40 del secolo scorso, solo che adesso è una tizia buffa con i baffetti che sembra anche meno minacciosa.

Alla fine del ventennio ci trovavamo con una nazione sfasciata nelle infrastrutture, che però si potevano ricostruire, c'era una via d'uscita.

Il bello è che adesso non c'è nemmeno una via d'uscita, nessuna possibilità di riconversioni "dolci"... si aspetta il countdown e vediamo come andrà la "festa"... si rischia di rimanere non con delle infrastrutture distrutte, ma senza infrastrutture e senza nemmeno alcun capitale che possa ricostruirle.

L'idea di una riconversione totale dell'economia, non si sa bene nemmeno come, perchè per i coglioni la prima cosa era tirarsi fuori dalle responsabilità, poi arrivava il resto, basandosi su una moneta costruita sullo schema di un'altra moneta (il marco) semplicemente troppo forte era "geniale".

Ovviamente, basare il tutto su una moneta di plastica, senza alcuna attinenza politica e finanziaria con la realtà, era un'altra genialata. Con una banca centrale falsa come una moneta da 300 lire, la cui massima preoccupazione era l'inflazione, l'inflazione, l'inflazione, che della crescita nessuno se ne sbatteva il minimo cazzo, tanto c'erano le economie farlocche di Spagna, Portogallo e Irlanda (su quello greco stendiamo un velo pietoso, qualsiasi pirla che avesse passato una settimana di vacanza in qualsiasi isolotto di merda greco, si sarebbe accorto che i loro conti erano taroccati come un Ifon malese) a mostrare che l'area euro aveva il segno più.

Verso l'inizio degli anni '90, c'era Pelù che cantava "E l'Europa che ci fa Ciao", ecco, se a quel "Ciao", noi avessimo risposto con un "Vaccagare te e il tuo Ecu di merda", probabilmente... ma lasciamo stare l'ucronia, che la storia basta ad essere piuttosto ridicola di suo...

Comunque adesso, allegria, aspettiamo che il superministro per lo sviluppo faccia il suo... che poi è come mettere un bambino a capo di una fabbrica di marmellate e pensare che non venga fuori con la bocca inzaccherata.

Eurobond... eurostronzate che adesso anche la Francia ha scoperto che Petin almeno un armistizio lo aveva tirato fuori.

E adesso kaboom!

Speriamo che il botto sia spettacolare.

L'unico rimpianto è che almeno i busti del tizio di Predappio erano una forma di arte e potevano almeno raffigurare lo Zeitgeist (ok, io sono una banderuola, c'è da cantare "Deutschland Deutschland uber alles", eccomi pronto, che un po' di tedesco lo mastico, gli scarafaggi sono un ottimo modello di sopravvivenza), mentre quelle porcherie che ci sono disegnate sulle monetine cazzo le vuoi far cadere, cosa appendi a testa in giù, quelle merde di cappelle (che sarebbero sicuramente piaciute all'imbanchino viennese) disegnate sui lati dei 20 eurini?


Ok, fine dello sfogo amaro, scusatemi, ma mi stanno "sfracagnando" le palle con le videoconferenze sulla "gggggrisi" e sugli "scenari futuri" che variano dalla "merda" al "merdoso lago di guano pestilenziale".

lunedì 21 novembre 2011

Tu Mi Turbi /3

Facciamo un salto temporale di parecchi anni in avanti rispetto agli altri "turbamenti".

Siamo agli inizi del nuovo millennio, il buon Attila sta finendo (come al solito in terza persona, Giulio Cesare fammi una pippa) il servizio militare e si ritrova single dopo un botto di anni di vita di coppia.

Attila inizia a volare, non ha più la rottura di coglioni di esami da fare, continua a fare l'istruttore di autodifesa, ma ha mollato le discoteche, che cominciava a diventare troppo pericoloso per la fedina. Inizia il primo lavoro (quello di cui, un giorno o l'altro, farò un post perchè, a ripensarci adesso, è una storia troppo divertente) non per hobby e comincia a fare anche l'istruttore di fit boxe, che lo porta a conoscere un sacco di brand new pollastre belle toniche stufe della solita aerobica e non fanatiche dello spinning (categoria da evitare con cura).

Attila ha mollato le arti marziali all'inizio dell'anno di naja, per cui si ritrova con un sacco di tempo libero, anche perchè l'orario di lavoro normale è 8-17...

Il venerdì c'è sempre una classica sbronza con il wolf pack e il sabato è in discoteca in qualche posto figo in giro per il Nord Est con la sgallettata di turno, una vita al massimo, vivendo a casa dei genitori, con i genitori all'altro capo del Mondo (cioè spese zero zero zero).

Ovviamente sarebbe finito dopo poco più di 6 mesi, all'arrivo della Dolce Metà, ma anche questa è un'altra storia.

Quando arriva una ragazzina a fare il corso, mora, alta quasi 1.80, Attila blam, arriva come un falco (sempre con molto tatto, che fare il tarro tatarro tamarro non paga e questo consiglio è aggratis), cominciando a parlarle costantemente prima di ogni ora di corso, mentre aspetta che le culone della ginnastica dolce finiscono di fare i loro begli esercizietti per la cura della coscienza (no way per il fisico). Fino a che butta lì la proposta di un'uscita il sabato successivo.

La risposta sarebbe stata un sorriso imbarazzato, dicendo che, purtroppo, aveva una gita scolastica quel sabato.

Al che il buon Attila, domandava quanti anni avesse. Al sentire che dopo l'1 scontato c'era un 7 e non un 8 o un 9, il nostro eroe probabilmente cambiava dalle 10 alle 15 espressioni facciali, cercando (sicuramente in vano) di mascherare l'estremo imbarazzo. Ovviamente, per non perdere la faccia, Attila avrebbe continuato a scambiare opinioni con Moi Lolita (da quella volta questo sarebbe stato il soprannome ufficiale con cui sarebbe stata conosciuta nello spogliatoio maschile della palestra, dite che dovrei vergognarmi? Probabilmente avete qualche ragione), ma volando molto ma molto alto.

E dopo la pubblica gogna, passiamo al video.



Lo so è da pervertiti (anche se la cantante era già maggiorenne all'epoca, non come la Paradis in Joe Le Taxi), soprattutto la parte con la bambina piccolina. Però sfido qualsiasi maschio eterosessuale a non rimanere quantomeno turbato. E comunque anche lì c'è il solito servo della gleba, senza nemmeno la testa tanto alta.

Moi je m'appelle Lolita
Lo ou bien Lola ...

martedì 15 novembre 2011

Servi Della Gleba

Dopo il post di ieri ho pensato a DJ Television (la trasmissione anni '80, non le cagate che fanno oggi) perchè ho un sacco di videoconferenze del cazzo sulla crisi internazionale tenute da eminenti economisti che spiegano come cosa e perchè, ma, se gli si chiede che cazzo fare, la risposta è sempre vaga e senza contenuti reali e/o applicabili.

Bene, come tutti sapete, il buon Cecchetto la ha creata nel lontano 1984, per finire le trasmissioni nella primavera del 1989, andando in onda tra le 14 e le 15 (più o meno). Andando a scuola nella cittadina capoluogo e tornando in corriera ogni santo giorno verso le 14.20, riuscivo a vedere la seconda parte mentre mangiavo, fino a che ho avuto i fatidici 15 anni, quando tutto cessò perchè si guardava la notte MTV trasmessa piratamente dalle emittenti private (la vera MTV non quella merda che è MTV Italia). In quell'autunno orfano di MTV, la Maestra iniziò a guardare Beautiful con tutte le puttanate dei Forrester & Co e mi toccava sorbirmele.

Quando, un bel giorno, venivo a scoprire che la bella tenebrosa della classe, mora, sorriso smagliante, tette da urlo, era una grande fan di Ridge & Co.

Da notare è che a 15 anni, in una scuola a preponderante presenza femminile, il giovine Attila ha problemi di (lo so sembra una cazzata, ma erano problemi reali) abbondanza (con scene che adesso potrebbero configurare il reato di stalking e non sto scherzando un benemerito cazzo).

Ma torniamo al nostro eroe che faceva la scoperta cruciale del suo corso di studi. Annotiamo anche che la mora tenebrosa aveva colpito il giovine virgulto dal primo giorno di scuola del primo anno del Liceo e che si era trovato accidentalmente ad essere il suo compagno di banco per tutto il primo semestre dello stesso causando forti difficoltà nella concentrazione.

Orbene, non divaghiamo troppo, durante l'inverno tra il 1989 ed il 1990 l'Ingegnere e la Maestra (per chi si fosse perso qualche puntata precedente, i genitori del tenero Attila), iniziavano i loro spostamenti vari in giro per il Mondo, lasciando il virgulto da solo a casa (il fratellino era dalla zia, perchè studiva in una città diversa da quella capoluogo).

E qui si nota il vero Servo della Gleba DOCG, con marchio di riconoscimento e vari premi ambiti oltre alle recensioni entusiastiche delle riviste di settore. Io, ogni santo giorno, mi guardavo Beatiful, appena tornato a casuccia sul Fiume Azzurro, per aver la scusa, l'indomani, di poter conversare 5 minuti scarsi, tra una lezione e l'altra, con la bella tenebrosa, perdendosmi nei suoi occhi neri, sapendo di non avere alcuna speranza di andare oltre a quello, perchè lei era affascinata da tutta una serie di falliti cronici di 6 o 7 anni più grandi (sì, li ho conosciuti quasi tutti, nei weekend ci trovavamo spesso in giro, io accompagnato da quelle degli anni precedenti e lei da uno scelto nel mazzo dei perdenti).

Per la cronaca, io non sono mai stato geloso, immaginatevi di una irraggiungibile; erano le sue amiche che li definivano falliti o perdenti (a scelta) ed in effetti, anche lei vi si appellava a questa maniera, superato il periodo (normalmente breve) di innamoramento iniziale.

A questo punto non mi resta che dedicarmi una canzone




Servi della gleba in una stanza
anestetizzati da una stronza...

lunedì 14 novembre 2011

Buzz Word

In questo momento la parola chiave nel mio campo è "Stakeholders"... che parola di merda...

Fino a che si parla di "Shareholders", cioè azionisti, tutto bene, cazzo, sono loro che hanno cacciato il grano per montare il baraccone, che cazzo posso dire? Sono loro che pagano il mio cazzo di stipendio che il professor Monti mi tasserà sempre di più)...

Ma quando parli di "Styakeholders", chi cazzo sono?

Inanzitutto sono i miei azionisti di cui sopra, per cui non ho un cazzo da dire.

Poi, però ci si mettono altri soggettini stronzi nell'insiemone e così iniziano i problemi.

Perchè, vedete, io devo tutelare gli Stakeholders in questo preciso istante storico, tenetelo bene in mente, io li devo TUTELARE, questo è quanto proclama il board o "Consiglio di Amministrazione" della Grande Multinazionale Bastarda.

Per cui chi sarebbero gli altri soggetti che devo tutelare?

Qui comincia il divertimento:

I CLIENTI : che devo pelare prima e spremere come tanti piccoli e grandi limoni poi, senza perdere nemmeno una goccia del simpaticissimo succo con il simbolo €

I FORNITORI : che devo pagare il più tardoi possibile, che significa un attimo prima che mollino tutto il credito ad un istituto di recupero crediti oppure inizino una simpaticissima azione legale; il tutto chiedendo un'onerosissima azione legale a favore della Grande Multinazionale bastarda nel caso il fornitore ci lasciasse in braghe di tela perchè rimasto strozzato

LE AUTORITA' LOCALI : che devo raggirare in tutti i modi perchè chiedano meno oneri urbanistici possibili e rompano meno le palle nel fornire permessi e licenze varie

LE COMUNITA' LOCALI : che devo far sì che non rompano i coglioni, tipo quei tizi che non vedono l'ora di mandare lettere ai giornali per qualsiasi cazzata, oppure le onlus varie che si combattono letteralmente sul territorio, lottando tra loro per qualche 100 € di finanziamento di cui hanno costantemente "fame", oppure quelli per cui la fabbrica fa circolare nella superstrada dietro casa troppi camion, oppure il complesso commerciale congestiona la superstrada ogni weekend e via di altri hobbisti dello sfracugnamento dei coglioni

Insomma, secondo quei geniacci buontemponi, io dovrei tutelare tutta quella gente, cercando, però, di fotterli ad ogni piè sospinto...

Come cantava Gerry Scotty alla fine degli anni '80 "Smile Smile..."

giovedì 10 novembre 2011

Banquo

Chissà se anche per questo qualche simpatico maneggione darà la colpa alla buonanima...

Chissà se l'agnellino dallo sguardo vispo sputante sulle bandierine si rivolgerà anche stavolta alla Corte Europea...

lunedì 7 novembre 2011

La Bandiera sul Reichstag



La Carlucci che va all'UDC mi ha fatto venire in mente l'immagine della Bandiera sul Palazzo del Reichstag durante una fase "particolarmente concitata" del secolo scorso.

Sono proprio curioso di sapere chi sarà la metaforica Eva Braun...