venerdì 31 dicembre 2010

Augurio a reti unificate

Buon anno a tutti coloro che si impegnano nella comprensione del futuro diveniente all'interno di un'ottica globalizzantemente particolareggiata che guarda al domani non respingendo gli insegnamenti di ciò che è stato ieri, ma valutando eticamente ed oggetivamente tutti i mutamenti di un campo morale e fisico, speranzosi concretamente di una nuova passione che non estingua il precedente fuoco, ma lo rinnovi in una ricorrente estasi mobilitativa che si rifà ad istanze passate, ma presenti a tutt'oggi nella visione di un uomo che non è più staticamente ancorato a valutazioni paludate, bensì tendente a nuovi valori mutuati da una tradizione sempre valida e formativa di una coscienza che ancora ci regala la positivà di un momento in cui la deriva occidentale mostra la corda, noncurante di nuove forze sociali che si affacciano allo stantio panorama italiano, fermo nella sua barbarie ad una secolarizzazione dei costumi che non si confà ad un moderno e normale Stato avanzato, la cui prospettiva non può essere basata su inconsistenti quanto perniciosi personalismi che sfociano nel culto del leader, il quale deve essere, per forza di cose, non protagonista, ma umile cooperante di una società civile che trova al proprio interno, in virtù di una democratica quanto rivoluzionaria mozione, la facoltà e l'abilità a raggiungere nuovi traguardi e a porsi nuovi obiettivi per scortare la popolazione tutta verso un più prospero passaggio dalle ombre scure dell'illegalità diffusa e dilagante ad una lotta contro l'evasione e l'eversione strisciante che si dipana attraverso l'idolatria di una non meglio precisata maggioranza che vorrebbe imporre autoritariamente le proprie regole contro a qualsiasi pulsione di rinnovamento filosifico e mentale della totalità degli individui che si fanno uno manifestando un dissenso che viene dal profondo e che non può, per questa ed altre ragioni, essere ignorato da chi, ottusamente, rimane ancorato ad un potere che non è dispositivo, ma solamente ausiliario, previo il riconoscimento del disagio dimostrato dai nostri ragazzi che sono a ricordare l'esperienza dei giovani vessati da una gerontocrazia che non li vuole espressione di un patrimonio che è vivo, concreto, gioioso anche se insidiato da poteri occulti che infiltrano presagi oscuro nella candida gaiezza di un procedimento che non può e non vuole essere fermato da forze oscurantiste che reagiscono al sentimento aperto e leale, disinteressato e candidamente genuino esibito da chi non vuole sottostare a logiche perverse e folli che non tengono conto di una mutata spiritualità di ritorno su temi fondamentali quali possono essere la spinta ad una nuova affermazioni di valori naturistici e naturalistici velati da una apprensione sempre crescente per un riscaldamento che non è solo dei cuori di coloro che non sottostanno o non vogliono sottostare ad una prospettiva meccanicistica e falsamente meritocratizzante che distoglie dalle battaglie ecologicamente moralizzatrici che portano giocoforza ad una nuova presa di coscienza verde e libera, consapevole di un futuro che si gioca in un momento storico dove nuovi impulsi hanno ridato coraggio a chi si sentiva perduto e sperduto, con la prospettiva di un sole che sta rinascendo nel percorso di chi non ha mai voluto arrendersi ad una finzione che riteneva sbagliata correttamente intendendo il proprio io con un'universalità di temi che non possono essere, da ora, più taciuti o passati sotto silenzio, in quella valle delle ombre che loro, sappiamo bene a chi ci si riferisce, vorrebbero sempre attuale ed imperitura, chiusa nei loro cassetti e dietro a quegli omissis che giustizia vorrebbe coraggiosamente aperti e sui quali c'è, i veri eroi, chi ha intenzione di procedere scavando a fondo nei mali che la storia ci ha lasciato in eredità, ma che disconosciamo, chiedendo una chiarezza sconosciuta alle nostre latitudini, ecco Verità, non menzogneria o foriera di nuovi apparati inculcati forzosamente nelle menti giovanili distorte da uno spettacolo ininterrottamente televisivo basato sulle paure di una civiltà antica che ha perso per la strada le sue radici in un eterno processo di decrescita amorale e illegittima, basata su quello che l'opinione pubblica non può non sapere e non può più giudicare un male minore che ammorba e trascina sul fondo di questa palude che fu lago e che ora ristagna in una decadenza dei costumi che non ha precedenti nell'aurea costituzionalmente garantita di una legalità che non si baratta e non si deve barattare per un tozzo di pane, uno spettacolo sportivo e qualche coscia scandalosamente ignuda che travia la purezza del pensiero che non deve essere svilito nell'infida forma di una mercificazione dilagante che umilia l'essere umano nell'antetitesi di una forma pura e limpida nelle intenzioni e nelle azioni che sviscerano la volontà di non abbassarsi alla corruzione della carne e dell'animo che questi tempi così bui e individuali costringono coloro che non hanno la volontà necessaria a perseguire gli obiettivi a cui tutti siamo demandati.

Un bel Sbroc per finire l'anno in gloria

Ecco, quando leggo un post così, con tutti gli annessi commenti, che può essere definito uno Sbroc tout court, spero proprio che la Piccolina mi chieda da grande di fare l'idraulico.

E se va bene a me, buona sbroccata a tutti.

giovedì 30 dicembre 2010

Tipo Ma' Baker, Daddy Cool e Rasputin


Cazzo, mentre io mi sto rompendo la testa sulle gare d'appalto per il 2011 anche oggi finendo dopo le 21, è morto il cantante dei Boney M...

Addio alla discoteca di mia zia in cui entravo da bambino mentre facevano le pulizie...

Addio anche alla discoteca in quanto tale, tanto ormai non ce ne sono quasi più...

Addio alla sala relax quando facevo il buttafuori, perchè nella revival c'erano solo i 35enni che non erano troppo impasticcati, al max un po' di polvere che non li rendeva particolarmente aggressivi...

Addio a quelle giacche che si potevano portare solo in quel periodo lì senza passare per forza per "frocioni" (citazione da "Fracchia La Belva Umana", così se qualcuno mi rompe i coglioni con il politicamente corretto è servito)...

Addio alle più cafone copertine (esempio in testata) per 45 giri di tutti i tempi (no, Papetti faceva le copertine dei 33, ricordate male)...

Che fine anno di merda.



martedì 28 dicembre 2010

La lepre di fronte ai fari

Durante la settimana di ferie prima di Natale ho sofferto della solita "insonnia" da calo di tensione lavorativa (lo so è una cosa patetica, ma quando sono sotto tensione dormo meglio, o meglio, dormo), per cui mi sono passato un po' di nottate davanti a Sky Cinema.

Non ricordo quando, mi sono trovato davanti al film di Muccino "Baciami ancora".

Facciamo un po' di outing: a me era piaciuto (con moderazione, non piaciuto come Die Hard o come Star Wars per fare esempi) "L'ultimo Bacio", non tanto per la storiella in sé, quanto perchè ero riuscito ad immedesimarmi con i personaggi. Avevo 26 o 27 anni e i tizi vivevano qualcosa di molto simile a quello che stavo passando io in quel momento. Quei tizi potevano essere tranquillamente alcuni dei miei amici.

Fine dell'outing, torniamo al film.

La storia è quella degli stessi personaggi dell'ultimo bacio invecchiati di qualche anno, davanti alla prospettiva di arrivare ai 40, praticamente miei coetanei (ne farò 37 tra molto poco...).

Il problema è che in questo cazzo di film i tizi sono degli adolescenti che dinostrano 40 anni, non hanno più i miei problemi, non hanno più i miei interessi, hanno in mente solo cazzate e sono degli sfigatoni che giocano a fare i teenager fuori tempo massimo. Sono dei frustratoni che non riescono a vivere la propria età e risultano figurette patetiche senza un minimo di spessore, tutte a frignottine e risatine e sognetti del cazzo da segaioli (maschili e femminili, indistintamente).

La storiella fa cagare, ma questo è un dettaglio.

La questione è che mi sono sentito come la lepre di fronte ai fari di un tir che nella notte gli sta venendo addosso. Ho provato la visione del sublime pseudokantiana. Era talmente orrido che ne sono rimasto affascinato, talmente insulso che volevo vedere a quale punto riusciva ad arrivare (il "suicidio" di Santamaria è una delle scene più patetiche che abbia mai ardito vedere, peggio di un film porno pseudoamatoriale tedesco) e puntualmente rimanevo estasiato.

L'estasi del patetico: più in basso di così, in quel momento, ero sicuro di non potere mai più arrivare (lo so, al peggio non c'è mai limite, ma lasciatemi le illusioni). E' fantastico, è un momento in cui il Mondo si ferma e ci si inabissa nell'orrido. Tu guardi l'abisso e l'abisso ha lo sguardo vacuo e i capelli posticci di Giorgio Pasotti, ha la recitazione incerta di Stefano Accorsi, ha l'espressione monocorde di Pierfrancesco Favino, ha l'impossibilità di recitare un pianto verosimile di Vittoria Puccini, ha il modo scalcagnato di interpretare un depresso cronico di Claudio Santamaria, ha la negazione di ogni forma di attorialità di Marco Reggiani, ha l'imbarazzo nel vedere sullo schermo uno che tenta disperatamente di fare qualche mossetta senza mostrarsi implacabilmente impacciato di Primo Reggiani (ma nemmeno alla recita delle elementari...), ha l'assenza di qualsivoglia espressione di Alessandro Giannini (sarebbe perfetto come Robocop con la barba, a patto che non tolga il visore), ha l'inverosimiglianza di Sabrina Impacciatore, ha lo stridore della conzoncina di Jovanotti...

Ai titoli di coda mi sentivo rinato, ero arrivato a toccare un tipo di Nadir e mi era venuto anche un po' di sonno.

lunedì 27 dicembre 2010

Tu quoque...

Passa il Natale, passa il panzone spagnolo con gli occhialetti che più che vincere 2 trofei ne ha perso 1 e ha compromesso Campionato e probabilmente Champions, passa Cassano dalla Lanterna alla Madunina, passano le riforme dell'Università, passano le scarcerazioni (ma il mio manuale di procedura penale prevedeva la conferma dell'arresto se c'era possibilità di reiterazione del reato... che valesse solo per i reati fiscali, vista l'applicazione delle leggi da parte della sempre illuminata a giorno maggggistratura italiota?), passano le bombe ambasciatrici che non dovrebbero portare pena, passano le dimissioni fantasma della Prestigiacomo rincorsa dalle cacce agli untori, passano i soldati a Napoli a fare gli operatori ecologici, passano i terroristi somali, passa la biografia di Bush e del tizio di Wikileaks, passa la crisi del calendario chiappe al vento di Belen...

Cosa rimane?

Rimane il figliol prodigo che poteva vincere un campionato con 5-6 punti di vantaggio se avesse ascoltato tutti i discorsi del Premier premierissimo bravo papà che scarica il miglior giocatore della storia del calcio mandandolo a passare tra le libagioni brasiliane gli ultimi scampoli di una carriera da non-atleta, che, però, va dal Belfagor petrolizzato in nero e azzurro e a me vien male per come metterà in campo i reduci dai campi di lavoro spagnoli. Però rimane sempre con il ciuffo ribelle che va un po' di là e che vuole fare lo scambio tra il terzino destro per eccellenza e quello scarto di infermeria che passa sotto il nome di Kakà.

Eppoi c'è Tonino. Tonino rimane. Rimane con un agopunturista di fiducia che va a punzecchiare il deretano del mostro della Brianza per "Salvare l'Itaglia"; rimane con un operaio svizzero con la moglie che non gli dorme più la notte e allora deve passare per forza qualche anno in riva al mare della Sardegna. Rimane con il migliore discepolo, il discepolo che dovrebbe portare il suo verbo in Europa, che dovrebbe catechizzare tutti sulla bontà della carcerazione preventiva , il quale sradica fuori dal cappello la "Questione Morale nel Partito degli Onesti". Ma non lo fa per fare le scarpe al fondatore-reggente-presidentissimo-incardinante, no, sia mai, lo fa... lo fa perchè... lo fa al fine di... cavolo, non lo sa nemmeno lui, però lo sguardo intenso in camera mentre non dice un cazzo gli riesce benissimo. Tonino si incazza, quell'altro va a teatro.

Rimangono, così, un paio di Tu Quoque natalizi... che il rosso delle decorazioni natalizie alle volte ha una provenienza che è davvero sorprendente.

venerdì 17 dicembre 2010

I comunisti non mangiavano i bambini

Ho lavorato molto in questi ultimi mesi ed ho un sacco di ferie arretrate, per cui la prox settimana sarò in ferie e tornerò dopo Natale, anzi, dopo Santo Stefano per essere precisi.

Il pippottino iniziale è per spiegare che, di primo achito, volevo fare un post su come la reazione di Scilipoti al ruggito del coniglio sia, più che berlusconiana, perfettamente dipietrina, però, visto che è il post di Natale, volevo raccontare una storia, visto anche tutte le cazzatone immani che ho letto in questi giorni sulla bellezza di un partito a proposito di quegli stronzi che hanno messo a ferro e fuoco la città e quei microcefali che li giustificano additando ai poteri forti e ai complotti la causa prima di tutto.

Parlerò di un mio prozio, il nome è di fantasia (i lettori conosceranno la paranoia che nutro nei confronti della mia privacy), la storia, purtroppo, no.

Armido è giovane, è convinto delle sue idee, è un entusiasta.

Armido è un capo partigiano durante gli infuocati giorni della seconda guerra mondiale.

Siamo sul confine, su quel confine che vedrà i 40 giorni dei titini, che conoscerà le foibe e che poi passerà sotto consegna inglese.

Armido scrive "Nas Tito" sui muri della piazza del paese, Armido prende più botte dagli inglesi e passa più giorni nelle galere sventolanti Union Jack di quanti ne abbia presi sotto il fascismo, Armido ci crede.

Quando il Partito, scusate, Il Partito, chiede, per lavare l'onta degli esuli istriani scappati dall'Istria e dalla Dalmazia (e presi a sputi alla stazione di Bologna, sì, sputi, insulti e qualche sasso anche contro donne e bambini, tutti "organizzati" da Il Partito, n.d.r.), di mandare dei lavoratori nella Jugoslavia a far nascere il sole dell'avvenire soprattutto dal cantiere navale sul Fiume Azzurro, Armido prende la palla al balzo e, portandosi la moglie appresso, come altri idealisti fanno, parte.

Armido è un maestro d'ascia, un artista, il classico tizio che con le mani riesce a costruire di tutto, come per magia, è un lavoratore che vale, sì, ha sempre la lingua lunga e contesta qualsiasi decisione, ma come lavora lui, in pochi lo fanno.

Parte, viene destinato in una delle zone più interne della Jugoslavia, dove stanno nascendo città "nuove" e le città vecchie vengono ripensate. La moglie fa la sarta, è davvero brava anche lei, per cui sono stimati da tutti, nonostante la linguaccia di Armido.

Nascono i figli, il sole dell'avvenire non può splendere più fulgido.

Succede quello che non ci si aspetta, Tito e Stalin litigano, di quelle litigate che sarebbero potute finire a picconae sulla crapa se entrambio non fossero stati così paranoici riguardo alla loro sicurezza. Il Cominform espelle la Jugoslavia, il PCI ordina agli italiani espatriati di seguire le regole cominformiste. Gli italiani espatriati che si proclamano cominformisti finiscono a Goli Otok, in vacanza premio.

Armido si trovo in un posto isolato dal resto degli italiani, per cui le direttive de Il Partito non è che gli arrivino tutti i giorni e, non si sa bene se per questa ragione o per un lampo di buon senso, davanti alle autorità statali si proclama titoista, per cui niente vacanza premio.

Lui lavora bene, sua moglie è davvero brava con ago e filo, sono dei perni della società, se non fosse per la maledetta linguaccia di Armido e per la sua allergia all'obbedienza.

Piano piano Armido sente l'aria cambiare, sente le frizioni, si sente sempre più straniero non troppo gradito.

Armido torna in Italia, torna alla sua sezione de Il Partito, lui è uno dei volenterosi che è andato a costruire il sole dell'avvenire, lui è stato un capo partigiano ammirato per la sua audacia, lui si è preso un sacco di botte per la causa.

No, non è più persona gradita, è un traditore, o forse, visto che nemmeno chi ha passato la villeggiatura sull'Isola Calva risulta persona gradita, non sono più graditi coloro che hanno inseguito il sogno jugoslavo. Diciamo la verità, non è che sia una persona non gradita, è un appestato, uno a cui impedire l'ingresso in sezione, uno che è meglio non si faccia vedere alle Feste dell'Unità, che possono nascere scompigli.

Ecco, Armido è isolato. Cosa può fare un uomo isolato? Un uomo che ha dato tutto per il suo sogno di società ed adesso si ritrova ad essere trattato come nemico. Si autoesilia nella più popolosa ed industriale città italiana, dove nessuno lo conosce, dove può continuare a parlare della sua idea di mondo, nonostante non possa nemmeno lì entrare nelle sezioni, che appena si informano su chi lui sia, gli spiegano educatamente come non sia aria.

Però la lontananza dal suo mondo gli costa, gli costa davvero molto. Io sono bambino e ogni volta che lo rivedo tornare dalla grande città è di volta in volta più vecchio. Ha meno anni di mio nonno, ma sembra che ne abbia una decina in più.

Muore nei primi anni '80 di infarto, o meglio, di crepacuore.

La democrazia cristiana mentiva, i comunisti non mangiavano i bambini, no, era molto più semplice mangiarsi gli adulti, soprattutto quelli più idealisti.

Buon Natale a tutti.

giovedì 16 dicembre 2010

Abbiamo il colpevole!

Ci sono giornali come il Fatto Quotidiano che si reggono sulla trascrizione delle intercettazioni di qualsiasi tribunale della Penisola.

Ci sono giornali che hanno trascritto per filo e per segno tutte le libidinose concupiscenze di un impossibile reuccio italiota quando nessuna delle sue azioni, è stato dimostrato, costituiva reato.

Ci sono giornali che hanno trascritto per filo e per segno le conversazioni di un Presidente del Consiglio con un esponente della tv di Stato.

Ci sono giornali che mettono i post it per la libertà di pubblicazione delle intercettazioni.

Per fortuna, l'alacre ed indefesso lavoro dei maggggistrati italioti ha risolto il problema:

E' lui il colpevole!

E quel satanasso del fratellone è riuscito a farla franca anche stavolta...

mercoledì 15 dicembre 2010

Campagne palesemente fallite

Ieri sera guardavo alla tv gli scontri di Roma.

Le madri degli idioti sono sempre incinte.

Che tristezza.

La dimostrazione che le campagne per l'uso del profilattico tra la metà degli anni '80 e i primi anni '90 hanno miseramente fallito.

martedì 14 dicembre 2010

Che cazzo vuoi sapere?

Ieri il mio culo è stato nuovamente sulla graticola, però, visto che i numeri, grazie a Dio, sono dalla mia parte e che gli altri sono messi più di merda, sono riuscito a riportarlo a casa senza troppe ustioni rilevanti. Ma non è dei cazzi miei che voglio parlare oggi.

Naaaah, nemmeno della fiducia al Berluska e della faccia di un insolitamente imprudente Fini, perchè voglio vedere cosa succede stasera e, soprattutto, sentire la Zanzara...

Oggi parlo di Wiki coso lì, dell'australiano finito in cannone perchè fregava sul guanto.

Tutti sono concordi nel volere più informazioni possibili, più comunicazione, che la ggggente deve sapere, eccheccazzo!

Tutti a volersi mettere su la maschera con il tizio baffettato che sorride, perchè il popolo deve essere messo a conoscenza...

Ok, sì, dai, dai famosi file più segreti dell'universo è uscito fuori un benemerito cazzo, a parte che i diplomatici ammmerigani leggono i giornali delle nazioni in cui si trovano.

Ieri, sulla strada che mi portava davanti ai simpaticoni del board, mentre ero bloccato perchè 2 TIR del cazzo avevano deciso di giocare all'incularella, ci pensavo. Lo so, è un evento più unico che raro ed oggi ne sto pagando le conseguenze con un cerchio alla testa che signora mia...

Domanda: preferirei una guerra termonucleare globale perchè tutti sono venuti a sapere della possibilità di scoppio di una guerra termonucleare globale, oppure rimanere nell'ignoranza scongiurando questa guerra?

Perchè il "non ci devono essere segreti" può essere un principio condivisibile, ma se questo porta a una catastrofe, preferisco che qualche segretuccio, così, qua e là ci stia, ma mi aiuti ad avere il culo parato anche se a mia insaputa, o faccio male?

A me piacerebbe sapere fino al punto in cui non rischio l'estinzione... anche quella personale.

D'altra parte, se devo sapere qualcosa per cui rischio il culo, almeno che questo rischio abbia come contropartita qualcosa di estremamente vantaggioso, sennò il gioco non vale la candela.

Sapere per sapere, così, ad minchiam, porta solo problemi e pericoli, io capisco Assange che ha preso un mucchio di palanche senza rivelare praticamente un cazzo, però se ci fosse stato qualcosa di davvero "pericoloso", avrei voluto rischiare il culo per niente?

venerdì 10 dicembre 2010

Assediati

In questi giorni sono davvero incasinato... visto che dopo 2 giorni di ferie, mi hanno anche piazzato un bel corso della minchia da seguire senza l'uso del notebook!

Comunque, giocando con la Piccolina durante le giornate di pioggia sul tappeto davanti alla TV, ho potuto spararmi un po' di Sky Tg 24 in loop pomeridiano e ho visto tutti gli assediati che mi guardavano dall'altra parte del video...

Il primo assediato è lui, il Berluska, martedì prossimo ci sarà lo show degli show e lui sta continuando a giocare con le figu al "CeloCeloManca" e sospetto che Scanziani della Samp sarà difficile che esca fuori. Non mi aspettavo, però, alcune sortite che mi hanno lasciato basito, perchè, cazzo, non pensavo che facesse quella manovrona...

Bocchino sotto assedio... no, non ce la posso fare, mi viene troppo da ridere, mi si crea questa cazzo di immagine mentale e puf, io mi trovo ad impegnarmi nel mantenere in equilibrio il culo sulla sedia. Bocchino è stato il grande protagonista di questi mesi, il vero front man, perchè Fini si è tenuto alto, ha parlato con Casini, ha mediato tra Granata e le colombe, ha parlato di concetti alti. Bocchino, lui ha fatto il guastatore, lui è stato il vero protagonista in tutti i talk show in cui ha incrociato le lame con tutti gli sgherri dello shogun arcoriano. L'altro giorno, però, da vero prode, si è infilato nel castello del cavaliere nero: per spiaccicare in faccia i numeri all'odioso despota? Per intimargli una resa senza condizioni? Per trovare un accord...(no, non ci voglio nemmeno pensare, l'eroico Bocchino... scusatemi sono ricaduto dalla sedia). Fatto sta che il lugubre dittatore dolce, cosa ha fatto? Ha reso pubblico l'incontro, così, senza alcuna remora. Ora, ragiono, se al 14 le cose non filano proprio come ci si aspetta, su chi potrà ricadere la colpa? Su chi ha tenuto un profilo alto ed istituzionale, o su chi ha attaccato a testa bassa per poi vedersi scoperto ad andare a fare visita al nemico numero uno facendo incazzare come una bestia quel bell'uomo di Casini?

Bersani, pover'uomo. Sia lui che Muntari cercano sempre quella cavolo di rovesciata di cui non capaci e non si rendono conto, entrambi, di suscitare imbarazzo più che ammirazione. Le sue foto mentre scala i tetti di non so quale università con il sigaro in bocca è... non trovo parole. Ha un sindaco di Firenze che, bello bello, si reca nella dimora arcoriana dell'orco cattivo (secondo ha fatto bene, perchè non ci si taglia i coglioni per dire al nemico vedi come sanguino e tu non fai un cazzo, come vorrebbero i farlocchetti) senza che lui sappia un cazzo e un giorno sì e un giorno pure parla di rottamazione. Vede in giro il leader Maximo e Uolter l'africano con degli strani sorrisetti e ordini per le mole da banco adattissime ad affilare i coltellacci. Ogni volta che sente la parola "primarie" ha un sussulto e gli appare la figura ieratica di un governatore del tavoliere che, sottovoce, pronuncia il solito "avanti un altro", che dopo Milano è possibile Bologna, Torino...

Tonino dal trattore. Da una parte ha De Magistris che vuole fargli le scarpe, così, brutalmente e non fa neppure finta, lo appalesa ad ogni intervista. Dall'altra la scelta dei fedelissimi da mandare in parlamento non si sta rivelando proprio azzeccatissima, insomma, il Circo Barnum di omeopati agopunturisti frizzierazzi non è che abbiano un concetto di fedeltà al capo proprio ben radicato. Così, lui va dai mmmaggistrati, perchè certe cose ce le deve ben capire, che qua ci stanno le faccende sbagliate... no, scusate, non riesco a ricalcare la prosa dell'uomo di Montenero. Poi ha sempre il tizio con la capigliatura da frate che dalla Puglia sembra volergli affossare l'elettorato dei semincazzati, mentre l'ex sodale milionario genovese gli erode quello dei più incazzati.

Lo so, a Beppe il milionario che cazzo gliene frega dei gonzi con le stelline, tanto lui continua a vendere i suoi dvd, a far pagare gli spettacoli e a mettere il faccione sui libri che i dindini entrano. Però anche lì sono arrivate le magagne, anche in un neonato coso dal basso che la rete è strafica per cui siamo tutti belli, bravi ed incazzati. Tipo a Torino si stanno scannando e lo so perchè come candidato alle primarie c'è un blogger che seguivo (ma non ho ben capito come sia finita) e si sono create le fazioni, di cui a Grillo fotte un cazzo, andatevi a leggere il blog (non ce l'ho più nel blogroll da quando è passato a fare l'attivista e penso di non essere stato l'unico a compiere la cancellazione).

Infine c'è il paladino abbronzato della libertà, che, cazzo, vuole mettere nel gabbio il tizio che ha svelato la dabbedaggine del sistema di sicurezza del corpo diplomatico a stelle e strisce. Oltre a non aver rilanciato un cazzo, oltre ad aver perso la maggioranza in una delle Camere, oltre ad aver preso in faccia il rinnovo dei fondi a Guantanamo oltre a 12 punti sul labbro.

Tutti allegramente sotto assedio, chi più, chi meno.

Adesso aspettiamo tutti, da bravi, che Steven Seagal si tolga il berretto da cuoco e la traversa e venga a risolvere tutti i nostri problemi (questa citazione è facile...)

venerdì 3 dicembre 2010

Back Home

Io ho lavorato troppo in questi ultimi tempi.

Weekend passati nei più grandi buchi di culo di questo mondo, a tenermi le palle, a sperare che quei cazzo di minuti passassero, per non parlare del resto delle settimane.

Adesso farò il ponte lungo fino all'8, per prendermi uno stracazzo di corso di merda il 9 che durerà tutto il giorno, ma questi sono dettagli, per cui tra poco partirò per tornarmene al Fiume Azzurro.

Ok, adesso faccio un appello:

Sbirulini, ascoltetami perchè lo dico una volta sola, forte e chiaro, ma una volta sola: non rompete i coglioni questo tardo pomeriggio/sera sulla A4, perchè sennò inserisco le ridotte, non me ne frega un cazzo, tanto il trattore è aziendale, ho la casco (basta che mi facciate più di € 250 di danno, che penso sia la freccia posteriore destra, visti i ladri patentati deutschi che speculano sui ricambi, 'sti bastardi), io devo rientrare a casa dalla Dolce Metà e dalla Piccolina, che ha iniziato a non chiamarmi più papà, ma per nome, visto quanto mi vede...

Se volete ricominciare a "okkupare" strade, autostrade o che cazzo volete, lo fate domani, ok? Siamo d'accordo? I combattenti della libertà questo pomeriggio fanno una pausetta, si riposano, scrivono gli striscioncini di merda o le copertinine patetiche con i titoletti che fanno tanto "kultura".

Ok, siamo tutti d'accordo e io torno a casa in santa pace.

Grazie Sbirulini.

giovedì 2 dicembre 2010

Berluska "statista"

Se fossi nel Berluska bacerei in fronte Assange. Ma per davvero.

Premesso che io non mi reputo un davanzante qualsiasi ossessionato da chi scopa con chi e in quale modo, sono rimasto molto colpito da alcuni passaggi sul mandarino arcoriano che vengono fuori dai cablogrammi dei diplomatici ammmmmerigani resi pubblici da wiki coso lì che finchè faceva trasparire le porcate sul climagate era un sito di merda che scriveva porcate e adesso è l'emblema della libertà di stampa e il tizio che scappa è il nuovo Zorro o Robin Hood del Mondo Libero.

Tutti sappiamo chi, come, cosa e perchè scopa il Berluska, per cui questa è la parte meno interessante, che poi una diplomatica pensi che scopare troppo faccia male, siamo in un Paese libero e, d'altra parte, qualcuno è convinto che scopare poco faccia altrettanto male; io non lo so perchè sono vergine e, adesso che ci penso, dovrei sempre chiedere alla Dolce Metà dove sia andato a finire quel tizio vestito da freakkettone con le ali, i boccoletti bondi e l'aureola che spesso veniva a trovarci un po' di tempo fa. Ma mi sa che mi sto perdendo.

Insomma, si è sempre detto che il tizio con i tacchi era un leccapiedi di Georgino l'americanino (non c'era ancora l'abbronzato con il labbro rotto all'epoca, siamo nel 2008), poi viene fuori che sulla crisi georgiana gli ha fatto il gesto dell'ombrello e forse anche mostrato il dito medio, bloccando di fatto qualsiasi manovra ufficiale della NATO.

Sulla questione del Southstream si impunta a voler far passare per il sud Italia il gasdotto, inculando a sangue le ex repubbliche sovietiche che premono per entrare nella NATO, ma facendoci diventare uno dei poli di trasmissione di energia dell'Europa continentale. Sì, lo so, ci saranno sempre i coglioni che non vogliono il rigassificatore e non vogliono le centrali nucleari e non vogliono i termovalorizzatori, ma vogliono i posti di lavoro attraverso i prosciuttini e "la ricerca", come ha dimostrato l'Irlanda, ma questa è un'altra storia.

In tutto questo la Clinton (che ha come marito un tizio che è stato un pezzo grosso a cui piaceva farsi fare lavoretti di bocca da stagiste bbw sotto a scrivanie di studi ovaleggianti e macchiar loro i vestiti con i propri fluidi corporei, giusto per non deludere i davanzalisti, che senza questi particolari non si divertono) si affretta a definirlo "Il miglior amico dell'Ammmmeriga". Cioè, non un conoscente qualunque, ma proprio il miglior amico, quello che ti si può ciulare la Chelsea e tu lo guardi, magari ti incazzi un po', poi lo riabbracci dicendo, massì, sono cose capitano, come succede in Red e Toby Nemiciamici.

Cazzo, ne vien fuori la figura di un tizio a cui stanno davvero a cuore le sorti del Paese e non teme di sfanculare un alleato per coltivare gli interessi nazionali e l'alleato sfanculato si anche scusa... meglio di un sonetto di Sandro Bondi e di un editoriale di Fede a lui dedicati assieme a reti unificate con in sottofondo di Apicella con chitarra.

Conoscendo il nostro amatissimo tenutario villacertosico, ha fregato anche i diplomatici a stelle e strisce, che non sembrano proprio aquile, visto che tutti i loro "secreti del topo" sono finiti in bocca a tutti, però, ripeto, se fossi in lui, un bel bacio in fronte ad Assange lo darei ed anche con lo schiocco, va là, che ci possiamo anche allargare.

mercoledì 1 dicembre 2010

Gioventù Bruciata

Ecco, quando leggo questo, non riesco a mascherare la mia stupidità e rido come un babbeo...

Però, mi vien da pensare che chi pippa neve campa più di 80 anni... alle volte mi vengono dubbi seri sulla mia ossessione per lo stile di vita salutare/sportivo...

martedì 30 novembre 2010

Sbirulini

"Son omino pazzo pazzo
che fa cose pazze pazze
che cammina sopra i tetti
la mattina"

Quando ero all'inferno una cosa mi ha fatto davvero ridere, nella mia stanzettina d'albergo, tenendo la testa bassa che non si sa mai, guardavo la cnn e vedevo in Italia i ragazzini sui tetti.

Tutti sui tetti, tutti sui tetti e ci andavano anche quelli più stagionati, facendo facce strane mentre salivano le scalette.

La prima cosa che mi è venuta in mente è stato Sbirulino della compianta Mondaini.

Questi sono gli omini pazzi pazzi che vorrebbero mantenere così come è la più grossa cloaca in cui mi sia mai imbattuto. Ne ho viste di istituzioni di merda, ma come l'Università mai.

E non è che ci abbia passato davvero tanto tempo, perchè mi sono riuscito a laureare in 6 anni, anno di facoltà cannata incluso.

Se fosse per me dell'Università italiota non rimmarrebbe un cazzo, kaboom, nuclearizzata. Poi si potrebbe vedere cosa si può far nascere da quelle ceneri, qualcosa di meglio non è così difficile da produrre, che poi sulla merda è più facile coltivare le cose.

Ovviamente c'è già l'omino con la zeppa che vuole uno dei Capi Sbirulini come ministro di un suo ipotetico governo (se il centrosinistra candidasse quell'omino, probabilmente io perderei la mia vocazione "bianca", perchè va bene il mio lavoro, ma i coglioni giulianoidi no, eccheccazzo, c'è un limite anche alla farsa), senza farlo passare nemmeno dal via, come bonus scalata.

L'Università italiota è un malato terminale, non produce un cazzo, vive fuori dal mondo, è basata esclusivamente su clientele del cazzo e ingurgita soldi ad minchiam (miei per giunta, perchè la mia cazzo di aliquota marginale è un argomento di indubbio divertimento per qualsiasi collega straniero), il giorno in cui cesserà di esistere non sarà mai troppo presto.

L'unica cosa che mi fa piacere è che qualche Sbirulino un posto fisso in politica se lo è guadagnato, per cui si va avanti con la lotta al precariato, lotta dura senza paura.

Passando ad altro, ma rimanendo in tema, oggi, grazie a Giannino su Radio 24, ho saputo che la Sicilia ha quasi regolarizzato 22.500 precari nell'ambito della Regione. Qualcuno ha idea cosa vogliano dire nel 2010, con crescita un cazzo, in periodo di crisi, con cazzi e stracazzi internazionali, 22.500 posti fissi in più in un baraccone improduttivo quale è la Regione Sicilia? Lo so che tanto rimango il solito coglione che paga e che non può fare altrimenti perchè è un cazzo di dipendente, ma ho paura, se il mio vorticar di palle accelera ancora di più, di andare a schiantarmi sul soffitto...

lunedì 29 novembre 2010

From Hell

Sono tornato... e tutto in un pezzo unico.

Sembra una cosa da poco, ma il trovarsi in un pezzo solo è davvero esaltante in certi frangenti.

Io sono stato in tanti posti di merda, ma merda merda davvero. Di buchi del culo del Mondo ne conosco in un numero più che sufficiente.

La scorsa settimana sono arrivato ad un picco difficilmente raggiungibile in quanto a merda.

Probabilmente oltre a quel limite c'è solamente la zona di guerra dichiarata.

Non puoi uscir la sera, ok, mi sta bene, me ne sto rintanato nel mio alberghetto a guardare il satellite o la merdosissima tv locale tenendomi lontano dalle finestre per viua dei proiettili vaganti.

Quando però ti consigliano di sprangare la porta del tuo albergo "piuttosto lussuoso per gli standard del posto" con il comodino perchè non si sa mai che qualcuno potrebbe fare irruzione e senti, durante la notte, la maniglia muoversi perchè qualcuno cerca di forzare il blocco. Insomma è diverso.

Quando, in pieno giorno, al primo SUV che si avvicina, ti si gela il sangue, ma devi guardare davanti anche se hai gli occhiali da sole e i vetri della macchina sono blindati, ma contro una mitragliatrice da 50mm o contro un fucile senza rinculo servirebbero meno di un cazzo. Hai sensazioni diverse.

Quando poi ti capita di esaminare alle 2 del pomeriggio il perimetro di un complesso commerciale assieme ad uno del posto, essere avvicinato da 3 ragazzini che, con un accento piuttosto incomprensibile (parlo benino la loro lingua, n.d.r.), ti intimano di dar loro il portafogli perchè il primo agita una lama da 20 cm abbondantie vedere il tizio che è con te, il quale, con una calma olimpionica (da vincitore di Olimpiade, per intenderci), tira fuori una pistola che nemmeno "Troppo Forte" avrebbe osato portare e gliela punta in mezzo agli occhi, intimando loro di andare fuori dai coglioni e alla fine ti dice che sembri troppo occidentale, per cui la prossima volta si va in giro in almeno 4 dotati di cannone, cosa che puntualmente accade. Le sensazioni si fanno davvero intense.


Calcolando che dalla tua analisi il posto è totalmente impraticabile se non per affari "particolari" che non sono proprio immobiliari al 100%, per cui non occorrerà nemmeno fare una Due Diligence.

Ci si accorge che all'Inferno il tempo scorre davvero lentamento e un minuto può durare anche troppo.

venerdì 19 novembre 2010

Livello di stupidità

Sono all'aeroporto e sto aspettando per imbarcarmi su un aereo che mi porterà in uno di quei posti che possono essere tranquillamente definiti un inferno in terra per fare un'inutile consulenza interna che precede un'altrettanto inutile due diligence (ma non è detto che si faccia) eppure rido come un cretino, qui, da solo, di venerdì sera.

Mi immagino la foto di "Carfagna con Bocchino" scattata oggi o ieri dalla Mussolini.

Il mio livello di stupidità sta raggiungendo dei picchi di cui non pensavo essere capace.

La banalità del male

La prossima settimana sarò in un ennesimo buco di culo del Mondo... che non pensavo ne avesse tanti... ma la pagnotta deve essere portata a casa, per cui prendo in saccoccia e via.

Oggi avrei voluto parlare dell'ignoranza dell'esimio presidente della Provincia di Treviso che invoca la fucilazione degli sciacalli che razziano le case alluvionate secondo il codice militare di guerra, ignorando (da qui l'ignoranza di cui sopra, dottor Maroni, non mi faccia prelevare come Iovine, la prego, prometto di seguire il programma dell'Annunziata!) che il suddetto codice è stato riformato, abolendo la condanna a morte come forma di condanna.

Poi ho letto questo articolo con annesso filmato.

Quanto è banale l'orrore.

Quelle sono persone con cui uno lavora tutti i giorni e tac, si trasformano in aguzzini, che ridono e filmano e a nessuno frega un cazzo.

Non sono ragazzini idioti che vogliono fare la bravata e che si cagano addosso appena scoprono quali sono le conseguenze della loro stronzata, sono adulti, probabilmente con famiglie e sono tanti, sono tanti, provate a contare quanti sono presenti nel video. Nessuno di questi che abbia una minima coscienza, quel pelo di rimorso, la constatazione dell'orrore di cui sono testimoni.

Perchè questo male è banale, si ride, si filma.

Queste sono persone con cui la vittima è ogni giorno spalla a spalla e che, puf, come per magia, diventano i suoi aguzzini o gli spettatori divertiti del suo martirio, perchè si tratta di martirio letterale.

10 anni, 10 anni sono un tempo infinito e nessuno, nessuno, dice un cazzo.

Un nazista avrebbe potuto sempre dire di obbedire a degli ordini dall'alto, che gli era imposto un comportamento a cui non avrebbe potuto ribellarsi, ma questi a cosa si possono appellare, se non alla banalità del proprio male?

giovedì 18 novembre 2010

Uno dopo l'altro

Ha quella faccia un po' così da bonaccione....

Non è che sappia esprimersi così bene...

Sembra sempre vestito dalla mamma per la prima comunione con quel fazzoletto verde che sembra messo lì apposta per soffiarsi il naso...

Ha la forma della testa strana, con una pelata strana...

Cammina in modo goffo...

L'imitazione che ne fa Ballantini è meno caricaturale dell'originale, almeno nelle movenze...

Eppure, da quando c'è lui al Ministero dell'Interno, i "Most Wanted" italioti vengono presi uno dopo l'altro.

Sì, si diceva che prendeva solo i pensionati abbandonati dalla propria cosca, solo che stavolta ha preso il pesce grosso relativamente giovane proprio nel mezzo del suo territorio...

Si sono chiesti quanto conti un Ministro dell'Interno nella cattura dei latitanti, certamente conta molto nella mancata cattura, perchè, si sa, bastano un paio di trasferimenti, o la mancanza di rinforzi e il gioco si fa presto a farlo...

No, non è telegenico, se dicesse banalità in tv nessuno lo prenderebbe sul serio, non ha la faccia...

Sull'Azure River tutti sanno quando è arrivata la criminalità organizzata lì, non ci vuole un mafiologo che lo dica a reti unificate: all'inizio degli anni '80 con la forte immigrazione dal sud, sì lo ripeto l'IMMIGRAZIONE DAL SUD, purtroppo la criminalità organizzata non si è autogenerata d'incanto, è stata "importata", spero che qualcuno non si stupisca di questa affermazione. Tipo che fino al 1980, a casa mia, anche se non c'era nessuno, la porta sul retro rimaneva aperta e il cane era un barboncino, che nel 1981 sarebbe diventato un pastore tedesco (l'altro era morto di vecchiaia) e tutte le porta sarebbero state sempre chiuse a chiave e sarebbe arrivato anche l'allarme. Tipo che c'è stato un unico caso di gambizzazione per strada in 20 anni, a scopo di rapina e i tizi sono stati presi mentre cercavano di prendere un aereo per Napoli. Tipo che il grande cantiere navale ha istituito un codice per gli appalti che prevede l'impossibilità di entrata a chi ha avuto problemi irrisolti con la giustizia per quanto riguarda la criminalità organizzata e un sacco di ditte del luogo sono state tagliate fuori, ma i titolari non parlavano proprio con accento nativo. Tipo che una volta mandavano i pentiti a "svernare", i quali, per magia, creavano delle proprie "associazioni" per continuare il business interrotto "in proprio", però adesso non li mandano più perchè sarebbero "rintracciabili" facilmente dagli ex sodali.

Spero che continui a fare/non fare quello che sta/non sta facendo, anche se probabilmente non è capace di scrivere libri e, detto tra noi, "non ha lo spessore" (vediamo chi prende la citazione)...

mercoledì 17 novembre 2010

Rockstar

Ci pensavo stamattina mentre mi facevo la barba: abbiamo un Presidente del Consiglio Rockstar, ma non una rockstar contemporanea, che sono mammolette ciccì e cicciù, una Rockstar anni '80, con tutti gli eccessi del periodo...

Facciamo un esempio: qualcuno si stupirebbe se, il 14 dicembre, mentre sta facendo il discorso sulla finanziaria, entrasse in Aula un pacco di Groupies e, come nel video di Bad Medicine dei Bon Jovi (sì, ok, adesso tutti a fare gnegnegnè, ma quello non è vero rock, ed è roba da invertiti, però io vi chiedo in quanti che adesso si posano le posone del cazzo, non sbavano dietro alle tizie del video quando MTV sulle tv private lo passava? Soprattutto quella bionda con il top bianco...), iniziassero a prendere telecamere e a scorrazzare a destra e a manca, quanti si stupirebbero? Al di là della solita Bindi, intendo...










Ovviamente tutti lo ricordano con la bandana sulla testa come Little Steven... solo bianca invece che nera, ma quello è un dettaglio.





Per quanto riguarda le parrucche, non occorrono un cazzo di parole, basta mettere la foto delle action figure dei Kiss, no?




Poi l'improvvisazione, con la chitarra acustica di Apicella, come se fosse ad MTV Unplugged e via!


Non parliamo delle case, che nemmeno David Lee Roth riusciva ad immaginarle così pacchiane...

Gli scandali sesssuali... quale è la band che non ha mai avuto scandali sessuali negli anni '80? Che non erano tutti amorfetti come i Radiohead...

I divorzi a suon di calcioni....

Poi è uno che sostiene di aver fatto un sacco di lavori diversi, come l'operaio, il ferroviere, etc... in pratica è come avere il protagonista di quasi tutte le canzoni di Springsteen dal vivo!


C'è il look da vacanza, che alle volte rasenta quello di Sebastian Bach degli Skid Row...

Poi ha gli amici tipo Geddafi che arrivano vestiti come Axl Rose nel video di Don't Cry...


Inoltre, come si può negare che non cambi formazione con cadenza praticamente annuale, litigando furiosamente con gli ex membri e sputtanandosi l'un l'altro sia durante i tour interni che durante quelli mondiali?

Se me lo avessero detto da ragazzino che avremmo avuto un Presidente Rockstar, cazzo, non ci avrei mai creduto...
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AGGIORNAMENTO
Mi sono appena accorto che la pubblicazione Rolling Stone ha definito uomo dell'anno 2009 il Berluska... la cosa che mi ha stupito di più è sapere che Rolling Stone è ancora vivo...

martedì 16 novembre 2010

Per un Mondo senza Bambini

Non so se provare schifo o pietà per persone che vorrebbero vivere in un Mondo senza bambini, dove tutto è solo e unicamente a misura di adulto e "loro" non siano ammessi.

Certo i bambini fanno casino, ma un posto senza casino, è un posto sostanzialmente morto.

Tenetevi i vostri ristorantini tristini tristini, per coppiettine tristine tristine... così ci si può degustare il vino del cazzo da 1.200 eurini a calice, che poi è un Tavernello rosso a cui l'esercente ha aggiunto un po' di zucchero, senza alcun rumore nelle vicinanze. Tenetevi i volstri alberghetti con SPA farlocca inclusa, dove riuscite a sentire tutte le scoregge che tirate una a una, senza che nessuno vi disturbi. Tenetevi i vostri aeretti del cazzo, che tanto le ginocchia in bocca le avrete lo stesso ed il vicino da 1 quintale e mezzo che puzza come un allevamento di bufale campane vi accompagnerà lo stesso con i suoi afrori, ma in silenzio.

Io preferisco vivere con la Piccolina che mi smerda la camicia mentre siamo nel ristorante, in albergo a fare i giri delle hall per farla stare buona e in macchina a sentire Highway to Hell in loop ad un volume tosto.

lunedì 15 novembre 2010

Vincitore per Katz

Ecco, appena ieri pomeriggio ho visto la fine del GP di Abu Dhabi, costruito, sicuramente, da un possessore di Minicar o di Smart fourtwo, visto che è impossibile effettuare sorpassi come quando trovi uno di questi 2 veicoli sulla Romea mentre dall'altra parte è intasata dal traffico e hai voglia a sfanalare come Incontri Ravvicinati del III Tipo, tanto quello non si schioda dai 2 cm di distanza dalla linea di mezzeria, mi è venuto in mente Lobo e la sua famosa avventura "Turista per Katz" (non ricordo che titolo avesse in originale e non ho tempo/voglia di andare a ravanare nella mia collezione completa della Play Press, lo so, non sono cose di cui vantarsi troppo, ma io sono masochista), immaginandomi la testa mozzata del tedeschino mentre esulta in faccia allo Czarniano, non perchè sia uno sfegatato fan di Alonso o della Ferrari, solo così, perchè mi è venuto in mente, come gran parte delle uccisioni di Lobo, pure ragioni estetiche.



Però, dopo il titolo che a me piace, togliamoci subito il dente: stanotte ho dormito un cazzo dopo la prestazione imbarazzante nel Derby. Lo spagnolo panzone con gli occhialetti e il pizzetto è riuscito a fare infortunare anche 2 ventenni e a effettuare una delle sostituzioni più comiche della storia, quando ha fatto cambiare in tutta fretta Santon, con non mi ricordo chi che gli strappava i pantaloni della tuta con il ragazzo a terra che scalciava, facendo entrare Coutinho (che era 1 dei 2 ventenni che si infortunava). Il Materazzi che fa un'entrata inconcepibile sullo zingaro, così, aggratis, regalando un rigore sacrosanto alla cuginanza. Vedere il Milan che gioca bella chiusa come l'Inter lo scorso anno e l'Inter che praticamente non gioca, ma è bella aperta come uno stabilimento balneare romagnolo durante le prime due settimane di agosto perchè il rubicondo spagnolo vuole fare lo stracazzo di pressing alto con le punte che non ritornano manco per un cazzo, per cui viene infilata come uno dado di carne di controfiletto di manzo alla cazzo di sagra dello spiedo. Dove cazzo è finito il portoghese, che sempre di penisola iberica e di PIGS parliamo?



Invece a Milano, prima del Derby, c'è stato proprio un Vincitore per Katz senza bisogno dell'aiuto della mia immaginazione. Sì, dai, la solita menata delle primarie, a cui hanno partecipato solo le zie ed i cugini di qualcuno del PD locale e la delegazione in toto dei salottini bravini equo solidalini , decrentando la vittoria anticipata della Moratti prima del tempo perchè anche al patetismo bisogna dare un limitismo. Bestemmia a piacere, ma se tu indici delle primarie, ti assicurerai almeno di avere un po' di seguito e di non fare la figura del cioccolataio aggratis due volte (una per i partecipanti, una perchè il tuo candidato ha rimediato una sonante figura di merda in favore di un candidato che ha tutte le carte in regole per non finire nemmeno al ballottaggio)? Ma poi mi chiedo cosa si possa pretendere da un partito che ha Rosy Bindi come presidente, la quale auspica una coalizionissima con anche i fascisti... e penso che l'ultimo esponente del pianeta Czarnia avrebbe un bel po' da divertirsi.



Ci rimane il Berluska in gran spolvero che, dopo la guerra civile, propina telefonicamente un altro obbrobrio al cubo come l'elezione di una Camera a scacchiera... mettendola però bellamente nel culo a tutti i difensori della "Costituzione Formale", che, detto tra noi, è una gran puttanata, peggio di Ruby con le tettone sullo scranno di non ricordo quale discotechina con le invidiosine che la insultano non capisco se più o meno democraticamente (non so se è già saltato fuori il sociologo che ha già identificato le urlettatrici se di dx o di sx... gran bel lavoro doc... ti invidio anche io!).

venerdì 12 novembre 2010

Civil War

Io sto ancora ridendo pensando ad un Berluska che dalla Corea pronuncia al telefono le parole "Guerra Civile" probabilmente cercando di rimanere serio, mentre i "suoi" sono tutti seri seri ingiaccati e incravattati a guardare il marchingegno che riporta le parole del boss in vivavoce.

Quel "Piuttosto Guerra Civile" è una delle espressioni più comiche mai sentite dalla morte di Hicks a questa parte, roba che Benigni se la sogna la notte e si sveglia tutto sudato...

Questo è l'Azimhut dell'attuale Governo, mentre il Berluska è in Corea (dove Obama recita alla perfezione la parte del raccoglitore di cotone con il cappello in mano a chiedere alla Cina di non portargli via la piantagione), tutto si sfascia e anche Bossi dismette a tempo di record la ridicolissima veste di uomo della mediazione vedendo anche i decreti attuativi del prezioso federalismo trascinati via dalle esondazioni, dove Bocchino fa la figura del gigante (Italo Bocchino, proprio lui... penso che sia difficile rendere l'idea di un Bocchino gigante senza dover nemmeno citare la Del Lago) ad Annozero annunciando le dimissioni dei 4 ministri (per la verità 1 più 3 sottosegretari, ma sono soltigliezze e la lana caprina mi sa che non occorre viste le temperature miti) futuristi e nemmeno il buon Santo Bovino può chiedere tanto.

Mentre Maroni litiga con la magistrata dei minori su chi ricorda che cosa e Ruby fa baruffette distanziatine con la casta, italiana e botulinica Noemi su chi va alle feste e chi le fa le feste, tutto il cosiddetto "regime dolce" si inabissa dentro agli zaiatici scioperi fiscali.

Il Berluska pensionato? Il Berluska rottamato? Il Berluska sfollato da palazzo Grazioli?

Io so già che chi lo vuole mandare via gli tenderà la mano, che in fondo è un bravo vecchietto, ancorchè un po' troppo arzillo, che a potare i fiorellini di Villa Certosa poi si immalinconisce.

Qualcuno sta preparando il "Governo Tecnico", quello che cambierà la legge elettorale, rendendola più... più... più... insomma sarà come la Dune Buggy immaginaria che portano i motociclisti in nero... rendendo giustizia al terzo polo e ridando dignità ai cespugli che siamo in Italia e "Mastella torna ti perdoniamo, non ci saranno più commenti di Severino Cicerchia sul tuo blog"...

E il Berluska tornerà a fare quello che gli riesce meglio: la guerriglia giornaliera, la scoperta di tutte le contraddizioni dei coalizzati, il "ci fossi stato io"... una botta di vita, un nuovo giro al Governo alle prossime elezioni, qualsiasi sia la legge elettorale...

E' tanto difficile capire che quando uno parla di "Guerra Civile", vuol dire che non è alla frutta, ma si sta quasi già facendo la pennica postprandiale, per cui bisogna colpire subito, velocemente e spietatamente, perchè, se lo si lascia fare la pennica bello tranquillo, poi ritornerà immancabilmente per cena, che, via anche il bolognese piccolo principesco, rischia di diventare un cenone di capodanno mica da ridere...

mercoledì 10 novembre 2010

Contorcimenti di budella

No, non parlo anche qui dell'alluvione in Veneto, torniamo al mio personale, sì, la solita cosa stracciamaroni che però, visto che il blog è mio, la scrivo.

Ho letto questa notizia sul corriere online di oggi.

Fino a qualche tempo fa mi avrebbe causato una certa curiosità e un moto di blanda empatia, subito sfociata nell'apatico gesto della spremuta di pulsante sinistro, click, si cambia notizia.

Adesso no, ci rimango inebetito per diverso tempo, perchè sono sicuro che sarebbe lo stesso comportamento della Piccolina. Ha meno di 2 anni, certamente, forse qualche urletto lo tirerebbe, ma poi si metterebbe lì buona a giocare, come quando io mi addormento come un babbeo sul suo tappeto Ikea con il disegno della circolazione stradale di una piccola cittadina svedese stampato mentre giochiamo e lei si distrae per un po' troppo tempo (che tanto in camera sua è tutto a prova di bimbo che nemmeno le barre di plutonio vengono poste contenitori così imbottiti) durante i sabati pomeriggio di pioggia.

A distanza di ore, appena ripenso alla notizia, le budella mi si contorcono che nemmeno avessi la colite in fase avanzata... calcolando che io non posso essere presente dal lunedì al venerdì, per non parlare di quando sono in qualche posto minchiosissimo con un fuso orario idiota, per cui le comunicazioni con la Dolce Metà sono ridotte all'osso per almeno una settimana.

Per fortuna la Dolce Metà è sana come un pesce, anche se lei dichiara sempre di avere dolori dappertutto (da quando ci conosciamo), pur facendo un check up al mese che, per sua somma frustrazione, le dice che tutto va sempre bene, oltre all'oretta in palestra quotidiana...

martedì 9 novembre 2010

I Buoni Sciacalli

Grazie al blog di Uriel (Wolfstep, non metto il linko perchè alle volte il suo esimio amministratore si diverte a far scazzare i feed e non voglio contribuire involontariamente al già notevole successo del porno su internet non per ragioni morali, ma perchè non mi pagherebbero lo stesso un cazzo, per cui cercatevelo sul blogroll che non è per niente difficile) sono arrivato a questo post su un blog dell'Unità.

Se non avete voglia di leggervelo vi faccio qui una veloce parafrasi: il tizio che scrive impersona il fiume che, con prosa divertita, premia gli elettori del centrosinistra perchè non si sono beccati l'alluvione e esonda nelle terre governate dal centrodestra perchè sono brutti e sporchi e pensano solo al profitto.

Un atteggiamento del genere vale una sola parola: sciacallo.

Non c'è nessuna partecipazione umana alla tragedia di persone che si sono tirate fuori dal fango da sole senza che nessuno dicesse un cazzo, anzi, c'è la perculizzazione, chiedendosi velatamente anche se questi figli di nessuno avranno il coraggio di chiedere una mano dal punto di vista monetario dopo che per decenni hanno versato più di quanto gli è tornato sotto forma di servizi.

Uno che scrive una merdata del genere, riesce poi a guardarsi allo specchio la mattina? Come fa a radersi? Crede davvero di essere "antropologicamente migliore" perchè un qualsiasi fiume non ha esondato dalla parte che lui ritiene migliore?

Tra l'altro, calcolando che parla di riva sinistra e di riva destra, di quale cazzo di fiume sta parlando, visto che il Po non è esondato?

Comunque mettersi a fare il moralistino con il ditino alzato, dando voce alla "saggia" voce del fiume mentre chi è stato colpito ha appena finito di ripulire tutto dopo essere stato con la schiena bassa per diversi giorni, non dovrebbe far sentire questa persona una meschina caricatura di essere umano?

Zaia mi sta antipatico a pelle con quei capelli costantemente imbrillantinati e la faccia perennemente contrita, ma dopo aver letto una stronzata del genere, mi verrebbe voglia di andarlo ad abbracciare.

lunedì 8 novembre 2010

25 aprili fuori stagione

Come al solito sono gli sbroccotronici di Repubblica a pubblicare la solita cazzata fatta ad editoriale.

Che sia la fine di questo governo del Berluska è poco ma sicuro, che poi sia oggi, domani o tra un mese importa poco; come importa poco che sia l'unico Governo a cadere dopo delle elezioni di medio termine (le Regionali scorse) sostanzialmente vinte (questo mi fa riderissimo, almeno quanto le ampolle sgorganti che perdono i decreti attuativi del federalismo sul più bello); in effetti Repubblica sembra aver vinto la sua battaglia (calcolando che anche Pirro e Annibale avevano vinto un sacco di battaglie, ma non andiamo a tirar fuori puttanate storiche, che già è un lunedì di pioggia e ho un mal di testa da Gran Premio della Malesia).

Perchè tirar fuori quel cazzo di 25 Aprile? Perchè una puttanata così grossa? Potresti aver vinto alla grande, perchè mandare tutto in vacca?

Qualcuno si chiederà come mai vedo in quel titolo una porcata così grossa: vuol dire che non ha mai vissuto nemmeno un minuto della propria vita nell'angolo più lontano del Nordest italiota.

Fatevi una fotografia mentale del palco da cui parla Fini, immaginate il momento in cui chiama i membri del Governo di Futuro e Libertà pronti a lasciarlo se il Berluska non fa seppuku e guardate quel tizio piuttosto grosso e stempiato, Menia, ecco, quello è il rappresentante della destra più oltranzista, retrogada e fascista fuori tempo massimo della punta estrema del Nordest. Immaginate quanto di più lontano possa essere rapprentante di una destra moderata, ecco, l'immagine calza a pennello. Quando si pensa al Fuan locale, la prima icona che si associa a questo pensiero è la sua. Insomma io se devo pensare ad un beota che nell'estremo Nordest degli anni '90 alzava ancora il braccio nel saluto romano fuori qualsiasi logica di tempo massimo... cioè, fate conto che l'Ingegnere DC in tutto e per tutto non ha votato centrodx per un bel periodo (fino a che Prodi non gli ha ficcato lì dove raramente batte il sole la tassa sull'Europa tanto per dire, perchè quando è troppo è troppo) perchè quello lì era il fascista e dopo "a noi"ci poteva essere solamente un bel "va sul porco..." con annessa confessione dai frati successiva, che tanto quel peccato non sarebbe mai andato ascritto in quanto trattavasi di bestemmia sacrosanta.

Per cui cari amici di Repubblica, potevate parlare di presa della Bastiglia, di battaglia di Blosworth Field per Riccardo III, di rotta di Caporetto (così potevate considerare anche la linea del Piave, visto come è messo il resto della politica italiota...), di battaglia di Waterloo o di Lipsia per Napoleone (che anche visivamente l'uomo tacchettato...), di attraversamento del Mar Rosso per il faraone... ma no, dai, parlando di 25 aprili a Novembre con almeno uno riconoscibile come fascista tra i "gappisti", avete perso un'ennesima occasione per non apparire ridicoli.

E buon Bunga Bunga a tutti!

venerdì 5 novembre 2010

Rincoglioniti

Dai, ad uno che dice una cosa simile, in quale altro modo ci si può rivolgere?

E sono riuscito anche a non pronunciare nessuna offesa diretta... visto esimio dott. Maroni?

giovedì 4 novembre 2010

Siamo tutti complottisti

Io leggo i giornali on line, poi guardo le partite di Champions League (incazzandomi a bestia contro il panzottino spagnolo munito di pizzetto e occhialetti) e non posso che pormi la domanda fondamentale:

Ma quante cazzo di amichette avrà Ronaldinho?

mercoledì 3 novembre 2010

Elogio del Cacciavite

No, ecco, non è che abbia cambiato settore e mi stia dedicando al furto con scasso, giusto per premettere a uso e consumo di qualche baldo tutore delle forze dell'ordine che magari non ha un cazzo da fare e gira da queste parti, che sono fermamente convinto di avere scarse chance nel ricevere una telefonata per essere affidato alla Minetti.

Come già scritto, la scorsa settimana ho dovuto partecipare attivamente ad un workshop (menata anglofona per indicare una serie di miniconferenze più o meno libere di fronte ad una platea di coartati) sul mondo della gestione italiota, un paio di palle, in poche parole. Tra i vari temi trattati, c'è chi ha portato quello del percorso per arrivare alla posizione ricoperto, fino all'intervento di un tizio che ha illustrato quale è stato lo strumento che è stato la svolta nella sua carriera, seguito dagli interventi entusiasti di quasi tutti gli astanti: il relatore portava la sua tesi di laurea come trampolino per il luminoso futuro, c'era chi aveva il master, chi la specializzazione, chi l'incontro con il guru della finanza, etc.

Io, che tanto sveglio non lo sono mai stato, mi sono messo a pensare: quale è stato lo strumento che mi ha aiutato nella carriera che ho avuto fino ad adesso?

Bestemmione a piacere: Il Cacciavite!

Sento già le risatone del loggione...

Primo lavoro pagato in chiaro (gli anni da buttafuori e da istruttore di autodifesa in nero non li conto), nemmeno 10 anni fa, un Co.Co.Co. da 300 € mensili, fresco di laurea e di master MBA con la mia camicetta azzurra e la cravattina firmatina entro in una PMI del nordest. Sono spaesato, il mondo accademico italiota è lontano anni luce dalla realtà lavorativa, arranco. mi dispero. Praticamente mi rendo conto di non sapere e/o capire un cazzo di quel mondo.

Fino a che mi capita l'occasione, quella di smontare un frigo per la base di un nuovo prodotto di cui mi interesso fin da subito (questa è una storia lunga, di cui in un post o l'latro parlerò, ma qui no, non ho lo spazio). Prendo in mano Il Cacciavite.

Mi affanno su quel cavolo di frigo ad allentare una a una tutte le viti presenti, a stoccare pezzo per pezzo tutto, mentre i dubbi affluiscono copiosi: starò sbagliando tutto? Non era meglio fare il praticante da un avvocato? Non era meglio trovare un qualche lavoretto da impiegato? Non era meglio mettersi sotto per qualche concorso da statale?

Fa freddo in quello stabilimento, mi sporco la bella camicetta e sono costretto a levare la cravatta, le mie mani sono nere perchè l'olio del compressore sgorga copioso. Groppo in gola, tanti anni di studio e sono qui ad affannarmi su di una cazzo di vite autoforante che non vuole uscire, non è giusto! Sto buttando via la mia "professionalità"...

Le frignate di un ragazzino che non aveva alcuna idea di cosa fosse il Mondo reale.

La vita lavorativa si sarebbe evoluta, nel tempo, insieme agli emolumenti, ad un ritmo vertiginoso, per arrivare a quanto ho adesso, ma senza quel cacciavite, di cui avrei fatto uso anche in seguito, probabilmente adesso farei un qualche cosa di estremamente frustante.

Ecco, posso dire che Il Cacciavite mi ha salvato da me stesso e ancora oggi, tengo nel mio portacomputer un cacciavite universale, non perchè mi serva davvero, ma mi ricorda quanto stupido io possa essere quando mi sparo pose interiori da grand'uomo del cazzo.

Ok, adesso potete continuare a spernacchiarmi quanto volete per le trombonate da libro Cuore!

martedì 2 novembre 2010

Ninja Turtles

Quando ho sentito parlare di Bunga Bunga, pensavo che avessero ucciso un altro pezzo della mia adolescenza modificando il grido di battaglia delle Tartarughe Ninja.

Alle volte la mia beota ingenuità riesce a suscitarmi perfino tenerezza...

venerdì 29 ottobre 2010

Zelig

Oggi non ho proprio un cazzo di tempo, perchè voglio tornare a casa dalla Piccolina, che, praticamente, è 2 settimane che non mi vede, per cui pensierino veloce:

Ma l'Agnellino con la faccia sveglia, sta cercando di farsi scritturare per la prossima edizione di Zelig, vero?

giovedì 28 ottobre 2010

100 Sanguisughe

Ci sono 100 tizi che faranno un po' di casino perchè vogliono i soldini dallo Stato.

Allora, se io devo sciegliere tra l'aumento delle mie tasse di 2 centesimi all'anno e 10 film di Margherita Buy su qualche ineguatezza del cazzo o un altro Barbarossa minchione di Bossi, cosa andrò a scegliere? Calcolando, come dice Totti, che sono ben 2 minuti di telefonata dal cellulare...

Oggi solo un indovinello, che devo tornare a quel cazzo di workshop che dopo mi tocca un'altra merda di ora da relatore...

mercoledì 27 ottobre 2010

E così non ridi più un cazzo

In questi giorni, per colpa di quei cazzo di KPI (obiettivi personali per prendersi il bonus annuale, in parole povere, che normalmente sono minchiate) aziendali, sono tutta la settimana ad un workshop nella bassa padovana, senza connessione internet, che non sia il mio netbook con connessione TIM personale che va e che viene, perchè sono in mezzo alle colline. Tra l'altro, per prevenire troppi bluff, bisogna anche fare da relatore per almeno 2 interventi, copn tanto di documentazione. Insomma, fregato, per cui sono davvero poco on line.

In parole povere sono cazzi e non posso stare fuori dall'aula più di tanto, per cui adesso la pianto con il mio lamento e vado al punto odierno:



Ecco arriviamo al minuto 8.51, guardate l'espressione del buonino sinistrino per eccellenza, guardate lo stracazzo di sorrisino educatino onnipresente come svanisce d'incanto: Marchionne gli sbatte in faccia la verità, quelle migliaia di persone che è andata a farsi una passeggiatina per le strade qualche giorno fa sono dei poveri fessi che vivono con 40 anni di ritardo, perchè il 1970 è passato.
Fazietto bello voleva ricucire, che solo il Berluska è il cattivone che fa male all'Italia, senza di lui tutto funzionerebbe come un orologino svizzerino, ma più simpatichino, invece Marchionne gli dice: no, un cazzo. Ma c'è Vendola che fa i discorsetti misto mare senza dire un cazzo, ma c'è l'aria nuova... Marchionne lo guarda e dice semplicemente che lui non è un politico, che non può stimare le idee di Cremaschi perchè tutti si devono volere bene, che lo sciopero generale urlato da Epifani, se non è un bluff (lo spero, non può essere una testa di cazzo così palese), rischia di diventare la tomba dell'industria strutturata italiana. Marchionne parla di numeri, parla di fatti, non ci sono chiacchiere, ci sono solo i cazzi...

E allora il Fazietto bello, tira fuori l'album dei ricordi, che fa sempre tanto tenerello e svela il più grande problema della sinistra italiota: non si può sempre e solo guardare indietro, lo sappiamo benissimo che la Fiat di Romiti era una industria di Stato, ma quello era un modello industriale obsoleto giùà negli anni 80! Siamo nel 2010, ciccio, le cose cambiano si evolvono e se uno guarda sempre e solo indietro inciampa. Nonsi può far morire un'industria per un presunto "debito di riconoscenza", così come non si può governare un Paese per una presunta patente di superiorità morale. Si deve guardare sempre avanti, osservando solo gli errori del passato, per evitarli, sennò ci si trova a "non riconoscersi nella modernità" con le solite trombonate sulla perdita di valori e sul decadimento dei costumi...

martedì 26 ottobre 2010

Manager e collaboratrici affettive

Eccomi, sono tornato, nonostante il deutscho del cazzo (di cui al post precedente) ha tentato in tutti i modi di farci passare un soggiorno eterno in qualche burrone con iniezione di piombo inclusa, perchè, come avevo tentato di spiegargli, quando si va in quei posti a fare quello che dovevamo fare, non copnviene spiaccicare agli autoctoni in faccia la loro inadeguatezza o le cazzate fatte facendo trasparire il proprio disprezzo per gli ominidi di cui alle volte viene da dubitare che abbiano davvero il pollice opponibile (poi ti ricordi che ti hanno stretto la mano...), in quanto devi poi vivere tra loro per quella cazzo di settimana, che, per problemi tecnici, si è prolungata anche oltre. Faccio un esempio: se invece del simpatico tassista secondo cugino del direttore dello scalcinato grande complesso commerciale costruito solo 2 anni prima, ma totalmente privo di manutenzione per cui sembra che stia per crollare, che ti riporterà in albergo e nel caso anche in un eventuale uscita notturna (non per me, l'albergo aveva Sky Sport Italia e Sky Sport UK, per cui ero incollato allo schermo fino a che la veglia lo consentiva, poco per cui), ti manda il fratello del cognato del responsabile della manutenzione, che ha qualche simpatico contatto con i tizi che svolgono attività molto redditizie ma non propriamente limpide con particolari simpatie riguardanti l'alleggerire gli occidentali se non condurli in qualche pernottamento in località tipiche fuori dai circuiti turistici con incluse telefonate ai familiari e, perchè no, souvenir auricolari.

Come richiesto da Bixx, sono a spiegare perchè il manager è particolarmente portato alla vita notturna assieme alle simpatiche collaboratrici affettive, dall'esperienza acquisita.
Il manager è sostanzialemente territoriale: svolge il suo lavoro in una determinata zona, per cui è conosciuto. Ma conosciuto da chi? Scartiamo subito subito i colleghi, perchè quando è in trasferta va ai puttan tour con loro; scartiamo subito anche la famiglia, in quanto, normalmente, sono quasi tutti separati (anche in casa, con rapporti solo formali con le rispettive consorti) o fieramente single; scartiamo anche l'opinione pubblica, non sono mica politici, anzi, in palestra, sono io che mi trovo in imbarazzo a non avere sapidi aneddoti sulle prestazioni con collaboratrici affettive ed escort varie.

I problemi nascono con i loro collaboratori, perchè ogni manager, sotto sotto, si sente un grande motivatore, perchè il manager non è un cazzo se non è un motivatore, secondo la moda attuale, ma come si diventa motivatore? O meglio, come ci si fa a sentire un grande motivatore? Semplicissimo, attraverso la retorica dei valori, della fedeltà e della moralità... se poi uno si fa beccare dai "motivati" allo strip club o in un semibordello, beh, il castelletto di boiate crolla come una casa haitiana.

Per cui in trasferta, si va di puttan tour... sennò, l'est Europa, come sopravviverebbe?

Perchè io non vado a puttane? Bella domanda. Io avrei trovato 4 ragioni, in ordine crescente di importanza:

  • Sono costantemente in trasferta, per cui rischierei di sputtanarmi letteralmente lo stipendio entro la seconda settimana
  • Ho sempre avuto un feticismo del corpo piuttosto ossessivo, cioè, allenandomi ancora oggi almeno 2 ore al giorno, non riesco ad accettare il pagare per rischiare di contrarre una malattia
  • Sono pateticamente sempre stato eccitato dalla conquista, il dover tirare fuori soldi cash (perchè, per conquistare una donzella, si spende molto di più, lo so, ma in maniera diversa, è come quando devi ricevere un regalo, se dici già quello che vuoi, dove sta la sorpresa?) mi deprimerebbe troppo
  • Rischierei di fare la fine di Lady Machbeth e non ho nessuna voglia di passare il resto dei miei giorni a cercare di smerigliare il personale motore estensibile del Mondo
Lo so, non sono proprio eroiche come motivazioni, ma lascio il compito di fare il paladino a chi ha una vera moralità e, magari, qualche volta, si ritrova a inchiodare alquanto bruscamente vicino a qualche bidoncino in latta da cui fuoriescono fiamme... ovviamente per spegnere il principio di incendio che il civismo e l'embiente sono valori fondamentali!

venerdì 15 ottobre 2010

Ritorno in culo al Mondo

Come qualcuno si avrà notato, in questi giorni sono stato abbastanza preso, in quanto ho dovuto fare il training ad alcuni tizi di una società di revisione perchè mi accompagneranno a fare una stracazzo di simil due diligence nell'ultimo Paese in culo al Mondo, di cui vi ho già parlato.

Il training è solo scuola di sopravvivenza in questi posti del cazzo per non finire male o per non irritare i potenti del luogo. Tipo: non andare a puttane in qualche strip club se non in gruppo, senza troppi contanti e prendendo un taxi di gruppo (solo a questo dovrebbero servire i contanti), ovviamente senza vestire la giacca e la cravatta, che è come mettersi un stracazzo di cartello in fronte con su scritto: "Sono un idiota occidentale, venite a squartarmi, che tanto qualcosa in tasca lo trovate sempre"; oppure, non fate fotografie ad minchiam, chiedete sempre il permesso a chi vi accompagna, che potreste fotografare qualcosa per cui potreste pentirvi amaramente di averlo fatto, nemmeno con il telefonino, tanto se ne accorgono, questa gente è mezzo paranoica. Poi, va bene, c'è l'approccio con i locali e come è meglio interfacciarsi con loro per fargli dire anche quello che non vogliono dire senza che loro se ne accorgano troppo, oppure si sentano fregati perchè gli hai estorto qualcosa.

Fatto sta che, a parte il tizio deutscho che mi creerà un sacco di problemi perchè è flessibile quanto un tondino di ferro da 18 mm, gli altri mi sembrano piuttosto svegli, per cui durante il giorno riusciremmo a sopravvivere tranquillamente e la sera facciano un po' quel cazzo che gli pare, tanto mi barrico come al solito in camera, alla ricerca di uno stracazzo di canale satellitare che mi faccia vedere le sintesi delle partite di Champions e le immagini dei campionati europei, lasciandoli andare a prendersi le loro dovute malattie nei puttanai "certificati contro ogni malattia" (sììì, eccome no, ho appena visto un maiale che effettuava una cabrata perfetta...) come la maggioranza dei tizi con cui mi trovo a viaggiare in culo al Mondo.

Allora, domani mattina partirò dall'aeroporto, ad un'ora in cui i gufi stanno per smantellare il loro rave party quotidiano e tornerò (spero, tutto intero sarebbe meglio) venerdì/sabato prossimo, a seconda di come andranno le cose/quanti casini creeranno i miei amiconi di viaggio (kartoffeln, sei avvertito, se vai troppo oltre la soglia di casino consentita, ti spacco la testa, tanto lo sai, vero?). In tutto questo periodo non avrò nessun accesso ad internet, non potendo nemmeno portarmi lo stracazzo di netbook appresso (avendo anche scoperto che se cercassi di connettermi con la mia cazzo di chiavetta, al primo quarto d'ora di connessione mi arriverebbe una fatturina da 450 €, per cui faccio di necessità virtù), insomma, festa!

Non potete immaginare, mercoledì mattina, quando mi son trovato tutta questa schiera di figuri interazionalmente a me sconosciuti davanti nella sala riunioni del Grande Complesso Industriale lombardo, con il board member responsabile della parte finance che, sogghignando, si felicitava per la mia vittoria nel prestigioso concorso "Vinci una settimana in Culo al Mondo assieme ad una mandria di simpaticissimi auditor" (che io odio gli auditor, n.d.r.) con tanto di premio da consumarsi entro e non oltre sabato, quante bestemmie ho sillabato dopo il primo momento di sorpresa e conseguente sbandamento.

Vabbé, dai, vado a comprimere tutto nella valigia...

martedì 12 ottobre 2010

Tu lavori quando io mi diverto

Cari i miei campioncini del menga, mi girano i coglioni come un elicottero.

Allora, avete scelto di praticare il giuoco del calcio professionalmente? Prendete la vostra bella pagnottina con prosciutto e formaggio?

Ecco, non scassatemi il cazzo come ha fatto Stankovic qualche settimana fa con il discorsetto che è Natale e che anche loro hanno diritto a passare le ferie con le famiglie. Ma i poveri cristi che lavorano nei cinema per molto meno pagnottina di voi, che cazzo dovrebbero dire? Oppure quelli che fanno gli animatori nei villaggi vacanze per italioti ai tropici o in montagna?

Dovrebbero fare un bello sciopero perchè non vogliono lavorare quando gli altri si divertono? Fa ridere, vero? Voi, invece fate solo girare i coglioni, signorini miei, perchè in Spagna ed in Inghilterra, durante le vostre stracazzo di ferie, loro giocano, perchè il business si fa nel momento del business, sennò si cambia mestiere e si va a fare qualcosa di altro per portare a casa la pagnottina.

Per cui ritenevi fortunati a giocare il 6 gennaio che se la Federazione e la Lega avessero dei membri seri che sanno fare il loro mestiere e non dei fenomeni che si chiedono come mai gli altri campionati sono più appetibili (se sia colpa della tv, tipo in Inghilterra che la payperview l'hanno introdotta con anni di anticipo, hanno stadi sempre pieni, mi-mi-mistero!), sareste in campo il 26 Dicembre, il 28 Dicembre ed il 1 Gennaio come la Premier League, che loro sanno come si gestisce lo stracazzo di business.

lunedì 11 ottobre 2010

Rischi del mestiere

Quanto mi sta sulle palle. Sì, proprio sulle palle.

Il vittimismo di questi giorni, il tutti a casa, il "era un posto sicuro, nessuno ci ha detto un cazzo", il "ma dovevano morire solo gli ammmerigani perchè sono bastardi guerrafondai".

Un esercito a cosa serve, per di più se professionale? A scaldare le brande nelle caserme?

Sì, ok, il primo che tira fuori quella minchiata dell'art. 11 della roba obsoleta si prende una pernacchia in dolby stereo con tanto di microsputacchioni annessi, che era roba buona solo per far sì che i comunisti si potessero sollevare in caso di attacco da parte dell'altra parte della cortina. Adesso siamo nel 2010, sveglia, gli interessi dello Stato contano, oppure vivete nella vostra Utopia del cazzo, dove tutti sono bbbbuoni e solo il Governo è bastardo perchè fa perdere posti di lavoro, che nemmeno Scalfari, alla sua età, crede più in queste cose.

Ogni lavoro ha la sua dose di rischio che varia a seconda del contesto, per cui, di norma, si viene pagati in base alla difficoltà del contesto, più aumenta, più si viene pagati.

Immagino che nessun pirla venga fuori che si può essere pagati per niente, giusto? Oppure essere pagati più di qualcun altro per niente, giusto?

Qualche settimana fa, come ho scritto nel mio post, ho rifiutato un posto che mi avrebbe permesso di guadagnare più delle mie più invereconde fantasie, perchè? Perchè non volevo/potevo correre il rischio per cui venivo pagato.

Per cui, togliamo il culo dalla nostra merdosissima isola che non c'è e diventiamo un po' più adulti, soprattutto nelle cose che contano. La persona adulta sa perfettamente che in un posto pericoloso ci si può far male, punto.

E adesso, finalmente, posso anche fare il mio minuto di silenzio per quei poveri cristiani che sono morti venerdì.

venerdì 8 ottobre 2010

Sbaglio di identità

Dopo aver dato il Nobel per la Pace a Obama, ad Ahtisaari e a Gore e Pachauri, penso che quest'anno abbiano commesso un grosso sbaglio i simpatici vecchietti accademici...

Ma non si era detto di devolvere questo premio solo ai parolai e ai venditori di fuffa?

giovedì 7 ottobre 2010

Attila Educational

Il commento di Singleatrentanni al post di ieri mi ha fatto riflettere (sì, alle volte riesco anche a diventare meno bestia, vai con gli effetti speciali) a proposito dell'educazione.

I miei sono stati democristiani di ferro per quello che io sono convinto fosse una sorta di reazione a famiglie una rossa e una nera. Per cui, voi penserete, ecco l'educazione rigida, le regole severe, la moralità come dogma insindacabile e il controllo a vista dei pargoli perchè non cedessero alle tentazioni del Mondo. No, risposta sbagliata. I miei mi han tirato su a suo di: "Fa come vuoi, vedrai tu le conseguenze" e, poi, ovviamente con l'esempio. Ok, sì, scassavano un po' le palle sull'andare a messa la domenica (sera, dopo 90° minuto o il sabato, perchè non c'erano anticipi e posticipi all'epoca, in quanto alla mattina io dovevo giocare a calcio negli Esordienti e poi nei Giovanissimi, il calcio, assieme allo studio, era la parte più costringente della mia educazione, devo ammetterlo), ma nessuna imposizione davvero comprimente. Io ho chiesto di andare in "primina" invece che all'ultimo anno di asilo (sei sicuro? Sì. Ok), ho scelto io di andare in collegio (mattina-sera senza pernottamento) alle medie dove ho imparato la legge della giungla (e se hai un anno in meno agli altri in prima le questioni legate alla sopravvivenza sono davvero cazzi, anche perchè i preti se ne fregavano altamente se un ci si menava, al max intervenivano loro e menavano più forte) , a 12 anni mi hanno spedito in Inghilterra per un mese che dovevo imparare bene l'inglese e imparare ad arrangiarmi, a 16 mi hanno visto in diretta dall'Hanappi Stadion di Vienna salutare con la manina la telecamera mentre intorno si sviluppavano i disordini tra tifosi dell'Inter e impreparatissima polizia austriaca prima di una partita di Coppa Uefa mentre ero lì per studiare il tedesco, a 17 sono andato 1 mese e mezzo in interrail e sono stato talmente idiota da non chiamare a casa nemmano 1 volta alla settimana per dire che ero vivo, dai 19 anni fino alla mia uscita da casa, se ne sono "andati" loro, lasciandomi a casa da solo (mio fratello era da una mia zia, perchè studiava là) perchè l'Ingegnere doveva spostarsi per lavoro e questi sono solo degli stracazzo di esempi, perchè sennò qui non finisco più. In pratica, pur essendo dei democristianoni con tanto di partecipazione al coro in chiesa, mi hanno cresciuto in una maniera che potrei assimilare a quelli degli hippie: vivi libero, ma sappi che ogni cosa che farai sarai tu stesso a pagarne le conseguenze.

Dall'altra parte la Dolce Metà viene su da una famiglia rosso vermiglio: padre sindacalista e consigliere comunale di partito (se qualcuno di voi pensa che io non vada d'accordo con mio suocero, è in fottutissimo errore, tanto che quando la Dolce Metà raggiunge limiti di acidità prossimi all'acido solforico, alle volte sbotta "Potevi sposarti con lui, per quanto ci vai d'accordo"), madre promotrice suo tempo della locale sezione femminile del partito. Ecco, lei è stata cresciuta secondo dettami piuttosto rigidi, tanto che il "si può fare" e il "non si può fare" sono portati a dogmi, senza alcuna possibilità di avere la benchè minima possibilità di libera scelta.

Questo la porta a dover avere continue conferme, tanto da ancorarla per benino vicino a casa, al confronto mio, che, quasi sempre, sembro una pallina impazzita dentro ad un flipperone gigante.

Il mio dirle, "fa come credi", oppure "prova, tanto non è che muori se sbagli" probabilmente è la cosa che più la destabilizza ed uno dei maggiori collanti nel nostro rapporto (leggere bene, non l'unico, ma uno di, n.d.r.).

Come potrei io volere far crescere la Piccolina in una campana di vetro?

Io, che, a 18 anni, al solo pensiero di vivere confinato per un paio di anni in un perimetro di 20.000 metri quadri di un'Accademia Miliare, sono scappato anche se avevo superato il concorso di ammissione, non riuscirei mai e poi mai a porre limiti alla Piccolina, anzi. E' la sua vita e io non ho alcun diritto di viverla al posto suo.

Con il carattere di merda che mi ritrovo, sono sicuro che se mi avessero dato troppe regole, avrei iniziato ad infrangerle tutte, perchè sono uno stracazzo di bastian contrario. Da come vedo che cresce, la Piccolina sembra avere il mio stracazzo di carattere, per cui, se non voglio trovarmi una potenziale punkabbestia, mi sa che devo ben tenermi lontano da Murano, che non passi mai per la testa a me o alla Dolce Metà di voler ordinare una campana lavorata.

mercoledì 6 ottobre 2010

Tenere lontana

Posso anche tenere la Piccolina lontana dalla parrocchia, ma certamente non posso tenerla lontana dalla scuola...

martedì 5 ottobre 2010

Under Siege

Oggi sono in un Piccolo Complesso Commerciale in quella parte dell'Emilia che sembra la Lombardia, ma che è Emilia anche se non lo sembra. Giro di controllo teoricamente tranquillissimo, non ci sono cazzi, non ci sono mazzi, tutto gira come uno stronzissimo orologio a cucù svizzero, per cui avrei dovuto grattarmi il sottopancia tranquillamente tutto il giorno.

Se scrivo così, non è vero un cazzo.

Allora, oggi, tutto il personale della Grande Multinazionale Bastarda del Piccolo Complesso Commerciale aveva uno stracazzo di training su non so quale minchiata nuova e inutile. Vabbè, capita, io mi faccio un pacco di stracazzi miei, rispondo a qualche mail, mi faccio le mie chiacchierate con le ditte manutentrici e con gli addetti alla sicurezza e via, non è che mi cambi molto.

Il problemino del cazzo nasce quando ci sono all'interno del Piccolo Complesso Commerciale 3 piccole unità in apertura, che cercano personale. Notiamo bene che fuori dagli uffici direzionali c'è scritto a lettere cubitali che non si raccoglie alcun curriculum per le unità in apertura, ma che bisogna rivolgersi direttamente a loro.

Ore 9.00

Aspirante 1 (ragazzina sorridente) : "Salve, sono venuto a portare il curriculum per l'unità A"
Attila (con bluetooth all'orecchio che cerca di spiegare ad un rincoglionito amministrativo straniero che l'IVA è al 20% in Italia) : "No, mi dispiace, non facciamo raccolta curriculum per i negozi, provi a vedere su internet"
Aspirante 1 (stupita) : "E se uno non ha internet?"
Attila (con la mascella quasi slogata) : "Eh...."

Ore 9.05

Aspirante 2 (sui 35 per niente sorridente) : "Ho portato il curriculum per l'unità A"
Attila (che deve rispondere ad una mail in tempo reale per mandare a cagare l'amministrativo di cui sopra) : "Mi dispiace, ma non facciamo raccolta..."
Aspirante 2 (in un crescendo di simpatia) : "Io lo lascio lo stesso!"

Ore 9.10

Aspirante 3 (gagliardo ragazzotto) : "Ciao, dov'è che posso lasciare il mio curriculum per lavorare in negozio?"
Attila (che ormai ha mandato a cagare l'idea di riuscire a rispondere a qualsivoglia cosa in tempo utile) : "Buon giorno, mi scusi desidera?"
Aspirante 3 (completamente stordito) : "No, sai com'è, cerco un posto e la mia amica Natascia ha detto di venire qui"
Attila (sorrisone) : "No, guardi mi scusi, ma non assumiamo nessuno al momento"
Aspirante 3 (leggermente confuso) : "Ma, dai, non scherzare, i negozi che aprite?"
Attila (sorriso sempre più sardonico) : "Provi a chiedere a quei negozi"
Aspirante 3 (titubante andandosene) : "Sì, hai proprio ragione..."
Aspirante 3 (dopo aver risuonato il campanello) : "Ma sono chiusi!"
Attila (che sta per spanciarsi dal ridere) : "Lei ha un ottimo spirito di osservazione, non penso che avrà difficoltà a impressionarli..."

Ore 09.15

Aspirante 4 (si presenta con la madre) : "Buongiorno, vorrei lasciare..."
Madre (interrompendola e strappandole il curriculum dalle mani) : "Questo è il curriculum di mia figlia, che è brava e vuole iniziare a lavorare!"
Attila (sconcertato) : "Buongiorno, scusatemi, ma non facciamo raccolta curriculum per i negozi come è scritto sul cartell..."
Madre (scocciatissima e piuttosto aggressiva) : "Sì, sì, sappiamo leggere benissimo quello che c'è scritto, ma qui bisogna parlare faccia a faccia con le persone e non nascondersi dietro a diavolerie elettroniche - giuro che ha detto così -, per cui adesso lei fa il favore di prendere il curriculum di mia figlia e la chiamate la prossima settimana per un colloquio e farà un figurone!"
Attila (sinceramente stupito) : "Guardi che questo è l'ufficio di direzione del Piccolo Complesso Commerciale, non l'ufficio di collocamento per le unità di apertura..."
Madre (che si sta incazzando) : "Ecco qui sul tavolo ci sono i dati di mia figlia e io aspetto una telefonata entro la settimana prossima. Andiamo Giasmine!"

Questo sono solo i primi casi del giorno... in un crescendo wagneriano... mi sono sentito come Seagal da cuoco in mezzo al mare (e anche io so cucinare) solo senza alcuna arma con cui difendermi... in pratica, del mio lavoro, oggi non sono riuscito a combinare un benemerito.

Non è che voglia accrescere la disoccupazione oppure boicottare l'occupazione giovanile, ma fuori dagli uffici c'è un cartello grande come un'insegna di Roberta dei bei tempi hunzikerosi che recita "NON SI RACCOLGONO CURRICULUM PER I NEGOZI", eccheccazzo.

Ovviamente la prossima volta starò molto più attento a non recarmi in luoghi dove tutto il personale è a fare un training rimanendo da solo come un pirla a fronteggiare le orde dei curriculanti!

lunedì 4 ottobre 2010

Soddisfazioni e Preoccupazioni

E' già da 3 weekend che quando la Piccolina viene imbragata sul Trattore chiede Highway To Hell degli AC / DC, anzi, la pretende, in loop. Ha iniziato quando con la Dolce Metà stavo andando a prendere l'aereo per In culo al Mondo part 2, visto che non voleva stare buona in nessun modo, ho messo su Highway To Hell e lei ha iniziato a ridere e a fare Tatatà a tempo. Bene, lo stesso giorno, al ritorno dall'aeroporto, guidando il Trattore, la Dolce Metà ha dovuto lasciare su Highway to Hell in loop per tutto il viaggio, facendosi quasi venire un esaurimento nervoso.
Ad oggi, quando la Piccolina monta sul trattore non si può far altro che sentire Highway to Hell, o in alternativa, ma con meno frequenza (si stufa e pretende Tatatà - Highway to Hell) TNT (dove lei urla "oi") oppure Thunderstruck (dove lei ha imparato a fare Ahaoahaoahao Thunder - vi giuro che, a meno di 17 mesi, urla Thunder per davvero -).
Se io dico Highway to Hell, la Piccolina inizia con il Tatatà (che sarebbe la sua versione dell'intro) e tira fuori un sorrisone a tutti i denti al momento disponibili.
Durante la seconda strofa, lei sa perfettamente il momento in cui dire Hey Mama, look at me (certo il look at me sembra più un totemì) rivolgendosi alla Dolce Metà.
Potete capire che questa è una grande soddisfazione per il suo papà, insomma, cazzo, la Piccolina si addormenta con Highway to Hell, non so se mi spiego.

D'altra parte mi spaventa una cosa: io ho sempre ritenuto la musica un fatto molto personale. Moltissima della musica che amo è tale perchè frutto di un determinato momento della mia vita, sennò non si spiegherebbe perchè adori U can't touch this e The Number of the Beast, oppure Pump Up the Jam e Love is Stronger than Pride, The March of the Black Queen e Mr Vain, 18&Life e Papa don't Preach, Epic e Wicked Game, I'm going down e Wishing Well giusto per citarne alcune, tanto da non avere una canzone preferita o un artista preferito.
Ecco, io non vorrei che mia figlia diventasse una di quelle persone tristissime che ha come gusti musicali gli stessi dei genitori (sul fatto di essere interista, purtroppo per lei, non si discute, è ormai una tradizione di famiglia, o meglio una maledizione del faraone, per cui deve mettersela via, volente o nolente), vorrei che fosse libera di maturare i propri gusti, libera dalla mia collezione di cd (ne parlerò un giorno o l'altro).
Io ho apprezzato moltissimo quando ho scoperto nel 1993, che l'Ingegnere mi aveva fregato le due registrazioni che avevo fatto in musicassetta del bootleg dei Guns 'n Roses Banzai (ho a tutt'oggi il cd originale) e se lo sentiva ogni giorno sia all'andata che al ritorno dal lavoro. Insomma, per un ultracinquantenne dirigente d'azienda era una cosa un tantino strana tenere nell'ammiraglia le cassette registrate (sì, all'epoca non c'erano i lettori cd da macchina di serie, forse stavano appena entrando nel mercato, ma ti occupavano mezzo bagagliaio) di qualcosa che veniva ascoltato dai pargoli con i capelli lunghi e le camice a quadri di flanella. Quando vado in una splendida località sciistica austriaca non lontana dall'Azure River, non riesco a fare la strada in salita senza pensare a November Rain con tanto di intro chilometrica eseguita con il piano dal sig. Rose, come facevo all'epoca durante molti sabati/domeniche invernali.

Sono sempre i due cazzo di lati della stessa cazzo di medaglia, come cantavano i Poison: "Every Rose Has its Thorne, just like every Night has its Dawn, just like every Cowboy sings his sad sad Song..."