martedì 31 agosto 2010

Fascino

Domenica sera ero in una nota località turistica dell'Alto Adriatico che può essere definita ad alta gradazione di vita serale con Dolce Metà e Piccolina, diversa dalla nota località turistica adatta ai bimbi con bassa gradazione di vita serale in cui siamo usi andare negli ultimi tempi (dove ho anche la casa al mare e il motoscafino, perchè l'Ingegnere e la Maestra sono innamorati di quel posto e sta a soli 20 km dalle rispettive abitazioni sull'Azure River).

Premettiamo 2 cose: la prima è che non porto la fede al dito, non perchè non voglia dimostrare di essere sposato (sono più fedele di un San Bernardo, mi manca solo la fiaschetta di cordiale a tracolla...), ma perchè ho visto troppa gente perdere dita sul posto di lavoro per quel cazzo di anellino di merda; la seconda è che, la domenica sera, se siamo fuori, ceniamo tutti e 3 a gelato (ovviamente gelato naturale allo yogurt per la Piccolina, mentre farcito per i più adulti, che tanto poi siamo in palestra tutti e due durante la settimana), facendo a turni, io e la Dolce Metà, nel mangiare il gelato, perchè, mentre uno mangia, l'altro nutre la belva o la intrattiene.

Insomma, eravamo seduti presso i tavolini del bar all'aperto e, visto che io sono più veloce ad ingurgitare cibo, il primo turno nutrizionale è della Dolce Metà, mentre io imbocco la Piccolina. Orbene, avevo scordato un particolare, la Dolce Metà non è proprio una scheggia con il cucchiaino del gelato, insomma, riesce a farlo durare più di 1 ora, contro i miei 3 minuti e 40 secondi netti cronometrati e anche la Piccolina, con i suoi 18 mesi scarsi, è più veloce.

La Piccolina ha una passione gagliarda per il gelato, per cui non occorre nemmeno il bavaglino quando la si imbocca, tanto non si sporca quasi nemmeno le labbra, tanto ne va ghiotta. Morale: dopo circa 10 minuti finiva la sua porzione. A quel punto cominciava a reclamare la sua libertà, che consisteva nel andare raminghi per la zona pedonale verso qualsiasi cosa assomigliasse ad un sasso, ad una fontana o a qualcosa che facesse un moderato casino.

A questo punto arrivava il mio turno al gelato e la Dolce Metà, appena ad un quarto del suo, si alzava e portava la belva presso la fontana poco distante, giusto per lasciare a me i 3 minuti e 40 secondi netti da dedicare alla nutrizione. Puntualmente tornavano dopo 3 minuti e 42 secondi, lasciandomi anche lo spazio per la digestione... (per chi non lo avesse capito, è ironia)

A quel punto la Piccolina era tutta sotto la mia custodia per i successivi 45 minuti.

Ehm, c'è un altro particolare di cui non ho fatto menzione, la nota località turistica è meta di vacanzieri sia nordeuropei che esteuropei ed ovviamente anche di vacanziere (insomma con 2 cose in più ed una di meno, non è che devo fare il disegnino, vero?).

Ora, la Piccolina, oltre che camminare cercando sassi, fontane e cose che fanno casino, è usa piantare gli occhioni blu e indicare le persone che la colpiscono con un "ghhh" atto ad attrarre l'attenzione e sappiamo benissimo che le giovini fanciulle del nord e dell'est vestono (per quel poco che mettono addosso) quasi esclusivamente di colori sgargianti o di bianco.

Bene, dopo aver raggiunto la fontana di cui sopra, iniziava ad indicare come una forsennata gruppi di fanciulle poco vestite, accennando anche ad un "ciao ciao" con tanto di manina e queste, rispondevano, per fortuna fuori dalla vista della Dolce Metà che mi avrebbe crocifisso in area pedonale istantaneamente se avesse assistito.

Insomma, non ho mai abbordato tante pollastre discinte in meno di 40 minuti (ricordate che ne avevo 45 a disposizione prima di venire scotennato in caso di sbagliato tempismo) come Domenica sera.

Tutti dicono che il padre single ha molto appeal e cazzi e mazzi, io non ci avevo creduto mai per un cazzo, invece mi sbagliavo, davvero, sarebbe stato veramente facile l'altra sera avere un appuntamento con una qualsiasi delle tizie fermate dalla Piccolina, non scherzo manco per niente.

Cioè, capitemi, per 40 minuti ho vissuto il sogno di ogni stracazzo di ventenne, tutto perchè la Piccolina indicava le pollastre e faceva loro i sorrisoni...

Ovviamente, ogni giuoco è bello quando dura poco, per cui, dopo 44 minuti e 30 secondi, tornavamo dalla Dolce Metà. Che l'orologio è fondamentale nella vita ed il tempo è tutto fuorchè relativo!

venerdì 27 agosto 2010

Idee troppo innovative

Che bella sensazione si percepisce quando un leader giovane e carismatico, esplica la sua idea fresca ed innovativa al Mondo.

Ok, lo so, è troppo facile fare dell'ironia (grazie Thomas, questo post capita a fagiuolo) su Bersani.

Però, cazzo, non è bastata l'Armata Brancaleone del 2006? Non è bastato vedere uno stracazzo di Ministro in piazza contro le decisioni del proprio Governo? Non è bastato vedere le litigate per decidere chi doveva riportare davanti ai microfoni che cosa?

Insomma, adesso il Berluska, grazie a Fini e ai 30, è con il culo per aria, si potrebbero fare un sacco di proposte intelligenti e questo, dopo essere stato zitto zitto per tutta l'estate, viene fuori con il pasticcio mille colori stroboscopico alla disperata?

Io pensavo che, al di là del carisma che non ha mai avuto, Bersani avrebbe gestito in modo serio e razionale il momento difficile (un momento difficile per un'opposizione in un periodo di crisi internazionale sembra un ossimoro, ma la realtà supera la fantasia) del proprio partito, invece ripropone idee già fallite nemmeno troppo tempo fa.

Come potrebbero andare d'accordo Ferrero e Casini? Cesa e Rizzo? Vuole metterci dentro anche Fini e Bocchino? Cos'è, tutto perchè vuole scroccarsi un giro sulla Ferrari del fratello della Tulliani? No, perchè è l'unica spiegazione sensata che riesco a darmi altra spiegazione.

L'unica spiegazione alternativa è che pubblichi libri con la detassata Mondadori e voglia far uscire il manuale "Come distruggere sul nascere una qualsiasi alternativa a chiunque", perchè, con idee come questa, non occorrerebbe un perfido satanico magnate della comunicazione come il Berluska per vincere fantomatiche prossime elezioni, basterebbe un pirla qualsiasi che, con un sorriso a 32 denti, indichi la "coalizione" bersanica con il motto "Ma non gli viene da ridere?".

giovedì 26 agosto 2010

Sicurezza e Paranoia

Premetto che in questo caso io sto parlando di ciò che in inglese sarebbe definito "safety" e non di quello che è definito "security" e non vado giù di spiegazioni sulla differenza perchè già ieri ho fatto il Piero Angela e se lo volete anche oggi, potete tranquillamente guardarvelo su Rai 1 stasera.

Orbene, ieri il ministro Tremonti ha detto una cosa piuttosto importante: non possiamo permetterci una sicurezza sul lavoro come quella che intende l'UE. Io, personalmente, sono d'accordo.

Ecco, verrà fuori sicuramente il tizio che mi darà dello "sporco capitalista", del "nemico dei lavoratori" e del "menefreghista rispetto alla vita umana". Niente di più lontano dal mio pensiero.

Secondo me la sicurezza sul lavoro è molto importante, il problema è che la UE classifica come "sicurezza sul lavoro" la pura e semplice "paranoia burocratica".

Se io devo fare un lavoro da 50.000 Euro, non posso essere costretto ad adottare misure per più di 30.000 Euro, il calcolo economico diviene insostenibile. Se poi vado a calcolare che una buona fetta di questi soldi va in adempimenti burocratici fine a se stessi, ma imposti dalla normativa europea, è facile ironizzare su questo.

Andiamo alle misure pratiche: è assurdo che mi venga imposta una linea vita (Piero Angela mode on/ sarebbe un sistema di funi e carrucole atte a sostenere lavoratori che operano in altezza) per sostenere una persona tale da poter bloccare un autotreno lanciato a 80 all'ora, per cui palesemente sovradimensionata, non è che un operaio debba per forza cimentarsi nel bungee jumping con sovraccarico di lancio verticale (come quelle palle che si trovano nei luna park e che ti scagliano nel blu dipinto di blu grazie agli elastici). Questo solo per fare un esempio.

Andando poi all'estremo opposto, troviamo che se non vengono intraprese tutte le misure di sicurezza oppure non ne viene intrapresa nessuna, il risultato agli occhi dei controllori istituzionali non cambia, per cui molte aziende, piuttosto che mettere in atto le procedure basilare che sono fondamentali per la tutela della vita del lavoratore e trovarsi multate perchè non hanno intrapreso tutte le misure, non ne intraprendono nemmeno una, tanto la multa è la stessa e gli operai rischiano davvero la vita.

Facciamo un ipotesi: io ti fornisco i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e una linea vita atta a supportare una persona che lavora in altezza, ma non prevedo un carico straordinario a questa linea vita anche per un imbianchino che non potrà mai avere in mano qualcosa di più pesante di un secchio di pittura, posso venire multato come se non avessi previsto alcuna misura di sicurezza. E' un po' ridicolo.

D'altra parte non è possibile salvare tutti i Mr Magoo che vanno al lavoro, sennò dovremmo imbottire tutti coloro che hanno un impiego di gommapiuma e kevlar, tenendoli agganciati costantemente a delle corde fissate alle pareti con tanto di guanti, occhiali e casco protettivo integrale anche se svolgono le loro mansioni in ufficio.

Io sono convinto che la sicurezza sia un diritto fondamentale, certamente la paranoia (unita alla burocrazia europea) non può essere presa a modello. Nessun posto può essere "a prova di suicidio" oppure tanto sicuro da superare la fantasia nell'essere imbranati o disattenti.

Alle volte mi sembra che ai deficienti dell'UE Darwin non abbia insegnato un cazzo. No, no, su questo mi sbaglio: hanno perfettamente in mente la lotta per la loro sopravvivenza da burocrati fuori da qualsiasi realtà.

mercoledì 25 agosto 2010

Quesito pressante

Allora, questa volta mi faccio un bel autopompino, che, anche se ho ancora tutte le costole (2 sono incrinate, ma non contano, incidenti calcistici e judoistici, per la fredda cronaca), l'autostima rimane sempre lì, che chiede di essere nutrita.

Un pacco di tizi arrivano nel mio miserando blog per sapere la differenza che c'è tra le ferie ed i permessi (tralascio i cultori della Belvedere e i pedofili che corrono dietro alle parti posteriori delle tredicenni che sono in netta maggioranza), per cui oggi, voglio aiutarli in maniera fattiva esponendo quello che ho capito sull'argomento dopo un paio di lustri passati a lavorare. Ovviamente verrà fuori che non ho capito un cazzo, che sono la solita capra, per cui ringrazio anticipatamente qualunque esperto di risorse umane si presenti a commentare smontando pezzo per pezzo tutte le mie convinzioni.

Le ferie si accumulano mensilmente, a seconda del contratto, non ci si può rinunciare e, al momento delle dimissioni/cessazione del contratto, le accumulate non godute vengono pagate assogettate alla tassazione ordinaria.

I permessi retribuiti sono concessi per eventi straordinari come il matrimonio, la malattia, la morte di un parente entro il secondo grado. I giorni concessi per questi eventi sono imposti dalla legge/contratto collettivo. Ovviamente se ne può usufruire solamente nel momento in cui accadono i particolari eventi a cui sono legati e non vengono pagati (lo so che è un'assurdità anche solo accennare ad un'eventualità simile, ma voglio essere chiaro che nemmeno Piero Angela riesce ad essere così divulgativo) in caso di dimissioni/cessazione del contratto.

Il ROL può essere indicato come "permessi" dalla vulgata popolare. Invece è la "Riduzione dell'Orario di Lavoro" che ogni lavoratore matura mensilmente secondo il proprio contratto collettivo e deriva dalla soppressione di alcune festività e da svariati accordi sindacali. Il ROL, contrariamente alle ferie che in busta paga vengono calcolate in giorni, viene calcolato e riportato in ore. Un altro aspetto che lo differenzia dalle ferie è che, al contrario di esse per cui non può essere pagato alcun corrispettivo in vigenza di contratto, può esserci un'apposita erogazione che, normalmente (non per la Grande Multinazionale Bastarda, però, brutti taccagni micragnosi), viene elargita alla fine di ogni anno fiscale al lavoratore. In ogni caso il ROL non fruito viene pagato alle dimissioni/cessazione del contratto con tassazione ordinaria.

Accidenti, qualche volta anche io posso avere un tenue barlume di coscienza civica... che brutta cosa... è che mi fanno pena qui 2-3 tizi alla settimana che vengono qui nella speranza di sapere la differenza tra ferie e permessi!

Sto invecchiando...

lunedì 23 agosto 2010

22 Eurini

Ieri ero in Slovenia, in uno di quei posti fighetti dove si fa il rafting, il parapendio, il canyoning, l'hydrospeed e compagnia cantante. Ovviamente, con una bimba di 17 mesi, tutte queste attività, di cui mi dilettavo (a parte il parapendio, rischiare l'osso del collo mi è sempre piaciuto, aver una discreta sicurezza di lasciarcene giù una parte, no) mi sono precluse.

Orbene, io e la Dolce Metà (assieme alla Piccolina, che però ha la sua minestrina da viaggio) ci fermiamo a pranzo in quello che potrebbe considerarsi un pub fighetto dove si mangia, uno di quei posti dove vedi i tizi che si sono appena tolti le mute da canyoning e, con fare navigato, mostrano i movimenti che hanno compiuto nella mattinata, omettendo di dire che con l'istruttore e su un percorso iperattrezzato, nemmeno un aspirante suicida riesce a farsi alcun male, insomma gente che ha soldi e che vuole godersi la vita appieno, dimostrandolo.

Ordiniamo bistecche, grandi bistecche (grondante sangue la mia e un po' più cotta quella della dolce metà), ordiniamo bibite (che in Slovenia la tolleranza sull'alcohol alla guida è anche più bassa che non in Italia, soprattutto se sei italiano, perchè gli portiamo soldi, ma non è che dobbiamo per forza star loro anche simpatici, dopo qualche decennio di pernacchie perchè erano dei cazzo di morti di fame) e ci scappa anche il dolce (tanto poi andiamo a correre entrambi e poi la bimba vuole fare "amamamam" con il dolce, elemosinando con petulanza una forchettata ogni 2 da entrambi). Al momento del conto, la sorpresa: 22 euro scarsi... a testa dirà qualcuno... no, col cazzo... tutto compreso.

Cioè abbiamo mangiato in un posto da fighetti carne e abbiamo speso meno che in Italia prima dell'avvento dell'euro in un Paese che ha un reddito pro capite appena appena più basso del nostro.

Sono rimasto a meditare sulla questione tutta la giornata, anche la Dolce Metà ha notato che ero piuttosto scosso (lei non è che badi molto alle questioni di vile pecunia), mentre la Piccolina era troppo intenta a raccogliere qualsiasi sasso le si parasse davanti per notare lo straniamento del genitore.

venerdì 20 agosto 2010

Attenti al cane

Allora, avendo sempre avuto cani e barche, mi sono sempre avvalso di un'assicurazione che, in caso di danno a terzi, pagasse al posto mio, non vedo perchè un certo cantante ormai imbolsito (da più di 20 anni, diciamo la verità), debba intestarli ad una società, per paura di "finire in mezzo" in caso di sinistri.

A me piace chi si arrampica sugli specchi, perchè denota una certa fantasia, mentre chi spara fuori scuse idiote....

Un solo dubbio: non è che il cane è l'autore di testi e musica dell'ultima quindicina di album, perchè sennò si spiegherebbero molte cose e, in questo caso, l'assicurazione effettivamente non copre.

giovedì 19 agosto 2010

Domandona

Se mi trovo davanti ad un'UE (pateticamente) incazzatissima perchè una 90a di zingari (basta con il politically correct che ha rotto il cazzo) è stata messa su un aereo ed è stata spedita in Romania e Bulgaria dandogli quattro spicci per togliersi dalle balle, io mi sto trovando in quale nazione?

A) Una nazione in cui il rischio democratico è sempre presente, in quanto il capoccia è un affarista puttaniere che ha in mano tutta la comunicazione televisiva del Paese ed è sorretto da una banda di incolti razzisti idrofobi.

B) Una nazione sull'orlo della bancarotta per aver seguito alla lettera i dettami dell'FMI e che non ha nemmeno gli occhi per piangere perchè i canali lacrimali sono stati pignorati in attesa che qualche frescone si cucchi i bond che giacciono invenduti ed invendibili, così da non dover sostenere la spesa per questi indesiderati.

C) Una nazione che ha i giornali che sparano contro qualsiasi bruttura capiti nel Mondo, nel passato ha proclamato una cosa come Uguglianza, Legalità e Fraternità, ha un Presidente molto glamourous con una moglie molto attenta a tutti gli aspetti del sociale, partecipando a qualsiasi iniziativa a favore dei più deboli, con l'unico difetto di provenire dal Paese brutto sporco e cattivo di cui alla risposta A), riuscendo, però, a non perdere occasione nel denigrarlo, tanto da far dimenticare che le sue origini affondano in cotanto fango.

mercoledì 18 agosto 2010

Lascerei morire Moro?

Lo so, non è proprio un tema originale in questi giorni, però io me lo chiedo lo stesso:

"Se fossi stato al posto di Cossiga, avrei lasciato morire Moro?"

Da una parte c'è l'idea di Stato, c'è l'integrità delle istituzioni repubblicane (e quasi occidentali, aggiungo) e le richieste assurde di un gruppo di fanatici che non si rendeva nemmeno conto per cosa stava ammazzando la gente, dall'altra c'è un essere umano, al di là che lo conosci benissimo, è un uomo, è una vita che sai perfettamente che andrà perduta.

Vale più l'integrità di uno Stato o una vita umana?

La lotta per l'integrità di un'istituzione vale il sacrificio sicuro di un uomo?

Se io fossi stato il Ministro dell'Interno, in quel momento, mi sarei piegato, avrei cercato una qualsiasi base di trattativa, oppure avrei mantenuto quella fermezza che equivaleva una condanna a morte?

In pratica: sarei disposto a lasciare morire una persona per un'idea?

Di primo achito direi subito di no, però... ecco, però è la parola giusta, c'è quel però che vede un sacco di gente gambizzata, che conosce le rapine in banca e i rapimenti, gli scontri a fuoco e le ritorsioni.

E' una di quelle situazioni in cui non vorrei trovarmi nemmeno in via teorica.

No, non sarei un buon Ministro dell'Interno, questo è poco ma sicuro.

Per quanto riguarda Stay Behind e Gladio, beh, non c'è storia, io un Paese comunista ce lo avevo davanti al naso ogni giorno: meglio essere morti che vivere peggio delle bestie.

martedì 17 agosto 2010

Kossiga

E' morto Francesco Cossiga, adesso aspetto che tutta la blogsfera inneggi alla sua morte, la grande liberazione da uno dei tanti mali assoluti che infesterebbero la nostra cara Patria. Occorrono altri commenti su questi avvoltoi?

Personalmente, mi stava simpatico. Anche non condividendo molte esternazioni, mi piaceva per l'assoluta mancanza di quel falso pudore che attanaglia i ruoli istituzionali italioti. Non è stato un ipocrita e, detto di un ex esponente di punta della fu DC, sembra un'affermazione paradossale, un ossimoro.

I disordini del '77, Moro, Gladio, le picconate, le affermazioni taglienti da Senatore a vita sono state battaglie portate avanti sempre mettendoci la faccia, così come il famoso discorso del 25 Aprile con cui si dimise da Capo dello Stato.

Sì, il Presidente Emerito mi mancherà, mi mancheranno le sue battutine e le sue allusioni.

Ok, ora lasciamo lo spazio agli sputi, agli striscioni e alle pernacchie, che tanto era già uso ignorarli da vivo, mi sa che gliene importerà ancora meno da morto.

lunedì 16 agosto 2010

Andy McNab

Come avevo scritto venerdì scorso, ho passato una settimana in un bel posto dimenticato da Dio e dagli uomini a stretto contatto con tutti i bei consulenti (farò un post interessante su una conversazione avuta a pranzo con uno di questi) a smaronarmi le scatole riguardando procedure, processi e cartacce su cartacce.

La questione è che, una volta finito di smaronarmi tutto il giorno con questi, torno in albergo in un posto dimenticato da Dio e dagli uomini con una criminalità tale che il personale di sicurezza ha in dotazione gli SPAS e i miei colleghi di varie nazionalità, al primo puttan tour, sono stati rapinati dal tassista al ritorno, per cui non ho un cazzo da fare.

La TV si prende male e la parabola fa schifo, così mi perdo anche il trofeo TIM, il mio notebook da lavoro ha la connessione criptata, per cui niente connessione Wi-fi dell'albergo e le postazioni internet al piano terra sono presidiate dall'alba al tramonto da vecchine intente a giocare a qualche cavolo di gioco d'azzardo on line.

Non so per quale colpo di fortuna, durante una coincidenza in cui devo aspettare 1 ora tra un imbarco e l'altro nell'area duty free, mi imbatto nella copia in paperback di "Recoil" (Contraccolpo, titolo in italiano) di Andy McNab (in lingua originale). Lo compro, anche se sono piuttosto convinto che lo lascerò lì durante la settimana, che sono sicuro di dover andare in giro la sera, oppure di avere il satellite. Ok, sveliamo subito il finale, al giovedì sera l'ho finito giusto giusto per riprendere l'aereo venerdì nel tardo pomeriggio ed essere a casa nel primo pomeriggio del sabato. In ogni caso mi ha salvato dal morire di "malmostosità".

Al buon Andy sono molto legato: Bravo Two Zero l'ho letto nel 1994 in lingua originale, mentre preparavo l'esame di inglese all'Università. Mi piace da subito perchè intanto, pur con tutti gli acronimi militari, scrive in un buon inglese. Poi, cazzo, sembra di essere lì con lui in mezzo a quel cazzo di deserto iraqeno con la neve che, contro ogni probabilità, scende copiosa o nella stanza degli interrogatori mentre viene gonfiato di botte o in mezzo alla folla mentre viene quasi linciato oppure nella cella della prigione dove viene scaricato.

Qualche anno più tardi scopro, sempre per caso, che ha iniziato la saga di Nick Stone: armi reali, procedure reali, problemi reali con cui si ha a che fare quando si ha un'arma per le mani e bisogna essere pronti ad usarla (in pratica occhio all'inceppo, che nei film ammmerigani succede solo ai kattivi mentre stanno per sparare al buono di turno) e tanta umanità, che, in romanzi del genere, affollati di supereroi senza macchia e senza paura a cui vanno tutte dritte, non guasta.

Lo so, lo so, confermo di essere uno zotico, ignorante, guerrafondaio e cafone, ma a me i libri di McNab piacciono davvero tanto, soprattutto da leggere in lingua originale.

Ok, adesso torno a mettermi la tela mimetica sulla testa e continuo a rispondere alle consuete 1.000 mail che mi si sono accumulate in una settimana senza alcun contatto con la comunicazione occidentale.

venerdì 6 agosto 2010

In culo al Mondo

Ho appena saputo che, visto l'ottimo lavoro sporco svolto nei giorni scorsi, come premio, nella settimana di ferragosto ('fanculo), mi spediscono In Culo al Mondo per le prime procedure di apertura di un nuovo mercato in una Nazione molto extraeuropea (per questioni aziendali non posso dire dove sia).

La cosa fantastica è che con il mio notebook aziendale non posso connettermi a reti non aziendali ed essendo ancora in fase embrionale la Nuova Nazione, io sarò completamente isolato da tutto e da tutti, salvo trovarmi 1.000 mail al 16 di agosto, con tatto di cazzi e scazzi inclusi.

Inoltre alla Dolce Metà avevo prospettato un bel giro nel prox weekend tipo partenza il venerdì e rientro alla domenica in qualche posto in montagna, anche in Austria visto che in Italia non si troverà un ostia di libero, però tornando il sabato pomeriggio indietro... mi sa che mi tirerà dietro un pacco di porchi!

Adesso scappo, che devo andare a fare le valige, che domani (altra gioissima della Dolce Metà che pensava ad una due giorni di mare in cui mi sarei assorbito solo io la Piccolina, per cui potrei andare in giro con una bella accetta in mezzo alle scapole) mi tocca fare un bel pacco di orette d'aereo, sperando di non dovermi sorbire per l'ennesima volta Mrs Doubtfire perchè sennò domani potreste leggere di un pazzo che ha dirottato un aereo!

giovedì 5 agosto 2010

Mi sento sporco

La sera di 3 giorni fa mi arriva una mail dove mi si intima di recarmi in un Paese dell'Est Europa l'indomani mattina con tanto di volo prenotato partenza da Malpensa l'indomani mattina ad ora antelucana. La mia prima reazione è un bel "perchè?", ma visto che proviene dalla segretaria del CEO, la risposta non può essere altro che un "fallo e basta, con mutismo e rassegnazione".

Le bestemmie scendono copiose, visto che mi trovo in Romagna e che la sveglia deve essere puntata alle 1.30 per riuscire ad essere in tempo per il check in e le altre incombenze.

By the way, i miei giorni di ferie mi anno lasciato come ricordo un bellissimo orzaiolo all'occhio sinistro, probabilmente vista la quantià industriale che la Piccolina mi ha riversato negli occhi, probabilmente ci sarà finito dentro anche una qualche coltura di bacilli, così approfitto della farmacia dell'aeroporto per prendere una pomata oftalmica dal colore giallo che, vista la lacrimazione procurata, mi colorerà le palpebre e tutta la regione oculare come David Bowie negli anni '80, producendo un bell'effetto Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio.

Non racconterò il volo, con arrivo piuttosto mattiniero e successivo taxi mentre mi strafogo di RedBull tanto da riuscire anche a postare un commento sul presente blog, in quanto la sede locale della Grande Multinazionale Bastarda è, sinistramente, semideserta.

Bighellono un po' tra i corridoi della sede e, sono quasi le 11, noto solo qualche segretaria indaffarata a portare quantità industriali di generi di conforto verso la sala riunioni. Mi trovo in uno spazio labirintico, molto più grande della sede italiota, molto più moderno, in quanto i nuovi uffici mi pare fossero stati inaugurati 9 mesi fa (da come ricordo dalle comunicazioni di cui, normalmente, mi frega meno di un cazzo) ed è totalmente deserto, sembra di essere in un qualche film fantascientifico degli anni '70.

Mano a mano arrivano i colleghi degli altri Stati, mano a mano li saluto, stringo mani, prendo battutine sull'esaltante esperienza Mondiale degli azzurri, ricevo domande sul Berluska e su chi cazzo sia Fini e ci si fanno le solite domande di rito sulle rispettive famiglie. Cerco il mio omologo per il Paese ospitante, ma non lo vedo, sarà che non ho mai avuto tanta confidenza con lui, però mi sembra strano non riuscire a riconoscerlo, mentre tutti gli altri, anche quelli acquisiti più di recente, di vista so chi sono e mi fermo anche a scambiare un paio di battute.

Alle 11.58, veniamo fatti accomodare in sala riunioni, che è pronto il brunch (lo chiamano proprio così le segretarie, non mi lapidate, non è colpa mia, io non lo volevo scrivere). Io ho una fame micidiale, probabilmente sarà anche la caffeina della RedBull che mi fa effetto.

Alle 12 e 05 entra un membro del Board accompagnato da una pattuglia di scherani che mi trova con in bocca mezza tartina al non so cosa che cercavo di deglutire velocemente senza assaporare un cazzo tanto fa schifo. Ingerisco velocemente e vado a salutare stringendo mani a destra e a manca, per poi tornare tranquillamente al buffet per placare i morsi della fame che ancora mi artigliano.

Alle 12.08, con la seconda tartina un po' meno schifosa della prima in bocca, vengo sorpreso dall'annuncio del membro del Board: il Paese in cui siamo sarà dismesso dalla Grande Multinazionale Bastarda, è già stato dato annuncio alla stampa qualche giorno fa, al fine di andare ad aprire nuovi mercati in altre Nazioni. Comincio a tossire, la lacrimazione dall'occhio si fa più copiosa e adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio in preda ad un attacco di tubercolosi.

Alle 12.11 ci viene comunicatpo che siamo lì per scarnificare la carcassa di quella sede e che ci sarà un bonus ulteriore se si riuscirà a contenere i danni. A me passa la fame istantaneamente, lo stomaco si blocca, passo il resto del tempo sul terrazzino attiguo alla hall per gli ospiti a prendere aria. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio in preda ad un attacco d'asma.

Alle 14.00 inizia la riunione, in cui si assegnano i compiti. Tutti si accalcano a prendere il lavoro del "taglio del personale", che è la parte più semplice, visto che le leggi in materia di contratti in quel Paese sono piuttosto deboli. Io questo compito lo passo volentieri, già inizio a sentirmi sporco così, vedermi direttamente il sangue che schizza sulla camicia non mi è sopportabile. Scelgo di collaborare con i consulenti locali per la dismissione di tutti gli asset tangibili ed intangibili, che è la parte più noiosa di tutta la questione, ma che mi lascia spazio per andare su internette e pensare ad altro, mentre aspetto le traduzioni in inglese di svariati documenti immobiliari e di leggi ad essi correlate.

Alle 19.00 finisce la prima giornata, torniamo nel lussuoso albergo, lo stomaco mi si è bloccato sentendo parlare di tutti i vari tagli di persone con cui ho avuto a che fare, anche solo in videoconferenza e su come siano solamente dei birilli in un gigantesco bowling di fronte ad una serie di tizi che possono fare solamente strike. Chiedo venia a tutti, ma la sveglia all'1.30 della notte prima mi ha distrutto, per cui ordino 4 cose come cena in camera, mentre gli altri pianificano cena e qualcuno puttan tour di rito quando si è all'est.

Alle 23.00 sono ancora sveglio, non riesco a prendere sonno, seppur massacrato, mi sembra di essere uno di quei tizi che dal 1939 al 1945 compilava liste. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio tormentato dall'insonnia.

Alle 8.00 del giorno dopo siamo tutti a colazione, tutti sembrano allegri e soddisfatti, io sono ancora un po' frastornato, visto che mi sono adormentato tardi, non avendo praticamente dormito il giorno prima. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio che ha lottato con un gatto per tutta la notte.

Alle 9.00 siamo ai posti di combattimento ed io corro dietro a pratiche e a incartamenti tradotti, talvolta, in maniera talmente criptica che mi piacerebbe avere una macchina Enigma a disposizione.

Alle 10.30 chi è preposto ai tagli di personale comunica che ha finito il suo lavoro e saluta tutti.

Alle 14.30 mi trovo da solo con i consulenti, che tutti gli altri se ne sono già andati, ho la conferma che ho scelto il compito più stronzo, ma mi va bene così, tanto ho prenotato l'aereo per le 22.00

Alle 19.00 finisco, mi sento sporco, mentre mi lavo le mani mi pare di sentire l'ultimo monologo di Lady MacBeth. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio in preda ad un disturbo ossessivo compulsivo.

Alle 20.00 sono in aeroporto che mi guardo in giro sperduto, in quanto non c'è niente di aperto in quel posto del cazzo a parte un bar con dei panini che farebbero passare la fame ad un profugo del Botswana, prendo un tubo di Pringles e vaffanculo. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio coperto di briciole.

Alle 2.00 sono arrivato nell'appartamento dell'est Lombardia, dove mi fiondo sotto la doccia, per togliere la cragna, senza riuscire a sentirmi meno sporco nonostante acqua e docciaschiuma in abbondanza. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio uscito da un uragano.

Se mi arriveranno qui soldi, cercherò di non pensarci, lo so che è un atteggiamento ipocrita e profondamente bastardo, non è per niente che mi sento sporco.

lunedì 2 agosto 2010

Facciamo una bella conta

Allora, sono dilaniato dopo una settimana a correre dietro alla Piccolina, appena ho acceso il notebook aziendale mi sono ritrovato con più di 1.000 mail da leggere, che in questo periodo tutti si sentivano scrittori che nemmeno Tolstoj, insomma uno otiimo bentornato al lavoro...

In ogni caso, io ringrazio sempre il Corriere on line che mi regala motivi di ilarità totale:

Finalmente faremo una bella conta di quanti mentecatti abbiamo nella nostra amata penisola, il milionario in euro ecologista con entrobordo genovese ha deciso di candidare quella stronzata delle sue liste da albergo extralusso pagato con i soldi dei gonzi alle politiche!

Ogni volta che rileggo l'articolo, non riesco a trattenere una risatona, per fortuna che sono l'unico pirla nella sala riunioni del Medio Complesso Industriale dell'Alto Veneto nella prima settimana di Agosto...

Invece sono davvero addolorato per l'idolo della mia adolescenza, scaricato dalla... ehm... quarta moglie 22enne modellina dell'est... vabbé... vado ad intristirmi da solo in un angolo, adesso.

Bentornato dalle ferie Attila! Dio, che mal di testa!