venerdì 6 novembre 2009

Momenti di Gloria (Chariots of Fire)

Questa merda di settimana deve finire, punto.

Ennesimo post autobiografico del cazzo.

Come sa chi ha letto i due post precedenti, non è che ho proprio un gran culo con i mezzi di locomozione questa settimana. E, come si può agilmente notare, questa cazzo di settimana non è ancora un cazzo finita.

La fredda cronaca (in terza persona, perchè mi piacerebbe non fosse successo a me, ma a qualche altro stronzo di merda):

Questa mattina Attila si recava presso un Sito Medio Commerciale del bergamasco (pota, pota) e alle ore 10.04 si trascinava in ufficio il corredo di valige e di notebook prendendosi le solite battute idiote (l'ultima: "Strano, non ho sentito ancora di nessuna nuova località alluvionata, qualcuno è più previdente e si porta avanti già con il lavoro...) da parte degli autoctoni (che, tecnicamente, sono collaboratori/sottoposti/affittuari di Attila, per cui potrebbe anche avvalersi di qualche forma di rappresaglia, ma tanto sanno che Attila non lo farà mai e spiegherò bene questo rapporto in un post futuro), lasciando la scatoletta ruotata (la Peugeot 107) in bella vista nel parcheggio scoperto.
Alle ore 10.10 locali, Attila veniva invitato a seguire il responsabile del Sito per farsi illustrare lo svolgimento delle luminarie natalazie esterne (che non lo avevano convinto un cazzo). Alle ore 10.12 Attila si trovava nel parcheggio esterno, dove aveva parcheggiato in precedenza, al fine di capire come mai era stato installato quell'obbrobrio luminescente, quando notava un tizio di colore aprire la portiera anteriore destra della scatoletta dopo aver proceduto alla demolizione del finestrino anteriore lato passeggero. Alchè gli rivolgeva il simpatico epiteto "Brutto figlio di puttana" e, dopo aver gentilmente richiesto al collega di avvisare tramite cellulare i carabinieri/polizia/GdF/esercito/aviazione/marina, si gettava all'inseguimento, mentre il tizio nero, senza aver trafugato niente, per il semplice fatto che non c'era un cazzo da trafugare, si dotava di calzature alate e iniziava una precipitosa corsa attraverso la statale verso i campi. Il nostro Attila, che, ricordiamolo, va a correre tutti i santi giorni, va in palestra 4/5 volte la settimana ed ha un po' di cinture nere di una serie di artio marziali giapponesi, ci teneva particolarmente a redarguire personalmente (e simpaticamente) il simpatico signore probabilmente non di origine comunitaria, per cui tosto lo inseguiva attraverso la statale (causando un simpatico concertino di clacson da parte di automobili che avevano dovuto bloccarsi repentinamente) verso l'aperta campagna.
Nonostante le calzature alate, il simpatico amico di nazionalità probabilmente straniera iniziava a perdere visibilmente terreno incalzato dal ritmo serrato del tonico Attila, che, seppur oggettivamente ostacolato dal completo grigio, scarpe in cuoio e cappotto lungo, stava fornendo una prestazione a dir poco maiuscola. Attila, notando la difficoltà dell'inseguito, stava per iniziare la progressione con cui sarebbe arrivato a ridosso dell'uomo di incerte origine e sentiva nelle orecchie il celebre motivo di Vangelis, brano principale del film che fornisce il titolo a questo post, quando questi faceva un rapido scarto sulla destra e guadava il melmoso e probabilmente non molto salubre canale che scorreva a lato del percorso intrapreso dai nostri protagonisti.
Attila, dopo un attimo di sgomento e respingendo la malsana idea di ripetere il gesto del probabile migrante (per un attimo, ma solo per un attimo, era balenata nella mente bacata del nostro), raccoglieva una pietra e la lanciava all'indirizzo del guadante, salutandolo amabilmente con un "Bastardo di merda, la prossima volta che vedo di apro il culo come un melone il giorno di ferragosto".
Ritornato al Sito Medio Commerciale, avvertiva la società di leasing dell'accaduto e andava a cambiare il mezzo di locomozione (una tenue speranza in una vettura un pochino più robusta si era librata nell'aria per sfracellarsi a terra una volta arrivato presso gli uffici di zona dell'autonolleggio di riferimento) e perdeva così un paio d'ore (in pratica ciao ciao alla pausa pranzo, allegria!).

5 commenti:

Yossarian ha detto...

Epperlamadonna Attila! Che sfiga!

Qui ormai intravedo una sola via d'uscita: Lourdes.

Complimenti per l'inseguimento.

Buon week end

PS lavori nel settore luminarie? Al mio paese c'e' la sede di un colosso delle luminarie: si chiama Disano.

Attila ha detto...

Guarda, mi sa che un tour a Lourdes non mi farebbe per niente male...

No, Real Estate, solo che devo fare un minimo di controllo qualità su quello che i miei responsabili locali mettono su come luminarie natalizie nei Siti Commerciali... in fondo per loro è solamente il periodo più importante dell'anno in termini di vendite... di cui può anche non interessarmi un'ostia, ma se poi non pagano l'affitto sono davvero tutti avicoli particolarmente adatti a persone diabetiche per me.

Attila ha detto...

Buon week end anche a te.

E che Dio me la mandi buona (e senza mutande possibilmente)!

essere disgustoso* ha detto...

pesante...
e tu sei un pazzo: pure l'inseguimento per un vetro rotto di un'auto di proprietà altrui. non inseguirei nessuno neanche se fossi armato.
completamente pazzo.
io mi sarei rispiarmiato la sudata oltre ad una potenziale coltellata...

Attila ha detto...

Guarda, visto che normalmente amministro delle cose altrui, sono particolarmente incline ad incazzarmi anche su cose di cui centro poco, ma che ricadono nella mia "sfera di influenza". Inoltre, dopo tutto quello che era successo nei giorni scorsi, mi sa che il tizio non avrebbe avuto il tempo di estrarre un bel niente perchè avrei sfogato un po' di "negatività" su di lui... ho un po' di anni di arti marziali e di buttafuoraggio alle spalle, quando colpisco (ultimamente esclusivamente il sacco) faccio male (e poi c'è sempre la rubrica di questo non aggiornata per questioni di tempo "Lezioni di Autodifesa").