E' morto Francesco Cossiga, adesso aspetto che tutta la blogsfera inneggi alla sua morte, la grande liberazione da uno dei tanti mali assoluti che infesterebbero la nostra cara Patria. Occorrono altri commenti su questi avvoltoi?
Personalmente, mi stava simpatico. Anche non condividendo molte esternazioni, mi piaceva per l'assoluta mancanza di quel falso pudore che attanaglia i ruoli istituzionali italioti. Non è stato un ipocrita e, detto di un ex esponente di punta della fu DC, sembra un'affermazione paradossale, un ossimoro.
I disordini del '77, Moro, Gladio, le picconate, le affermazioni taglienti da Senatore a vita sono state battaglie portate avanti sempre mettendoci la faccia, così come il famoso discorso del 25 Aprile con cui si dimise da Capo dello Stato.
Sì, il Presidente Emerito mi mancherà, mi mancheranno le sue battutine e le sue allusioni.
Ok, ora lasciamo lo spazio agli sputi, agli striscioni e alle pernacchie, che tanto era già uso ignorarli da vivo, mi sa che gliene importerà ancora meno da morto.
martedì 17 agosto 2010
lunedì 16 agosto 2010
Andy McNab
Come avevo scritto venerdì scorso, ho passato una settimana in un bel posto dimenticato da Dio e dagli uomini a stretto contatto con tutti i bei consulenti (farò un post interessante su una conversazione avuta a pranzo con uno di questi) a smaronarmi le scatole riguardando procedure, processi e cartacce su cartacce.
La questione è che, una volta finito di smaronarmi tutto il giorno con questi, torno in albergo in un posto dimenticato da Dio e dagli uomini con una criminalità tale che il personale di sicurezza ha in dotazione gli SPAS e i miei colleghi di varie nazionalità, al primo puttan tour, sono stati rapinati dal tassista al ritorno, per cui non ho un cazzo da fare.
La TV si prende male e la parabola fa schifo, così mi perdo anche il trofeo TIM, il mio notebook da lavoro ha la connessione criptata, per cui niente connessione Wi-fi dell'albergo e le postazioni internet al piano terra sono presidiate dall'alba al tramonto da vecchine intente a giocare a qualche cavolo di gioco d'azzardo on line.
Non so per quale colpo di fortuna, durante una coincidenza in cui devo aspettare 1 ora tra un imbarco e l'altro nell'area duty free, mi imbatto nella copia in paperback di "Recoil" (Contraccolpo, titolo in italiano) di Andy McNab (in lingua originale). Lo compro, anche se sono piuttosto convinto che lo lascerò lì durante la settimana, che sono sicuro di dover andare in giro la sera, oppure di avere il satellite. Ok, sveliamo subito il finale, al giovedì sera l'ho finito giusto giusto per riprendere l'aereo venerdì nel tardo pomeriggio ed essere a casa nel primo pomeriggio del sabato. In ogni caso mi ha salvato dal morire di "malmostosità".
Al buon Andy sono molto legato: Bravo Two Zero l'ho letto nel 1994 in lingua originale, mentre preparavo l'esame di inglese all'Università. Mi piace da subito perchè intanto, pur con tutti gli acronimi militari, scrive in un buon inglese. Poi, cazzo, sembra di essere lì con lui in mezzo a quel cazzo di deserto iraqeno con la neve che, contro ogni probabilità, scende copiosa o nella stanza degli interrogatori mentre viene gonfiato di botte o in mezzo alla folla mentre viene quasi linciato oppure nella cella della prigione dove viene scaricato.
Qualche anno più tardi scopro, sempre per caso, che ha iniziato la saga di Nick Stone: armi reali, procedure reali, problemi reali con cui si ha a che fare quando si ha un'arma per le mani e bisogna essere pronti ad usarla (in pratica occhio all'inceppo, che nei film ammmerigani succede solo ai kattivi mentre stanno per sparare al buono di turno) e tanta umanità, che, in romanzi del genere, affollati di supereroi senza macchia e senza paura a cui vanno tutte dritte, non guasta.
Lo so, lo so, confermo di essere uno zotico, ignorante, guerrafondaio e cafone, ma a me i libri di McNab piacciono davvero tanto, soprattutto da leggere in lingua originale.
Ok, adesso torno a mettermi la tela mimetica sulla testa e continuo a rispondere alle consuete 1.000 mail che mi si sono accumulate in una settimana senza alcun contatto con la comunicazione occidentale.
La questione è che, una volta finito di smaronarmi tutto il giorno con questi, torno in albergo in un posto dimenticato da Dio e dagli uomini con una criminalità tale che il personale di sicurezza ha in dotazione gli SPAS e i miei colleghi di varie nazionalità, al primo puttan tour, sono stati rapinati dal tassista al ritorno, per cui non ho un cazzo da fare.
La TV si prende male e la parabola fa schifo, così mi perdo anche il trofeo TIM, il mio notebook da lavoro ha la connessione criptata, per cui niente connessione Wi-fi dell'albergo e le postazioni internet al piano terra sono presidiate dall'alba al tramonto da vecchine intente a giocare a qualche cavolo di gioco d'azzardo on line.
Non so per quale colpo di fortuna, durante una coincidenza in cui devo aspettare 1 ora tra un imbarco e l'altro nell'area duty free, mi imbatto nella copia in paperback di "Recoil" (Contraccolpo, titolo in italiano) di Andy McNab (in lingua originale). Lo compro, anche se sono piuttosto convinto che lo lascerò lì durante la settimana, che sono sicuro di dover andare in giro la sera, oppure di avere il satellite. Ok, sveliamo subito il finale, al giovedì sera l'ho finito giusto giusto per riprendere l'aereo venerdì nel tardo pomeriggio ed essere a casa nel primo pomeriggio del sabato. In ogni caso mi ha salvato dal morire di "malmostosità".
Al buon Andy sono molto legato: Bravo Two Zero l'ho letto nel 1994 in lingua originale, mentre preparavo l'esame di inglese all'Università. Mi piace da subito perchè intanto, pur con tutti gli acronimi militari, scrive in un buon inglese. Poi, cazzo, sembra di essere lì con lui in mezzo a quel cazzo di deserto iraqeno con la neve che, contro ogni probabilità, scende copiosa o nella stanza degli interrogatori mentre viene gonfiato di botte o in mezzo alla folla mentre viene quasi linciato oppure nella cella della prigione dove viene scaricato.
Qualche anno più tardi scopro, sempre per caso, che ha iniziato la saga di Nick Stone: armi reali, procedure reali, problemi reali con cui si ha a che fare quando si ha un'arma per le mani e bisogna essere pronti ad usarla (in pratica occhio all'inceppo, che nei film ammmerigani succede solo ai kattivi mentre stanno per sparare al buono di turno) e tanta umanità, che, in romanzi del genere, affollati di supereroi senza macchia e senza paura a cui vanno tutte dritte, non guasta.
Lo so, lo so, confermo di essere uno zotico, ignorante, guerrafondaio e cafone, ma a me i libri di McNab piacciono davvero tanto, soprattutto da leggere in lingua originale.
Ok, adesso torno a mettermi la tela mimetica sulla testa e continuo a rispondere alle consuete 1.000 mail che mi si sono accumulate in una settimana senza alcun contatto con la comunicazione occidentale.
venerdì 6 agosto 2010
In culo al Mondo
Ho appena saputo che, visto l'ottimo lavoro sporco svolto nei giorni scorsi, come premio, nella settimana di ferragosto ('fanculo), mi spediscono In Culo al Mondo per le prime procedure di apertura di un nuovo mercato in una Nazione molto extraeuropea (per questioni aziendali non posso dire dove sia).
La cosa fantastica è che con il mio notebook aziendale non posso connettermi a reti non aziendali ed essendo ancora in fase embrionale la Nuova Nazione, io sarò completamente isolato da tutto e da tutti, salvo trovarmi 1.000 mail al 16 di agosto, con tatto di cazzi e scazzi inclusi.
Inoltre alla Dolce Metà avevo prospettato un bel giro nel prox weekend tipo partenza il venerdì e rientro alla domenica in qualche posto in montagna, anche in Austria visto che in Italia non si troverà un ostia di libero, però tornando il sabato pomeriggio indietro... mi sa che mi tirerà dietro un pacco di porchi!
Adesso scappo, che devo andare a fare le valige, che domani (altra gioissima della Dolce Metà che pensava ad una due giorni di mare in cui mi sarei assorbito solo io la Piccolina, per cui potrei andare in giro con una bella accetta in mezzo alle scapole) mi tocca fare un bel pacco di orette d'aereo, sperando di non dovermi sorbire per l'ennesima volta Mrs Doubtfire perchè sennò domani potreste leggere di un pazzo che ha dirottato un aereo!
La cosa fantastica è che con il mio notebook aziendale non posso connettermi a reti non aziendali ed essendo ancora in fase embrionale la Nuova Nazione, io sarò completamente isolato da tutto e da tutti, salvo trovarmi 1.000 mail al 16 di agosto, con tatto di cazzi e scazzi inclusi.
Inoltre alla Dolce Metà avevo prospettato un bel giro nel prox weekend tipo partenza il venerdì e rientro alla domenica in qualche posto in montagna, anche in Austria visto che in Italia non si troverà un ostia di libero, però tornando il sabato pomeriggio indietro... mi sa che mi tirerà dietro un pacco di porchi!
Adesso scappo, che devo andare a fare le valige, che domani (altra gioissima della Dolce Metà che pensava ad una due giorni di mare in cui mi sarei assorbito solo io la Piccolina, per cui potrei andare in giro con una bella accetta in mezzo alle scapole) mi tocca fare un bel pacco di orette d'aereo, sperando di non dovermi sorbire per l'ennesima volta Mrs Doubtfire perchè sennò domani potreste leggere di un pazzo che ha dirottato un aereo!
giovedì 5 agosto 2010
Mi sento sporco
La sera di 3 giorni fa mi arriva una mail dove mi si intima di recarmi in un Paese dell'Est Europa l'indomani mattina con tanto di volo prenotato partenza da Malpensa l'indomani mattina ad ora antelucana. La mia prima reazione è un bel "perchè?", ma visto che proviene dalla segretaria del CEO, la risposta non può essere altro che un "fallo e basta, con mutismo e rassegnazione".
Le bestemmie scendono copiose, visto che mi trovo in Romagna e che la sveglia deve essere puntata alle 1.30 per riuscire ad essere in tempo per il check in e le altre incombenze.
By the way, i miei giorni di ferie mi anno lasciato come ricordo un bellissimo orzaiolo all'occhio sinistro, probabilmente vista la quantià industriale che la Piccolina mi ha riversato negli occhi, probabilmente ci sarà finito dentro anche una qualche coltura di bacilli, così approfitto della farmacia dell'aeroporto per prendere una pomata oftalmica dal colore giallo che, vista la lacrimazione procurata, mi colorerà le palpebre e tutta la regione oculare come David Bowie negli anni '80, producendo un bell'effetto Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio.
Non racconterò il volo, con arrivo piuttosto mattiniero e successivo taxi mentre mi strafogo di RedBull tanto da riuscire anche a postare un commento sul presente blog, in quanto la sede locale della Grande Multinazionale Bastarda è, sinistramente, semideserta.
Bighellono un po' tra i corridoi della sede e, sono quasi le 11, noto solo qualche segretaria indaffarata a portare quantità industriali di generi di conforto verso la sala riunioni. Mi trovo in uno spazio labirintico, molto più grande della sede italiota, molto più moderno, in quanto i nuovi uffici mi pare fossero stati inaugurati 9 mesi fa (da come ricordo dalle comunicazioni di cui, normalmente, mi frega meno di un cazzo) ed è totalmente deserto, sembra di essere in un qualche film fantascientifico degli anni '70.
Mano a mano arrivano i colleghi degli altri Stati, mano a mano li saluto, stringo mani, prendo battutine sull'esaltante esperienza Mondiale degli azzurri, ricevo domande sul Berluska e su chi cazzo sia Fini e ci si fanno le solite domande di rito sulle rispettive famiglie. Cerco il mio omologo per il Paese ospitante, ma non lo vedo, sarà che non ho mai avuto tanta confidenza con lui, però mi sembra strano non riuscire a riconoscerlo, mentre tutti gli altri, anche quelli acquisiti più di recente, di vista so chi sono e mi fermo anche a scambiare un paio di battute.
Alle 11.58, veniamo fatti accomodare in sala riunioni, che è pronto il brunch (lo chiamano proprio così le segretarie, non mi lapidate, non è colpa mia, io non lo volevo scrivere). Io ho una fame micidiale, probabilmente sarà anche la caffeina della RedBull che mi fa effetto.
Alle 12 e 05 entra un membro del Board accompagnato da una pattuglia di scherani che mi trova con in bocca mezza tartina al non so cosa che cercavo di deglutire velocemente senza assaporare un cazzo tanto fa schifo. Ingerisco velocemente e vado a salutare stringendo mani a destra e a manca, per poi tornare tranquillamente al buffet per placare i morsi della fame che ancora mi artigliano.
Alle 12.08, con la seconda tartina un po' meno schifosa della prima in bocca, vengo sorpreso dall'annuncio del membro del Board: il Paese in cui siamo sarà dismesso dalla Grande Multinazionale Bastarda, è già stato dato annuncio alla stampa qualche giorno fa, al fine di andare ad aprire nuovi mercati in altre Nazioni. Comincio a tossire, la lacrimazione dall'occhio si fa più copiosa e adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio in preda ad un attacco di tubercolosi.
Alle 12.11 ci viene comunicatpo che siamo lì per scarnificare la carcassa di quella sede e che ci sarà un bonus ulteriore se si riuscirà a contenere i danni. A me passa la fame istantaneamente, lo stomaco si blocca, passo il resto del tempo sul terrazzino attiguo alla hall per gli ospiti a prendere aria. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio in preda ad un attacco d'asma.
Alle 14.00 inizia la riunione, in cui si assegnano i compiti. Tutti si accalcano a prendere il lavoro del "taglio del personale", che è la parte più semplice, visto che le leggi in materia di contratti in quel Paese sono piuttosto deboli. Io questo compito lo passo volentieri, già inizio a sentirmi sporco così, vedermi direttamente il sangue che schizza sulla camicia non mi è sopportabile. Scelgo di collaborare con i consulenti locali per la dismissione di tutti gli asset tangibili ed intangibili, che è la parte più noiosa di tutta la questione, ma che mi lascia spazio per andare su internette e pensare ad altro, mentre aspetto le traduzioni in inglese di svariati documenti immobiliari e di leggi ad essi correlate.
Alle 19.00 finisce la prima giornata, torniamo nel lussuoso albergo, lo stomaco mi si è bloccato sentendo parlare di tutti i vari tagli di persone con cui ho avuto a che fare, anche solo in videoconferenza e su come siano solamente dei birilli in un gigantesco bowling di fronte ad una serie di tizi che possono fare solamente strike. Chiedo venia a tutti, ma la sveglia all'1.30 della notte prima mi ha distrutto, per cui ordino 4 cose come cena in camera, mentre gli altri pianificano cena e qualcuno puttan tour di rito quando si è all'est.
Alle 23.00 sono ancora sveglio, non riesco a prendere sonno, seppur massacrato, mi sembra di essere uno di quei tizi che dal 1939 al 1945 compilava liste. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio tormentato dall'insonnia.
Alle 8.00 del giorno dopo siamo tutti a colazione, tutti sembrano allegri e soddisfatti, io sono ancora un po' frastornato, visto che mi sono adormentato tardi, non avendo praticamente dormito il giorno prima. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio che ha lottato con un gatto per tutta la notte.
Alle 9.00 siamo ai posti di combattimento ed io corro dietro a pratiche e a incartamenti tradotti, talvolta, in maniera talmente criptica che mi piacerebbe avere una macchina Enigma a disposizione.
Alle 10.30 chi è preposto ai tagli di personale comunica che ha finito il suo lavoro e saluta tutti.
Alle 14.30 mi trovo da solo con i consulenti, che tutti gli altri se ne sono già andati, ho la conferma che ho scelto il compito più stronzo, ma mi va bene così, tanto ho prenotato l'aereo per le 22.00
Alle 19.00 finisco, mi sento sporco, mentre mi lavo le mani mi pare di sentire l'ultimo monologo di Lady MacBeth. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio in preda ad un disturbo ossessivo compulsivo.
Alle 20.00 sono in aeroporto che mi guardo in giro sperduto, in quanto non c'è niente di aperto in quel posto del cazzo a parte un bar con dei panini che farebbero passare la fame ad un profugo del Botswana, prendo un tubo di Pringles e vaffanculo. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio coperto di briciole.
Alle 2.00 sono arrivato nell'appartamento dell'est Lombardia, dove mi fiondo sotto la doccia, per togliere la cragna, senza riuscire a sentirmi meno sporco nonostante acqua e docciaschiuma in abbondanza. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio uscito da un uragano.
Se mi arriveranno qui soldi, cercherò di non pensarci, lo so che è un atteggiamento ipocrita e profondamente bastardo, non è per niente che mi sento sporco.
Le bestemmie scendono copiose, visto che mi trovo in Romagna e che la sveglia deve essere puntata alle 1.30 per riuscire ad essere in tempo per il check in e le altre incombenze.
By the way, i miei giorni di ferie mi anno lasciato come ricordo un bellissimo orzaiolo all'occhio sinistro, probabilmente vista la quantià industriale che la Piccolina mi ha riversato negli occhi, probabilmente ci sarà finito dentro anche una qualche coltura di bacilli, così approfitto della farmacia dell'aeroporto per prendere una pomata oftalmica dal colore giallo che, vista la lacrimazione procurata, mi colorerà le palpebre e tutta la regione oculare come David Bowie negli anni '80, producendo un bell'effetto Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio.
Non racconterò il volo, con arrivo piuttosto mattiniero e successivo taxi mentre mi strafogo di RedBull tanto da riuscire anche a postare un commento sul presente blog, in quanto la sede locale della Grande Multinazionale Bastarda è, sinistramente, semideserta.
Bighellono un po' tra i corridoi della sede e, sono quasi le 11, noto solo qualche segretaria indaffarata a portare quantità industriali di generi di conforto verso la sala riunioni. Mi trovo in uno spazio labirintico, molto più grande della sede italiota, molto più moderno, in quanto i nuovi uffici mi pare fossero stati inaugurati 9 mesi fa (da come ricordo dalle comunicazioni di cui, normalmente, mi frega meno di un cazzo) ed è totalmente deserto, sembra di essere in un qualche film fantascientifico degli anni '70.
Mano a mano arrivano i colleghi degli altri Stati, mano a mano li saluto, stringo mani, prendo battutine sull'esaltante esperienza Mondiale degli azzurri, ricevo domande sul Berluska e su chi cazzo sia Fini e ci si fanno le solite domande di rito sulle rispettive famiglie. Cerco il mio omologo per il Paese ospitante, ma non lo vedo, sarà che non ho mai avuto tanta confidenza con lui, però mi sembra strano non riuscire a riconoscerlo, mentre tutti gli altri, anche quelli acquisiti più di recente, di vista so chi sono e mi fermo anche a scambiare un paio di battute.
Alle 11.58, veniamo fatti accomodare in sala riunioni, che è pronto il brunch (lo chiamano proprio così le segretarie, non mi lapidate, non è colpa mia, io non lo volevo scrivere). Io ho una fame micidiale, probabilmente sarà anche la caffeina della RedBull che mi fa effetto.
Alle 12 e 05 entra un membro del Board accompagnato da una pattuglia di scherani che mi trova con in bocca mezza tartina al non so cosa che cercavo di deglutire velocemente senza assaporare un cazzo tanto fa schifo. Ingerisco velocemente e vado a salutare stringendo mani a destra e a manca, per poi tornare tranquillamente al buffet per placare i morsi della fame che ancora mi artigliano.
Alle 12.08, con la seconda tartina un po' meno schifosa della prima in bocca, vengo sorpreso dall'annuncio del membro del Board: il Paese in cui siamo sarà dismesso dalla Grande Multinazionale Bastarda, è già stato dato annuncio alla stampa qualche giorno fa, al fine di andare ad aprire nuovi mercati in altre Nazioni. Comincio a tossire, la lacrimazione dall'occhio si fa più copiosa e adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio in preda ad un attacco di tubercolosi.
Alle 12.11 ci viene comunicatpo che siamo lì per scarnificare la carcassa di quella sede e che ci sarà un bonus ulteriore se si riuscirà a contenere i danni. A me passa la fame istantaneamente, lo stomaco si blocca, passo il resto del tempo sul terrazzino attiguo alla hall per gli ospiti a prendere aria. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio in preda ad un attacco d'asma.
Alle 14.00 inizia la riunione, in cui si assegnano i compiti. Tutti si accalcano a prendere il lavoro del "taglio del personale", che è la parte più semplice, visto che le leggi in materia di contratti in quel Paese sono piuttosto deboli. Io questo compito lo passo volentieri, già inizio a sentirmi sporco così, vedermi direttamente il sangue che schizza sulla camicia non mi è sopportabile. Scelgo di collaborare con i consulenti locali per la dismissione di tutti gli asset tangibili ed intangibili, che è la parte più noiosa di tutta la questione, ma che mi lascia spazio per andare su internette e pensare ad altro, mentre aspetto le traduzioni in inglese di svariati documenti immobiliari e di leggi ad essi correlate.
Alle 19.00 finisce la prima giornata, torniamo nel lussuoso albergo, lo stomaco mi si è bloccato sentendo parlare di tutti i vari tagli di persone con cui ho avuto a che fare, anche solo in videoconferenza e su come siano solamente dei birilli in un gigantesco bowling di fronte ad una serie di tizi che possono fare solamente strike. Chiedo venia a tutti, ma la sveglia all'1.30 della notte prima mi ha distrutto, per cui ordino 4 cose come cena in camera, mentre gli altri pianificano cena e qualcuno puttan tour di rito quando si è all'est.
Alle 23.00 sono ancora sveglio, non riesco a prendere sonno, seppur massacrato, mi sembra di essere uno di quei tizi che dal 1939 al 1945 compilava liste. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio tormentato dall'insonnia.
Alle 8.00 del giorno dopo siamo tutti a colazione, tutti sembrano allegri e soddisfatti, io sono ancora un po' frastornato, visto che mi sono adormentato tardi, non avendo praticamente dormito il giorno prima. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio che ha lottato con un gatto per tutta la notte.
Alle 9.00 siamo ai posti di combattimento ed io corro dietro a pratiche e a incartamenti tradotti, talvolta, in maniera talmente criptica che mi piacerebbe avere una macchina Enigma a disposizione.
Alle 10.30 chi è preposto ai tagli di personale comunica che ha finito il suo lavoro e saluta tutti.
Alle 14.30 mi trovo da solo con i consulenti, che tutti gli altri se ne sono già andati, ho la conferma che ho scelto il compito più stronzo, ma mi va bene così, tanto ho prenotato l'aereo per le 22.00
Alle 19.00 finisco, mi sento sporco, mentre mi lavo le mani mi pare di sentire l'ultimo monologo di Lady MacBeth. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio in preda ad un disturbo ossessivo compulsivo.
Alle 20.00 sono in aeroporto che mi guardo in giro sperduto, in quanto non c'è niente di aperto in quel posto del cazzo a parte un bar con dei panini che farebbero passare la fame ad un profugo del Botswana, prendo un tubo di Pringles e vaffanculo. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio coperto di briciole.
Alle 2.00 sono arrivato nell'appartamento dell'est Lombardia, dove mi fiondo sotto la doccia, per togliere la cragna, senza riuscire a sentirmi meno sporco nonostante acqua e docciaschiuma in abbondanza. Adesso assomiglio a Ziggy Stardust a cui hanno dato un pugno nell'occhio uscito da un uragano.
Se mi arriveranno qui soldi, cercherò di non pensarci, lo so che è un atteggiamento ipocrita e profondamente bastardo, non è per niente che mi sento sporco.
lunedì 2 agosto 2010
Facciamo una bella conta
Allora, sono dilaniato dopo una settimana a correre dietro alla Piccolina, appena ho acceso il notebook aziendale mi sono ritrovato con più di 1.000 mail da leggere, che in questo periodo tutti si sentivano scrittori che nemmeno Tolstoj, insomma uno otiimo bentornato al lavoro...
In ogni caso, io ringrazio sempre il Corriere on line che mi regala motivi di ilarità totale:
Finalmente faremo una bella conta di quanti mentecatti abbiamo nella nostra amata penisola, il milionario in euro ecologista con entrobordo genovese ha deciso di candidare quella stronzata delle sue liste da albergo extralusso pagato con i soldi dei gonzi alle politiche!
Ogni volta che rileggo l'articolo, non riesco a trattenere una risatona, per fortuna che sono l'unico pirla nella sala riunioni del Medio Complesso Industriale dell'Alto Veneto nella prima settimana di Agosto...
Invece sono davvero addolorato per l'idolo della mia adolescenza, scaricato dalla... ehm... quarta moglie 22enne modellina dell'est... vabbé... vado ad intristirmi da solo in un angolo, adesso.
Bentornato dalle ferie Attila! Dio, che mal di testa!
In ogni caso, io ringrazio sempre il Corriere on line che mi regala motivi di ilarità totale:
Finalmente faremo una bella conta di quanti mentecatti abbiamo nella nostra amata penisola, il milionario in euro ecologista con entrobordo genovese ha deciso di candidare quella stronzata delle sue liste da albergo extralusso pagato con i soldi dei gonzi alle politiche!
Ogni volta che rileggo l'articolo, non riesco a trattenere una risatona, per fortuna che sono l'unico pirla nella sala riunioni del Medio Complesso Industriale dell'Alto Veneto nella prima settimana di Agosto...
Invece sono davvero addolorato per l'idolo della mia adolescenza, scaricato dalla... ehm... quarta moglie 22enne modellina dell'est... vabbé... vado ad intristirmi da solo in un angolo, adesso.
Bentornato dalle ferie Attila! Dio, che mal di testa!
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