venerdì 3 luglio 2009

La legge del trattore

Andare a cena o a pranzo o a merenda (no, non equivochi, ispettore della Digos, mi riferivo ad una cosa come il Mulino Bianco, non ai dintorni di Firenze, ci mancherebbe) con un paio di giudici costituzionali, come scrive anche Maurizio Belpietro (oddio sono dappertutto, ce li ho sulla schiena, levatemeli! levatemeli!) su Libero (mordono! aiutatemi!), qualche mese prima del giudizio su una questione che sta "molto a cuore" portandosi dietro il Ministro della Giustizia non è il massimo del fair play e, dal punto di vista politico, fa piuttosto schifo, su questo non ci piove.



La reazione più inquietante in tutto questo, però, la offre l'uomo del trattore, che con la sua veemente accusa, ci offre la sua personale visione sul ruolo del giudice e sull'interpretazione autentica della legge: il giudice (o il collegio giudicante) può tutto, è il deus ex machina del sistema legislativo italico.



Mi spiego: esiste un testo che si chiama Costituzione, che, per quanto mi faccia schifo, in quanto palese compromesso tra visioni superate del Mondo, tanto da fare apparire "anziana" una costituzione relativamente giovane (60 anni sono un cazzo per un testo costituzionale, altri Paesi ce l'hanno da più di 200 e appare molto più attuale, nei principi), è un testo che, con le appendici, forma un corpus e non può essere interpretato alla membro di segugio, così come al "sior giudice" gira quella mattina. Io riesco a capire che quei quattro bacucchi della Corte di Cassazione qualche volta si lasciano andare ad interpretazioni "fantasiose" tipo che se la tizia ha i jeans non può essere violentata, ma ciò che scritto è scritto.


Per il prode uomo di Montenero di Bisaccia il giudice (costituzionale in questo caso) ha il potere di fare qualsiasi cosa: può dire che ciò che è viene definito bianco venga interpretato come nero, che ciò che è definito positivo possa essere valutato negativo e così via. C'è una visione del ruolo del giudice che è aberrante: un essere al di sopra di qualsiasi regola, che decide a suo "capriccio" (in questo caso, ovviamente, corrotto dalla "magna fiera Berluska") senza essere vincolato ad alcunchè.



Avendo una cazzo di laurea in giurisprudenza mi sono dato 2 alternative: o io non ho capito davvero una cippa del nostro ordinamento (può essere, non lo nego), oppure la conoscenza del diritto costituzionale (oltre alla conoscenza dei fondamenti grammaticali della lingua italiana) non occorre per entrare in magistratura. Il mio grosso problema è che mi sentirei molto più sollevato se fossi sicuro della giustezza della prima alternativa.






Cambiando discorso, mi ha fatto molto ridere lo sproloquio con vaneggiamenti vari del simpatico milionario in euro genovese che ho visto su Blog l'altra sera, in cui invitava le forze dell'ordine al golpe in stile honduregno: era talmente idiota che non credo configurasse nemmeno un reato.

13 commenti:

mauro ha detto...

si tratta di dialettica.io non conosco la costituzione come dovrebbero conoscerla i giudici della corte,non sono in grado di valutare la liceità di una cena tra amici senza sapere cosa si sono detti o cosa hanno deciso di fare per salvaguardare i loro affari.so però che è lecito arrabbiarsi per questo sbattere in faccia alla gente certe schifezze come fossero innocenti lecca-lecca.l'ex giudice esagera fino alla nausea,ma queste cose rodono dentro a tutti.il tanto vituperato "bene comune" viene svilito da comportamenti disgustosi e ridotto a merce avariata a scapito del bene personale di pochi.non arrabbiarti con i giudici,loro fanno quello che devono fare,arrabbiati con chi li compera.saluti,mauro.

Attila ha detto...

Pausa: Cosa significa chi li compera? Io sono corrotto se ricevo soldi, punto e basta.

La magistratura è la "casta" più "violenta" della nostra società: mai sentito parlare di un referendum sulla "responsabilità civile"? Chi tocca i magistrati muore: mai sentito parlare di parcelle per "arbitrati" (tra i tanti quello di Mondadori è nel "mirino", ma ogni "arbitrato" può essere portato in giudizio, esperienza personale)?

Qualsiasi tentativo di riforma per fornire un minimo di controllo esterno è stato annegato nel sangue (non metaforico) e anche l'"organo di autogoverno" (fa ridere anche solo la definizione), il CSM, non ha alcun potere effettivo, a parte proporre lo spostamento e menate varie. Un magistrato non può essere "licenziato", "degradato" o "punito" per nessun motivo e la carriera va avanti lo stesso perchè va avanti per anzianità.

Il buon magistrato che fa il bene del popolo è una delle cazzate che, lavorando molto in ambito legale, mi è svanita per prima. A cominciare dai concorsi con cui vengono "scelti" (o le cooptazioni).

In ogni caso la costituzione è una lettera scritta, per cui, se qualcosa va a favore o contro la costituzione, non può essere decisa ad cazzum da un giudice (o da un collegio giudicante) se non nella visione di Di Pietro (che ha studiato giurisprudenza per corrispondenza e probabilmente le dispense di Diritto Costituzionale, I anno, non gli sono mai arrivate).

Ripeto: la cena con i giudici costituzionali fa schifo dal punto di vista politico (l'etica lasciamola ai filosofi fancazzisti o a chi ha un mucchio di tempo da perdere), ma, soprattutto in materia costituzionale (se fosse un processo di primo grado, sarebbe un diverso paio di maniche), non ha niente a che fare con la legalità (o altre minchiate simili). Anche perchè spero che tutti sappiano come vengono eletti i giudici costituzionali, di cui si è avuto un succoso saggio lo scorso anno (Pecorella sì, Pecorella no, Pecorella gnamme, se famo du spaghi?).

Attila ha detto...

Il bello è che rischio di passare come uno strenuo difensore del Berluska...

mauro ha detto...

ho letto anche io il post di uriel sulla magistratura,e lo condivido.la corruzzione non si esplica solo in passaggio di soldi,ma nella concessione di privilegi ecc. tutto quello che ha ben evidenziato uriel.resta il fatto che nel caso Mills un giudice ha preso soldi per favorire qualcuno e il prsdelcons non è a processo perchè il lodo alfano lo metta al riparo,etc.etc.etc.volevo evidenziare il fatto che gridare allo scandalo su queste cose non è una cosa brutta a prescindere.ciao,mauro.

Attila ha detto...

Lo scandalo è che il simpatico Tonino, dovendo conoscere la giurisprudenza perchè era UN MAGISTRATO INQUIRENTE DI CUI SI DEVE PRESUMERE LA CONOSCIENZA DELLE PROCEDURE IN SEDE DI GIUDIZIO COSTITUZIONALE (perchè lo deve conoscere anche uno studentello fancazzista al primo anno di giurisprudenza), abbia questa visione del ruolo del giudice, la quale si dimostra più estrema del momento più stringente dell'epoca fascista, in quanto pone il magistrato al di sopra di ogni legge scritta (non siamo in common law e anche nei Paesi di common law c'è sempre una legge suprema da rispettare che è la Costituzione, avrebbe torto marcio anche lì).

In più non si tratta di un giudizio di merito in cui alcuni fatti possono essere omessi (quasi) discrezionalmente dal giudice, ma di rito: o è compatibile con i dettami della costituzione o non è compatibile, non ci sono fatti o atti da ammettere o omettere.

Io lo ammetto: a me l'uomo con il trattore fa paura, lui sogna uno stato di polizia pauroso, come avevo già postato un po' di tempo addietro.

mauro ha detto...

lo stato di polizia inquieta anche me,come mi inquieta la dittatura dolce alla putin che vorrebbero far passare in italia.su tonino non posso darti torto,non piace neppure a me.ora ti saluto chè vado in ferie una settimana.saluti e buone cose a lei e alla famiglia,mauro.

essere disgustoso* ha detto...

30.06 - Il giudice Mazzella sulle cene con Berlusconi e Alfano: "Non credo che io, da individuo privato, debba dar conto delle cene che faccio".
Ma non si placa la polemica sul contorno.

bo', sarà che ormai affronto tutto con distacco ma, francamente, se un terzo dei giudici (cioè cinque) li sceglie il parlamento, cosa dovevo aspettarmi? che scegliessero giudici equi ed imparziale? gente che ha fatto leggi ad personam per reintegrare corradino carnevale?

sarà l'età o il caldo ma ho perso la forza per indignarmi.

Thomas Morton ha detto...

Forse non ho capito bene il tuo punto, ma a me sembra che abbia ragione Di Pietro. Certo che la Costituzione non può essere interpretata ad minchiam, ma resta il fatto che arbitro supremo per la sua corretta interpretazione resta il giudice costituzionale, il quale quindi ha anche potere supremo (da qui la sacralità del ruolo). Se il governo decide che il bianco della bandiera in realtà è nero, puoi appellarti alla Corte, ma se la Corte ti dà torto a chi ti appelli? Sapere che sulla Costituzione è scritta un'altra cosa non è di grande aiuto, per un comune cittadino.

frangimerda ha detto...

Attila, sposami e nessuno si farà male.

Anonimo ha detto...
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Attila ha detto...

@Mauro: Buone ferie! Ricambio le buone cose!

@frangi: grazie della proposta, ma mi sa che la Dolce Metà avrebbe qualcosa da ridire (violenta sulla mia testa, conoscendola)... tra qualche giorno anche un'accusa di bigamia e non potrei nemmeno dire di essere stato ad una festa della figlia dell'autista di Craxi...

@Alessio: "Alla membro di segugio" era una frase che mi ripeteva spesso il mio allenatore delle giovanili a calcio quando sbagliavo l'applicazione del fuorigioco o sbagliavo la diagonale: sono frasi che ti segnano per tutta la vita

@Thomas: La lettera costituzionale, per quanto interpretabile, è abbastanza precisa, se una cosa è anticostituzionale, non passa (che piaccia o meno la decisione a certa stampa che "conosce tutto lo scibile" - e ad un uomo con la barba bianca spero fischino le orecchie -). Inoltre il nostro ordinamento non prevede grossi poteri a carico dell'esecutivo e il bordello istituzionale con "Zeru Decisioni" si è visto nella plurisessantennale storia della Repubblica.

Per quanto riguarda la storia della "dittatura dolce", vien da ridere... la dittatura delle 5.000 foto con il papagno ceco di fuori di Villa Certosa. Quale dittatore tollererebbe una cosa simile? Nemmeno il tizio bergamasco capo in testa in Hounduras...

Thomas Morton ha detto...

No, se una cosa è anticostituzionale lo decide il giudice, auspicabilmente sulla base del testo costituzionale, ma se la corte fosse fatta interamente di golpisti (solo un'ipotesi), l'unico rimedio sarebbe la rivoluzione. Il potere lo hanno loro, la carta costituzionale da sola non può pronunciarsi.

Attila ha detto...

@Thomas: Anche teoricamente sarebbe molto difficile, in quanto dovrebbero dimostrare in quale passaggio la Carta Costituzionale conceda la tale norma. In più i giudici costituzionali sono 15 nominati per 1/3 dal Parlamento, 1/3 dalla magistratura e 1/3 dal Presidente della Repubblica con la firma del Presidente del Consiglio, è impossibile la via del golpe costituzionale anche in linea teorica: sono espressione di troppe diversi interessi per avere una visione golpistica comune.
Questo è uno dei motivi per cui la visione di Di Pietro è aberrante.