Leggendo questo articolo sul corriere on line, è riesplosa nella mia testolina bacata tutta la diatriba nata da questo post di Paolo Banard che ha coinvolto un sacco di esponenti delle due metà del cielo della blogsfera.
A me non frega un cazzo della prostituzione perchè sono uno di quei maniaci che preferisce la fase del "corteggiamento" a quella della "consumazione" vera e propria. Sarà narcisismo, sarà la mia grandissima testa di cazzo, sarà che adesso non posso più farlo in quanto affetto da una sorta di innata fedeltà autoimposta che ha fatto sì che non tradissi mai alcuna delle mie passate fidanzate (e ne ho avute a iosa di occasioni), figuratevi la Dolce Metà che è diventata mia moglie e ha sfornato la Piccolina, ma a me è sempre interessata + la prima parte della seconda, con annessa la probabilità (in certi casi del 100% peraltro) di beccarsi il mitico 2 di picche.
Facciamo un po' di storia della mia vita (che palle, dirà la maggioranza dei miei scarsi lettori, avete perfettamente ragione, rispondo io, ma proseguo ugualmente): sono sempre stato considerato abbastanza attraente, non tipo quelli strafichi che basta che guardino una per farle venire giù le cascate Vittoria, ma tanto per avere un discreto seguito di piccole fanzszs al liceo e molte "richieste di informazioni" all'Università. Poi facendo l'istruttore di autodifesa e il personal trainer nelle palestre le occasioni non sarebbero mancate, anche da buttofuori saltuario in alcune discoteche ci sarebbe stata la possibilità, se non fossi stato sempre fidanzato in tutti quei periodi. La fase dell'approccio mi è sempre risultata elettrizzante (calcoliamo che ho sempre avuto "storie" lunghe che vanno dall'anno in su, ma molto in su) e nei brevi periodi da single ho cercato di mettere molto in pratica quest'arte con più o meno fortuna, ma notando una cosa: più avanzano gli anni (ne ho 35, lo so che per qualcuno potrei essere considerato al pari di Matusalemme, ma secondo il Moccia style sono ancora gggggggiovane) più è facile l'approccio con l'altro sesso. A 18 anni in discoteca (se ti presenti in qualità di cliente, per i buttafuori e altri operatori interni è molto più semplice e il calcolo viene sfalsato) sei considerato più o meno quale una piattola nel culo, a 23 arrivi al livello subumano per cui non ti voltano le spalle prima di dirti che non hanno la benchè minima intenzione di conversare nè di ballare con te, a 28 sei un essere umano con cui ci si può intrattenere se si viene approcciate, a 35 (nelle rarissime occasioni in cui il sottoscritto ci va, sì e no 2 volte l'anno, adesso, con la Piccolina, più no che sì) si viene "urtati inconsapevolmente" e attaccano bottone, e non parlo delle "tizie da sbarco", ma di esseri umani di sesso femminile appetibili sessualmente anche dagli esseri umani di sesso opposto più esigenti. Lo so, dopo questo strabiliante discorso, l'antropologo Erminio Balladori, che spero si prenda una freccia avvelenata nel culo da una tribù nemica della tribù Linear così non mi scassa + le palle su Radio 24, mi fa una sega.
Adesso mi capita di "subire" avance nemmeno troppo velate (sono serio, non scherzo nemmeno per un cazzo) anche in ambito lavorativo oppure al bar mentre sono al bar e non solo dalle irrimediabili zitellone ultratrentenni alla ricerca disperata del riproduttore perchè l'orologio biologico inizia ad assomigliare al coccodrillo di Capitan Uncino, ma anche da ragazzine intorno ai 20. In effetti, se non fossi felicemente sposato, sarebbe anche divertente. C'è da dire che, per il lavoro che svolgo, scendo sempre dal "Trattore" (un cazzo di SUV con lo stemmone che fa sbrodolare il genere femminile, ma è aziendale, io ho un'anima ecologica, solo che non mi ricordo mai dove la lascio), devo tenere un certo dress code, sono attorniato da una serie di collaboratori (tutti maschi, sono un operativo, non come quegli omologhi cazzoni del marketing o delle vendite che sono sempre attorniati da "figa bollente" e qualcuno se la analizza anche per benino) e sono sportivo, perchè io la mattina vado a correre e la sera in palestra, però, lo stesso, sembra che il maschietto, fino a che non diviene un patetico vecchietto affetto da inguaribile priapismo, aumenti la propria capacità/potenzialità di accalappio del genere femminile con il passare delle stagioni.
Ovviamente, nella mia situazione è alquanto stressante: una forma moderna riveduta e corretta di "Supplizio di Tantalo", ma questi sono unicamente stracazzi miei e dei miei complessi irrisolvibili con me stesso (è una condizione in cui si trovano milioni di persone, ma scrivendolo così sembra che io sia uno "unico e speciale", tipo idoletto sfigato da bimbominkia).
La morale: un articolo + una diatriba riescono a scatenare orde di pensierini inutili nel mio stronzo cervellino bacato.
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6 commenti:
Attila, pur essendo rigorosamente eterossessuale ti bacerei ( sulla guancia).
Finalmente una cosa sensata.
W il corteggiamento. Anch'io lo trovo elettrizzante.
Credo che io e te siamo uomini Attila.
Perche' come diceva Bette Davis:
" Al mondo ci sono troppi maschi e pochissimi uomini"
non esploro i tuoi pensierini inutili ma mi fermo alla polemica: quello pretendeva di andare a puttane, scriverlo su internet come fatto vero e ricevere gli elogi del pubblico?
nonostante possa contare sul mio non ho, come voi, un'idea precisa sul corteggiamento: far sapere quanto prendi al mese, per esempio, vi rientra?
@ Yoss: visto che normalmente riesco ad innamorarmi follemente di una sola donna alla volta, spesso mi sono sentito come San Giorgio contro il Drago (lo so sono malato), in svantaggio certamente, ma sempre con un arma in mano (ok, la battuta è fin troppo facile, ma io sto elaborando un metapensiero, per cui non perculatemi, ho usato anche un termine difficile di cui non conosco esattemente il significato "metapensiero" ma faceva figo), solo quando mi accorgevo che le armi erano una forchetta e un coltello (e ce ne passava di tempo normalmente) lasciavo perdere...
@ ED*: In rete si trovano di quelle cose davvero strane, tipo c'era un blog che si intitolava scopopagando (adesso è permesso l'accesso solo ad invito) in cui l'autore, con ottima prosa, descriveva le sue performance notturne, con tanto di manifesto culturale. Per cui la risposta credo sia sì, probabilmente pensava che gli tributassero una standing ovation.
Per quando riguarda la seconda domanda la risposta è "dipende": primo da quanto effettivamente si percepisce, se è tanto è un'arma anche quella, se è poco, meglio glissare; secondo non si dice mai la cifra (metti che lei lavori/abbia familiario amici nella GDF e tu non dichiarassi proprio tuttotutto), la si lascia intuire velatamente se si rientra nel tanto, se si rientra nel poco la si lascia nel "mistero" (tanto basterà la seconda uscita a cena, quella in cui il ristorante della prima volta, in cui uno ha sputtanato tutte le grette economie e le faticosissime privazioni di una vita, sarà misteriosamente strapieno di prenotazioni e si dovrà scegliere l'agriturismo gestito da cinesi con una squadra dei NAS appostati fuori dalla cucina pronti all'imboscata per farlo chiudere appena aprono la porta del retro).
ah ah ah!
per questo, riguardo offrire cene in ristoranti riservati, consiglio a tutti la mia tecnica: fingersi gravemente claustrofobici.
C'è anche la scusa del "ma io sono alternativo, non vado nei posti per fighetti, vuoi mettere come è più romantico un panino con la porchetta?". Però non ci casca più nessuna.
Un'altra bella scusa è: "no, guarda la luce soffusa mi provoca mal di testa, andiamo in quel MacDonald's che è ben illuminato"!
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