Sono tornato questa mattina dall'ennesimo viaggio in Fankulistan per una stracazzo di consulenza di merda che chissà se pagheranno mai (vabbé, sono cazzi della Grande Multinazionale Bastarda) ed ho dovuto prendere una svalangata di coincidenze tra voli, volini e voletti, indi di per cui ho avuto un sacco di tempo per pensare.
Nucleare, ovviamente (sennò il titolo non varrebbe un cazzo).
Allora, pensate ad una piccola cittadina sul mare, nel Nord Italia. Questa è una cittadina con una buona capacità industriale, un porto ed un fabbisogno energetico non da poco.
Per questo motivo ha una centrale elettrica, a circa 500 metri dal Centro Città in linea d'aria. Questa centrale è a carbone, ergo, con determinate condizioni atmosferiche, se gli abitanti mettono le lenzuola a stendere all'aria aperte, le trovano ricolorate in un elegante nero.
Ovviamente parlare di PM 10 e altri polveri sottili ed ultrasottili è una questione che potremmo definire tranquillamente lapalissiana senza temere di ricevere alcuna smentita.
Qualche anno fa l'ENI aveva individuato nella zona limitrofa al porto un sito perfetto per un rigassificatore, visto che la zona non aveva alcun interesse né paesaggistico, né naturalistico, in quanto le navi di passaggio avevano già completato il lavoro in più di 100 anni.
Allora, tutto ok?
No, un comitato di coglioni aveva indetto un bel referendum, aveva rotto i coglioni in maniera barbara per l'ambiente e la possibilità che ci fosse qualche incidente, così l'ENI aveva preferito trovare un altro sito.
Il rigassificatore è stato fatto dall'altra parte del golfo su cui si affaccia la cittadina, in un altro Stato, così, se succedono dei disastri, la cittadina verrebbe presa in mezzo lo stesso. C'è un però, il però è che il rigassificatore avrebbe portato 100 posti di lavoro tra diretti ed indotto, oltre ad un maggior traffico per il porto.
Mettiamo che la cittadina, causa crisi, ha visto la chiusura di un paio di stabilimenti e una flessione nel traffico del porto e che gli stessi attivisti del comitato strepitano come aquile per la perdita di occupazione e capiamo perchè, seppure poteva essere un sito dove costruire una centrale nucleare (calcolando che una obsoleta è già operante a circa 200 km di distanza in un altro Stato), lì non si farà mai (con sospirone di sollievo da parte di quella testa di cazzo del sindaco "equo&solidale").
Così come non si farà lì, non si farà in nessun altro posto nella nostra beneamata Penisola, non occorre aggiungere altro.
lunedì 21 marzo 2011
In Italia il Nucleare non si farà Mai
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3 commenti:
Eh, mai rifiutare il male inevitabile.
Mio suocero non ha voluto concedere il suo terreno per un'antenna della TIM o solcazzo chi.
Sai dove l'anno fatta?
Sul terreno del vicino di casa, servitù di elettrodotto o solcazzo cosa, 40.000 tondi all'anno.
e proiettarli nel centro della foresta amazzonica?
@SCIUSCIA : Per me il nucleare non è un "male", sarei felicissimo di avere una centrale di nuova generazione dietro casa e magari anche un termovalorizzatore, che di troppa energia non è mai morto nessuno (sì, ho già il fotovoltaico e anche i pannelli per l'acqua calda...)
@left: No, nemmeno là è abbastanza "naturale" per loro...
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