Mi fanno pena, sì, davvero pena.
I protagonisti dell'ultimo scandalo sulle scommesse nel calcio somigliano molto ai protagonisti del film con un Manfredi enorme, se non altro per come l'ex portiere della Cremonese ha tentato di "sedare" i compagni di squadra tra un tempo e l'altro fallendo miseramente.
C'è tutta la disperazione di chi non ce l'ha fatta, non facendo altro nella vita, perchè allevato come un pollo in batteria.
Di Bierhoff non ce ne sono in giro molti, così uno tenta di costruirsi le possibilità di una vita dignitosa nell'arco di 10-15 anni, che nemmeno di Maldini , di Costacurta o di Zanetti non è che ce ne siano in abbondanza.
Braccati dagli usurai, finiti prima di compiere 30 anni, lavoratori a cottimo di un industria che premia solamente i migliori (o chi ha avuto la fortuna di trovarsi nel postio giusto al momento giusto), tutti a contendersi le briciole.
Così la via della speranza, il guadagno che piove dal cielo, la conoscenza di quello che ce l'ha fatta, a cui però, probabilmente, non si ha nemmeno il coraggio di telefonare, il millantare frequentazioni "altre", tutto in un universo di patetismo e di meschinità.
Un ex calciatore ha dichiarato ai giornalisti "Abbiate pietà".
Ha ragione, per questi protagonisti, riesco anche a provare pietà.
venerdì 3 giugno 2011
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3 commenti:
Pietà? Il più sfigato brocco della serie C2 guadagna 50000 euro l'anno.
Quando scoppiò il primo scandalo, quello Paolo Rossi-Giordano, mi chiesi: ma com'è possibile che genete che guadagna 800 milioni l'anno (di allora) si venda per 20 milioni, da dividere per tutta la squadra? La verità è che sono solo dei coglioni viziati. E' per questo che da 15 anni non seguo più il calcio, neppure superficialmente.
è quello che capita quando si confonde un gioco con qualcosa di serio
Nessuna pietà per chi piglia stipendi da urlo per correre dietro ad un pallone e non riesce neanche ad essere onesto.
sa30a
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