lunedì 20 febbraio 2012

Toy Soldiers

Insomma, immaginatemi come Clint Eastwood seduto sotto il suo portico in Gran Torino (no, non sto guardandolo su R4, sto fisso su MTV Classic su Sky), con il mode "vecchio trombone brontoloso" on.

Io ho iniziato a sciare che avevo 4 anni, meno di un soldo di cacio, andando su e giù da una collinetta innevata, spesso sulle spalle del mio maestro. Avevo il piumone, i pantaloni elasticizzati che non tenevano un cazzo di caldo, un berrettino, le manopole in lana e due pezzi di legno con un attacco in ferro sul retro. Insomma, benvenutoi nel mondo di 34 anni fa.

Un paio di anni dopo andavo per la prima volta in Alta Badia e lì c'erano le seggiovie a tubi blu, gli skilift ad ancora (o, più volgarmente, picconi) e quelli a padella, un altro Mondo! Le file sono chilometriche e l'importante è non pestare le code di quelli davanti. Vedere una tuta da sci era davvero strano, c'erano sempre i pantaloni elasticizzati che tenevano un freddo della madonna e i guanti erano in pelle imbottita e si usuravano sul lato dell'indice. Gli sci avevano attacchi Tyrolia che ci voleva una laurea per agganciarli. Nessuno tiene il casco a parte qualche ragazzino deutscho che ha in testa un coperchio smaltato giallo.

Passiamo a 20 anni fa, le tute da sci intere cominciano a essere usuali, i colori sono fluorescenti (e io col cazzo che rottamo la mia Elho arancione, anche se la Dolce Metà mi rompe i coglioni perchè sono "fuori moda") e i burro cacao sono bianchi o colorati, gli sci sono sempre drittissimi, ma gli attacchi sono sempre durissimi. Iniziano a vedersi le piste con le cunette continue e la moda è quella dello snowboard senza snowpark. C'è qualche deutscho con il caschetto, ma si usano cappelli dalle fogge più strane (io ne avevo uno in pile con la coda a ponpon lunghissima, tipo cappello per andare a dormire dei film degli anni '50).

Arriviamo ad oggi. Sci della madonna, nessuna coda, tute da sci dai colori morti, per non dire nere, guanti con riscaldatore a pile al litio e il 90% dei tizi sulle piste con il casco. Cazzo, sembra di andare in guerra, tutti hanno quel cazzo di casco in testa. Tanti soldatini che escono dalla stracazzo di ovovia, tutti con i loro caschi bianchi, neri o grigi. Tutti con sotto all'elmetto il Balaklava da alzare in caso di vento o neve e la maschera che viene tenuta sempre alzata, prima ancora di togliere gli sci per la fila quasi inesistente del tornello.

Ecco, così, mi sono sfogato. Stracazzo di Toy Soldiers del cazzo, che mi sembrate tutti crucchi del cazzo con quelle cazzo di padelle in testa!

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Avessi fatto la fine di Otzli ti saresti incazzato meno...

Anonimo ha detto...
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Conte di Montenegro ha detto...

Giusto, via i caschi! Vogliamo la gente sfracellata contro gli alberi!!!

SCIUSCIA ha detto...

Sì, sei ESATTAMENTE Clint che borbotta sotto il portico.

Cioè, io lo sci con le file l'ho provato (e continuo a provarlo quando vado in certi posti assurdi che trovi quaggiù da noi nel centro-centro)... e quando arrivi a una cazzo di seggiovia senza nessuno davanti, e il motivo non è che sei l'unico pirla a sciare in giorno di tormenta... be', dai, ti senti felice in quel posticino segreto dentro di te.

Anonimo ha detto...

Pensa un po', a sciare al Nevegal, primi anni '70, con il pullman di Pettinelli, jeans, KWay e sci giapponesi di legno da 215 rigorosamente prestati a rotolarsi su quella cazzo di coca...
Pero' devo dire che anche se oggi che sugli sci volo, i vari comfort sono impagabili: il mese scorso ero sulla gran risa minchia a -20 e oltre, e il casco era una benedizione.
Ciao, F.

Attila ha detto...

@Primo Anonimo : In effetti, durante un fuoripista ho anche rischiato... però firmati che sennò non so a chi sto rispondendo.

@Secondo Anonimo : Kaboom!

@Conte : Sfracellati sì, ma con grandisima dignità e senso dello stato!

@SCIUSCIA : Io mi sto imborghesendo senza file, per quello faccio come Clint... ho paura di trovarmi una padella infilata sulla testa a tradimento!

@F. : No, il casco no, la Dolce Metà lo calca sulla testa e il prossimo anno anche la Piccolina lo dovrà mettere, ma io resto al massimo con il berrettone di lana e pile con il ponpon... a proposito, l'anno scorso sulla Gran Risa ho trovato una neve che era uno spettacolo, quest'anno invece non era proprio quella giusta... ma me la sono fatta tutta d'un fiato alle 9 di mattina (da solo, figata!!!). Dove ho trovato proprio neve di merda quest'anno è stato a Porta Vescovo sull'Ornella nera (è un nome di una pista, che poi alla Dolce Metà crescono gli artigli come Wolverine) che di solito è ottima...

Ubi Minor ha detto...

sabato ho fatto un nvolo in fresca incredibile e lo sci staccato mi è finito dritto dritto sulla faccia, tra mascherina e casco...se non ce l'avevo erano cazzi.

E sono uno che fino all'anno scorso sciava coi capelli al vento e gli occhiali blollé con aste fucsia anni 80

Attila ha detto...

@Ubi : Io la maschera la uso solo in caso di forte vento e/o nevicate (anche nevischio, diciamo la verità)... sennò occhiali a specchio azzurrati! La padella in testa mai!

LO so, lo so, la frase di Tarantino in Four Rooms è sempre lì in agguato: Meno dichiarazioni farai nella vita, meno stupido ti sentirai quando sarai costretto a ritrattarle.

Annuska ha detto...

Cas-co! Cas-co!! Io il casco ce l'ho e lo trovo super comodo. Nel 96-97 avevo anch'io il berrettone lungo come la fame, col pon-pon, ma il casco è molto meglo. Però ho ancora (C'è un negozietto che praticamente li tiene solo per me) i pantaloni elastici blu con le imbottite sulle ginocchia... Gigirizzi, tipo.

Anonimo ha detto...

Attila, chettidevo dire... io sono anche motociclista da sempre e so cosa significa la sicurezza passiva: per un periodo ho sciato anche col paraschiena, ma proprio non ce la faccio più. Ma il casco, quello no, forever.
L'ornella, domandami, quando l'ho messa in servizio misuravo la 7a armonica fino a Montebelluna...
F.

Attila ha detto...

@Anna: E non hai freddo? (Ma la padella in testa mai! No pasaran!)

@F: Anche io sono stato un motociclista per più di un decennio, però lì il casco era una cosa diversa... insomma, se fossi caduto non è che la mia più grande preoccupazione sarebbe stata quella di recuperare gli sci...