L'altro ieri pomeriggio mi arriva una telefonata, in cui mi si intimava di partire ASAP (as soon as possible, ma in maiuscolo) per la Grecia, in quanto dovevamo tenere una specie di summit. La mia prima reazione è quella di chiedere se, invece di rompermi tanto i coglioni con aerei e cazzi e mazzi, possiamo fare una bella videoconferenza e tanti saluti e tant baci, ma dall'altra parte ho udito solamente un grugnito minaccioso, per cui lascio perdere.
Il volo viene organizzato a tempo di record e ieri mattina mi trovo nella sala riunioni dell'headquarter greco della Grande Multinazionale Bastarda e sono l'unico a sorridere, tanto che mi sento istantaneamente un deficiente (beh, è una sensazione a cui, tutto sommato, sono abituato) e mi rabbuio anche io come gli altri.
La riunione inizia subito presentando il quadro greco macro e fin lì lo sanno anche gli ornitorinchi idrocefali che la Grecia è a puttane. Quando passiamo alla situazione immobiliare, la questione si fa più interessante: la Grecia, che già faceva finanziariamente schifo nella old economy, si è buttata come uno Stuka su una colonna inglese nel deserto libico sulla speculazione immobiliare un po' come ha fatto la Spagna, ma partendo da un debito pubblico più alto, in pratica hanno pensato che tanto gli inglesi e gli ammmmerigani avrebbero costantemente comperato alberghi, case, negozi greci perchè lì c'era il sole e la loro moneta sarebbe sempre stata molto più forte di qualsiasi cosa (la faccio breve, non occorre arrivi il solito economista frustratone a spiegare tutte le questioni che ci sono sotto). Adesso si ritrovano con tutta questa roba costruita/in costruzione che nessuno vuole e, in più, lo Stato non ha i soldi per garantire un cazzo; se la Spagna e l'Irlanda e qualche altro stracazzo di Paese si sono buttate dall'aereo con uno stracazzo di paracadute bucato (e gli applausi convinti del FMI), la Grecia si è buttata senza nemmeno una cazzo di tovaglia da picnic per fare vela, sono come massi, stanno finendo giù. Come al solito, la Grande Multinazionale Bastarda, invece di investire in mercati immobiliari a basso reddito, ma sostanzialmente sicuri, vuole (ancora, non hanno ancora capito, sarebbe troppo) avere una redditività del 16% minimo (annuale si intende), per cui, invece di aumentare gli investimenti in Paesi sicuri (l'Italia, ad esempio?), ha preferito e preferisce investire in posti in cui la remunerazione è alta, ma anche il rischio, per poi piangersi addosso se gli scoppia la bomba in faccia. In pratica in Grecia la Grande Multinazionale Bastarda ha costruito e sta costruendo un pacco di complessi commerciali (industriali no, ci mancherebbe) medio grandi (diciamo anche qualcuno enorme), con la prospettiva di non avere nessuno da metterci dentro, nemmeno gratis; già alcune società veicolo (le società veicolo sono quelle che vengono costituite per progettare e costruire grossi complessi e poi rivenderli alla società/fondo di investimento che sarà il vero proprietario, tutto per motivi fiscali) sono state fatte fallire, perchè è molto più conveniente pagare un fallimento che continuare con l'opera in embrione (anche in Spagna, Irlanda e Repubbliche dell'Est Europa sta succedendo lo stesso). Per chi opera nel settore del real estate questo significa una sola cosa: Apocalisse, ma più cruda rispetto a quella prospettata da San Giovanni.
Mi sono trovato, tra l'altro, a passare in taxi a margine dei cortei, con i soliti studenti perditempo a fare coreografici lanci di sanpietrino e auto ribaltate. Ma questa gente si rende conto che è inutile protestare contro un benessere fittizio, costruito tutto sulla speculazione? Che non è colpa dei cattivi ammmerigani o inglesi se loro hanno le pezze al culo, ma è solo colpa loro che hanno cercato la via più facile per raggiungere il soldo, senza pensare a tutte le conseguenze?
La sera vedo ancora la nebbiolina dei lacrimogeni che si propaga in alcune vie del centro di Atene, dalla finestra del mio albergo, mi fa ricordare quando vedevo gli scontri tra bestie e polizia in piazzetta Verdi a Bologna quando andavo all'Università.
Comunque non abbiamo risolto un cazzo, la Grande Multinazionale Bastarda si tiene i suoi siti commerciali vuoti o in via di svuotamento e la parte corporate del mio bonus annuale se ne va a escort o, più probabilmente, a travoni.
In tutto questo una nota positiva, perchè, cazzo, bisogna sempre essere positivi: il viaggio di ritorno, in aereo, l'ho fatto con a fianco una biondona con le tette probabilmente rifatte e uno stacco di coscia da paura di un'età indefinibile tra i 30 e i 40, con l'unico neo che i sedili della business sono molto più larghi dell'economy, per cui non è stato proprio un fianco a fianco, vabbé, non si può avere tutto dalla vita, bisogna sempre ricordarsi che c'è chi sta peggio.
giovedì 25 febbraio 2010
lunedì 22 febbraio 2010
Mandate Topo Gigio
Stanotte la Piccolina ha deciso che, seppur morta di sonno, voleva passarla con il sottoscritto a tutti i costi, per cui si è addormentata alle 3 e io mi sono alzato alle 5.30 per andare verso ovest... pensate alle mie condizioni odierne... senza ridere che sennò il mal di testa peggiora...
Comunque, l'UE, tanto per non sapere dove gettare nel cesso i soldi, ha deciso di fare un fumetto su un paio di maneggioni che andrebbero a salvare le popolazioni in difficoltà, quando anche il più pirla dei pirla sa che quello degli aiuti umanitari è un business da urlo e che la gente si accoltella per andare a fare l'organizzatore di operazioni umanitarie nei paesi disagiati, mostrandoli come "angeli" e porcate varie. Insomma, per fare un fumetto di merda hanno speso più di 200 mila euro, ma, cazzo, non potevano riciclare quella cazzo di pantegana con l'influenza porca e mandarla a gratis a infestare qualche stracazzo di paese che piace tanto ai tizi e alle tizie vestiti di coperte, perchè là vivono veramente e non sono corrotti dalla sporca e bastarda civiltà occidentale? Ormai aveva pagato tutto il ministero della salute per avere un cazzo, visto che l'influenza porca è stata solo una gran rottura di coglioni mediatica e un buon investimento per quelli che sono riusciti a comperare azioni di qualche industria del farmaco e a rivenderle prima di metà gennaio; usufruiamo di quella cazzo di pantegana a gratis e vedrete che anche gli antieuropeisti apprezzeranno e saranno contenti anche loro di sbaciucchiarsi qualche euroburocrate superpagato...
Livello di acidità del sottoscritto: Totale!
Bisogno di sonno del sottoscritto: Totalissimo!
Videoconferenza tritamaroni: tra 10 minuti...
Speriamo almeno non duri più di 1 ora perchè, in caso di prolungamento collasso sul laptop!
Comunque, l'UE, tanto per non sapere dove gettare nel cesso i soldi, ha deciso di fare un fumetto su un paio di maneggioni che andrebbero a salvare le popolazioni in difficoltà, quando anche il più pirla dei pirla sa che quello degli aiuti umanitari è un business da urlo e che la gente si accoltella per andare a fare l'organizzatore di operazioni umanitarie nei paesi disagiati, mostrandoli come "angeli" e porcate varie. Insomma, per fare un fumetto di merda hanno speso più di 200 mila euro, ma, cazzo, non potevano riciclare quella cazzo di pantegana con l'influenza porca e mandarla a gratis a infestare qualche stracazzo di paese che piace tanto ai tizi e alle tizie vestiti di coperte, perchè là vivono veramente e non sono corrotti dalla sporca e bastarda civiltà occidentale? Ormai aveva pagato tutto il ministero della salute per avere un cazzo, visto che l'influenza porca è stata solo una gran rottura di coglioni mediatica e un buon investimento per quelli che sono riusciti a comperare azioni di qualche industria del farmaco e a rivenderle prima di metà gennaio; usufruiamo di quella cazzo di pantegana a gratis e vedrete che anche gli antieuropeisti apprezzeranno e saranno contenti anche loro di sbaciucchiarsi qualche euroburocrate superpagato...
Livello di acidità del sottoscritto: Totale!
Bisogno di sonno del sottoscritto: Totalissimo!
Videoconferenza tritamaroni: tra 10 minuti...
Speriamo almeno non duri più di 1 ora perchè, in caso di prolungamento collasso sul laptop!
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sabato 20 febbraio 2010
5 cent
Quanti sono 5 centesimi?
Sono un nulla, un battito di ciglia se prendiamo in considerazione il tempo, una brutta monetina che ci appesantisce le tasche e nient'altro se prendiamo in considerazione il denaro.
Per qualcuno 5 centesimi sono quello che separa una grandissima impresa che poteva rimanere alla storia dall'oblio dell'occasione della vita sfumata...
Sono un nulla, un battito di ciglia se prendiamo in considerazione il tempo, una brutta monetina che ci appesantisce le tasche e nient'altro se prendiamo in considerazione il denaro.
Per qualcuno 5 centesimi sono quello che separa una grandissima impresa che poteva rimanere alla storia dall'oblio dell'occasione della vita sfumata...
venerdì 19 febbraio 2010
Io marcio
Si conclude qui la settimana dedicata al purissimo cazzeggio più puro, dalla prossima spero di essere meno rincoglionito e buttarmi su argomenti più seri ed attuali, tipo gli articoli che mi fanno ridere o incazzare sul Corrierone on line e robe simili, ma anche cazzeggio, che un simpatico guascone come sono io non può esimersi dal cazzeggiare.
Vabbè, esaurita la premessa, che in molti film può dirsi esaurito anche il soggetto, passiamo al core di questo post.
Inanzitutto, non mi ho contratto alcuna infezione, cioè non sono marcio, come qualche buontempone potrebbe dedurre dal titolo, ma io marcio nel senso di marciare o praticare l'attività della marcia.
No, non mi sono fuso il cervello (o forse sì, ma non è l'argomento della discussione), vado a spiegarmi: quando cammino, io lo interpreto come una marcia, io devo assolutamente raggiungere il punto B dal punto A nel minor tempo possibile ad una velocità sostenuta.
Ho sempre fatto sport, probabilmente a causa dell'Ingegnere e della Maestra che mi hanno tirato su come un piccolo appartenente alla gioventù della DDR, fino ai 17 anni io ho parlato con l'Ingegnere solo su un campo sportivo o su una pista da sci o ai bordi di una piscina tra una vasca e l'altra. Si, lo so, si spiegano molte cose.
La Dolce Metà l'ho conosciuta in palestra mentre ci allenavamo entrambi per una gara di triathlon. Qualche maligno sostiene che abbiamo passato più weekend a correre che non a fare altro, ma sono, ovviamente, solo malignità, lo dice anche il mio cardofrequenzimetro.
Mi sono accorto di marciare quando cammino da quando la Dolce Metà è arrivata al 6° mese di gravidanza, ha dovuto rallentare ed ancora adesso non è rientrata così in forma da reggere il passo; per cui me le sento come un cane ogni volta che andiamo in giro e cerco di raggiungere la velocità di crocera a cui sono sempre andato.
Il mio è un problema psicologico, io devo raggiungere B nel minor tempo possibile, sennò le gambe mi si appesantiscono, mi sembra di perdere fiato, cioè soffro a dover moderare la velocità di passo, è come se fossi "costruito" per andare ad un certo regime e se sono costretto ad andare al di sotto di una certa soglia faccio fatica.
Se ne è accorta anche la Piccolina, perchè quando siamo solo io e lei sia con il marsupio che con il passeggino si sente sballottata da una parte all'altra ed è tutta contenta; quando andiamo in giro con la Dolce Metà la velocità rallenta, il passo si fa incerto e lei non viene assolutamente sballottata (se non nel "riscaldamento gomme" del passeggino che la fa sempre sorridere). Alle volte, quando è nel marsupio fronte mondo, la Piccolina si gira verso di me e le si legge la protesta negli occhi per la mancanza di velocità, allora io, senza che la Dolce Metà se ne accorga, la indico con il pollice e alzo le spalle, per far sapere che il papà, cazzo, la velocità ce l'ha in ogni fibra, ma c'è la "zavorra" che non ha ancora ripreso il passo che rallenta...
Ho pagato qualche mazzetta alla personal trainer della Dolce Metà perchè le faccia un allenamento più tendente alla resistenza rispetto alla tonicità che aveva richiesto lei... spero non mi abbiano intercettato ambientalmente, perchè, in questo periodo, le palestre stanno diventando dei luoghi un po' tanto "ascoltati"...
Le arance a polpa gialla, grazie, che quelle a polpa rossa (lo so che fanno meglio, ma...) non riesco a digerirle bene... no, nel caso dico....
Vabbè, esaurita la premessa, che in molti film può dirsi esaurito anche il soggetto, passiamo al core di questo post.
Inanzitutto, non mi ho contratto alcuna infezione, cioè non sono marcio, come qualche buontempone potrebbe dedurre dal titolo, ma io marcio nel senso di marciare o praticare l'attività della marcia.
No, non mi sono fuso il cervello (o forse sì, ma non è l'argomento della discussione), vado a spiegarmi: quando cammino, io lo interpreto come una marcia, io devo assolutamente raggiungere il punto B dal punto A nel minor tempo possibile ad una velocità sostenuta.
Ho sempre fatto sport, probabilmente a causa dell'Ingegnere e della Maestra che mi hanno tirato su come un piccolo appartenente alla gioventù della DDR, fino ai 17 anni io ho parlato con l'Ingegnere solo su un campo sportivo o su una pista da sci o ai bordi di una piscina tra una vasca e l'altra. Si, lo so, si spiegano molte cose.
La Dolce Metà l'ho conosciuta in palestra mentre ci allenavamo entrambi per una gara di triathlon. Qualche maligno sostiene che abbiamo passato più weekend a correre che non a fare altro, ma sono, ovviamente, solo malignità, lo dice anche il mio cardofrequenzimetro.
Mi sono accorto di marciare quando cammino da quando la Dolce Metà è arrivata al 6° mese di gravidanza, ha dovuto rallentare ed ancora adesso non è rientrata così in forma da reggere il passo; per cui me le sento come un cane ogni volta che andiamo in giro e cerco di raggiungere la velocità di crocera a cui sono sempre andato.
Il mio è un problema psicologico, io devo raggiungere B nel minor tempo possibile, sennò le gambe mi si appesantiscono, mi sembra di perdere fiato, cioè soffro a dover moderare la velocità di passo, è come se fossi "costruito" per andare ad un certo regime e se sono costretto ad andare al di sotto di una certa soglia faccio fatica.
Se ne è accorta anche la Piccolina, perchè quando siamo solo io e lei sia con il marsupio che con il passeggino si sente sballottata da una parte all'altra ed è tutta contenta; quando andiamo in giro con la Dolce Metà la velocità rallenta, il passo si fa incerto e lei non viene assolutamente sballottata (se non nel "riscaldamento gomme" del passeggino che la fa sempre sorridere). Alle volte, quando è nel marsupio fronte mondo, la Piccolina si gira verso di me e le si legge la protesta negli occhi per la mancanza di velocità, allora io, senza che la Dolce Metà se ne accorga, la indico con il pollice e alzo le spalle, per far sapere che il papà, cazzo, la velocità ce l'ha in ogni fibra, ma c'è la "zavorra" che non ha ancora ripreso il passo che rallenta...
Ho pagato qualche mazzetta alla personal trainer della Dolce Metà perchè le faccia un allenamento più tendente alla resistenza rispetto alla tonicità che aveva richiesto lei... spero non mi abbiano intercettato ambientalmente, perchè, in questo periodo, le palestre stanno diventando dei luoghi un po' tanto "ascoltati"...
Le arance a polpa gialla, grazie, che quelle a polpa rossa (lo so che fanno meglio, ma...) non riesco a digerirle bene... no, nel caso dico....
giovedì 18 febbraio 2010
Fondazione e II
Non troppo tempo fa Attila ha compiuto 36 anni di permanenza sul Terzo Pianeta del Sistema Solare e la Dolce Metà, stanca di sentirlo blaterale sul suo primo libro di fantascienza letto, gli ha regalato "Il Ciclo della Fondazione" di Asimov (i primi 3 libri, non gli altri 4, per intenderci): il più bel ciclo di libri di fantascienza sia mai stato scritto.
Allora, anche questo è un post in Paolo Limiti mode, per cui vi avverto, che è il classico ricordo patetico dei bei giorni andati e sticazzi e micazzi.
Probabilmente avrò avuto 15 o 16 anni, non ricordo e mia zia, appassionata di fantascienza, mi diceva: tu che leggi un sacco di libri quando non fai sport, perchè non provi a leggere di fantascienza? E io, stupidissimo, no, guarda, preferisco altro, la fantascienza non mi interessa, non è che mi piaccia, senza aver mai aperto un libro di fantascienza e adorando Guerre Stellari (ma quanto idiota potevo essere?) e tutti i videogiochi in cui vi era un'astronave da pilotare. Alla fine mi piazzava in mano il tomone con i tre romanzi di Asimov e mi intimava di tornarglielo appena lo finivo, con me che facevo una faccia stranita.
Nello stesso periodo (fine anni '80), sulla bancarella di un mercatino acquistavo, così, forse perchè costava poco, Queen II (secondo album dei Queen anno 1974, n.d.r.), con quella che un giorno o l'altro, se avevo tempo, me lo sarei anche sentito, forse (sì, comperavo musicassette e dischi che poi avrei ascoltato forse una volta in modo completo).
Dovevano essere appena partite le vacanze di Natale, quando mi misi in camera e, visto che in TV non passava niente di decente e che avevo finito l'ultimo libro, presi in mano il tomone di mia zia. Ero fermamente convinto che dopo poche pagine avrei capitolato, riportando il libro a mia zia, dicendole che non faceva per me, per cui, mi dissi, prendiamo due piccioni con una fava, mettendo sul mangianastri la cassetta sopramenzionata, così potevo vedere se mi stufavo prima della musica o del libro.
Bene, appena iniziato a leggere le difficoltà di Salvor Hardin con le teorie accennate di Seldon, mi si aprì un mondo e la musica di Queen II (in loop continuo) mi aiutava davvero tanto a immaginarmi la vita di Terminus. Quella sera durò tutta la notte tra un March of the Black Queen e i problemi dei preti spaziali, tra un Father to Son e le Crisi Seldon. Il primo libro lo terminavo quella notte, gli altri due nella successiva settimana.
Dopo più di 20 anni l'ho ripreso in mano, ho selezionato Queen II sull'Ipod in loop continuo e la magia è ricominciata, intatta; a parte che non ho più né la resistenza fisica, né il tempo libero che avevo all'epoca, per cui sono arrivato a metà del II libro in poco meno di un mese.
Allora, anche questo è un post in Paolo Limiti mode, per cui vi avverto, che è il classico ricordo patetico dei bei giorni andati e sticazzi e micazzi.
Probabilmente avrò avuto 15 o 16 anni, non ricordo e mia zia, appassionata di fantascienza, mi diceva: tu che leggi un sacco di libri quando non fai sport, perchè non provi a leggere di fantascienza? E io, stupidissimo, no, guarda, preferisco altro, la fantascienza non mi interessa, non è che mi piaccia, senza aver mai aperto un libro di fantascienza e adorando Guerre Stellari (ma quanto idiota potevo essere?) e tutti i videogiochi in cui vi era un'astronave da pilotare. Alla fine mi piazzava in mano il tomone con i tre romanzi di Asimov e mi intimava di tornarglielo appena lo finivo, con me che facevo una faccia stranita.
Nello stesso periodo (fine anni '80), sulla bancarella di un mercatino acquistavo, così, forse perchè costava poco, Queen II (secondo album dei Queen anno 1974, n.d.r.), con quella che un giorno o l'altro, se avevo tempo, me lo sarei anche sentito, forse (sì, comperavo musicassette e dischi che poi avrei ascoltato forse una volta in modo completo).
Dovevano essere appena partite le vacanze di Natale, quando mi misi in camera e, visto che in TV non passava niente di decente e che avevo finito l'ultimo libro, presi in mano il tomone di mia zia. Ero fermamente convinto che dopo poche pagine avrei capitolato, riportando il libro a mia zia, dicendole che non faceva per me, per cui, mi dissi, prendiamo due piccioni con una fava, mettendo sul mangianastri la cassetta sopramenzionata, così potevo vedere se mi stufavo prima della musica o del libro.
Bene, appena iniziato a leggere le difficoltà di Salvor Hardin con le teorie accennate di Seldon, mi si aprì un mondo e la musica di Queen II (in loop continuo) mi aiutava davvero tanto a immaginarmi la vita di Terminus. Quella sera durò tutta la notte tra un March of the Black Queen e i problemi dei preti spaziali, tra un Father to Son e le Crisi Seldon. Il primo libro lo terminavo quella notte, gli altri due nella successiva settimana.
Dopo più di 20 anni l'ho ripreso in mano, ho selezionato Queen II sull'Ipod in loop continuo e la magia è ricominciata, intatta; a parte che non ho più né la resistenza fisica, né il tempo libero che avevo all'epoca, per cui sono arrivato a metà del II libro in poco meno di un mese.
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