giovedì 18 febbraio 2010

Fondazione e II

Non troppo tempo fa Attila ha compiuto 36 anni di permanenza sul Terzo Pianeta del Sistema Solare e la Dolce Metà, stanca di sentirlo blaterale sul suo primo libro di fantascienza letto, gli ha regalato "Il Ciclo della Fondazione" di Asimov (i primi 3 libri, non gli altri 4, per intenderci): il più bel ciclo di libri di fantascienza sia mai stato scritto.

Allora, anche questo è un post in Paolo Limiti mode, per cui vi avverto, che è il classico ricordo patetico dei bei giorni andati e sticazzi e micazzi.

Probabilmente avrò avuto 15 o 16 anni, non ricordo e mia zia, appassionata di fantascienza, mi diceva: tu che leggi un sacco di libri quando non fai sport, perchè non provi a leggere di fantascienza? E io, stupidissimo, no, guarda, preferisco altro, la fantascienza non mi interessa, non è che mi piaccia, senza aver mai aperto un libro di fantascienza e adorando Guerre Stellari (ma quanto idiota potevo essere?) e tutti i videogiochi in cui vi era un'astronave da pilotare. Alla fine mi piazzava in mano il tomone con i tre romanzi di Asimov e mi intimava di tornarglielo appena lo finivo, con me che facevo una faccia stranita.
Nello stesso periodo (fine anni '80), sulla bancarella di un mercatino acquistavo, così, forse perchè costava poco, Queen II (secondo album dei Queen anno 1974, n.d.r.), con quella che un giorno o l'altro, se avevo tempo, me lo sarei anche sentito, forse (sì, comperavo musicassette e dischi che poi avrei ascoltato forse una volta in modo completo).
Dovevano essere appena partite le vacanze di Natale, quando mi misi in camera e, visto che in TV non passava niente di decente e che avevo finito l'ultimo libro, presi in mano il tomone di mia zia. Ero fermamente convinto che dopo poche pagine avrei capitolato, riportando il libro a mia zia, dicendole che non faceva per me, per cui, mi dissi, prendiamo due piccioni con una fava, mettendo sul mangianastri la cassetta sopramenzionata, così potevo vedere se mi stufavo prima della musica o del libro.
Bene, appena iniziato a leggere le difficoltà di Salvor Hardin con le teorie accennate di Seldon, mi si aprì un mondo e la musica di Queen II (in loop continuo) mi aiutava davvero tanto a immaginarmi la vita di Terminus. Quella sera durò tutta la notte tra un March of the Black Queen e i problemi dei preti spaziali, tra un Father to Son e le Crisi Seldon. Il primo libro lo terminavo quella notte, gli altri due nella successiva settimana.

Dopo più di 20 anni l'ho ripreso in mano, ho selezionato Queen II sull'Ipod in loop continuo e la magia è ricominciata, intatta; a parte che non ho più né la resistenza fisica, né il tempo libero che avevo all'epoca, per cui sono arrivato a metà del II libro in poco meno di un mese.

3 commenti:

SCIUSCIA ha detto...

Se solo mi volto di 180° sessagesimali, posso vedere n°16 volumi con scritto "ASIMOV" sul dorso.
Trattasi della collezione completa dei tre cicli correlati, ossia i robot, l'Impero e la Fondazione, più "Io, robot" e "Nemesis".
Chiaro che il ciclo classico de La Fondazione resta la perla.

Che scrittore, signori miei.

essere disgustoso* ha detto...

"il più bel ciclo di libri di fantascienza sia mai stato scritto".

ok, rispetto per isaac. tra le altre cose, rientra anche in tema con il post precedente a proposito di aids, ma un certo douglas adams e la sua guida galattica per autostoppisti grida vendetta.
se sei un amante del genere, devi, e sottolineo amante, leggerlo.

Attila ha detto...

@ SUSCIA: Ho tutti i libri di Asimov, mi mancava solo il Ciclo della Fondazione originale, non lo avevo preso così, forse perchè avevo paura che il ricordo fosse meglio del reale. Non è così.

@ED*: L'ho letta la guida galattica e mi è piaciuto, ma la visione immaginifica della Galassia della Fondazione di Asimov con l'impero in rovina disgregato dalle forze centrifughe, il Mulo e gli enciclopedisti per me rimangono una spanna sopra a tutti gli altri romanzi di fantascienza.