Ho un po' di paura... ultimamente ho notato del buon senso in alcune delle ultime posizioni della Lega... eppure dal naso non mi sta ancora uscendo del fumo e non scalcio prima di mettermi in marcia...
Le scuole differenti per bambini che non parlano italiano non mi paiono così bestiali come sono state definite da moltissimi benpensanti e dalla maggior parte della stampa nazionale.
Vi spiego: ho lavorato per un certo periodo a Liverpool nel Regno Unito e ho conosciuto molti autoctoni e molti forestieri colà. Le scuole pubbliche non sono divise, per cui bambini provenienti da Paesi diversi, in teoria, studiano assieme nella più lieta armonia, imparando tutti felici e coesi, cantando inni al multiculturalismo. In realtà il problema dei bambini che non parlano bene l'inglese e rallentano il percorso scolastico dei madrelingua è drammatico, soprattutto in quanto la scuola inglese prevede una selezione feroce già dalle scuole elementari, per cui uscire da una classe non brillante potrebbe pregiudicare pesantemente il futuro del pargolo, così si vedono classi costituite quasi esclusivamente da stranieri, soprattutto in certi quartieri, mentre chi se lo può permettere, manda i pargoli nelle scuole private.
Così alcune scuole diventano dei ghetti naturali (e in UK lo sono già diventate), dove l'apprendimento diventa un'impresa. In pratica chi ha la grana può garantire un apprendimento serio, mentre gli altri dovranno rimanere indietro...
Per questo la posizione della Lega mi appare sensata.
Ecco che mi è spuntata la coda... lo sapevo io!
martedì 21 ottobre 2008
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