Mi stanno triturando i maroni dal Board per sapere che cosa succedeva in quel Paese in culo al Mondo e se ci sia possibilità di espansione laggiù, per cui sono molto occupato in questi giorni, un po' come il Berluska e gli avvocati del "presunto" cognato di Fini (che sembra non sapesse fino a domenica di averne uno).
Fatto sta che anche i sassi sanno che in questi 2 giorni si votava la fiducia al Berluska e non mi soffermo oltre sullo stupro di democrazia oppure sui casini o sui voti marzolini.
La figura che mi ha più colpito è stata quella di Calearo, capolista in Veneto nelle file del PD alle elezioni del 2008, segretario di Confindustria nel Veneto, nonchè imprenditore. Questi ha dato vita con Rutellone bello all'API un po' di tempo fa, uscendo dal PD e, nei giorni scorsi, si era detto disposto a votare la fiducia al premier Belzebub.
Perchè dovrei stare dalla parte di uno che, palesemente, poteva essere definito "un traditore"?
Per 2 ragioni:
La prima è per la ragione che ha addotto: "io sto con gli operai". Alle classi più deboli non giova un'incertezza costante del Governo, perchè, se chi dispone di ingenti risorse può far fronte a periodi di incertezza, chi dispone solamente del suo reddito non lo può fare. La certezza in questo periodo è un bene prezioso, perchè fa sì che i giudizi sul debito pubblico e sul Paese Italia siano stabili, per cui tutto il sistema ne giovi. Non possiamo pensare che un Paese basi la stabilità solamente sulla tenuta dei privati e che non ci sia un coordinamento a livello politico, se questo poteva bastare 30 anni fa, perchè l'Occidente non poteva mollare l'Italia in bocca al blocco sovietico, adesso non è più così, se non ce la facciamo, ci lasciano indietro. Punto. Come è successo alla cazzo di Grecia.
La seconda ragione è che il PD in cui è stato eletto Calearo era un partito profondamente diverso: mirava alla guida del Paese, aveva un progetto di autosufficienza che, pur non portando con sé gli eccessi del Centrodestra, prevedeva una leadership ben definita, aveva un programma di Governo, si proponeva come una guida del Paese alternativa al cavaliere nero con idee proprie. Adesso il massimo che riesce ad espriemere il PD è una genericissima alleanza con chi aveva affondato il precedente Governo, il solito uomo della forca, più un Casini che ha nello statuto quello di essere una bandoliera al vento e alcuni transfughi fascisti con tanto di saluto romano. Io penso che nemmeno Bersani, nel suo intimo, sia convinto che questa possa essere una soluzione non solo per battere il saladino arcoliano, ma anche per costruire un qualche cosa che duri più di 2 settimane al Governo prima di implodere pateticamente.
E' sempre la solita questione: da una parte si intende la democrazia come un gioco che ha come scopo il giocare stesso e non la guida di un Paese e non si concepisce che ci sia qualcuno che la pensa un tantino più praticamente, come può farlo un imprenditore che ogni giorno deve rendere conto del proprio operato anche ai propri dipendenti. Non si fanno le elezioni per il gusto di vincerle e per dire "gné gné gné, sono stato più bravo di te", lo si fa per governare. Dovrebbe essere un concetto semplicissimo, eppure sembra impossibile, ma nel centrosinistra non riesce ad attechire, per cui si fanno programmi chilometrici che non potranno mai essere applicabili perchè sono scritti per non trovare alcuna applicazione, si fanno coalizioni con persone che non vogliono governare, ma unicamente esprimere il loro stracazzo di pensiero "libero" ad minchiam e si continua a rimirare il proprio ombelico chiamando traditore/fascista chiunque sposti lo sguardo leggermente più in alto.
Per tutti questi motivi lo posso dire: Io sto con Calearo!
Ovviamente posso anche dire: Io sto con gli ippopotami. Ma questa è un'altra storia.
Duri da ignorare: 300 (400 LIVE #300)
1 giorno fa