domenica 17 luglio 2011

Never Say Goodbye

Stasera, in quel di Udine, c'è il concerto di Bon Jovi.

Lo so, che molti storceranno il naso, però i Bon Jovi rappresentano la mia adolescenza, rappresentano un ragazzino di 13 anni che, con dei genitori che più liberal non si può (l'avrei scoperto più tardi) anche se formalmente democristiani, esprime il primo (e patetico) segno di (falsa, come ci si fa a ribellare contro chi non ti mette paletti se non quello di studiare e fare sport?) ribellione, facendosi crescere i capelli lunghi e si fa mettere la toppa dell'Harley Davidson sulla schiena del giubbotto di jeans dell'Americanino (ero una specie di paninaro atipico, metallaretto che sapeva perfettamente il discorso iniziale di The Number of the Beast, ma che impazziva per Walk the Dinosaur e per Faith e voleva prendersi la cavia come Hutchense in Need U Tonight, avevo già le basi per essere un incasinato individualista) dalla mamma.

I Bon Jovi sono il video di Leaving on a Prayer, in cui tutti sorridono e fanno i cazzari, anche se è il video più importante della loro carriera, per cui io, adesso, quando mi trovo nella merda, di fronte agli appuntamenti cruciali della mia carriera, penso a quel video e così riesco a sdrammatizzare, riesco ad apparire rilassato, così come facevo anche all'Università.

I Bon Jovi sono il video di Bad Medicine, in cui ci sono le tizie che salgono sul palco. Quelle tizie sono i prototipi delle tizie a cui sei corso dietro e in mezzo a loro c'è anche la Dolce Metà, non importa che siano bionde, more o castane, devono assomigliare solamente a loro. Lo so che è un casino da capire, ma io non ho mai avuto una donna ideale (anche se all'epoca Sabrina Salerno era indubbiamente la ragazza più bella del Mondo, ma non era il prototipo), ho avuto questi prototipi a cui ho sempre corso dietro, come una specie di immagine presa da lontano su un insieme, in cui si vede la silouette e le caretteristiche generali, ma non lo specifico.

I Bon Jovi sono il video di Always, in cui, di fronte ad una storia che sta finendo, assopendosi pian piano, hai trovato anche tu la tizia mora (non era proprio mora), però no, tu non tradisci, perchè cazzo always vuol dire always, o almeno fino a che non finisce definitivamente, che quel cazzo di mantello è sempre lì tra i piedi (questo è un giochetto di parole che lo capisco solo io e pochi intimi, o forse l'ho già spiegato in un altro post e adesso non lo ricordo più).

I Bon Jovi sono il video di It's My Life, perchè, quando sei militare, correre giù per le stradine verso la palestra oppure verso il master che stai seguendo quando sei in pausa (per chi se lo fosse scordato, ho fatto la naia da CC) ti salva la vita, in maniera letterale, senza fottuti scherzi, essere uno stracazzo di individualista estremo in un'organizzazione complessa e rigidamente gerarchica è davvero un fottuto casino.

Stasera sono dall'altra parte del Nord Italia per il mio cazzo di lavoro dimmerda, ma non sarei andato lo stesso in quanto non porto una bambina di 2 anni ad un concerto con casse a palla in uno Stadio e mi secca mollare ai nonni la bimba per portare una recalcitante Dolce Metà (a cui piace Cesaria Evora, ricordiamolo come un'infamia) ad un concerto a cui non partecirebbe se non sotto tortura; però, anche se gli ultimi brani sono pateticamente loffi e sono invecchiati piuttosto male, in questa data voglio esprimere il mio patetico ringraziamento ai Bon Jovi.

Cazzo, un post più patetico, mi sa, sarebbe stato difficile da partorire, come quando stavo cercando più di venti anni fa, di recuperare la mia prima storiellina canticchiando accoratamente (tipo Merola, ma con più alto tasso di pateticità) la canzone da cui prende il titolo... mi sa che è per questo che l'ho scelto.

4 commenti:

essere disgustoso* ha detto...

ahahahah!!!
proprio questa settimana avevo punzecchiato sciuscia per la sua passione per i bon jovi!
:D

SCIUSCIA ha detto...

Ma dai, ovviamente mi avevano hackerato l'account di Facebook per farmi fare una figuraccia, no?


(Bon Jovi forevva... anzi... always!)

Attila ha detto...

Non mi toccate John, perlamordidddio, che, anche se adesso è imbolsito abbestia, è uno delle poche icone maschili della mia adolescenza che non si è scoperto gay / non si ammazzato strangolato mentre si faceva una sega...

Anonimo ha detto...

il concerto è stato da brividi. Loro hanno apprezzato tutto, dal calore alle coreografie e per questo hanno cantato più di quanto previsto dalla scaletta..hanno stravolto ogni cosa, jon mentre cantava born to follow si è zittito ed è rimasto senza parole quando ha visto lo spettacolo davanti a se... è un peccato che tu non sia riuscito a venire.
guarda sto video, la qualità è pessima, l'audio basso tant'è che pare che nessuno stia cantando.. ma coglie appieno la sorpresa di richie e jon. Ciao!
http://www.youtube.com/watch?v=1mgblw0S44A&feature=related