venerdì 28 dicembre 2012

Passata E' La Tempesta

E' morto Norman Schwarzkopf a Tampa, Florida (come tutti i vecchietti ammmmeregani che si pensionano).

Ok, questo mi fa fare un salto indietro di più di vent'anni.

E' il gennaio del 1991, ho i capelli lunghi e le righe laterali (altezza orecchie per intenderci) come Vanilla Ice (e qui il tasso di vergogna sale verso gli alti picchi). Non siamo abituati a guerre calde, ma solo a guerre in cui il The Day After (quello vero, senza Tomorrow e tanto freddo, solo tanti nanetti verdi che cercano zia Curie) è l'unica soluzione.

L'omone è sempre in tv a speigare come aprirà il culo in 2 al baffuto Saddam.

Io ho un abbonamento ad Aeronautica e Difesa e un abbonamento a Rivista Italiana di Difesa.

Io leggo tutte le cazzate che scrivono i gionalioti italioti sulle forze in campo e noto che non ci capiscono un cazzo.

Gli italioti imparano la parola Patriot.

Anche se un Mig 29 Fulcrum si era schiantato sulla pista di Le Bourget (Parigi) nel 1989, i Mig fanno ancora tanta soggezione.

Cocciolone e Bellini vengono abbattuti e mostrati in tv con gli occhi pesti.

In tutto questo c'è il mio primo atto politico (e raramente ne farò altri).

Sciopero, anche gli studentelli della mia scuola privata partecipano e si mettono davanti al portone appoggiandosi anche ad altri tizi delle scuole limitrofe. Teoricamente nessuno dovrebbe accedere.

Arrivo, io voglio entrare, eccheccazzo, anche un cerebroleso capirebbe che se lasci invadere alla cazzo uno staterello ad un idiota, quando una potenza sta facendo harakiri (più corretto seppoku, ma non stiamo a sottilizzare) e qualche mese più in là collasserà dopo un falso colpo di stato, questo porta all'inizio di una fase di anarchia belligerante.

Mi si parano due tizi davanti, non vorrò mica entrare, vero?

Abbasso i Ray-Ban Wings (siamo sempre all'inizio degli anni '90, smettetela di ridere là dietro) e chiedo se hanno davvero l'intenzione di cercare di fermarmi.

Mi sa che i baffoni di Hussein non valgono la possibilità di prendersi un papagno sul nasino. Si spostano.

Dietro di me entrano anche altre ragazzine, tra cui la tizia bionda scolasticamente molto preparata e fisicamente figa da paura (con cui avrei flirtato un anno dopo e mi sarei accorto che ha incorporato un curioso sensore di distanza, se ti avvicini troppo scatta l'allarme virginale, lasciamo stare)...

Un idealista, vero?

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