Come annunciato (e io non è che faccio annunci alla cazzo, così ad minchiam, giusto per non sapere che cazzo fare), oggi è il giorno del post su Craxi, perchè? Perchè ho una cazzo di conferenza che sta tenendo un tizio che ha un migliaio di tic e io non ho un cazzo di voglia di sentirlo e visto che siamo in una sala in cui posso tranquillamente farmi un pelo di cazzi miei senza che nessuno rompa troppo, ecco il post.
Io torno con la memoria al 1982, perchè? Si chiederà giustamente qualcuno di voi, in quanto non c'entra un cazzo con la scalata al partito che ha fatto Craxi nel '76 o con le presidenze del consiglio dall'83 in poi (erano i tempi in cui si riuscivano ad avere 3 Governi in un anno...). Parto dal 1982 perchè, per i miei modesti ricordi da bambino (avevo 8 anni all'epoca), iniziano lì i favolosi anni '80, o, meglio, finiscono quella merda di anni '70, con la vittoria ai Mondiali, i baffi di Zio Bergomi, Tardelli che urla e Pertini in piedi che fa maramao ai tedeschi al terzo pero rifilato. Prima eravamo una nazione di morti di fame in cui la FIAT 127 era il massimo della vita e dopo arrivava la Delta Integrale (lo so che è del 1986 la prima versione, ma è metaforica, capitemi, non è che devo stare qui a spiegare tutto), il salto dalle coperte colorate al Moncler.
L'Italia stava cambiando e nè la DC nè tantomeno Berlinguer (non parliamo degli altri, perchè il successore fu Natta, sì Natta, che pensava che l'URSS potesse ancora essere un modello a metà anni '80) se ne accorgeva, era palese a chiunque vivesse in quel momento che l'unico ad avere questa intuizione era il Cinghialone con gli stivali (come lo raffigurava Forattini).
Arrivava la Milano da bere, arrivava l'ingresso nel G7 di una nazione che fino a poco tempo prima era una manica di contadinotti con le pezze al culo letteralmente, arrivava l'abolizione di quella stronzata stragalattica che era la scala mobile con la marcia dei 40.000 e il referendum abrogativo esploso in faccia alla CGIL, arrivava il nuovo concordato che superava quel papocchio tra il Duce e il Vaticano firmato in pieno ventennio, gli Euromissili e il registratore di cassa (prima i conti venivano fatti sul foglio in cui era incartato il salame).
A Sigonella i Carabinieri affrontavano la Delta Force... pensate un attimo cosa passava nella mente di un ragazzino di 11 anni che scopriva che i CC (con i VAM, ok) avevano affrontato praticamente John Wayne, in quello che a tutt'oggi può essere tranquillamente definito come un momento Tarantino style, con 3 cerchi concentrici di uomini armati che si affrontavano attorno ad un aereo, oltre al quasi dogfight tra gli F104 italiani (le bare volanti per intenderci) e un F14 (Top Gun... take my breath away... tan dan, tan dan dan...) alla partenza dell'aereo con l'esponente dell'OLP; pensate quale poteva essere lo sgomento per un ragazzino di 11 anni cresciuto a pane e Ombre Rosse/Il Giorno Più Lungo.
La legge Mammì era approvata, come il mai partito piano regolatore Nicolazzi, mentre la spesa pubblica faceva un bel balzo in avanti sulla spinta delle promesse degli anni '70 a favore della pacificazione sociale (il punto massimo lo avrebbe raggiunto con il governo tecnico ciampino), ma anche il PIL balzava come un coniglietto in una giornata di sole primaverile (o un cervo a primavera, per volere essere italioti al 100% e non farsi irretire da quel nazista di Walt Disney).
Per portare al massimo il metano, grazie alle "relazioni internazionali" con la Tunisia particolarmente buone, veniva sacrificato il nucleare, aiutato dal "colpo di culo" di Cernobyl (e su questo Craxi si spese molto, quasi più che non sul referendum della scala mobile).
Il PIL era sempre in piena crescita.
Il PSI craxiano era in effetti un partito "moderno" nel senso di "ammmerigano", in quanto l'assemblea nazionale era una parata di gente varia, mi stupiva davvero vedere quelle coreografie al TG2 (a casa mia si guardava il TG2, seppur l'ingegnere fosse DC e il nonno PCI, perchè aveva la pagina sportiva migliore e così non si correva il rischio di perdere nemmeno 1 secondo di sport/calcio), da cui Rino Formica coniò il famoso "nani e ballerine" e come ogni partito moderno e ammmmerigano aveva una necessità vitale di lobbies...
Era un'Italia che ribolliva, anche con il tonfo delle borse nell'87, il Made in Italy con i nani e le ballerine arrivava anche in Cina (e Grillo se ne andava dalla RAI...).
E adesso arriviamo alla fine della parabola. Mi sento davvero a disagio a raccontare questa parte.
Io avevo 19 anni e facevo l'Università.
A 19 anni si sogna la rivoluzione, ma non perchè è bella o è giusta, ma perchè è sempre meglio la rivoluzione di qualsiasi colore sia, piuttosto che studiare. Mani Pulite sembrava, inoltre, non avere nessun colore, per cui ancora più bella.
Tutti i "potenti" finivano a guardare il mondo a scacchi. Forlani appariva con la bava alla bocca in diretta su RAI3, le monetine e i cappi riempivano i video e Paolo Brosio rischiava ogni giorno di farsi stirare da un tram. Era un ribollire di entusiasmi, il tintinnar di manette era la colonna sonora di quegli anni. I magistrati erano gli eroi che avevano distrutto il malaffare, anche ricorrendo a metodi non del tutto legittimi, ma, insomma, anche l'Ispettore Callaghan usava dei metodi non ortodossi per risolvere i casi e se lo faceva lui, lo potevano fare anche gli eroi italici. I suicidi iniziavano a diventare tanti e anche Raul Gardini, portato in secca il suo Moro di Venezia, si era piazzato un proiettile in testa. Di Pietro agitava la toga contro Spazzali, avvocato di Cusani, qualcuno, a mo' di minaccia, urlava "Non ci sto" a reti unificate la sera di capodanno, non si sa bene rivolgendosi a chi, o forse si è voluto non sapere a chi si stesse rivolgendo, le monetine continuavano a cadere inesorabilmente assieme ai mandati di cattura.
Gli eroi erano là, in toga nera, tutti seri, inesorabili, solamente Borrelli mi metteva i brividi, probabilmente per il video di Runaway Train dei Soul Asylum (fermate al minuto 1,39 e poi datemi torto) e gli imputati spauriti, sporchi, spettinati e sbavanti subivano la giusta punizione popolare come nel contrappasso tanto caro ai versi di cui si compone l'inferno dantesco.
In questo Craxi era l'emblema di tutto questo, il pesce grosso, il Cinghialone... e quello che più mi ferisce ammettere era che per ogni banderilla che, veniva infilzata, io gioivo, perchè era la rivoluzione, perchè l'estremismo è più comodo della riflessione, perchè per ogni tizio che finiva in galera (custodia cautelare) l'Italia risaliva un gradino di "giustizia sociale" e di "prestigio internazionale", l'Italia ricostruiva la sua dignità e il futuro non poteva che essere roseo, grazie alla nuova classe politica risorta come una moderna fenice dalle ceneri di quella vecchia e corrotta e mafiosa... ma quanto stupido ero? Guardo indietro e mi meraviglio della mia idiozia, probabilmente maggiore di quella di oggi.
Per Craxi il destino era segnato. Si potrebbe obiettare che Andreotti, sotto processo per mafia, non evitò il processo. Andreotti, però aveva esaurito il suo ciclo politico iniziato ben prima di Craxi e aveva alle spalle un partito ben più complesso del PSI craxiano. Inoltre le favole sulla colpevolezza di Andreotti erano troppo campate in aria, se da una parte avevamo il networking, dall'altra il reato era collusione con la mafia e baci in bocca ai latitanti (con la scorta, senza la scorta, con una ruota di scorta?). Inoltre la DC si era a sua volta sfaldata, distrutta dall'immagine di quel Forlani (un kamikaze, a considerarlo a posteriori) schiumante in diretta nazionale.
In ogni caso, è troppo presto per intitolare vie o piazze a Craxi, manteniamo Cavour, Vittorio Emanuele o Garibaldi e i suoi mille (che sono tanti e ci fanno da riserva); anche se, quando a Bologna proveniente dall'uscita Arcoveggio, il navigatore mi dice che sto percorrendo via Stalingrado, un brivido e un moto di repulsione mi sovviene immancabilmente.
mercoledì 20 gennaio 2010
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11 commenti:
Che bello!
Mi e' proprio piaciuto Attila. Forlani con la bavetta, gli euromissili, la scala mobile, Borrelli che davvero metteva i brividi: pareva un commissario del SIM (Servicio de Intelligencia Militar, ovviamente comunista) Repubblicano durante la Guerra di Spagna (ma anche un Carlista supporter di quel maiale di Franco), insomma un bell'excursus nella storia degli 80.
Sai, ci credetti anch'io a Mani Pulite, senza sapere che in realta' era una faida interna e che tutto cambiava affinche' nulla cambiasse.
Su Craxi, guarda, ho apprezzato Sergio Romano, in buona parte Uriel, e ora anche il tuo post. Credo che sia giusto farsi domande invece di puntare il solito ditone accusatore (leggi isterismo acefalo di sinistra).
Non lo sto sdoganando, ma vorrei riuscire a inquadrarlo nella storia del Belpaese in maniera chiara per capire le sue responsabilita', i suoi meriti, e le sue grandi colpe.
Un po' come Togliatti.
Io non amo affatto "il Migliore", cosi' come non amavo e non amo affatto il suo partito e quello che e' diventato oggi nonostante le varie e ridicole operazioni di cosmesi, ma e' stato un politico vero, non un quaquaraqua.
Un protagonista della Storia Italiana.
Voglio dire, anche nel caso di Craxi, se la smettessero di urlare "al mostro, al mostro", potrei anche farmi un'idea ragionata e lucida del suo operato.
E poi decidere da solo.
Bel post.
> Paolo Brosio rischiava ogni giorno di farsi stirare da un tram.
Direi che questa è la vera grande occasione perduta in quegli anni.
Per inciso io allora ero piccino picciò e non ci capivo una sega, un po' come adesso.
Attila, da tuo coetaneo mi sento di dire che no, non eri stupido. Eri un diciottenne, anzi eravamo diciottenni. Non è una giustificazione, certo, ma quantomeno una scusante. Ed in più allora il quadro era ben distante dall'essere formato. Il problema per me sono invece gli adulti di oggi che dicono cose che dicevano i diciottenni allora. Perché se al momento Mani Pulite poteva essere anche sembrato un cambiamento, quello che rimane oggi è un ex-magistrato aggressivo e dall'italiano incerto che occupa uno di quei spazi che lui stesso ha svuotato (e col senno di poi non sarebbe da considerare anche questo come un conflitto di interessi: il magistrato che elimina politici per occuparne le posizioni); e di allora rimane soprattutto la coscienza della violazione dei diritti umani culminante nel suicidio di Cagliari ed altri in carcere. Rimane la coscienza di un Craxi che mandava i CC contro l'arrogante richiesta statunitense o che usava parte di quei soldi illecitamente acquisiti per finanziare movimenti socialisti ed antifascisti in generale in giro per il mondo, e questo contro l'altrettanto chiara coscienza di un D'Alema che offre agli USA basi, supporto logistico e militare nell'aggressione alla Serbia. Alla luce dei governi (bipartizan) che sono seguiti, non mi vergogno di dire che forse Craxi, malgrado tutto, sarebbe stato comunque un male minore.
davvero complimenti, attila: sebbene partiamo da posizioni ben diverse trovo la tua un'analisi condivisibile e che, al pari della tua amara chiusura (si sono dovuti inventare il termine "seconda repubblica" per evitare un golpe popolare) condivido dando però un peso diverso agli eventi.
non voglio fare il travaglista e anteporre la parola condannato o latitante ogni volta che pronuncio craxi ma un po' mi fa incazzare che gli dedichino parchi e che venga riverginizzato all'opinione pubblica: non mi stupisco se un politico ruba, non faccio televisione in rai nè scrivo sul corriere, ma la settimana scorsa ho visto il programma di minoli su raitre, un best of di "bottino" craxi (cit.). se l'hai fatto anche tu, sai di cosa parlo.
cavour, i re e garibaldi santi non erano ma oggi, così come si dedicano vie, strade monumenti e piazze a cola di rienzo o a celebri massacri se non a pontefici dal dubbio valore morale, non c'è più nessuno (tranne qualche leghista) che ne chiede la rimozione. e non lamentarti se poi, fra vent'anni, l'assessore della giunta di centrosinistra intitolerà la via dove abiti a di pietro :-)
per me si dovrebbe aspettare un pochino di più, prima di prendere certe iniziativa. tanto è morto, a lui non cambia nulla. 10 anni dopo o 30 non fanno differenza.
e mi ha fatto girare le palle anche questo craxi "caprone espiatorio": è vero che rubavano tutti ma se durante un compito delle superiori venivo beccato con un foglietto in tasca non facevo storie ergendomi a vittima sacrificale. chi sbaglia paga. e i cocci sono suoi al pari di mogli e buoi dei paesi tuoi.
per me, nel giudizio dello statista, rimane una politica economica pessima, il debito pubblico raddoppiato che si è rilevato una zavorra decisiva per lo sviluppo e che nel giudizio che do a craxi statista metto al primo posto. nello stesso giudizio inserisco anche le sue condanne ma sono una minima parte: non sto a moralizzare, nessuno è un santo e ogni partito ha avuto le sue beghe, ma un presidente del consiglio con quella fedina penale è un danno d'immagine irrepararabile per il paese: quelle cose falle fare al tuo garzone, eccheccazzo.
guarda il buon silvio, che siede ancora sulla sua poltrona bello lindo e (banali souvenir a parte) senza graffi.
in più, al solo fine di non dimenticare e di onorare il tuo bel post, tante piccole leggi (quella della compagna jervolino sulla droga, da che pulpito poi...) o prese di posizone (la revisione del concordato, sebbene abbia abolito la religione di stato, non mi è piaciuta molto e nel referendum sul nucleare, sull'onda di chernobyl, si schierarono con gli ambientalisti) che non mi sono piaciute affatto.
e non dimentichiamoci che è stato craxi ad avviare il sistema televisivo attuale distribuendo favori, leggi e deroghe che, a tutt'oggi, consentono all'ue di prelevare quotidianamente una bella sommetta per vedere ogni giorno emilio fede e le sue meteorine in chiaro. oltre che a falsificare il mercato televisivo, la libera concorrenza e l'informazione.
le modernizzazioni che dici sono sotto gli occhi di tutti, in primis lo scontrino fiscale ma anche maastricht, non credo siano partite dalla sua mente ma che, in un modo o nell'altro, sarebbero arrivate comunque poichè [e adesso comincia il mio momento di sproloquio del quale in futuro potrei non rispondere] ritengo craxi un d'alema con più culo, nella vita. uno che non ha mai avuto un veltroni tra le palle e che si è fatto i cazzi suoi ma che, a un certo punto, è stato beccato.
come d'alema, è uno che fa politica in essere, non in divenire. sa armeggiare e modellare il potere modellandosi a sua volta su di esso - io, dall'americanismo all'antinuclearismo sino alla concessione di otto per mille e ora di religione alla chiesa cattolica ci vedo posizioni meramente opportunistiche - ma, in quanto a caratura politica, do loro un giudizio nella media.
grandi opportunisti e mediatori, casomai, ma non di grandi statisti.
certo, col senno del poi, a vedere la politica attuale, credo che anch'io avrei preferito rimanere alla prima repubblica ma non dimentichiamo che dobbiamo al bravo bettino la vita dell'erede politico di michael jackson [ http://www.corriere.it/politica/08_ottobre_31/craxi_tripolo_b3b07fa8-a715-11dd-90c5-00144f02aabc.shtml ].
e non si dica che wojtyla non l'avrebbe fatto!
:-P
Allora, come ho detto anche nel post, è un mio ricordo, dettato soprattutto da una sorta di rimorso per aver partecipato "moralmente" (oddio l'ho scritto, quanto mi sento ridicolo per questo avverbio?) ad un liciaggio.
Me li ricordo bene i tempi dei viaggi in Cina con Marina Ripa di Meana o le discoteche di De Michelis, ma l'hotel Raphael non era quel misto di Sodoma e Mordor che veniva dipinto dai media.
Io sono convinto di una cosa: se non ci fosse stato Craxi saremmo rimasti quella nazione di contadini/operai non specializzati con le pezze al culo, perchè alla DC e al PCI faceva comodo così, così come a IRI, FIAT e Mediobanca. Craxi è stato, nonostante difetti e quant'altro, il primo e, forse unico, innovatore che il Bel Paese ha avuto.
Certo, quando ha tentato di modificare giustizia, edilizia e concetto di Stato è stato distrutto: coincidenze, complotti, santamadonna? Chi lo sa.
Sicuramente si era costruito una corte dei miracoli che, appena le cose sono girate storte, ha abbandonato al nave in un "si salvi chi può" (la parabola di Martelli è illuminante).
Dall'altra parte si è assistito al totale disinteressamento per qualsiasi principio costituzionale a difesa del cittadino, superato da una furia che concepiva la carcerazione preventiva alla stregua dei campi di rieducazione di Pol Pot e uno che è uscito dalla magistratura in tempi potremmo definire sospetti per entrare a piedi pari in politica come "difensore della Costituzione" e non commento oltre
Io sono nato un pò prima di lei ,ma questo non dà patente di sapienza ,però vorrei farle osservare che durante il periodo caf la c è di craxi ,il debito pubblico italiano è raddoppiato (sempre per finanziare i partiti naturalmente) e che se ogni cittadinao italiano oggi ha un debito di 30.000 euro è grazie anche a questo (e qualcuno dovrà pagarli stì soldi),resta sempre il fatto ,che un condannato nei tre gradi di giudizio (potrebbe succedere ad ognuno di noi) non si chiama esule ,ma latitante,l'esule è esule per motivi politici .Pur avendo stima dell'onorevole craxi ,non ho apprezzato il rifiuto di affrontare la sua vicenda processuale da cittadino italiano ,pensando che se succedesse a qualcuno di noi non avremmo alternative ,ma in un periodo di virtuosi e moralisti ,capisco sia difficile fare distinguo,ma mi creda ,chi si appropria di cose o denaro non suo non è un esule ,distinti saluti
@ED
Hai ragione: riverginizzato mi sembra un po' troppo, e anche sulle vie, avrei qualche perplessita'.
Rischiamo di trovarci con un'altra serie di vie tipo via Lenin, Corso Unione Sovietica, e altre amenita' simili.
Per non parlare dell'eventualita' di, che so, Largo Clemente Mastella, o Piazza Umberto Bossi.
Roba che restituisco il passaporto.
Io l'ho gia' detto da qualche altra parte.
Data la statura dei politici odierno, un decisionista come Craxi che faceva invece di blaterare (anche se ha fatto indubbiamente solenni porcate), sembra un miracolo di efficienza.
Comunque Attila ha ragione quando dice che ha modernizzato un'Italia che veniva dai disastrosi anni 70: e soprattutto era riuscito a creare per un attimo quello che questo paese non ha mai avuto a sinistra:
una sorta di partito laburista, invece di quella manica di commissari dell'NKVD del PCI, e di quella serie di ridicole operazioni di cosmesi successive al PCI, culminate con quella farsa, qull'operetta ambulante, quella caricatura di partito progressista che e' la sinistra italiana oggi.
Peccato fosse un partito laburista di ladri...
...in mezzo ad altri ladri...
In sostanza, e' il classico caso di "aridatece er puzzone"...
Si parlava tanto del circo di Craxi, ma lui in confronto ai Berlusconi di oggi era un domatore.
Oggi sono rimasti i clown di sinistra e i nani e le ballerine (con tronisti) di destra.
E non lo sto difendendo ED.
Sono in parte d'accordo con te.
Spett.le Anonimo (ma un nome, di fantasia, poteva anche infilarcelo, chessò Sandokan, Agilulfo, Guadalcanalo; mi sento a disagio a discutere con "l'anonimo", mi sembra di essere nella Sardegna degli anni '60-'70),
Non so quale età Lei abbia, ma, a prescindere da questa, spero vivamente che non pensi che il debito pubblico italiano sia aumentato a causa delle irregolarità sul finanziamento ai partiti. Non occorre citare testi di economia per dedurre che questa è una fantasia che neppure un Di Pietro al culmine della furia purificatrice possa aver elaborato.
Il debito pubblico italiano è gran parte dovuto alla volontà di mantenere una "pace sociale" a suon di contributi, prepensionamenti, pensioni fuori da ogni logica contributiva, impiego pubblico come ammortizzatore sociale ed elefantismo economico con dei tassi di rendimento dei titoli di stato fuori da ogni logica di mercato (sennò nessuno li avrebbe comprati) e un'inflazione che per qualche decennio è stata una macina da soldi; ma incolpare il solo Craxi di tutto questo, è da considerarsi ingeneroso, quando sia la DC, che il PCI che i sindacati ne erano ben più primi attori (stiamo parlando soprattutto della stagione degli anni '70, da cui si ha l'origine di tutto questo meccanismo).
Come ho detto, intitoliamo le strade a Cavour, ai morti a Nassirya o alle vittime del terrorismo (rosso, nero, di qualsiasi discorso), ma prima di intitolarle ai politici, lasciamo decantare il periodo, che la storia può essere valutata in maniera obiettiva a non meno di 50 anni dagli accadimenti (in Italia è preferibile il secolo e mezzo).
Mi sa che con questo ho risposto anche a Yoss ed a ED*...
@attila
se ti ho attribuito pensieri non presenti sul post è perchè, frequentando gli stessi blog, ho letto cosa ne pensi.
il nemico ti ascolta, ihihih...
sul debito pubblico c'è una concatenazione di eventi ben riportati da te ma anche la corruzione vi ebbe un suo impatto: come da verbale, i politici (non solo socialisti) prendevano quote fisse a seconda dei lavori di costruzione, di manutenzione... e se oggi in italia ogni lavoro costa 3-4 volte più che in ogni altro paese le responsabilità sono di quella classe dirigente intera. però in un clima dove tutti, dal pci all'msi, si facevano finanziare in modi poco ortodossi craxi fu l'unico che, oltre a rubare per il partito, rubava anche per sè. di qui le puricondanne che fanno gridare alla persecuzione.
perciò m'incazzo quando, ad esempio, qui nella mia città è stato fatto un convegno sul decennale della morte di craxi. e hanno scritto "perseguitato politico" già sul manifesto. ecco, questo no. non voglio demonizzare nessuno ma neanche incensarlo: mi basta chiamarlo con il suo nome.
"Come ho detto, intitoliamo le strade a Cavour, ai morti a Nassirya o alle vittime del terrorismo (rosso, nero, di qualsiasi discorso), ma prima di intitolarle ai politici, lasciamo decantare il periodo, che la storia può essere valutata in maniera obiettiva a non meno di 50 anni dagli accadimenti (in Italia è preferibile il secolo e mezzo)."
non so se l'hai scritto con tono ironico ma io sarei d'accordo: metti che capito a vivere in largo binetti io mi uccido.
@yoss
è vero: si rimpiange craxi perchè, in effetti, è stato tra il meglio che la politica nazionale abbia offerto. ma ritengo questo poco dignitoso per la nostra nazione, non onorevole per craxi.
utilizzando un parallelismo, dopo matthaus e prima di snejder è stato djorkaeff il fantasista più forte che l'inter ha avuto. ma questo non fa di djorkaeff un campione indimenticabile.
[scusa, attila...]
prenderlo come simbolo della nazione mi fa un po' senso ma è la nazione stessa a provocarmi tale sentimento. non era solo lui a farsi corrompere ma, cristo, era il presidente del consiglio.
e un'altra cosa vorrei aggiungerla: questa riabilitazione viene indecentemente dall'alto. io, parlando anche con berlusconiani, non ho sentito nessun "bettino non doveva essere neanche processato". a differenza di andreotti
Io Djorkaeff lo odiavo con tutto il mio cuore... però Bergkamp, per quanto fosse un amerino con problemi psicologici era meglio...
Detto questo: in Italia è da prima degli anni '60 che gli appalti statisticamente costano 2/3 volte più degli altri Paesi, non è che Craxi lo ha inventato. Solo che prima degli anni '80 gli investimenti erano puramente pro FIAT e per creare qualche infrastruttura per i palazzoni orrendi, dopo ci si industrializza e si fa il "salto di qualità", per cui gli investimenti si moltiplicano.
Il vero scandalo è stato sull'uso di risorse pubbliche come un malato "ammortizzatore sociale" e l'emissione fuori controllo di titoli di stato a tassi psicotici (aiutati da un inflazione costantemente a doppia cifra e questo, sul debito pubblico, è una leva da far paura).
Io non penso che Craxi sia stato un Santo o non abbia sbagliato. La questione è che Craxi non era il Male Assoluto come Andreotti non era Belzebù, anche se faceva comodo additare entrambi a capro espiatorio di un Sistema Paese che si protraeva da decenni (maggioranza, oppisizione e sindacati accumunati, senza distinzione non facendo nessun discorso qualunquistico, è storia).
La cosa che mi ha colpito, ribadisco per la III volta, è che per abbattere il Cinghialone si è messa da parte la Costituzione e sono stati bypassati i diritti umani, senza nemmeno il bisogno di una "legislazione speciale", con la "ggggggente" (che probabilmente era beneficiaria di tutte quelle anomalie che facevano lievitare il debito pubblico) che in una orgiastica sete di sangue tirava monetine o gioiva nel vedere i politici sotto questa pioggia tintinnante (e io, con vergogna, mi inserisco tra questi). Oltre ai cappi leghisti in Parlamento su cui è del tutto superfluo lasciare commenti.
Per quanto riguarda le vie, non stavo scherzando, io sono convinto che debba passare 1 secolo e mezzo prima dell'intestazione.
Ma al cilicio della Binetti, non vogliamo intestare un vicolo o un sottopassaggio? Pensa al martirio di dover essere agganciato costantemente ad una così simpatica senatrice...
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