giovedì 14 gennaio 2010

Il Berluska e Calderoli mi stanno prendendo per il c...

Anche il più scemo degli scemi era sicuro che in questo frangente economico le tasse non potevano essere tagliate... solamente un lettore assiduo de Il Fatto Quotidiano poteva stracciarsi le vesti alle parole del Berluska (e qui concludo il mio pensiero sui lettori assidui del succitato giornale): quando i soldi non entrano, è impossibile che qualcuno diminuisca ancora le entrate, dire che è lapalissiano è un insulto al tizio francese che diceva solamente ovvietà.

Quello che mi fa sentire preso per il culo (non in qualità di elettore, in quanto è risaputo che io voto solamente scheda bianca) è la decisione del Governo di far slittare il taglio delle poltrone nelle amministrazioni locali. Non è che ci sarebbero stati miliardi di eurini di risparmio, probabilmente solo qualche decina di milioni, ma era uno di quei provvedimenti che portava un po' di "cambiamento" (probabilmente effimero, ma è meglio un cambiamento effimero di nessun cambiamento) nella cd Casta (dal libro di S. Rizzo e G. Stella).

Non c'è alcuna ragione razionale per non attuarlo, al di là del pararsi il culo per le prossime regionali, soprattutto nei luoghi in cui i piccoli feudatari locali hanno il potere di spostare a piacimento qualche migliaia di voti.

Continuiamo a vivere in un perenne rinascimento politico, in cui il piccolo signorotto della piccola città stato continua a fare il bello ed il cattivo tempo e in cui la guerra è stata sostituita dalle elezioni a ciclo continuo e quello che resta in mezzo è sempre il bene dello Stato in quanto tale.... sì lo so non è da me (cinico sporco individualista bastardo) librarsi in questi patetici slanci sul cd "bene comune", ma in fondo, le tasse le pago anche io tutte dal primo all'ultimo centesimi.

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POST SCRIPTUM

Vorrei segnalare questo bell'articolo uscito su Il Giornale a proposito di Haiti, che ho trovato molto interessante e pacato.

Oddio, devo provare a vedere se ho la febbre: ho scritto Il Giornale e pacato nella stessa frase, che mi possa venire qualche malattia brutta?

5 commenti:

essere disgustoso* ha detto...

be', io ormai ci ho perso le speranze. anzi, mi sembrava strano che avessero avanzato questa proposta in questo periodo: di solito lo fanno prima delle politiche.
l'eliminazione del bicameralismo e l'abolizione degli enti inutili non credo che si farà mai.

l'articolo su haiti, invece, proprio non l'ho capito: la parte finale è assolutamente delirante.
ma checcazzo c'entra l'anticapitalismo con i disastri naturali?!? siamo impazziti? new orleans, abruzzo, messina, assisi... quelle cos'erano, catastrofi dell'anticomunismo?
come si fa a mettere in relazione la politica con la fine "innaturale" della vita? mah...

per me porro si droga. e non poco.

essere disgustoso* ha detto...

questa chicca è solo per te!

http://www.youtube.com/watch?v=lS28nAtoarM&feature=player_embedded


ps
credoc che nel reply precedenti volessi dire irpinia, non messina...

Attila ha detto...

Contavo sulla conclamata "ottusità" di Calderoli... ma la politica locale è più forte.

Per quanto riguarda l'articolo di Porro, permettimi di usare il tuo esempio: se un terremoto succede in Friuli (dove la componente economica è prevalentemente privata) è una tragedia che porta però opportunità, se succede in Irpinia (dove la componente economica derivante dal pubblico è quasi totale) è una tragedia e basta, non c'è niente di delirante in questo. Se capita in Giappone è un'oppurtinità per fare meglio in futuro, se capita ad Haiti è una tragedia e basta.

Per quanto riguarda il partito radicale, l'ho sempre considerato un fenomeno da baraccone di proprietà del vecchietto rincoglionito, poi vedi chi "svetta" dal partito (Capezzone, Rutelli, la Bonino...)
;-)

essere disgustoso* ha detto...

eheh...

ma l'espressione di capezzone nel momento in cui viene citato "il suo zio" è impagabile... e questo non può che far accrescere la mia stima verso emma!

essere disgustoso* ha detto...

francamente non ci vedo grandi differenze: da una parte ricostruisce il pubblico, dunque la politica, dall'altra il privato, cioè l'imprenditoria che ottiene appalti grazie agli appoggi politici o conseguenti scambi di favore. si chiamano con nomi diversi ma sempre in italia ci troviamo.

su haiti, invece, sono giorni che cerco di capire di che colore sia il governo: da wikipedia ai quotidiani sino ai documentari di licia colò. pare sia un segreto di stato.