lunedì 6 settembre 2010

Dubbi retorici

Negli scorsi giorni, guardando Sky TG 24, sono stato assalito da un dubbio:

E' più fascista quasi organizzare una forma di contestazione che non andrà a buon fine perchè trapelerà attraverso un assessore napoletano alla terza carica dello Stato oppure impedire l'intervento in un dibattito pubblico attraverso fischi e urla preventivi alla seconda carica dello Stato?

Poi, mi sono rasserenato: per fortuna in questo Paese c'è chi difende la Demograzzzzzia!

24 commenti:

essere disgustoso* ha detto...

anche io sono assalito sempre dallo stesso dubbio quando guardo skytg24: quale conduttrice è più figa.

SCIUSCIA ha detto...

Mah. La contestazione non serve a impedire di parlare, ma a dare un segnale. A dire a Tizio "Ehi, ci hai rotto i coglioni."
Poi, fa comodo chiamare tutti "squadristi" e roba varia e fare le vittime, nascondondendo il fatto che quelle persone non sono là perché non devi parlare, ma perché devi andare affanculo.

Attila ha detto...

@ED*: Secondo me, adesso, è la morona dal cognome sardo con gli occhi da gatto, prima che arrivasse lei era la bionda con la mascella volitiva!

@SCIUSCIA: Anche una marcetta su Roma era un segnale: i brutti segnali non li si deve dare, soprattutto se sono in nome della "demograzzzzzia". Non lo dico io, lo dice Arlacchi.

SCIUSCIA ha detto...

Te lo dico in maniera molto semplice: il giorno che un grillino (gente che peraltro mi sta nei coglioni) salirà sul palco e metterà del nastro adesivo da sequestro intorno alla bocca dell'oratore, sarò d'accordo a sentir parlare di "negato diritto di parola".

Fino ad allora, sono tutte chicchiere e strumntalizzazioni.

I fischi non ti impediscono di parlare, semplicemente coprono la tua voce ricordandoti che per un tot di persone sei uno stronzo.

(Personalmente, se mi capitasse, rinuncerei al mio discorso ed inviterei le persone che mi contestano a salire sul palco per spiegare il perché dei fischi. Chi ha le palle per farlo, oggi?)

none ha detto...

nelle contestazioni degli entomofili viola colgo una pesante aporia.

Attila ha detto...

@SCIUSCIA: Allora, intendiamoci: il giorno in cui succederà una cosa come quella che dici tu, spero di non essere in Italia, perchè vuol dire che le cose si sono messe molto male e la libertà è diventata un optional.

Il fischiare durante un discorso è un atto violento, perchè impedisci a qualcuno di esprimere il suo pensiero ed impedisci a chi vuole ascoltarli di farlo: se tu lo fischi dopo, è un segno che non hai apprezzato quello che ha detto.

Inoltre, fischiare, o portare a pappagallo le idee di un grillo qualunque, non concede automaticamente il diritto di andare sul palco a professare una qualsiasi cazzata a piacere, solo perchè uno ha fatto casino.

SCIUSCIA ha detto...

Allora sono decenni che in italia c'è "squadrismo", come dice quel coglione di Fassino, o "fascismo", come dice Feltri, e non ce ne siamo accorti, perché da sempre è capitato che leader politici o esponenti sindacali venissero fischiati a priori, semplicemente perché ne avevano fatte/dette troppe.
Il dissenso non esiste solo verso un discorso: ci può essere anche verso la persona, ed è una cosa sanissima.

Oppure, quando capitava a Lama (noto esponente di estrema destra, scherziamo?) di essere fischiato a priori alle acciaierie di Terni (ed era LAMA, dio cane, mica uno Schifani qualunque) ai difensori della "democrazia" di oggi non fregava nulla.

Attila ha detto...

@SCIUSCIA: Con Lama si era parlato di "squadrismo" dei Cobas e, in ogni caso, se attacchi la persona invece che la sua idea, beh, troppo democratico non lo sei, non ti sembra?

Il concetto di "troppo", in democrazia, mi sfugge.

SCIUSCIA ha detto...

Quando attacchi una persona attacchi le sue idee, o il suo modo di essere, o le cose che ha detto e fatto, è chiaro, non lo attacchi certo "perché è lui".

Nessuno è mai stato fischiato solo perché era Mario Rossi.

Attila ha detto...

Certamente qualcuno è stato attaccato perchè era Giacomo Matteotti... anche lui ne aveva "dette e fatte troppe", vero?

SCIUSCIA ha detto...

Paragone assurdo, Matteotti è stato sequestrato ed ucciso a botte da sgherri di regime, non fischiato da quel "popolo" che secondo alcuni detiene l'ultima parola su tutto.

SCIUSCIA ha detto...

Oh, bene, pare che anche Bonanni sia stato oggetto di un attacco squadrista.

Contro di lui anche fumogeni, mi dicono: un chiaro riferimento ironico alla consistenza dei suoi discorsi.

Attila ha detto...

Ascolta, sei sicuro che se non avessimo un sistema di polizia che "funziona" un po' meglio rispetto a 80 anni fa, il "livello dello scontro" per non far parlare qualcuno perchè ha detto/fatto "troppo"? Sei sicuro che legittimare le intimidazioni sia un segno "democratico"?

Anche il fascismo è nato come un movimento di rottura rispetto ad un "potere" che non si dimostrava "adeguato", per cui non era legittimato ad esistere.

Su Bonanni, a me, personalmente, preoccupa molto, io ho un concetto di democrazia leggermente diverso, che non contempla il lancio di fumogeni contro l'oratore... pensa che sono talmente antidemocratico che i fumogeni non li farei lanciare nemmeno allo stadio.

SCIUSCIA ha detto...

Sì, ma l'hai detto tu stesso: si spera di avere un sistema di ordine pubblico migliore che in passato.
Serve a far sì che, se dai fischi passi ai fumogeni, ti porto dentro.

Parlando di democrazia, secondo me una democrazia moderna non può prescindere, tra tante altre cose, dalla libertà totale di espressione e dalla garanzia dell'incolumità fisica dei cittadini.

Quindi, appunto: fischi ok, fumogeni no ok.

none ha detto...

@ sciuscia

Parlando di democrazia, secondo me una democrazia moderna non può prescindere, tra tante altre cose, dalla libertà totale di espressione

ROTFL.

Libertà totale di espressione che a Dellutri, Schifani e Bonanni è stata negata, impedendogli di parlare.

none ha detto...

ops!
"impedendo loro di parlare", non "impedendogli".
scusate.

SCIUSCIA ha detto...

No, nessuno li ha imbavagliati. Potevano parlare, solo che non hanno avuto il coraggio di affrontare la contestazione. Li capisco, sono abiutati a Vespa.

Se non hai le palle per affrontare quattro scalmanati fischianti, vuoi fare il grande leader politico/sindacale?

(fumogeni ed altra violenza esclusa, va precisato?)

SCIUSCIA ha detto...

***ops! "impedendo loro di parlare", non "impedendogli". scusate.***


"Impedendogli" non si considera corretto..? Non lo sapevo. Bella lì.

none ha detto...

@ Sciuscia

impedendogli=impedendo a lui
impedendole= impedendo a lei
credo....

"Potevano parlare, solo che non hanno avuto il coraggio di affrontare la contestazione"

Ti stai arrampicando sui vetri.
vince chi urla più forte?

Attila ha detto...

SCIUSCIA, non ci siamo: prima si fa parlare una persona, poi lo si contesta, impedire ad una persona di parlare in un contesto pubblico dove è stato invitato dagli organizzatori è semplicemente "non democratico".

"Impedendogli" è corretto se ti riferisci ad una persona di sesso maschile, se ti riferisci a più persone è "impedendo loro", se ti riferisci ad una persona di sesso femminile è "impedendole". Adesso, se la Maestra leggesse il mio spiegone, sarebbe davvero fiera del suo pargolo...

SCIUSCIA ha detto...

Boh, ho sempre pensato che andasse bene anche per la terza plurale. Toccherebbe sentire la Crusca.

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Anche dire che non si può fischiare è vietare la parola. Come la risolviamo, 'sta cosa?
Secondo me, chi parla in pubblico deve accettare il dissenso, vista la propria posizione di superiorità mediatica.
Poi, l'ho già detto: se uno non ha la coda di paglia, basta urlare nel microfono "Perché mi fischiate?! Venite su a dirmelo!"

SCIUSCIA ha detto...

Io lo ripeto, Attila, probabilmente dopo anni di maialate dette e fatte, può capitarti di essere mandato affanculo tutto in una volta, anche se quel giorno eri lì per parlare delle margherite di campo.

Se arriva Riina, prima di chiamarlo mafioso lo facciamo parlare per sentire se parla dei coniglietti batuffolosi..?

Ricordo quando Schifani diceva due volte al giorno che la minoranza non aveva diritto di contestare le scelte del Governo, tanto da ispirare una mitica parodia di Marcorè.
Adesso, vorrebbe un trattamento diverso?


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Questa storia mi ricorda quando il Papa non andò a La Sapienza per paura della contestazione e si disse che "al Papa è stata negata la libertà di parola".

Ma gli esempi simili si sprecano.

Fosse per me, eviterei ogni contestazione, nell'epoca della TV si presta solo il fianco alla strumentalizzazione di chi ti fa passare per fascista e dichiara di essere stato imbavagliato. Talmente imbavagliato che il giorno dopo sta in tutte le emittenti.

Attila ha detto...

Allora, bisogna fare alcune precisazioni:

In uno Stato che si può definire democratico vige il principio dell'ordine pubblico: cioè, se l'invito a intervenire di una persona in un determinato luogo può scatenare una reazione troppo violenta, quella persona è invitata a non presenziare; non è un esempio di democrazia, ma non per chi non presenzia, ma per chi non vuole che la persona presenzi, seppur invitata.

Pensiamo anche alla libertà di manifestare: due cortei opposti non potranno mai ottenere di passare lungo lo stesso percorso, è palese.

Nel caso in questione, o meglio, nei casi in questione, alle persone invitate una minoranza (gruppo, chiamalo come vuoi) ha impedito di parlare a dispetto della volontà degli organizzatori e di chi voleva assistere al dibattito. E non è che il primo pirla che dissente e fa casino, deve per forza essere invitato su di un palco, per fortuna il '68 e i '70 sono passati da un bel periodo, anche se ci hanno lasciato in eredità un bel po' di merda.

In sostanza, ognuno ha il diritto di dissentire e, se non è particolarmente educato, di fischiare, ma nessuno ha diritto di impedire, attraverso il fischio o il lancio di oggetti o qualsivoglia altro metodo coercitivo, il dibattito organizzato da terzi. Se non vuoi far parlare qualcuno sei un prevaricatore o, per meglio sintetizzare con un termine di uso comune: un fascista.

E' tutto legato legato al concetto di "troppo".

Se gruppi organizzati e/o spontanei vicini al PDL non avessero fatto parlare Fini domenica, subissandolo di fischi, sarebbero stati dei fascisti, punto e basta, per quanto Fini, secondo loro, avesse già detto/fatto "troppo".

La prevaricazione non ha colore, è prevaricazione, nel gergo popolare si identifica con il fascismo.

none ha detto...

nel caso in specie direi più nel "fischismo"

Captcha=pruffrap
boh, credo abbia scoreggiato.