giovedì 7 ottobre 2010

Attila Educational

Il commento di Singleatrentanni al post di ieri mi ha fatto riflettere (sì, alle volte riesco anche a diventare meno bestia, vai con gli effetti speciali) a proposito dell'educazione.

I miei sono stati democristiani di ferro per quello che io sono convinto fosse una sorta di reazione a famiglie una rossa e una nera. Per cui, voi penserete, ecco l'educazione rigida, le regole severe, la moralità come dogma insindacabile e il controllo a vista dei pargoli perchè non cedessero alle tentazioni del Mondo. No, risposta sbagliata. I miei mi han tirato su a suo di: "Fa come vuoi, vedrai tu le conseguenze" e, poi, ovviamente con l'esempio. Ok, sì, scassavano un po' le palle sull'andare a messa la domenica (sera, dopo 90° minuto o il sabato, perchè non c'erano anticipi e posticipi all'epoca, in quanto alla mattina io dovevo giocare a calcio negli Esordienti e poi nei Giovanissimi, il calcio, assieme allo studio, era la parte più costringente della mia educazione, devo ammetterlo), ma nessuna imposizione davvero comprimente. Io ho chiesto di andare in "primina" invece che all'ultimo anno di asilo (sei sicuro? Sì. Ok), ho scelto io di andare in collegio (mattina-sera senza pernottamento) alle medie dove ho imparato la legge della giungla (e se hai un anno in meno agli altri in prima le questioni legate alla sopravvivenza sono davvero cazzi, anche perchè i preti se ne fregavano altamente se un ci si menava, al max intervenivano loro e menavano più forte) , a 12 anni mi hanno spedito in Inghilterra per un mese che dovevo imparare bene l'inglese e imparare ad arrangiarmi, a 16 mi hanno visto in diretta dall'Hanappi Stadion di Vienna salutare con la manina la telecamera mentre intorno si sviluppavano i disordini tra tifosi dell'Inter e impreparatissima polizia austriaca prima di una partita di Coppa Uefa mentre ero lì per studiare il tedesco, a 17 sono andato 1 mese e mezzo in interrail e sono stato talmente idiota da non chiamare a casa nemmano 1 volta alla settimana per dire che ero vivo, dai 19 anni fino alla mia uscita da casa, se ne sono "andati" loro, lasciandomi a casa da solo (mio fratello era da una mia zia, perchè studiava là) perchè l'Ingegnere doveva spostarsi per lavoro e questi sono solo degli stracazzo di esempi, perchè sennò qui non finisco più. In pratica, pur essendo dei democristianoni con tanto di partecipazione al coro in chiesa, mi hanno cresciuto in una maniera che potrei assimilare a quelli degli hippie: vivi libero, ma sappi che ogni cosa che farai sarai tu stesso a pagarne le conseguenze.

Dall'altra parte la Dolce Metà viene su da una famiglia rosso vermiglio: padre sindacalista e consigliere comunale di partito (se qualcuno di voi pensa che io non vada d'accordo con mio suocero, è in fottutissimo errore, tanto che quando la Dolce Metà raggiunge limiti di acidità prossimi all'acido solforico, alle volte sbotta "Potevi sposarti con lui, per quanto ci vai d'accordo"), madre promotrice suo tempo della locale sezione femminile del partito. Ecco, lei è stata cresciuta secondo dettami piuttosto rigidi, tanto che il "si può fare" e il "non si può fare" sono portati a dogmi, senza alcuna possibilità di avere la benchè minima possibilità di libera scelta.

Questo la porta a dover avere continue conferme, tanto da ancorarla per benino vicino a casa, al confronto mio, che, quasi sempre, sembro una pallina impazzita dentro ad un flipperone gigante.

Il mio dirle, "fa come credi", oppure "prova, tanto non è che muori se sbagli" probabilmente è la cosa che più la destabilizza ed uno dei maggiori collanti nel nostro rapporto (leggere bene, non l'unico, ma uno di, n.d.r.).

Come potrei io volere far crescere la Piccolina in una campana di vetro?

Io, che, a 18 anni, al solo pensiero di vivere confinato per un paio di anni in un perimetro di 20.000 metri quadri di un'Accademia Miliare, sono scappato anche se avevo superato il concorso di ammissione, non riuscirei mai e poi mai a porre limiti alla Piccolina, anzi. E' la sua vita e io non ho alcun diritto di viverla al posto suo.

Con il carattere di merda che mi ritrovo, sono sicuro che se mi avessero dato troppe regole, avrei iniziato ad infrangerle tutte, perchè sono uno stracazzo di bastian contrario. Da come vedo che cresce, la Piccolina sembra avere il mio stracazzo di carattere, per cui, se non voglio trovarmi una potenziale punkabbestia, mi sa che devo ben tenermi lontano da Murano, che non passi mai per la testa a me o alla Dolce Metà di voler ordinare una campana lavorata.

12 commenti:

none ha detto...

Attila pensa che quando sarai nonno tuo nipote ti chiederà:
"nonno ma cosa c'è in questo libro?"
e, tu con sguardo sognante ed il sorriso sulle labbra gli dirai:
"zingarate, figliolo, zingarate!"

lamb-O ha detto...

Poche cose sono irrigidenti quanto l'educazione rossa.

I miei genitori sono rossi piuttosto dissidenti (per es. mia madre ha sempre litigato di brutto con le femministe, mio padre non ha mai condiviso l'ammirazione per subcomandanti e Carli Giuliani vari), a livello conscio conoscevano bene certi eccessi - ma niente, il baobab nel culo me lo sono preso. Loro malgrado, assolutamente, ma è lì.

BiondAnna ha detto...

If You love them set them free. Sono stata cresciuta come te, a grandi linee, e ne sono felice oggi. Ho preso tante di quelle tramvate sui denti che lo so solo io... Però credo di aver imparato cosa vuol dire "responsabilità". E ho imparato anche a stare in piedi da sola, anche troppo (sono una di quelle insopportabili persone che non vogliono MAI chiedere, finchè non scoppiano). Bè spero proprio anch'io che venga su come te.

SCIUSCIA ha detto...

Wow, tu sembri io e mia moglie sembra la tua.

Speriamo di non incontrarci mai, non vorrei fare scambismo involontario.

נחום ha detto...

Sento il dovere di avvisarti che e' scientificamente dimostrato che lo spazio tra una madre e sua figlia e' il punto piu' pericoloso della Terra.
Siccome ti trovi spesso a gravitare da quelle parti, attento a come ti muovi. Ci sono forze incontrollabili che si muovono in quella zona.
:-)

Single a trent'anni ha detto...

Ehi, che onore, che onore.

Smentisco il concetto dell'equazione "famiglia di sinistra -> regole rigide". Ho avuto esperienze di donne educate da altrettante donne di sinistra, cresciute nell'anarchia più totale.

Detto questo, due paroline: ma una via di mezzo no? io sono cresciuto nella libertà più completa, ed ero iperresponsabilizzato ma... avevo una serie di dogmi (no-no, direbbero i cugini in terra d'albione) che mi erano stati ingranati a pappine nella nuca e da li' non mi spostavo.

Racconta tutto ai tuoi genitori.
Di' sempre dove sei.
Assumiti le tue responsabilità.
Droga? no. Senza casco? no.

Il resto deriva da responsabilizzazione, trial-and-error, e una buona dose di fortuna nelle amicizie.


certo è che ci vuole... presenza. Per lasciare i figlioli liberi ci vuole presenza. Discreta e trasparente.

sa30a

Attila ha detto...

@Left: Hai ragione! Ahahahaha

@lamb-O: alle volte, se non sapessi che i miei sono proprio democristiani, penserei di essere stato allevato quasi come un figlio dei fiori (che però guardava i filom di John Wayne e gli horror/polizziotteschi all'italiana con l'Ingegnere)

@Anna: sai come si dice, dopo una tranvata sui denti, si sputa un po' di sangue e si torna a sorridere come Pitt in Fight Club...

@SCIUSCIA: Non ti preoccupare, il grugnito basso della Dolce Metà ha un suono così caratteristico, che non riuscirei mai a sbagliarmi; un po' come diceva Gunny Highway dell'AK47...

@nahum: Lo so, lo so, immaginati se non lo so... difatti io ho già pronta la tuta in kevlar da sminatore...

@Single: Guarda, sarà che sono molto radical, ma le pochissime regole ma sicure penso che siano l'ideale. Le mie erano: studia, gioca a calcio/fai sport, paga tutte le conseguenze di ciò che fai. Ovviamente avere un esempio costante davanti non guasta (e lì sono i cazzi nell'essere genitore)

Attila ha detto...

@Bertoldo: Kaboom!

E siamo alla seconda, dai che non mi piace disintegrare i commenti...

Neofanta ha detto...

Mh, i miei votavano radicale, ma nel concreto mi hanno cresciuta in modo tale che sarei potuta entrare e invecchiare in un convento di clausura, ma per davvero.
Ma la partita era l'andata di finale di Coppa Uefa del 1994 dove l'Inter segnò con Berti?
Saluti, Neofanta

lamb-O ha detto...

> Smentisco il concetto dell'equazione "famiglia di sinistra -> regole rigide".

L'educazione rigida cui mi riferisco non è semplicemente "di sinistra", è "rossa". Attenzione.

Yossarian ha detto...

Io sono stato cresciuto da una famiglia di 68ini tuttavia non dementi che insistevano sulla responsabilita'.

Non credo che a sinistra ci siano regole piu' rigide, anzi ai miei tempi (io sono cresciuto negli anni 60 e 70) erano le famiglie di sinistra le piu' liberali.

Non saprei quantificare in termini di regole cosa fosse giusto e sbagliato: per esempio io stavo fuori fino a molto tardi, ma quando era in ballo la scuola i miei erano inflessibili.

Mi facevo le canne, i miei lo sapevano , ma non sono mai finito a farmi le pere.

Quello credo sia stato culo o paura da parte mia: ho visto coetanei in famiglie intelligentissime e aperte finire a farsi come quelli che vivevano in famiglie repressive.

Sul resto non saprei: i miei erano molto giovani quando mi hanno avuto: hanno l'eta' degli Stones, ma sono abbastanza soddisfatto della loro educazione.


Tendo a pensarla come Anna: lasciali liberi e fai l'arbitro piu' che il poliziotto.

Tu mi sembri un ottimo padre Attila. Di sicuro meglio del mio che responsabilita' o no, liberta' o meno, non c'era mai. E questo era un grosso difetto.

Attila ha detto...

@Neofanta: No, siamo nel 1990/91, anno della prima coppa Uefa vinta dall'Inter. A Vienna, primo turno di Coppa, segnò Matthaeus, poi l'Inter perse 2-1 con rigore sbagliato da Brehme, poi al ritorno 3-1 per l'Inter, che avrebbe vinto la Coppa contro la Roma.

@lamb-O: Sì, ho capito: il Partito che diventava Chiesa laica...

@Yoss: purtroppo anche io sono piuttosto assente, visto che mi vede 2 giorni alla settimana al massimo, quando non devo andare in "missione per conto della Grande Multinazionale Bastarda"...