mercoledì 18 gennaio 2012

L'Uomo che Distrusse un Mondo

Sono generazioni che la mia famiglia è legata alle cose che galleggiano, cose piuttosto voluminose.

Penso di essere stato uno dei pochi bambini ad essere salito sulla Garibaldi qualche giorno dopo il varo. Ho assistito a decine di vari, a decine di inaugurazioni. Avrei decine di aneddoti a proposito delle navi da crocera. Buona parte della mia tesi di laurea si basa sulla navigazione di imbarcazioni passeggeri attraverso acque internazionali.

Quello che è successo al largo dell'Isola del Giglio mi ha colpito in maniera pesante.

Il settore del turismo navale era (non me la sento di dire "è" dopo quanto è successo) in crescita a doppia cifra (unico caso nel 2011), il settore delle costruzioni di navi bianche, nonostante le difficoltà della crisi, in ogni caso si manteneva (i casi della chiusura di cantieri quali Sestri Ponente, Castellamare e Ancora sono dovuti all'inadeguatezza e carenza delle strutture nel loro insieme).

Ciò che ha fatto 1 uomo (con la complicità del suo staff, certo) in meno di 2 ore rischia di distruggere un Mondo.

Certamente riuscire a far affondare un bestione progettato per traversate oceaniche in una pozzanghera come il Tirreno è davvero spettacolare.

Certamente la manovra di ritorno al porto è voluta, ma chiedere aiuto ad una pilotina della Guardia di Finanza non è criminale, è semplicemente folle.

Certamente quando i superstiti raccontano che "mancavano i salvagenti" dicono una stronzata, semplicemnete i salvagenti si trovano nelle cabine, solo che a quell'ora un sacco di persone si trovavano fuori dalla loro cabina e non era il caso di raggiungere i ponti più bassi in quel frangente, per cui i salvagenti c'erano, ma erano irraggiungibili. Il motivo è piuttosto banale, normalmente si naviga durante la notte per far sì che le persone, durante il giorno, possano passare il loro tempo nelle escursioni a terra, per cui la maggior possibilità di naufragio si ha con il più dei passeggeri in cabina, ergo i salvagenti si trovano in cabina.

Certamente il non essersi accorti di uno scoglio, anche senza la strumentazione, è davvero incredibile. Poi si pensa alla 25enne Moldava nel salotto della suite del Comandante e si capiscono tante cose.

Certo, adesso c'è chi chiede di lasciare marcire in prigione il coraggioso Schettino. Stronzate: mancano i 3 motivi per la carcerazione preventiva: reiterazione del reato (pensate che potrebbe causare un disastro navale tra le paperelle della sua vasca da bagno?); inquinamento delle prove (pensate che risieda all'interno del relitto della Costa Concordia?); pericolo di fuga (è, in questo momento, una delle persone più riprodotte sui media di tutto il Mondo, dove cazzo potrebbe rifugiarsi?). Per cui, stop ai cappi che tanti giornali agitano, in Italia, con grave scorno di Tonino da Montenero, qualche secolo fa un tizio ha scritto "Dei delitti e delle pene"...

Avrei davvero tante altre cose da dire, però, effettivamente, l'unica cosa a cui riesco a pensare è "Adesso è buio..."

4 commenti:

SCIUSCIA ha detto...

Be', ma almeno è uno che scopa.

Conte di Montenegro ha detto...

Sì Sciuscià, ma le moldave non vanno più di moda da 6-7 anni! La nuova frontiera sono le donne del Sud Sudan. Stato nuovo=carne fresca!

none ha detto...

Per cui, stop ai cappi che tanti giornali agitano, in Italia
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sacrosanto, purtroppo la carcerazione preventiva è utilizzata ormai come un mezzo di tortura e vendetta, ma va tutto bene.

Attila ha detto...

La parte più bella, la finezza che molti non hanno notato, è stata quella di chiedere tramite VHF alla pilotina della guardia di finanza di lanciare una cima per trainare la nave...

Come se qualcuno, mentre mi faccio una passeggiata con il cane, mi chiedesse lanciare una cima ad un carroarmato che sta scivolando dall'argine di un fiume per riportarlo su a braccia.

Il VHF può essere ascoltato da tutti in un raggio di moltissimi chilometri.