Cercherò di compilare questa rubrica con cadenza settimanale.
La seconda lezione si riferirà al come colpire.
Tutti credono che colpire qualcuno con un pugno o con un calcio sia semplice.
"Gli tiro un pugno"/"Gli tiro un calcio" sono locuzioni che si sentono abitualmente un po' ovunque, ma non è così semplice.
Tirare un pugno senza guantoni senza farsi del male o senza farsi "scoppiare" una mano è un'operazione che richiede una certa perizia e/o un allenamento specifico. E' molto probabile che, dopo aver tirato un pugno senza la dovuta perizia colpendo una parte non molle dell'avversario, la mano (o il polso o la spalla) cominci a dolere in maniera tale da risultare inutile nel prosieguo dell'azione, lasciandovi sostanzialemente alla mercè dell'aggressore.
Il discorso per quel che riguarda tirare un calcio è ancora più complesso. Se parliamo di un calcio nello stinco fatto con la punta da distanza ravvicinata è un'operazione semplice con un coefficente di difficoltà molto basso. Già il calcio che mira al pube, diviene più complesso, in quanto la perdita di equilibrio o l'aver mancato il bersaglio portano degli scompensi che possono costare piuttosto cari durante la reazione della controparte. Se volessimo tirare un calcio in faccia alla Van Damme ci sarebbe bisogno di un allenamento specifico e di una preposizione al gesto che non tutti hanno (in parole povere tentare un simile gesto in un confronto da strada è una delle più grandi stronzate che uno possa fare).
Il consiglio che voglio dare è quello di colpire con le parti più dure che abbiamo a nostra disposizione che sono in serie: la testa, il gomito, il ginocchio. Il raggio di azione di queste parti è molto corto, ma la superficie di impatto è piuttosto vasta e non occorrono grossi sbilanciamenti per colpire. Inoltre è molto difficile che queste parti subiscano danni dall'urto con la controparte.
Adesso andiamo al "caso pratico" per illustrare al meglio la situazione, scegliendo questa volta la canzone "Celebration" dei Kool & The Gang:
"Vieni qui figlio di puttana" ci si avvicina sorridenti alla persona da cui si è udita la provocazione sorridendo in maniera gioviale e ci si permette un "Pardon".
"Tu hai una faccia come il culo e adesso ti sfascio la testa" Sorriso sempre presente, parte la musica.
"Ti ho detto di non rivolgere nemmeno la parola alla bionda e tu invece no, non capisci proprio un cazzo" Ma il sorriso lo disturba, come da copione - There's a Party goin' on right here - e si comincia a sentire a disagio perchè il mutismo prosegue - A celebration to last throughout the years -
"Qualcun altro ci ha già lasciato i denti per molto meno" e cerca di partire con un pugno, - So bring your good times and your lighter too -, a quel punto si fa un mezzo passetto in avanti con il piede in corrispondenza del pugno, si compie una leggera rotazione verso il piede che è rimasto indietro portando la mano corrispondente al piede più avanzato verso la spalla del medesimo lato e si alza velocemente il gomito con un movimento repentino dal basso in alto - We gonna celebrate your Party with you - andando ad incocciare il naso/mento della controparte; dopodichè, senza soluzione di continuità, si allunga il braccio che ha colpito fino a portare la mano oltre la testa dell'avversario e portare parallelamente il proprio braccio dall'altra parte della testa congiungendo rapidamente le mani - Come on now, celebrate - e tirando la nuca della controparte verso se stessi abbassando la propria testa tanto da sfiorare con il petto il proprio mento per far incocciare la parte superiore del proprio cranio con la faccia dell'aggressore (sconsiglio di usare la fronte, in quanto si potrebbe sbagliare, facendosi male al naso oppure al sopracciglio e non sarebbe piacevole) - Celebration, we gonna celebrate and have a good time -.
A questo punto, sempre tenendo la testa dell'avversario, spostarsi leggermente indietro e alzare contemporaneamente il proprio ginocchio spingendo le mani verso il basso tanto da far collidere la parte superiore della gamba con il naso/mento della controparte - It's time to come together - e ripetere l'operazione due volte - It's up to you -; completare l'operazione spostandosi ulteriormente all'indietro trascinando l'avversario a terra con le mani che sono rimaste dietro alla nuca (afferrando i capelli se ce li ha per avere una miglior presa) - What's your pleasure? -. Una volta a terra colpirlom con il tacco/punta (a seconda della comodità della posizione) del piede sulla schiena all'altezza dei reni - Everyone around the World come on - ripetutamente - Yahoo, It's a Celebration, Yahoo -
A questo punto informare la persona che la conversazione sull'estetica kantiana affrontata con la bionda si è rivelata sorprendentemente interessante e chiedere se era davvero necessario farsi massacrare a quel modo per un filosofo tedesco morto qualche centinaio di anni fa.
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