Tu stai correndo con il pallone e tutto ti sta inseguendo.
Dietro a te c'è la mitizzazione del calcio globale, quello di Cruijff, quello che va in vantaggio al primo minuto con la Germania, per poi prendersele a fine partita 36 anni prima.
Dietro di te c'è il mito della sera prima passata a bere, fumare e a scopare con mogli e fidanzata, che sei la nazionale della rivoluzione; che io, se fossi olandese, contro mogli e fidanzate dei giocatori, emetterei un ordine restrittivo, vietando di varcare i confini del Paese che ospita la competizione, come minimo perchè portano sfiga.
Dietro di te c'è una finale persa contro i Colonnelli, perchè in Argentina Mario Kempes deve segnare perchè siamo nel 1978 e non c'è stata ancora la guerra delle Falkland a mettere quei fascisti in divisa al loro posto.
Dietro di te c'è uno dei goal più belli della storia del calcio, che ha portato l'unico trofeo in bacheca, quel Campionato Europeo che doveva dischiudere le porte del Mondo tra treccine e cigni.
Dietro di te c'è lo sputo tra i capelli di Voeller in un pomeriggio di San Siro denso di follia da parte di uno dei più grandi interpreti del centrocampo di ogni tempo.
Dietro di te c'è la più bella partita dei Mondiali degli Stati Uniti, persa, con onore, contro i futuri campioni nei quarti per 3 a 2.
Dietro di te c'è un quarto posto in Francia, con il Brasile a rompere di nuovo le palle in semifinale e la Croazia a fare una finalina da spettacolo, dopo aver fatto sudare freddo una nazione nell'altra semifinale.
Dietro di te c'è un Toldo insuperabile nella semifinale degli Europei che si tenevano in casa, con tutto il pubblico che rimane annichilito di fronte ad un portiere che riesce a parare, quel giorno, qualsiasi cosa.
Dietro di te c'è la semifinale europea contro il Portogallo che porterà alle dimissioni del CT Advokaat per le ripetute minacce di morte.
Dietro di te c'è l'avversione per le squadre di nazioni che parlano portoghese, perchè il Portogallo la sbatte fuori dopo una delle partite più fallose della storia del Mondiale 2006.
Dietro di te c'è la Russia del connazionale Hiddink che ti sbatte fuori da un Europeo in cui la tua Nazione aveva sbatacchiato i Campioni del Mondo e i Vice Campioni del Mondo nel girone di qualificazione.
Dietro di te c'è una Finale di Champions League persa perchè quel fenomeno argentino che piace tanto al barbetta vestito a festa si è perso quell'altro argentino che non piace un cazzo al barbetta vestito a festa.
Dietro di te c'è una squadra che ti ha calcolato il giocatore più costoso della sua storia calcolando i soldi spesi per minuti giocati e che lo scorso anno ha speso 240 milioni di euro per cacciarti.
Dietro di te c'è la tua età (26 anni) che cozza abbestia con il tuo aspetto da maturo 36enne.
Dietro di te c'è quel nanerottolo spellato che ti ha lanciato e che confida in te per il pallone d'oro (o come cazzo si chiama adesso, dopo le solite maneggiate di Blatter), avendotela messa là dietro sempre in quella maledetta finale di Madrid.
Dietro di te c'è una partita in cui tutti i tuoi compagni (anche il nanetto spellato pallonedorosognante) hanno menato come fabbri, tanto da intimidire pure la controfigura di Mastro Lindo fatta ad arbitro, che non ha proprio il cuore di estrarre un rosso, fino a che Heitinga non glielo cava proprio dalle manone.
Dietro di te c'è un allenatore che è un nessuno, con i cappelluzzi bianchi a riportino, però l'ha messa prepotentemente là dietro a Dunga ed al filosofo terzomondista Washington, così zitto zitto.
Dietro di te c'è una Nazione che si è scassata il cazzo di passare per la più simpatica e anticonformista europea e vuole iniziare a vincere, anche pestando, per non sentirsi dire ogni volta "che peccato, eravate così simpatici e così gentili".
Probabilmente il bagaglio che ti porti dietro è troppo pesante, forse piuttosto che pensare a quello che c'è dietro, bisognerebbe preoccuparsi di quello che sta davanti, probabilmente per te sarebbe più facile colpire al volo da fuori area un cross da corner come è successo in quella fredda serata inglese oppure, probabilmente, chissà.
In quel momento, ecco sì, In Quel Momento, proprio In Quel Momento non c'è alcun guizzo, alcuna giocata ad effetto, alcun tocchetto sublime, alcuna finta spiazzante...
...Solo un tiretto che si infrage sulla caviglia di Casillas, il quale non ci crede tanto nemmeno lui che hai potuto optare per una soluzione così fiacca.
Così il corso delle cose fa andare tutto come deve andare: il più forte vince e tu rimani a guardarti alle spalle, perchè quello che ti correva dietro non ti ha lasciato pensare lucidamente a quello che c'era davanti.
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POST SCRIPTUM:
Ai miei quattro lettori, prometto che questo è l'ultimo post sul calcio per questo periodo e che da domani si ricomincia a parlare di altro.
lunedì 12 luglio 2010
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5 commenti:
bellissimo, complimenti.
riguardo al mondiale è giusto così: in fin dei conti l'olanda, di davvero forte, aveva solo i trequartisti.
e poi, almeno qualche misera percentuale di pil a rimorchio dovrebbe tornare anche a noi, no?
Ti sei STRAsuperato. Non osavo chiedere una cosa così bella... Io ci ho pensato tutta la sera, dopo la fine, a cosa diavolo avrebbe avuto in testa Robben... E tutto qello che pensaav un'intera Nazione, che tutti tifano sempre per loro e loro la pigliano sempre nel culo... Bellissimo, meraviglioso, me lo rileggo.
la storia vista dalla parte degli sconfitti.
bello.
@ED*: Il Berluska ha già detto che è una vittoria del Mediterraneo...
@Anna: Grazie, adesso arrosisco, ma sul serio!
@Left: In effetti, tutta la scorsa settimana era dedicata, bene o male, a degli sconfitti. Io, da buon interista, ho un'epica della sconfitta mica da poco: festeggio, ma per davvero, ogni 5 maggio.
Ha vinto la squadra più forte.
Ma il Colpo Del Destino l'ha avuto in mano l'Olanda, come hai commoventemente descritto.
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