venerdì 5 marzo 2010

Boardate

Oggi un po' di cazzi miei DOC.

Già lo so che qualcuno comincerà a sbuffare e dire "ancora", "eccheppalle", "ma con tutto quello che sta succedendo in questi giorni, questo se ne viene fuori ancora con i cazzi suoi?". Allora: primo, questo blog è mio e come disse il Catto lo mando a puttane come voglio io; secondo, finalmente posso togliermi sassolini (tipo i faraglioni di Capri per intenderci) dalle scarpe e non mi piace bullarmene sul posto di lavoro, per cui lo faccio qui; terzo, ieri è stata davvero dura e non ho potuto postare un cazzo per cui lo faccio oggi raccontando ieri perchè ieri è stata davvero dura e non ho potuto postare un cazzo e... mi sa che sono entrato in un loop da cui è meglio uscire alla svelta sennò si nota subito che sono un cazzo di disturbato mentalmente e poi mi portano in un posto dove scapperà solo il capo indiano tirando il lavandino contro la finestra.

Ieri c'è stato il board della Grande Multinazionale Bastarda per discutere i bonus a livello trasnazionale sui risultati del 2009.

Negli anni scorsi, per il sottoscritto, sarebbe equivalso, più o meno, alla riedizione in chiave più sanguinolenta delle torture iniziali che venivano inferte agli eretici durante l'Alto Medioevo. In pratica tutto il resto di Europa mediterranea figa e rampante viaggiava con una media del 15-20% di utile annuo, mentre il sottoscritto italiota viaggiava ad un 3-6% massimo con dei tassi di interesse al 2-3%. Gli improperi perchè l'Italia andava venduta in blocco, perchè le leggi e il mercato italiano facevano schifo al cazzo, perchè tutti gli investimenti non erano una merda remunerativi e perchè il management italiota (con Attila, ovviamente, tra i protagonisti) non capiva un cazzo si sprecavano. Il bonus arrivava, ma sembrava l'elemosina data agli storpi, che però ti sta un po' sul cazzo perchè con quegli spiccioli potevi comperarti un film porno in pay per view da qualche parte, ma devi farla per rimorsi di coscienza (e perchè c'è uno stracazzo di contratto di mezzo, altro che elemosina del cazzo).

Quest'anno i sorrisi verso gli italioti si sprecavano, perchè, a fronte di un andamento leggermente sotto la media, ma sempre positivo, abbiamo portato dei risultati che, paragonati alla catastrofe del resto del Mondo, sembrano esaltanti. Tutti a complimentarsi dell'andamento, dei budget oculati rispettati (quando erano stati approvati con una sufficienza assurda, tipo "lo sappiamo che siete degli incompetenti, in un Paese di merda e che di più non possiamo chiedere") e delle performance di un Paese che è, è stato e sarà uno dei capisaldi della Grande Multinazionale Bastarda (eccome no, mi sarebbe piaciuto portare le registrazioni del 2007-08) in cui sono stati appena approvati nuovi finanziamenti per ulteriori sviluppi (cosa che non accadeva dal 2006).

Gli altri, bene, per gli altri c'è stato il trattamento riservato agli italioti negli scorsi anni,ma concentrato in uno.

Mentre stavo a sentire gli improperi lanciati contro i colleghi, mi è scattato qualcosa, probabilmente i faraglioni sotto ai calli e, come dice Rat Man "Fletto i muscoli e sono nel vuoto", mi sono buttato in una filippica:

Ho chiesto ai board members, che mi guardavano attoniti, se loro conoscessero la questione dei Bond Argentina, cioè valutare il rischio di qualcosa che produce una perforamance costantemente di 6 o 7 volte il tasso di interesse (che è la perforamance minima) e se non vedessero qualche attinenza alla situazione odierna nei Paesi messi sotto processo; ho chiesto quale era la ragione nel voler massimizzare il profitto senza alcuna valutazione reale del rischio, non avendo una politica di medio termine (il lungo non lo prendo in considerazione nemmeno io e non lo farebbe nessun CdA, ci sono troppe incognite e troppi cazzi, calcolando che il turnover in un dirigente, anche esecutivo, ti porta ad essere fedele ad un'azienda per non più di 6 o 7 anni) che non sia quello di rientrare nei parametri di un'azienda di audit esterna la quale non può (e non deve) avere gli strumenti necessari a valutare gli investimenti, ma solamente a verificare numeri e procedure, che di per sé non dicono niente a chi conosce un minimo il mercato; ho chiesto a cosa servivano tutte le ricerche di mercato sia nelle macroaree che nelle microaree rimaste completamente disattese, perchè le percentuali di ritorno dell'investimento erano troppo basse, perchè il break-even point si raggiungeva dopo i 5 anni (5 anni per un immobile che ha una vita media, prima di rimetterci mano pesantemente, di 13-15 sono niente) senza badare al rischio "reale" correlato; se davvero gettare la croce addosso al middle management fosse la soluzione a tutti i mali oppuresarebbe stato necessario e costruttivo fare un discorso più ampio assieme a tutti i cofinanziatori (altro punto critico su cui mi sono dilungato, ma non vado a riportare perchè si entra in ambiti un po' troppo tecnici e non ho palle di riportare qui) che non sono finiti gambe all'aria.

Alla fine dell'appello accorato tutti, anche quelli del board hanno applaudito il mio intervento, compresi quelli in videoconferenza.

Poi sono arrivati gli obiettivi globali (non Nazione per Nazione, ma a livello di Compagnia) per il 2010 e ho iniziato a ridere: sempre di un fantastilione di volte sopra al tasso di interesse corrente, che diventerà quasi assurdo tra 5 anni, sennò gli azionisti si deprimono, cioè lasciamoli deprimere al momento della presentazione del consuntivo, ma manteniamo un profilo siderale nel momento in cui presentiamo i budget così se la prendono nel culo (o meglio, la prendiamo nel culo) di colpo, una volta l'anno, ma con il sorriso sulle labbra per i risultati che verranno sicuramente (?) in futuro. Eccezionale!

Teoricamente, dopo ciò che ho detto, dovrei guardarmi alle spalle per vedere quanto coltelli mi arrivano con il bersaglio ben disegnato sulla mia schiena, ma fino a che i risultati sono positivi e gli altri sono con il culo per terra, diciamo che è solo teorico il pericolo.

Oggi cammino con un paio di faraglioni di meno tra le dita dei piedi e, anche se non indosso quelle scarpe, posso affermare che è bello camminare in una valle verde.

4 commenti:

essere disgustoso* ha detto...

non riesco a capire il nesso tra economia immobiliare e kevin costner.
tranne per il fatto che non capisco nulla di economia. e di kevin costner.

Attila ha detto...

Beh, quando il buon Kevin fece costruire quella specie di isola galleggiante che affondò varie volte per girare quella tragedia finanziaria che fu Waterworld, anticipò metaforicamente l'esplosione della bolla immobiliare statunitense, con tutti i derivati sulla sua carriera...

Più nesso di questo...


;-)

essere disgustoso* ha detto...

perdonami ma di kevin kostner ho visto un solo film: balla coi lupi.
sì, lo so, ma ero piccolo.
e da quel momento della mia vita ho fatto di tutto per non ricevere neanche più informazioni su quel canide.
poi arrivò la pubblicità della valleverde, che ha accresciuto ulteriormente il mio odio per kevin costner.

Attila ha detto...

Oh, cazzo, non mi ricordavo che il buon Kevin, tra le varie porcate, avesse anche fatto la pubblicità delle scarpe (l'Alzheimer galoppante)... probabilmente ogni paio è un galleggiante dell'isolotto affondabile!