lunedì 22 marzo 2010

Militari e culi

Questo bellissimo post di Yoss mi ha ispirato l'odierno post autobiografico, per cui se dovete prendervela con qualcuno per l'ennesima rottura di coglioni avete un colpevole.

Facciamo un balzo indietro di... cazzo ma così tanti? ... diciamo un tot di anni e vediamo il giovine Attila che esce dal suo bel liceo Bayside School e, avendo comperato l'intera collezione di Commando (chi è nato nella metà degli anni settanta sa di cosa parlo), avendo rinnovato per anni l'abbonamento ad "Aeronautica e difesa" e RID (Rivista Italiana di Difesa, se avessi tempo continuerei a leggerla, è spettacolare), avendo buttato via paghette su paghette nel coin-op Afterburner, decide di entrare in un'accademia militare (un giorno o l'altro dirò anche in quale e racconterò un paio di esperienze avute all'interno, adesso il rispetto sacrale per la mia privacy non me lo permette).

Durante la selezione per entrare nell'accademia si passa un concorso di un mese a "provare" la vita militare e a passare test, si è divisi in plotoni che passano da un centinaio a una manciata di elementi, non è come come in "Ufficiale e Gentiluomo", è piuttosto come "Highlander", tipo "There can be only one" e similaria.

Praticamente con il proprio plotone si vive assieme "acca24" con tutta una serie di regole assurde, cimentando un'unione che si fa ogni giorno più coesa, ma vedendo sparire via via il grosso delle persone, per i più svariati motivi.

In mezzo a tutti questi passaggi c'è un ragazzo piuttosto alto, non ricordo se di Napoli, ma, in ogni caso, campano, che è estremamente gentile e silenzioso. Qualcuno dice anche troppo. E' un ragazzo molto studioso che aiuta tutti a capire alcune nozioni di analisi matematica che quel troglodita dell'insegnante esterno che dovrebbe farci lezione ha spiegato alla cazzo, perchè a lui la matematica piace e, visto il lieve difetto alla vista, gli manca qualche decimo, vuole entrare nei Corpi Tecnici per poter andare a manovrare da vicino alcune macchine che gli interessano particolarmente.

Il buon Attila è entrato per fare il Top Gun, perchè sì, e basta, di quei macchinari non sa nemmeno a che cazzo servano e tanto gli basta, tanto lui è selezionato per lo Stato Maggiore e ha preso il "bollino" da pilota per quanto riguarda le caratteristiche fisiche di base (quelle prese durante le visite del primo giorno).

Finchè si arriva ai test psicologici e fisici, che vengono fatti nella stessa giornata.

Il buon Attila si caga addosso per via del test sull'HIV visto quanto raccontato in questo post, i cui fatti accadevano esattamente 6 mesi prima (una caramella al peperoncinio a chi indovina il tempo in cui si deventa positivi al test), ma nei test psicologici (8 ore di vari test, tra cui il più leggero è il Minnesota versione estesa, un massacro fisico) offre il meglio di sè: sa perfettamente che non ha alcuna possibilità di sopportare un anno di vita all'interno di 20.000 metri quadri, ma finge, finge per 8 lunghissime ore, scrivendo un mare di cazzate, ma da duro, da "vero uomo".

Il ragazzo campano si dice felice perchè ha sentito che il test era suo, ha dato il meglio ed è strano davvero sentirlo parlare a questa maniera, perchè lui è sempre riservato. Da quel giorno si scioglie un po' con il resto del plotone, è sollevato, sembra effettivamente il più adatto a quella vita, è l'unico che non manifesta alcuna perplessità sui metodi e sulle coercizioni a cui si è sottoposti. Attila lo guarda ammirato, lui sta mordendo letteralmente il freno, ma non vuole mollare, perchè si impone di canticchiare mentalmente "Danger Zone", ma vorrebbe scappare come il vento da quella prigione con un lungo viale d'accesso.

Siamo agli ultimi giorni di selezione, i sopravvissuti trepidano perchè stanno per sapere il verdetto degli esami fisici/psicologici. Attila è l'ultimo della fila, davanti a lui c'è il ragazzo campano e tutti aspettano di arrivare davanti alla porta della sala medica dove diranno i risultati, piove e l'uniforme estiva da lavoro (non è prevista l'uniforme invernale per i "concorrenti") non blocca un cazzo il freddo. Si entra uno alla volta, ma siamo in un altro secolo, il concetto di privacy è solo un abbozzo, per cui la porta di entrata resta aperta, mentre la porta da dove si esce va chiusa per non creare corrente (lo so, sembra lo sketch del notaio al Megasalvishow, ma è pura realtà). Attila è nervosetto per il risultato, ma pensa che, per fortuna, è ultimo così nessuno verrà a sapere se ha l'AIDS (ancora adesso questo ricordo mi fa imperlare la fronte e non scherzo un cazzo), mentre il ragazzo campano è la tranquillità fatta a persona, sa perfettamente il programma di matematica e ha preso dei punteggi facoltativi ulteriori nelle lingue straniere e in alcune discipline sportive, niente lo può deviare dal suo sogno.

Quando entra vedo lo sguardo del personale medico che cambia, si fa scuro e il comandante medico muso duro sbotta: "Lei è omosessuale, lo sa?" (parole testuali); il ragazzo sbianca, balbetta sbiascicando qualcosa ma nessuno riesce a comprendere quanto dice, la voce è troppo flebile; a quel punto si alza il comandante della selezione, prende in disparte il ragazzo e, con fare paterno (che colpisce molto Attila perchè aveva visto per un mese quella figura austera incapace di alcuna dimostrazione di umanità) lo accompagna fuori dalla stanza.

E' il turno di Attila: tutti gli esami sono andati bene, il profilo è da "Macchina da Guerra" (parole testuali), è nato per frequentare l'accademia, il prototipo psicologico dell'ufficiale, cazzo nemmeno in Starship Troopers di Verhoeven sembra esserci un profilo psicologico tanto adatto al ruolo quanto il suo.

Bisogna sapere che chi "non passa una fase del concorso" recupera le sue cose e non passa nemmeno vicino a chi è passato alla fase successiva, probabilmente per non creare tensioni o chissà per quale altra ragione, per cui il resto dei sopravvissuti viene a chiedere ad Attila cosa è successo, come mai l'altro è stato cacciato. Attila ci pensa e poi dice di non aver capito bene perchè i medici parlavano in gergo troppo tenico, ma probabilmente può essere stato qualche deficit a livello fisico, ma non ci avrebbe scommesso.

Attila passa da vicecapocorso e dopo 1 mese esatto di corso molla tutto e corre verso la libertà lungo quel lunghissimo viale d'accesso (si è dimesso, niente fughe, non aveva ancora giurato nel giorno di Santa Barbara che all'epoca era scriminante tra l'essere effettivamente dentro e essere fuori). La Macchina da Guerra etero ha messo le ali ed è fuggita contro ogni strozissimo risultato di test psicologico del cazzo, mentre una "fighetta omosessuale" che avrebbe dato la vita per quel posto e, senza ombra di dubbio, sarebbe stato più adatto era stata sbattuta fuori dallo stesso straminchioso risultato.

11 commenti:

essere disgustoso* ha detto...

be', non è il massimo sentirselo dire da un tizio che l'ha capito da un test a crocette.
però nel prossimo racconto militare voglio qualche sketch alla "classe di ferro" con pappalardo!

SCIUSCIA ha detto...

QUESTA è omofobia. Sì. Che mondo idiota siamo.

Anonimo ha detto...

Intanto grazie per la citazione. Troppa grazia San Genna'...

:-)

In secundis torno domani a commentare, se non ti dispiace, perche' oggi ho avuto una giornata incasinata.

Mi sono anche loggato sbagliato, ma quanto saro' rincoglionito?

:-)

none ha detto...

la cosa più divertente è che dentro qualsiasi organizzazione di stampo prettamente unisessuale (esercito, seminari, conventi, squadre di calcio o altri sport ecc.) l'omsessualità è sempre presente
e quindi anche nell'esercito italiano.
ma devono mantenere le apparenze. quante risorse e quanta energia sprecata!
Io avevo un compagno di classe che sembrava una comparsa di priscilla la regina del deserto ...l'ho visto un po' di anni dopo in divisa da carabiniere!
e adesso in onore del selezionatore delle nostrane forze armate mi sparo una compilation di Ryuichi Sakamoto (per via di Furyo) e Philippe Jaroussky. bacioni.

Yossarian ha detto...

Bella storia Attila.

Ecco, l'esercito perse quello che sarebbe indubbiamente stato un ufficiale "fri fri", ma coi coglioni di marmo.

Uno che - a giudicare dal fatto che hai citato i Top Gun - avrebbe potuto essere un ottimo pilota.

Fra l'altro non capisco da cosa i medici abbiano desunto che il tizio era omosessuale.

Mica e' una malattia.

Comunque, Attila nel cockpit di un Typhoon me lo vedo bene.

Peccato.

:-)

PS Io dopo aver servito nella cavalleria corazzata dell'esercito italiano, in qualita' di caporalmaggiore e cannoniere su un Leopard 1A1 ( versione Krauss Maffei), contemplai, anzi mi informai e stavo per cimentarmi nelle selezioni per entrare all'Accademia militare di Modena.

Volevo fare l'ufficiale carrista, e oggi invece di tritare i coglioni a tutta la blogopalla con le mie sclerate, potrei essere il capitano di un plotone di Ariete.

Ma il Rock'n'roll mi distrusse la vita, perche' in quel periodo cominciai anche a suonare la batteria, e decisi che le due cose - carriera militare e tamburi - erano incompatibili.

Mi sbagliavo, non sono una rockstar, e sono diventato un rompicoglioni criptofascista, guerrafondaio e qualunquista...

Attila ha detto...

@ED*: Il Minnesota lungo era solo 1 dei test, ce n'erano altri a risposta libera e poi il colloquione finale con l'equipe, 8 ore sono tante per portare a termine un solo test. Guarda ne ho un paio in serbo di gag tipo storie di vita vissuta in quei 2 mesi di vita militare... come quando poi ho fatto la leva (anche lì da pirla volontario)

@SCIUSCIA: Negli anni '90, a mio parere era decisamente peggio, essere omofobo era da considerarsi un vanto.

@Left: Hai perfettamente ragione, è un'emerita cazzata. E tra i caramba (ho fatto anche quello anni dopo, nel mio anno di leva) è anche più sentito questo sentimento, soprattutto poco prima che ci entrassero le donne (e l'Arcuri... mhmm l'Arcuri... scusate la bava)

@Yoss: No, io ero proprio tagliato per la vita militare, io sono un anarchico inquadrato, devo sentire costantemente ed assolutamente la mia presunta libertà del cazzo: mi spiego, lavoro abbestia per 12 ore al giorno di media, ma lo faccio di mia scelta, non riuscirei mai a sopportare una gerarchia rigida come quella militare. Una volta o l'altra scriverò anche dei 3 mesi passati alla scuola di CC...

Il tizio che è stato cacciato per omosessualità non poteva entrare come pilota, perchè solo chi entrava come Stato Maggiore, cioè senza imperfezioni di vista o udito.
Comunque almeno un paio di test, a ricordo, erano mirati a scoprire l'omosessualità latente e 8 ore di test psicologici sono fisicamente devastanti, ve lo assicuro.

Attila ha detto...

Ovviamente "NON ero tagliato per la vita militare"... un refuso... nessun lapsus freudiano, non riuscirei mai ad indossare nuovamente una divisa, mi fa troppo Village People!

;-)

Single a trent'anni ha detto...

Faccio anche io parte dei "fuggiti dall'accademia", anche se non volevo pilotare i lalloplani.

un po' mi mordo ancora le mani.


sa30a

Attila ha detto...

@Single: Io no, proprio non c'era verso che potessi restare! Pensare di stare 1 anno rinchiuso era da ricovero alla neuro!

Single a trent'anni ha detto...

Un anno soltanto? te la cavavi con poco. A me ne toccavano quattro + altri dodici di ferma obbligatoria.

Attila ha detto...

No, no: 1 anno praticamente senza mai uscire dall'Accademia, fisicamente, poi altri 3 con via via un po' più di libertà, fino alla specializzazione... e gli altri 12 di ferma "volontaria" obbligatoria!

Un paio di anni fa ho festeggiato la mia uscita virtuale dalle armi, se fossi rimasto...