lunedì 16 agosto 2010

Andy McNab

Come avevo scritto venerdì scorso, ho passato una settimana in un bel posto dimenticato da Dio e dagli uomini a stretto contatto con tutti i bei consulenti (farò un post interessante su una conversazione avuta a pranzo con uno di questi) a smaronarmi le scatole riguardando procedure, processi e cartacce su cartacce.

La questione è che, una volta finito di smaronarmi tutto il giorno con questi, torno in albergo in un posto dimenticato da Dio e dagli uomini con una criminalità tale che il personale di sicurezza ha in dotazione gli SPAS e i miei colleghi di varie nazionalità, al primo puttan tour, sono stati rapinati dal tassista al ritorno, per cui non ho un cazzo da fare.

La TV si prende male e la parabola fa schifo, così mi perdo anche il trofeo TIM, il mio notebook da lavoro ha la connessione criptata, per cui niente connessione Wi-fi dell'albergo e le postazioni internet al piano terra sono presidiate dall'alba al tramonto da vecchine intente a giocare a qualche cavolo di gioco d'azzardo on line.

Non so per quale colpo di fortuna, durante una coincidenza in cui devo aspettare 1 ora tra un imbarco e l'altro nell'area duty free, mi imbatto nella copia in paperback di "Recoil" (Contraccolpo, titolo in italiano) di Andy McNab (in lingua originale). Lo compro, anche se sono piuttosto convinto che lo lascerò lì durante la settimana, che sono sicuro di dover andare in giro la sera, oppure di avere il satellite. Ok, sveliamo subito il finale, al giovedì sera l'ho finito giusto giusto per riprendere l'aereo venerdì nel tardo pomeriggio ed essere a casa nel primo pomeriggio del sabato. In ogni caso mi ha salvato dal morire di "malmostosità".

Al buon Andy sono molto legato: Bravo Two Zero l'ho letto nel 1994 in lingua originale, mentre preparavo l'esame di inglese all'Università. Mi piace da subito perchè intanto, pur con tutti gli acronimi militari, scrive in un buon inglese. Poi, cazzo, sembra di essere lì con lui in mezzo a quel cazzo di deserto iraqeno con la neve che, contro ogni probabilità, scende copiosa o nella stanza degli interrogatori mentre viene gonfiato di botte o in mezzo alla folla mentre viene quasi linciato oppure nella cella della prigione dove viene scaricato.

Qualche anno più tardi scopro, sempre per caso, che ha iniziato la saga di Nick Stone: armi reali, procedure reali, problemi reali con cui si ha a che fare quando si ha un'arma per le mani e bisogna essere pronti ad usarla (in pratica occhio all'inceppo, che nei film ammmerigani succede solo ai kattivi mentre stanno per sparare al buono di turno) e tanta umanità, che, in romanzi del genere, affollati di supereroi senza macchia e senza paura a cui vanno tutte dritte, non guasta.

Lo so, lo so, confermo di essere uno zotico, ignorante, guerrafondaio e cafone, ma a me i libri di McNab piacciono davvero tanto, soprattutto da leggere in lingua originale.

Ok, adesso torno a mettermi la tela mimetica sulla testa e continuo a rispondere alle consuete 1.000 mail che mi si sono accumulate in una settimana senza alcun contatto con la comunicazione occidentale.

4 commenti:

Basta Con La Droga ha detto...

"Pattuglia Bravo Two Zero" fa a pezzi qualsiasi culo gli capiti a tiro. Uno dei miei libri preferiti di sempre. Non ho mai letto nient'altro di Andy McNab ma, gente, "Bravo Two Zero" is the shit!

SCIUSCIA ha detto...

Grazie a te ho appreso cos'è uno SPAS-12. Che arma stràfica (notare l'accento).

Attila ha detto...

@BCLD: Prova a leggere tutta la serie di Nick Stone, sembra di essergli accanto, soprattutto quando racconta delle azioni passate!

@SCIUSCIA: Ho usato lo SPAS-12 al poligono quando ero milite: è un'emozione non comune...

LateThink ha detto...

Beh, tra zotici, ignoranti, guerrafondai e cafoni ci si capisce sempre.

Anch'io ho tutto McNab e credo che la sua descrizione della "Danza del Fan" per entrare nel SAS o del periodo di addestramento nella giungla tropicale siano impagabili.

P.S. scusa il ritardo ma sono rientrato solo oggi e sto mettendomi in pari con le letture...

PP.SS. credo tu abbia idea di cosa significhino ferie al mare in villaggio all inclusive con una piccola di 8 mesi e una "grande" di 4 anni e mezzo: dal biberon alla baby dance...