Vorrei fare un ringraziamento davvero sentito.
Ma partiamo dalla premessa: io non seguo le mostre/fiere (in un lapsus avevo scritto ferie, di cui ho davvero necessità) varie per un semplice motivo, non ho tempo. Per cui al max mi diletto a girare nel web tra un'approvazione e una riunione, a guardare il Tg di Sky (l'unico che riesca ad apprezzare) e ad ascoltare Radio 24 (principalmente Radiogiornale e "Melog" quando mi reco in uno dei "siti" della Grande Multinazionale, "A tempo di sport" nella pausa pranzo, "La Zanzara" quando esco da lavoro e torno in uno degli appartamenti messi a disposizione dalla Grande Multinazionale nelle mie peregrinazioni quotidiane e il resto dei programmi se faccio degli spostamenti in macchina durante il giorno e il tdelefonino mi lascia in pace per 5 minuti filati) per avere quel minimo di informazione da non essere considerato al 100% un troglodita (per il rimanente 90% lo sono già, come ripete sempre la mia dolce metà).
Orbene, qualche mese fa mi è capito di sentire che vi era l'annuale Fiera del Libro in quel di Torino e fino a qui niente di sconvolgente. Bisogna ricordare che ogni anno la succitata fiera ospita un Paese per fare un "focus on" (uso questo termine, perchè non ho la più pallida idea di come venga definita questa operazione in gergo libresco) e quest'anno era dedicato ad Israele.
Proteste a non finire, Israele è un aborto internazionale che non può fare cultura, sono dei bastardi sionisti del menga, affamano i bambini, scrivono libri di merda...
Per cui ringrazio formalmente quella grandissima mente pensante di Tariq Ramadan, il premio Nobel per la Letteratura di non mi ricordo quale anno per non so che recupero del teatro regionale e un sacco di chiacchiere (come quelle che quest'anno hanno donato il Nobel per la Pace a Troy McLure) Dario Fo, quel fine pensatore dal nome simpaticissimo di Gianeustachio (no, troppo comune)... Gianagilulfo (no, sembrerebbe un nome da lega nord)... Gianteresio (ecco qui, trovato!) Vattimo e tutta la miriade di capacissimi intellettuali che hanno gridato al boicottaggio perchè mi hanno fatto scoprire un sacco di libri che parlano di Israele interessantissimi. Sono partito da "Tredici Soldati" di Ron Leshem, ho letto "Un Divorzio Tardivo" e "Il Responsabile delle Risorse Umane" di Abraham B. Yehoshua, poi sono passato a "Il Sindacato dei Poliziotti Yiddish" di Michael Chabon (che non è israeliano, ma è ebreo americano, in pratica un sionista-imperialista-signoraggiaro che se mi sentissero i grandissimi intellettuali boicottatori, non mi inviterebbero mai in uno dei loro rivoluzionari salottini dell'avvenire dove si privilegia lo sguardo sugli ultimi della terra, il rilancio del proletariato e la lotta alla "globalizzazione triadica con tendenze sperequative" ), poi sono passato a "Lo stesso mare" di Amos Oz e adesso mi sto leggendo "Masada" di Bruno Tacconi, che in fondo parla sempre di Israele e credo che continuerò su questo filone almeno per il 2008.
Adesso vorrei invitare i signori di cui sopra a continuare con i loro sproloqui, perchè sono sicuro che, se farò l'esatto contrario di quello che propongono questi signori, non farò di certo cazzate.
Tariq, Dario, Gianteresio e gli altri... avanti così, per il bene dell'umanità!
giovedì 14 agosto 2008
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