mercoledì 16 dicembre 2009

Maroni sì, Maroni no, Maroni gnamme...

Allora, come anche i muri e le statuine del Duomo di Milano sanno (per cui non fatemi mettere link che oggi non ho voglia letteralmente di fare niente), Maroni vuole dare un giro di vite contro le manifestazioni e internet.

Sul fatto che le manifestazioni legittime sono solo quelle autorizzate e che non si può contestare direttamente la manifestazione di qualcun altro inserendosi nella succitata manifestazione, sono perfettamente d'accordo. L'ordine pubblico è un valore sancito dalla nostra legislazione e se uno è contrario alla manifestazione di qualcun altro, indica una bella contromanifestazione autorizzata che non entri in contatto con la prima e pace. Insomma, è come andare allo stadio, quale questore sarebbe così mentecatto da permettere ai tifosi della squadra avversa di innalzare striscioni all'interno della curva della fazione opposta? Si chiama buon senso e se qualcuno si sente privato dei propri diritti perchè non può andare alla manifestazione del Berluska (è un esempio, un po' reale, ma vabbè) a urlargli quanto lo detesta srotolando una gigantografia di Travaglio con il ghigno soddisfatto, deve farsene una ragione oppure testare la solidità degli sfollagente dei pulotti. Stessa cosa se uno vuole fare una manifestazione in cui si urla "a morte" qualcuno, portando qualche centinaio di esaltati che vogliano mettere a ferro e fuoco una parte di abitato.

Quello che non mi sfagiola per niente è la questione di internette: se uno seguisse le cazzate che ci sono scritte su internette, penserebbe che siamo in pieni anni '20, con un marasma internazionalsociale da periodo postbellico. Invece c'è solo la noia di un sacco di ragazzotti/e che non sanno che fare nel tempo libero e sparano cazzate in libertà, senza la minima cognizione di quello che stanno dicendo. Perchè ci sia qaedismo occorre che qualcuno ci creda veramente a quello che scrive e sia anche disposto al sacrificio, qui stiamo parlando di gente che ha difficoltà a trovare un dizionario on line che gli fornisca la definizione di sacrificio.
Nel momento in cui si censurano i siti su internet si inizia a creare una frattura per prima cosa psicologica: un conto è monitorare, che è legittimo, un conto è oscurare, si toglie la visibilità alle cazzate che dice quella persona che potrebbe iniziare a pensare che le sue cazzate non sono del tutto cazzate e a convincersene, fino a volerle mettere in pratica. Poi una frattura sociale: oscuri un sito dove un sacco di fresconi si trovano per sparare le proprie cazzate, questi si troveranno da un'altra parte che verrà oscurata, fino a convincersi di essere nel giusto e di subire una discriminazione e tentare di vendicare questa discriminazione. Ma soprattutto una frattura "morale" (parola che mi provoca l'urticaria): chi può decidere e sulla base di cosa l'effettiva pericolosità di un sito/blog/forum/social network in via preventiva? Chi può fornire i parametri? Su cosa si può basare il giudizio? Quale può mai essere il confine tra lecito ed illecito?
Certo, per la pedopornografia non ci sono stati problemi: i paletti sono l'età dei soggetti ritratti e in quali atteggiamenti; il terreno su cui si possono basare i metri di giudizio dell'"odio" è molto più difficile da fornire, basta poco nello scadere nella limitazione della libertà di espressione lecita che può portare ad uno stato di polizia che esarcebererebbe gli animi, scaldando ulteriormente gli animi che già adesso sono belli tostati.

6 commenti:

Unknown ha detto...

I governi hanno sempre bisogno di una giustificazione per la loro esistenza, della quale molti non sentono affatto il bisogno, e così s'inventano sempre qualche allucinante nuoco pericolo.

Internet poi è perfetto, visto che pare essere il regno del crimine anonimo. Poco importa che sia poi vero il contrario, quanti sono gli elettori che sanno una cosa del genere?

Poi il partito di Maroni è quello che impreca contro la Cina e i Paesi musulmani, salvo fare le stesse cose che si fanno da quelle parti.

essere disgustoso* ha detto...

per me occorre qualche differenziazione: no ai gruppi organizzati alla pietro ricca (si chiama così?) ma non si può dire di non contestare durante una manifestazione o un comizio.
magari vado a vedere qualcuno verso cui ho interesse che dopo cinque minuti inizia a delirare negando l'olocausto, la basilicata e le chiappe della ferilli: che vuol dire, che non potrò contestarlo?
o quando ex-terroristi (da curcio a d'elia) o giornalisti ciellini radiati dall'albo (renato farina) saranno invitati a parlare nelle università nei licei? qualche contestazione, almeno al di fuori del luogo adibito, non vogliamo farla? non si campa solamente di salotti o editoriali sdegnati sul corriere.

su internet io la vedo come una gran cazzata: i filtri ci avvicinerebbero ancor di più ad emirati arabi e cina e la mia opinione è che è un luogo da paragonare un bar. della periferia di edimburgo. il giorno di san patrizio.

che non sanno quello che scrivono o non si rendono conto.

e poi esistono già le leggi, dalla diffamazione all'apologia di reato, come al solito si cerca la sortita ad effetto sebbene, qualora non rinsavissero prima di promulgare qualcosa di aberrante, vorrei capire cosa intendono per "istigare all'odio": dovrebbero fare un salto su spazioazzurro ogni volta che parla fini...

come diceva il catto nel post precedente, l'odio è un sentimento umano. deve rimanere fuori dalla lotta politica, dai miei legislatori pretendo responsabilità, ma esiste e negarlo è da ipocriti perchè ritengo che odio e violenza vadano a braccetto solo su individui psicologicamente instabili.

facciamo a capirci: odiare veltroni è un mio diritto di uomo e nessun leghista potrà mai impedirmelo.
neanche mel gibson.

SCIUSCIA ha detto...

LoL ed*

essere disgustoso* ha detto...

se ieri ti sei perso santoro (a proposito, avevi ragione tu: alla scorta gli hanno fatto il culo) ti consiglio di vedere la seconda parte: ho visto di pietro argomentare una sua invettiva con tre fischi. qualcosa del tipo
"e perchè mendre il governo pensabberlusconi l'itaglia va a rotoli e il cittadino fii fii fii!!!"

giuro, ho avuto le lacrime. l'ho anche sognato stanotte e mi sono svegliato ridendo.
sebbene baudelaire in gargantua faccia sfidare due filosofi solamente tramite gesti, qui siamo sempre più in un b-movie anni '70. e l'attentato al capo dello stato con un souvenir: la tragedia che verte verso la commedia.

Attila ha detto...

@ ED : Non ho visto Annozero, come da post ero a Paris dove l'amore trionfa (ne sono stato testimone non praticante...).

Per quanto riguarda il dissenso ai comizi, si parla di quello "organizzato", che non ha nulla di spontaneo e mi sembra che Maroni lo abbia specificato.
Per quanto riguarda il web, nel mio cerchio alla testa continuo, mi sembra sia fatto un passo indietro... oppure sono io che mi sono rincoglionito.

Attila ha detto...

@ Tommy: concordo su tutto